Allora eccomi qua.
Effettivamente quando ho aperto questo topic io stesso avevo le idee poco chiare sul suo obiettivo. O meglio le avevo chiare inconsciamente meno a livello conscio.
Vediamo però di partire proprio da questo. Chiarire gli obiettivi è spesso utile.
OBIETTIVO DEL TOPIC
Questo topic ha più obiettivi legati fra loro.
Intanto volevo, e voglio tutt' ora, esporvi il mio approccio rispetto al forge model (che è poi è un approccio che spesso uso anche in altri contesti). Anche se non posto spesso, seguo sempre i dibattiti di questa comunità, che è sostanzialmente la comunità di riferimento per i giochi usciti da the forge o influenzati dalle sue teorie e per giochi con un approccio diverso dalla maggior parte degli altri. Quindi mi fa piacere dare una giustificazione a certe mie posizioni.
Mettiamo da parte l' ovvia, e falsa

, battuta che non glie ne può fregare a nessuno del mio approccio. Quando si è in una comunità l' attegiamento degli altri appartenenti ad essa tende ad interessare sempre. In maniera minore o maggiore a seconda degli indivdui.
Quindi vi voglio presentare il mio approccio e mi fa anche piacere che questo venga discusso se qualcuno ne ha voglia. E anche se non verrà discusso sarà comunque un contributo.
Inoltre una volta che avrò presentato il mio approccio saranno di solito più chiare alcune affermazioni che faccio in relazione a vari giochi. Mi infastidisce che vengano fraintese accostandole all' atteggiamento che hanno alcuni amanti a oltranza del tradizionale o in altri casi interpretandole come "un' accettazione completa del big model" (cecherò di spiegare meglio più sotto cosa intendo).
L' altro obiettivo è quello di invitarvi a riflettere su questo approccio e eventualmente ad accettarlo. Non lo vorrei fare in una forma di "propaganda". Ritengo fruttuoso e fecondo che esistano atteggiamenti diversi. Anche quegli atteggiamenti che io non adotterei. Insomma "mi piace" che esistano forti convinzioni.
Però spero che quello che dico possa o influenzare l' atteggiamento degli altri facendogli prendere posizioni simili alle mie oppure che l' esposizione di ciò che penso
possa anche solo far riflettere anche senza far cambiare opinione.
Per semplificare: Presento una posizione, vi invito a discuterla e infine ad aderirvi (possibilmente in maniera acritica ovviamente

...dov' è la faccina ironica?)
PAROLE E NESSUN ACTUAL PLAY - UNA PRECISAZIONE
Dato che parlerò della struttura dei modelli e quando entrerò nello specifico parlerò solo di intuizioni non porto in questo caso degli Actual Play. Personalmente non credo che questo sminuisca ciò che dirò. In particolare nella parte in cui è un invito a tenere un certo atteggiamento. Spero che presto o tardi qualcuno con più tempo di me da dedicare alla teoria e al game design nel gioco di ruolo creerà degli esempi concreti che avvalorino ciò che sto dicendo. Insomma giochi e partite concrete che avvalorino quello che dico. Sonon convinto che presto o tardi succederà (se non scomparirà il gdr) o magari sta già succedendo.
Detto questo anche io sono un sostenitore dell' uso degli actual play. Non tanto perchè la ritenga una cosa necessaria in senso assoluto ma perchè purtroppo le persone hanno la tendenza a prendere la tangente e quando si discute di qualcosa di teorico la cosa peggiora ulteriormente.
I MODELLI LUDICI - ULTERIORI ELEMENTI
Quando parlo di modelli e teorie faccio riferimento ai lavori di
Carnap,
Popper,
Wittgenstein,
Feyerabend,
Kuhn.
Non so se conoscete questi autori. Neanche io li conosco benissimo. Di due (Popper e Carnap) ho letto anche le opere. Altri li conosco solo indirettamente avendoli studiati su manuali (e anche poco nel caso di alcuni).
Li cito perchè in questo caso sarebbe più chiaro a che problematiche faccio riferimento. Non certo per riportarne le teorie. Cosa che per come li conosco poco approfonditamente mi sarebbe anche difficile fare in maniera esaustiva.
Vengo ora ad alcune precisazioni. Riguardanti in particolare i post di Moreno e Davide.
Dalle mie letture e dalla mia esperienza personale sono abbastanza convinto che un modello sociale e comportamentale siano un affare alquanto diverso rispetto ad un modello fisico.
Anche nel caso dei modelli fisici, se se ne fa un' analisi a fondo, ci si trova davanti a aspetti e problemi non banali. Però sono anche io convinto che almeno intuitivamente quei modelli ci appaiano "veri". Nel senso che la teoria di Newton è precisa. La meccanica quantistica lo è ancora di più. Insomma una teoria più precisa ne sotituisce un' altra meno precisa. E non è che possano essere vere entrambe (a meno che una si limiti semplicemente ad estendere l' altra). Di nuovo da un punto di vista intuitivo sono vere. Lo sono anche per me.
Credo che questo non sia necessariamente vero per teorie e modelli utilizzati nell' ambito delle sceinze sociali. Se poi parliamo di scienze umanistiche ritengo che le cose si complichino ulteriormente.
Quindi Moreno i paragoni che fai li non riesco a non considerarli fuori contesto:
Non sono il solo. Le stazioni spaziali la Nasa le ha mandate su con modelli matematici che teologicamente sarebbero "falsi", ma che sono esattissimi, cioè "così poco falsi", da non dare problemi nel funzionare e nel dare risultati "accettabili"
Quando ho fatto l'istituto tecnico per geometri, ci hanno insegnato una formula per calcolare i solai in cemento armato.
Staimo parlando di un modello, il forge model, che ha molto più in comune con modelli sociali e comportamentali che con modelli fisici.
Analogamente non sono d' accordo con l' affermazione di Davide (il grassetto è mio):
Sui modelli, le verità e le analisi, ti ha risposto Moreno e i suoi commenti si applicano a qualsiasi campo, che sia scientifico o umanistico cambia poco.
Parlerei in questo caso di
modello ludico. E lo considereri più simile ad un modello sociale o comportamentale che ad un modello fisico. E con modelli di questo tipo eviterei di fare troppi paragoni. Non che non si possano mai fare. Ma li farei su fatti molto specifici.
Ovviamente qua ci possiamo trovare già in disaccordo su questo punto. E se ci troviamo in disaccordo su questo le conclusioni successive divergono decisamente.
PECULIARITA' DEI MODELLI SOCIALI E ORA ANCHE LUDICI
Ho già parlato di queste peculiarità in apertura di questo topic. Sicuramente ci sono aspetti di un modello ludico e dei modelli sociali che intuitivamente ci appaiono "veri" ed evidenti. Non mi spingo a negare questo. Però credo che si debba avere più dubbi anche su questi aspetti rispetto ad analoghi aspetti che ci appaiono evidenti in modelli fisici.
Poi ci sono aspetti che si trovano ad un elevato livello di astrazione. Ecco ritengo che dobbiamo dubitare sempre di questi aspetti.
In particolare, da quello che ho letto, ritengo che alcuni aspetti di due modelli sociali, comportamentali, ludici possano essere in contrasto tra di loro e al contempo, i modelli, essere entrambi precisi.
Credo che basti pensare in questo caso alle due teorie dominanti ad inizio secolo nell' ambito della psicoanalisi (che ricordo non ha per molti status di teoria scientifica)
cioè le teorie di Freud e di Jung. Entrambe, scientificità a parte, comunque ottengono risultati nei loro campi.
QUESTI DUBBI E IL FORGE MODEL
Fra le conclusioni che considero ad un elevato livello di astrazione nel forge model ci sono sicuramente le Creative Agenda. Aspetto della teoria che considero personalmente proprio uno di quegli aspetti che potrebbero essere in contraddizione con altri modelli non rendendo comunque meno precisi gli altri modelli.
L' ATTEGGIAMENTO CHE SCATURISCE
Quale atteggiamento mi fanno tenere queste riflessioni?
Quando qualcuno dice che gioca tradizionale o quando parlo di giochi tradizionali ho sempre una certa cautela nel presentargli come "vera" l' analisi della sua "storia ludica" tramite il forge model. E d' altronde glie la presento perchè ritengo che metta in evidenza dei problemi importanti del gioco tradizionale. Ritengo che permetta una visuale diversa dal solito sul gioco di ruolo. E ritengo che sia stata di massima importanza per creare qualcosa di nuovo.
QUESTO ATTEGGIAMENTO SENZA I MODELLI CONTRADDITORI
Ammettiamo però di non considerare il fatto che due modelli ludici possano essere in contraddizione e comunque entrambi "precisi" e "veri".
Ci sono comunque altre ragioni per avere non un atteggiamento tollerante, che praticamente credo abbiano sostanzialmente tutti qua su GcG, ma piuttosto un atteggiamento ampiamente tollerante. Insomma tanto tanto tollerante.
- I miei dubbi istintivi
Intanto parto dai miei dubbi isitintivi verso, in particolare, le creative agenda (ma questo può valere per altri aspetti del forge model). Da quello che capisco le creative agenda sono nate da un misto di riflessioni teoriche e valutazioni empiriche.
Ora le valutazioni empiriche saranno pure tante ma saranno comunque limitate. E non riesco a fare a meno di avere la sensazionne che le creative agenda e il big model descrivano solo in maniera parziale l' attività del gioco di ruolo. Non colgano qualcosa che magari in futuro verrà colto. Che non tanto siano poche le tre creative agenda ma che siano proprio insufficienti come strumento di analisi. D' altronde sono un buon strumento descrittivo visto quello che hanno permesso di fare fino ad oggi. Però non me la sento mai a limitarmi ad evidenziare i problemi di una partita di gioco tradizionale in base al fatto che sia incoerente. So che ci possono essre problemi anche in un gioco coerente. Però in questo caso miriferisco a quando si imputa le problematiche alla non coerenza (in senso forgita). E d' altronde come ho detto anche io uso le categorie di creative agenda e di incoerenza. Che spesso tornano utili.
- Un giorno magari qualcuno ci dirà che alcune cose che noi consideravamo narrativiste, dal punto di vista di una nuova teoria, erano preemozionaliste (termine inventato a caso). E magari sarà in grado anche di giustificarci molto bene il tutto. E non solo. Da queste nuove riflessioni verranno fuori giochi molto fighi. E ci spiegherà che alcuni giochi che noi chiamavamo narrativisti funzionavano per tutt' altro motivo e non perchè erano coerenti.
QUALE ATTEGGIAMENTO SCEGLIERE?
Penso che comunque, non solo sia legittimo avere un atteggiamento che nella pratica alla fine tratti il big model come un modello fisico (ci mancherebbe pensassi il contrario!

), ma che sia anche "giusto". Un atteggiamento del genere porta anche a poter dire in una discussione: "non guarda stai sbagliando il tuo gioco non funziona perchè è incoerente (o perchè non rispetta il principio di Lumpley)". Cerco di spiegare questa mia affermazione in apparente contraddizione con quello che ho detto prima.
Credo che tenere l' uno o l' altro atteggimaneto (cioè il mio) dipenda sì da valutazioni razionali ma per la maggior parte derivi da assunzioni personali pseudo razionali (insomma a metà fra l' emozione e la ragione).
Personalmente ho motivazioni di attitudine personale a fare raramente affermazioni assolute e questo già mi porta verso l' atteggiamento che ho descritto. Inoltre cosa forse più importante, per me è massimamente importante creare un ambiente che sia massimamente fecondo per lo sviluppo di nuove teorie e atteggiamenti anche in contrasto fra loro. Perchè penso che la varietà sia estremamente importante (in fondo già
Mao Tse-Tung diceva
"che cento fiori fioriscano" ok poi li ha fatti tutti fuori ed era un trucco......ora che ci penso forse dovreste stare attenti acnhe a quello che farò io in futuro...guardatevi le spalle

). E almeno nel campo del gdr la varietà la metto davanti alla precisione (che comunque è un valore estremamente importante per me). Attenzione non sto parlando di una classifica razionale delle due cose. Voglio dire posso favorire un ambiente fecondo e nel frattempo essere uno straconvinto sostenitore del big model. Quando mi riferisco ai concetti di varietà e precisione mi sto rifernedo alle loro incarnazioni emotive. Spero si capisca cosa voglio dire. Non ho voglia di scrivere altre mille righe per spiegarmi

.
Al contrario probabilmente chi mette davanti l' atteggiamento emotivo della precisione a quello della varietà tenderà ad usare il big model come un modello fisico. Anche se ha un atteggiamento che è favorevole alla libertà e alla sperimentazione (e su GcG penso che l' attitudine a varietà e sperimentazione sia presente molto più che su altri forum).
Semplificando brutalmente il tutto (quale atteggiamento avere) si riduce ad una questione di gusti.
E proprio perchè mi riferisco a precisione e varietà come concetti emotivi questo non vuol dire che siano degli assoluti.
UN INVITO
Se vi aggrada vi invito quindi ad adottate questo approccio o un approccio simile a questo. Ma mi raccomando qualcuno di voi continui a mantenere un atteggiamento "fortemente convinto" perchè come ho detto la varietà è importante (e poi non credo che con le mie scarse capacità "oratorie" riesca a convincere molti di voi).
Purtroppo (o per fortuna

) sia perchè amo dedicare il tempo ad altro sia perchè il tempo è poco dubito che interverrò di nuovo con post così lunghi in questo topic, anche nel caso smontaste ciò che ho detto pezzo per pezzo. Ma come sempre continuerò a lurkare nel buio

.