Ingald,senza distogliere gli occhi dal fuoco,contornato dalla nebbia,comincia,quasi ad assentire a ciò che hai detto:
-La guerra di cui parlo è una guerra che neanche tu,donna o troll,qualunque cosa tu sia,-e ti guarda di sottecchi-puoi vincere:è la guerra contro la magia.Vedi,questa foresta è chiamata la foresta della pazzia,e per un motivo:chiunque entra qui dentro,dopo poco comincia a dar di matto.Ci sono storie dei pochi riusciti ad uscire da qui che parlano di persone cambiate,trasformate...Gli unici che riescono a vivere qui sono quei maledetti troll,e Hrenk è il loro capo.Io e la mia gente abbiamo sempre creduto che sia una qualche stregoneria di quelle....bestie...a infestare la foresta..Così mio padre,Halgrim il vecchio,è venuto qui con un gruppo di guerrieri dei villaggi vicini,per aprire una via in questo labirinto,e farla finita una volta per tutte con questa storia.
Questo avveniva un mese fa.
Quando non lo abbiamo visto tornare siamo venuti qui a cercarlo,ma pare che di lui non vi sia traccia.Pensa-dice ridendo-Hrenk stesso è venuto a dirci che lo aveva aiutato,ma che poi non l'ha più visto.....sembrava quasi dispiaciuto,quel figlio di un cane!-e getta altra legna nel fuoco...
A quel punto un altro comincia a parlare:
-..Ovviamente,noi gli abbiamo detto che avremmo trovato il vecchio,e gliel'avremmo fatta pagare,a lui e ai suoi...ma questa dannata foresta è una trappola...chi è sopravvissuto ci ha detto di non toccare niente,così ci siamo portati da mangiare e da bere...ma è tutto quasi finito,e tra l'altro non è servito a niente,perchè Narl e Kalrin ....-e guarda i due dallo sguardo assente.Noti ora che stanno sbavando,e ondeggiano pericolosamente,come se non fossero in grado di mantenersi seduti.
-Nobile Linn!-
Sei dentro l'edificio più imponente di un villaggio di agricoltori\pescatori,da quello che hai potuto vedere arrivando qui.Ovviamente,imponente se paragonato al resto delle costruzioni,poichè in pietra e inserti in legno,mentre la maggior parte degli altri edifici sono in legno con basi in pietra.La comunità si sviluppa in una conca,come detto,e quindi le basi delle case sono rialzate,per permettere a eventuali mareggiate di non fare danni.Le colture sono nella parte da voi attraversata,quindi rialzate rispetto alla città vera e propria.L'edificio in cui vi trovate è adornato con arazzi e tappeti,all'esterno,e queste decorazioni continuano all'interno,nella sala in cui vi trovate.Davanti a voi uno scranno di legno dorato,di poco rialzato dal pavimento adorno di tappeti,davanti a cui,in piedi,si trova colui che vi ha salutato,un omaccione dal respiro affannato e dalla mole inusitata,con folti baffi grigi.L'uomo allarga le braccia fin troppo robuste,e si avvicina come per dare il benvenuto,ma Linn lo ferma decisa,stendendo il braccio in avanti:
-Bran,normalmente ricambierei il tuo saluto,ma quest'oggi non sono buone notizie a portarmi qui.Il grande Karà ha parlato per bocca del mio maestro,il sommo Roman,e ha detto che le prossime acque saranno le ultime che il villaggio vedrà,se il nuovo cucciolo non lascerà il nido.-
La sala è,ovviamente,piena di gente,e altra se ne sta aggiungendo,poichè in molti vi hanno visto passare,e vi hanno seguiti.Le persone nella sala,tuttavia,erano già lì in attesa di parlare con Bran,evidentemente il re\capo comunità,ma si sono aperte non appena siete entrati,e Bran si è rivolto a voi.
-Ma come,Linn,ho dato ordine IO STESSO che il piccolo Joss venisse condotto al monastero,e ancora non è stato così?
-No,Bran,e da molti giorni,ormai,il sommo Roman attende per la cerimonia dell'acqua e del vento...e tu sai che se la cerimonia non avviene-e qui la ragazza allarga le braccia verso l'alto,volgendovi anche la testa-I RACCOLTI SONO A RISCHIO,E LE RETI ANCHE!
Nella sala,a queste parole,scende il gelo,poi si alza un brusio sempre maggiore.
-Ma-a fermare qualsiasi intervento,con gesti sempre molto ampi,quasi teatrali-Karà ci ha mandato un segno,una dei suoi Thur saa gul -e indica te- Ella è venuta dalla montagna,e riuscirà la dove voi non siete riusciti-
Ora,la sala intera si volge verso di te,aspettando...
Scesa dal monte,ti addentri tra campi perfettamente rettangolari,che però sembrano lasciati incolti,in balia dell'acqua e delle canne.La strada dove cammini è rialzata rispetto ai campi,e larga per almeno due carri.Un piccolo gruppo di persone si trova sulla tua strada,intento,sembra,ad osservare un litigio.Un uomo,con addosso una strana armatura leggera e con una spada al fianco,tiene per il bavero un ragazzo,e gli ha dato già un paio di schiaffi,a quanto pare,perchè le sue guance sono rosse e del sangue cola dal suo naso.Uno degli astanti fa per dire qualcosa
-Fergus,per favore,il ragazzo..-
ma l'uomo,abbastanza atletico,ancorchè non altissimo,dai lunghi capelli neri raccolti a coda e dai curati baffi dello stesso colore,lo ferma
-no!deve capire che NON PUO' mettere in pericolo la città,anche se ha ragione...-
e gli molla un pugno in faccia.il ragazzo,all'apparenza sui 18\20 anni,viene scaraventato via dal colpo,e finisce quasi ai tuoi piedi,svenuto.Lo sguardo degli spettatori,in un attimo,si sposta da lui a te...