Gente Che Gioca > Gioco Concreto
[Penny] Prima partita
Dario Delfino:
--- Citazione da: Mauro - 2011-08-22 17:10:17 ---Potresti approfondire un po' questo momento? In risposta al "Cos'ho detto o fatto?" si dovrebbe dire solo - appunto - cos'ha detto o fatto, non elementi esterni; avete fatto cosí? Come siete arrivati a definire l'allucinazione?
--- Termina citazione ---
Abbiamo detto: Ti risvegli in una stanza dalle pareti imbottite
--- Citazione ---
--- Citazione ---Anche a mio fratello il gioco è piaciuto, tutto sommato. Non era d'accordo con la maggior parte delle critiche di mia madre al gioco, ma comunque non ha gradito il finale: "Se decido di ricordare la mia vita, oppure di dimenticare tutto... in sostanza non cambia nulla"
--- Termina citazione ---
Meccanicamente no; ma è un giudizio del giocatore su quanto successo nella storia. Lo stesso scegliere se dare una spiegazione approfondita o no fa parte di questo giudizio.
--- Termina citazione ---
Dice mio fratello: "Lo so, ma il mio commento resta uguale, nel senso che è un finale che non mi dà nessuna soddisfazione."
Matteo Suppo:
Uhm, ma "ti risvegli in una stanza con le mura imbottite" non è una risposta a "cosa ho detto/fatto allora"
Mauro:
--- Citazione da: Dario Delfino - 2011-08-22 17:30:41 ---Abbiamo detto: Ti risvegli in una stanza dalle pareti imbottite
--- Termina citazione ---
Potresti descrivere la scena completa? La domanda - Cos'ho detto o fatto? - chiede di dire un'azione o una frase: la storia arriva a un punto in cui il personaggio non si ricorda cos'ha detto o fatto e le Guide glielo dicono (lo sottolineo perché l'ho visto giocare come un "Divento il master e gestisco tutto", mentre invece è molto piú limitato); "Ti risvegli in una stanza imbottita"... forse la storia era da fermare all'evento che la fatta svenire.
Per come l'ho capita, la scena è questa: una paziente di sveglia e dice al PG che morirà tra tre giorni; il PG dice (e già qui potrebbe essere un momento per chiedere alle Guide) che la paziente e posseduta e che bisogna chiamare qualcuno esperto in materia; quindi chiede cos'ha detto o fatto... e si risveglia in una stanza imbottita.
Se è cosí, non mi convince; non mi convince perché la risposta non dice cos'ha detto o fatto il PG nella scena in cui era (scena che - da regole - si ricorda), ma inserisce uno stacco netto, portando la storia da un'altra parte e dicendo una cosa totalmente passiva e slegata dal contesto in cui era.
Inoltre, tuo fratello "racconta, come guida, che portano la paziente al reparto psichiatrico"; però il racconto è sempre nelle mani di quello che sta mettendo in scena il ricordo, la palla passa alle Guide solo quando gli viene chiesto "Cos'ho detto o fatto?", e il loro intervento riguarda unicamente cosa il PG ha detto o fatto. Quindi come ha fatto a narrare qualcosa che altri hanno fatto, senza che gli venisse posta la domanda?
Moreno Roncucci:
--- Citazione da: triex - 2011-08-22 17:02:54 ---
--- Citazione ---Quando dico loro di prendere il penny (piccole fiches blu con su scritto 1) e di dire ad alta voce "un penny per i miei pensieri" sono partite le risate.
--- Termina citazione ---
Perché ridere? Forse ridono in chiesa nel farsi il segno della croce? Forse ridono quando alle olimpiadi si suona l'inno d'italia? Forse ridono quando sfilano le miss italia? Boh, possibile.
--- Termina citazione ---
Un paragone più adeguato sono altre "frasi rituali" che si usano normalmente in altri giochi
Per esempio, ridono quando dicono "scopa!!" quando appunto fanno scopa quando giocano a scopa?
E quando devono dire "scacco matto"? Giocano a scacchi e dicono "ehi, guarda, io avrei anche vinto, ma la frase rituale che indica che ho vinto non riesco a dirla, mi fa troppo ridere..."?
Oppure il tirar fuori un cartellino giallo durante una partita di calcio... maddai, l'arbitro non farebbe meno ridere se dicesse "senti, considerati ammonito" senza tutta quella ritualità?
parte gli scherzi.. i giochi sono TUTTI dei rituali. Se non hanno frasi rituali hanno gesti rituali, e comunque sono un rito con un inizio ed una fine. Un particolare gesto o frase rituale può sembrare troppo ridicolo e allora non si fa più quel gioco (come capita ad un sacco di giochi da bambino con frasi rituali che mi vergognerei di dire adesso...), ma l'idea che si possa giocare (quindi, partecipare ad un rituale) senza frasi o gesti rituali è, quella sì, davvero ridicola.
(se una particolare frase dà proprio fastidio e si vuole comunque giocare, si può cambiare la frase, cercando di mantenerne il senso a la valenza in quella fase, ma non si può fare a meno dei rituali in un gioco)
P.S.: in questo thread si sta rispondendo a raffica, consiglio di far passare un po' più di tempo prima di rispondere...
Serenello:
io avrei un sacco di cose da dire ma ora non ho tempo, mi lasciate un thread con meno di 3 pagine fino a domani pomeriggio? ::)
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