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[Penny] Prima partita
Dario Delfino:
E' parecchio tempo che non scrivo un actual play...
Ieri ho provato Un penny per i miei pensieri. Faccio fatica ad esprimere un giudizio però (7/10, al momento).
La partenza è stata un disastro. Ho letto il manuale, ero curioso e pieno di aspettative. Non avevo nessuna voglia di attendere il momento buono e dunque ho forzato l'inizio. Ho preso quasi con violenza mio fratello e mia mamma e li ho obbligati a giocare.
Ho detto loro che non avevano nessuna scelta, che dovevano per forza fare con me quel gioco noioso e non volevo sentire storie.
Sarebbe stato meglio aspettare che i miei amici dalla mentalità più aperta fossero liberi da impegni ed organizzare una sessione più serena, ma, come dicevo, non potevo aspettare. ; )
Nonostante questa forzatura, alla fine (be', sono la mia famiglia e mi vogliono bene) mia mamma e mio fratello si sono seduti al tavolo senza nessun pregiudizio, con la voglia di tirar fuori il meglio da quell'esperienza ed un atteggiamento positivo. A loro, purtroppo, i giochi di ruolo non piacciono molto, chi per un motivo chi per un altro (anche se il motivo resta sempre inafferrabile...).
Ho fatto il lettore, ma ho evitato di "leggere", o li avrei persi entrambi al primo paragrafo. Guardavo cosa c'era da fare (es. consegnare le schede) e lo facevo. Quando dico loro di prendere il penny (piccole fiches blu con su scritto 1) e di dire ad alta voce "un penny per i miei pensieri" sono partite le risate. Il ritualismo in quel contesto sembrava ridicolo o fuori luogo. Ma l'hanno comunque detto.
In seguito, quando hanno dovuto ripetere la frase hanno utilizzato un tono di voce che faceva capire chiaramente la loro opinione in merito (che ca##ata!)
Giustamente, direi.
I fogliettini con gli inneschi di memoria sono stati scritti celermente ed in maniera corretta. Il gioco è partito senza problemi, ho spiegato le regole senza difficoltà ("adesso noi facciamo una domanda e tu devi rispondere "sì, e.." ed aggiungere un dettaglio") ed in generale la sessione è andata bene.
Alle volte nello scegliere una proposta tra le due affermazioni delle guide ho avuto l'impressione che si tendesse a preferire quella con il ricordo meno traumatico/doloroso, e non quella più "interessante".
Altre volte la seconda proposta era volutamente banale o esagerata per forzare la scelta sull'altra affermazione.
E c'è stato un momento in cui le due proposte (mie e di mio fratello) erano molto simili:
Mia mamma descrive una paziente sul lettino operatorio che si sveglia e le dice "fra tre giorni morirai". Io ho preso il foglio delle rassicurazioni per mostrarlo a mia madre, ma mio fratello dice: "no, non preoccuparti, lascia stare". E racconta, come guida, che portano la paziente al reparto psichiatrico.
Mia mamma poi fa una specie di racconto strampalato dicendo che forse la paziente era posseduta, che comunque era meglio chiamare qualcuno esperto in materia...
Al che io e mio fratello abbiamo proposto come guide due ricordi riconducibili ad un'unica affermazione: il pg di mia mamma era pazzo.
Dopo un po' (e qualche penny speso) lei torna a lavorare, le fanno una festa... ma.. un bambino con gli occhi spiritati le tira un martello in testa.
Mio fratello: è un'allucinazione
Io: ................................... sì, è un'allucinazione. Non c'era altro modo di gestire la cosa, e gliel'ho detto.
Comunque alla fine mia mamma racconta una specie di happy ending in cui il dottore le dice che può tornare a lavorare.
A parte quest'ultima parte (la 3a domanda del pg di mia mamma) il resto della partita è stato buono, direi.
Un altro appunto: invece di "offrire" la moneta ad una guida, ci limitavamo e guardarla negli occhi e chiedere "cosa ho detto o fatto?" (e talvolta anche la frase veniva leggermente cambiata). Quel formalismo sembrava eccessivo.
Alla fine decidiamo di ricordare e con mezza frase giustifichiamo il perchè. Un giudizio generale sulla fiction (il mio pg era il più "sfigato") e tutti contenti chiudiamo la sessione. NON ci prendiamo per mano e non diciamo nulla (l'ho dimenticato, ma anche se l'avessi ricordato non l'avrei nemmeno proposto).
I giudizi sono stati positivi (sulla sufficienza però)
A mia mamma NON è piaciuta la terza domanda: per quanto gli eventi narrati fossero traumatici è inverosimile che una persona perda la memoria per quello... E non le è piaciuto nemmeno il fatto che vi fosse una scelta sul ricordare o meno la propria vita. Secondo lei sarebbe meglio ricordare comunque e che ci fossero delle regole a supportare una spiegazione articolata sul perchè, nonostante tutto, il pg riacquisti la memoria. "Anche per dare un lieto fine" invece di insistere su quegli orrori.
Un'altra critica è stata sul climax, che a volte non coincideva con l'ultimo penny. Nel mio racconto, ad un certo punto, mia moglie mi tagliava il pisello. Ho aspettato altri 3 penny prima di mettere la parola fine alla mia terza domanda, ma tutto ciò che è stato raccontato dopo era "attutito" da quest'evento, che rappresentava il trauma che mi ha fatto perdere la memoria. Invece la narrazione è andata avanti fino ad aggiungere un figlio down da dover crescere da solo.
Comunque mia mamma ha trovato il gioco in generale (a parte queste GRAVI pecche)... accettabile.
Il che è un grande SUCCESSO vista la repulsione che ha mia madre verso "questi giochi qui". Anzi!
Alla fine lei ha detto: "Mah, comunque non capisco quale sia lo scopo di questi giochi".
Al che le ho chiesto: "Ti sei divertita?"
"Sì"
"Ecco", faccio io, "lo scopo è quello".
Anche a mio fratello il gioco è piaciuto, tutto sommato. Non era d'accordo con la maggior parte delle critiche di mia madre al gioco, ma comunque non ha gradito il finale: "Se decido di ricordare la mia vita, oppure di dimenticare tutto... in sostanza non cambia nulla"
E pure il mio giudizio è meno positivo di quanto immaginassi. Forse tutto il problema risiede nelle mie eccessive aspettative ... Ma condivido in parte le critiche fatte da mio fratello e mia madre.. ed inoltre ho avuto la sensazione che il gioco fosse troppo semplice.
Mi riservo comunque di dare a penny una seconda chance. : )
Matteo Suppo:
Bell'actual play. Si capisce BENISSIMO qual'era il clima al tavolo.
E ora quel che penso. Io penso che Penny sia un gioco in cui la ritualità ha un gran valore. La ritualità ha sempre un valore, ed evitarla va ad incidere sempre comunque sull'esperienza di gioco.
Risposte che darei a madre, fratello e te:
--- Citazione ---Quando dico loro di prendere il penny (piccole fiches blu con su scritto 1) e di dire ad alta voce "un penny per i miei pensieri" sono partite le risate.
--- Termina citazione ---
Perché ridere? Forse ridono in chiesa nel farsi il segno della croce? Forse ridono quando alle olimpiadi si suona l'inno d'italia? Forse ridono quando sfilano le miss italia? Boh, possibile.
--- Citazione ---Giustamente, direi.
--- Termina citazione ---
Giustamente sì, ma non perché il gioco va bene giocato così, ma perché li hai costretti. Non si può pretendere rispetto in questo modo.
--- Citazione ---Un altro appunto: invece di "offrire" la moneta ad una guida, ci limitavamo e guardarla negli occhi e chiedere "cosa ho detto o fatto?" (e talvolta anche la frase veniva leggermente cambiata). Quel formalismo sembrava eccessivo.
--- Termina citazione ---
--- Citazione ---. NON ci prendiamo per mano e non diciamo nulla (l'ho dimenticato, ma anche se l'avessi ricordato non l'avrei nemmeno proposto).
--- Termina citazione ---
--- Citazione ---E pure il mio giudizio è meno positivo di quanto immaginassi. Forse tutto il problema risiede nelle mie eccessive aspettative ... Ma condivido in parte le critiche fatte da mio fratello e mia madre.. ed inoltre ho avuto la sensazione che il gioco fosse troppo semplice.
--- Termina citazione ---
Certo, se togli delle regole poi il gioco per forza sembra troppo semplice :P
--- Citazione ---A mia mamma NON è piaciuta la terza domanda: per quanto gli eventi narrati fossero traumatici è inverosimile che una persona perda la memoria per quello... E non le è piaciuto nemmeno il fatto che vi fosse una scelta sul ricordare o meno la propria vita. Secondo lei sarebbe meglio ricordare comunque e che ci fossero delle regole a supportare una spiegazione articolata sul perchè, nonostante tutto, il pg riacquisti la memoria. "Anche per dare un lieto fine" invece di insistere su quegli orrori.
--- Termina citazione ---
Questo non l'ho capito. A parte la critica sul realismo che lascia il tempo che trova, non ho capito la storia sulle regole per supportare una spiegazione articolata sul perché il pg riacquisti la memoria. Non ho proprio capito cosa intende.
--- Citazione ---Un'altra critica è stata sul climax, che a volte non coincideva con l'ultimo penny. Nel mio racconto, ad un certo punto, mia moglie mi tagliava il pisello. Ho aspettato altri 3 penny prima di mettere la parola fine alla mia terza domanda, ma tutto ciò che è stato raccontato dopo era "attutito" da quest'evento, che rappresentava il trauma che mi ha fatto perdere la memoria. Invece la narrazione è andata avanti fino ad aggiungere un figlio down da dover crescere da solo.
--- Termina citazione ---
Questo invece è un dubbio che ho avuto anche io e che mi dovrò togliere per bene con un paio di giocate.
--- Citazione ---Mi riservo comunque di dare a penny una seconda chance. : )
--- Termina citazione ---
Anche due
Mauro:
--- Citazione da: Dario Delfino - 2011-08-22 16:40:41 ---E c'è stato un momento in cui le due proposte (mie e di mio fratello) erano molto simili:
Mia mamma descrive una paziente sul lettino operatorio che si sveglia e le dice "fra tre giorni morirai". Io ho preso il foglio delle rassicurazioni per mostrarlo a mia madre, ma mio fratello dice: "no, non preoccuparti, lascia stare". E racconta, come guida, che portano la paziente al reparto psichiatrico.
Mia mamma poi fa una specie di racconto strampalato dicendo che forse la paziente era posseduta, che comunque era meglio chiamare qualcuno esperto in materia...
Al che io e mio fratello abbiamo proposto come guide due ricordi riconducibili ad un'unica affermazione: il pg di mia mamma era pazzo.
Dopo un po' (e qualche penny speso) lei torna a lavorare, le fanno una festa... ma.. un bambino con gli occhi spiritati le tira un martello in testa.
Mio fratello: è un'allucinazione
Io: ................................... sì, è un'allucinazione. Non c'era altro modo di gestire la cosa, e gliel'ho detto
--- Termina citazione ---
Potresti approfondire un po' questo momento? In risposta al "Cos'ho detto o fatto?" si dovrebbe dire solo - appunto - cos'ha detto o fatto, non elementi esterni; avete fatto cosí? Come siete arrivati a definire l'allucinazione?
--- Citazione ---Anche a mio fratello il gioco è piaciuto, tutto sommato. Non era d'accordo con la maggior parte delle critiche di mia madre al gioco, ma comunque non ha gradito il finale: "Se decido di ricordare la mia vita, oppure di dimenticare tutto... in sostanza non cambia nulla"
--- Termina citazione ---
Meccanicamente no; ma è un giudizio del giocatore su quanto successo nella storia. Lo stesso scegliere se dare una spiegazione approfondita o no fa parte di questo giudizio.
Dario Delfino:
--- Citazione da: triex - 2011-08-22 17:02:54 ---Bell'actual play. Si capisce BENISSIMO qual'era il clima al tavolo.
--- Termina citazione ---
Grazie! :) Spero di essere stato chiaro davvero.
Seguirò il tuo consiglio sulla ritualità (anche se a me non piace) quando proverò penny con gli altri amici... già uno di loro, a cui ho accennato il tema, si è mostrato interessato ed ha detto che gli sembra "molto psicologico". Ecco, lui si troverà molto a suo agio con la ritualità e forse favorirà un diverso approccio al gioco.
--- Citazione ---
--- Citazione ---Giustamente, direi.
--- Termina citazione ---
Giustamente sì, ma non perché il gioco va bene giocato così, ma perché li hai costretti. Non si può pretendere rispetto in questo modo.
--- Termina citazione ---
Aspè, io non ho costretto nessuno! ; )
--- Citazione ---
--- Citazione ---A mia mamma NON è piaciuta la terza domanda: per quanto gli eventi narrati fossero traumatici è inverosimile che una persona perda la memoria per quello... E non le è piaciuto nemmeno il fatto che vi fosse una scelta sul ricordare o meno la propria vita. Secondo lei sarebbe meglio ricordare comunque e che ci fossero delle regole a supportare una spiegazione articolata sul perchè, nonostante tutto, il pg riacquisti la memoria. "Anche per dare un lieto fine" invece di insistere su quegli orrori.
--- Termina citazione ---
Questo non l'ho capito. A parte la critica sul realismo che lascia il tempo che trova, non ho capito la storia sulle regole per supportare una spiegazione articolata sul perché il pg riacquisti la memoria. Non ho proprio capito cosa intende.
--- Termina citazione ---
Perchè dici che la critica sul realismo trova il tempo che trova? A me sembra piuttosto fondata... Anche se il gioco ha una premessa fantascientifica questo non significa che la gente possa perdere la memoria "solo" perchè ha mandato all'ospedale il proprio figlio... Quando una storia perde in verosimiglianza è ovvio che piaccia anche meno.
Spiego meglio l'altro punto. Alla fine c'è una semplice domandina che dice "vuoi ricordare? ...e perchè?" ed i giocatori danno una semplice risposta. A mia madre invece sarebbe piaciuto che ci fosse, ad esempio, un'altra domanda che dicesse "perchè vuoi ricordare la tua vita? a cui rispondere con i penny.
Mauro:
--- Citazione da: Dario Delfino - 2011-08-22 17:23:42 ---A mia madre invece sarebbe piaciuto che ci fosse, ad esempio, un'altra domanda che dicesse "perchè vuoi ricordare la tua vita? a cui rispondere con i penny
--- Termina citazione ---
Questo annulla, o comunque diminuisce, il giudizio del giocatore, perché gli viene imposto di ricordare; sai perché secondo lei sarebbe migliore con una simile imposizione? La faccenda del lieto fine mi pare abbastanza soggettiva, nel senso che a seconda della storia il lieto fine può essere proprio <i>non</i> ricordare.
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