Effettivamente, le persone che conosco più plagiabili, che credono ad un sacco di frottole, praticamentre indifese di fronte ad ogni propaganda, sono proprio quelle che leggono meno o comunque si nutrono di minore "fantasia". Ci sono eccezioni ma sono così rare da farmi credere che comunque la cosa sia correlata.
In ogni caso, storia fantastica o no, magia o no, leggere storie ti fa entrare nella vita di altri. Con tutte le distinzioni del caso, c'è opera e opera, e non discuto che ci sia in giro una notevole massa di opere deleterie per mille altri aspetti. Ma già il fatto di "immaginare" è una difesa del cervello dall'ottusità e dal fanatismo. Quelli che non hanno questo "allenamento" si notano, quando ci parli.
(non sto parlando solo del consumo di prodotti commerciali, ma in generale dell'immaginazione e del mettersi nei panni di altri. Un bambino che gioca a cowboy e indiani lo fa, anche senza consumare un prodotto commerciale. Un bambino costretto a lavorare in miniera probabilmente no, anche se non certo per colpa sua... vorrei chiedere ad Odifreddi se potrebbe quantificare il vantaggio che il secondo bambino avrebbe nei confronti di santoni e truffatori...)
Oltretutto, credo ci siano dati che smentiscono in pieno la sua tesi... visto che lui parla anche di religione e miracoli, ritiene che nel 1400, diciamo, prima della TV e quando i libri erano fuori portata dalla gente comune (e persino la messa era in latino, quindi i fedeli non capivano quello che diceva il prete), la gente credeva molto meno a santi e miracoli. O no?