Una mia collega al suo nuovo fidanzato - geloso perché a lui ballare non piaceva e lei ballava con altri uomini - rispose: -"Se facessi la lap-dance mi basterebbe un palo, purtroppo faccio salsa." Dopo un po'si lasciarono: lei non sopportava che lui non avesse fiducia in lei.
I problemi tra Z e M sono esterni al GdR:
caso 1 - Z è una persona insicura e sotto sotto è l'attività di M che la inquieta, a prescindere da LARP, il calcetto con gli amici, il ballo o volontariato in parrocchia.
caso 2 - Z - in quanto donna e per questo molto più abile a cogliere i segnali non verbali - ha colto l'attrazione che uno dei due tra M ed X prova per l'altro e sta intervenendo.
In ognuno dei due casi il problema lo si risolve parlando della coppia e non del gioco e parlando nella coppia e non nel gioco.
Dopo la terapia di coppia veniamo alla domanda originale, cioé: "cosa si può dire del fatto che coloro che giocano non si rendono conto o ignorano volutamente le eventuali conseguenze negative del coinvolgimento emotivo su chi non gioca?"
Prendiamo esempio dal teatro, premettendo che è un'attività diversa dal gioco di ruolo.
L'attore è diviso tra immedesimazione e straniamento: per quanto possa immedesimarmi in Amleto con tutte le pippe che mio padre è morto, che mia madre ha sposato mio zio, che sono il principe di Danimarca eccetera eccetera, so sempre che lì il palcoscenico finisce e se faccio un altro passo in avanti finisco di sotto.
Posso scegliere di non fare una parte perché certe scene mi disturbano (un classico: le scene di nudo), ma una volta che ho scelto il copione, quello che faccio in scena e nelle prove lo fingo, non lo provo veramente. Poi ci sta che a forza di fare scene d'amore alla fine il flirt con l'attrice ci scappi, ma lì sono più nel caso dei colleghi di lavoro che scherzano citato da Moreno, che nel Personaggio che prende il sopravvento sull'Attore.
L'improvvisazione teatrale la toglierei dagli esempi perché è l'attività meno unsafe che ci sia (quanti malati di cancro avete visto nelle improvvisazioni? Quante figlie molestate dal patrigno? Quante coppie che riescono a comunicare solo con il sesso? Quanti baci? Quante lacrime?).
Cosa rimane di tutto ciò nel GdR?
Il Patto Sociale della coppia citato prima da Mattia (fino a che punto è lecito spingersi nelle attività che facciamo nel rispetto dell'altro?) e, aggiungo io, il Libero Arbitrio del giocatore: bacio la giocatrice che fa l'elfa perché io scelgo di baciarla, non il mio personaggio; così come a teatro il mio Romeo bacia Giulietta perché io ho scelto di accettare quella parte, non perché il regista me lo impone.