Autore Topic: [SLOW DOWN] Relazioni reali e "in gioco".  (Letto 15848 volte)

Michele Gelli

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Re:[SLOW DOWN] Relazioni reali e "in gioco".
« Risposta #30 il: 2011-08-12 03:38:20 »
Il thread è in SLOW DOWN. Per favore, vogliamo fare un minimo di attenzione?
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Michele Gelli - Narrattiva
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Re:[SLOW DOWN] Relazioni reali e "in gioco".
« Risposta #31 il: 2011-08-12 05:31:59 »
C'è un altro elemento che secondo me fa molta differenza tra l'esperienza di Z e M con il larp e le nostre esperienze che abbiamo citato qui con alcuni jeepform, ed è la cornice temporale.

Presupposto che non conosco a fondo il funzionamento del larp di cui parla Mattia (quindi lo pregherei di correggermi se vede che scrivo fesserie): in Dubbio o Upgrade, il gioco inizia ad un'ora X e finisce ad un'ora Y, di solito un pomeriggio o una sera in tutto. Ha una cornice molto ben definita, che divide il gioco dalla vita reale e ne fa un'esperienza "autoconclusiva", diciamo.

Nel caso del larp tradizionale invece... Nella cronaca live di VtM che c'è attualmente qui a Reggio (che potrebbe essere profondamente diversa da quella a cui partecipa M, quindi chiedo nel caso a Korin di correggermi) il gioco è stato aperto credo ormai tre anni fa o più, e tra una serata di gioco e l'altro (più o meno una ogni 2-3 mesi circa) i personaggi giocano tra loro sul forum della cronaca, anche in sezioni riservate per clan/coterie di cariche e quindi invisibili dai non appartenenti, e per email attraverso le cosiddette "downtime" o "dt" (in breve, azioni di gioco che vengono eseguite a tutti gli effetti, con tanto di effetti meccanici, e che molto spesso includono o richiedono scambi di email scritte dai "personaggi" o descrizioni dei loro incontri). Forum e downtime non sono obbligatori per i personaggi, ma nella pratica un numero variabile tra 1/4 e 1/2 dei giocatori, a seconda dei periodi, li usa entro un evento e l'altro.

In pratica, in questo larp la cornice temporale è, fondamentalmente, inesistente. Certo, ci sarebbe la dichiarazione "In Game" e "Out of Game" all'inizio e alla fine della serata di gioco, ma poi nella pratica il gioco va a tutti gli effetti "avanti" negli spazi virtuali.

Questo significa che due personaggi che vogliono giocare una "relazione" tra loro, non hanno una cornice temporale rigida in cui giocare la finzione, ma il loro "gioco" può andare avanti per anni e con regolarità.

Se, e ripeto SE, è questa la situazione di Z. ed M., posso capire perché Z. sia infastidita... E' ben diverso da giocare una o più partite a dei jeepform.
Rinominato "Ermenegildo" vox populi, in seguito al censimento dei Paoli.

thondar

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Re:[SLOW DOWN] Relazioni reali e "in gioco".
« Risposta #32 il: 2011-08-12 06:43:09 »
L'esempio con il tango mi sembrava calzante. Sono attività a rischio, come potrebbe esserlo lavorare con un collega o altre. In alcune il rischio è più grande. Da un lato c'è l'importanza dell'attività per chi la compie (carriera, passione per il ballo, piacere del GdR), dall'altro c'è l'entità del rischio. Poi c'è la gelosia, la fedeltà e altri fattori.

Che un rapporto sia messo alla prova è bene perché tanto nella vita accadrà spesso quindi se deve andare male meglio prima che poi (almeno per chi crede in un rapporto duraturo e "normale"). Del resto la carne è debole e potrebbe non essere saggio fare prove troppo impegnative perché potrebbe essere un cedimento del corpo e non dell'anima. Il limite non sempre è facile capirlo, anzi...

Da parte di lei sarebbe bello se desse fiducia a lui ma se per qualche motivo non si sentisse di farlo c'è poco da dire, non lo farà (e non deve farlo a forza) e dovranno trovare un compromesso (o lasciarsi... non è vietato_ lo dico perché spesso ce se ne dimentica).


Fabio Bani

Mattia Bulgarelli

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Re:[SLOW DOWN] Relazioni reali e "in gioco".
« Risposta #33 il: 2011-08-12 07:16:46 »
Direi che è una cosa naturale dei rapporti uomo/donna e non legata al gioco in se. Anche fare due chiacchiere con la cameriera del pub può sortire gli stessi effetti. Nel gioco può dare più problemi solo perché la cosa dura ore ed è replicata nel tempo.

Giusto due righe (il mio post di oggi, poi ci si rivede domani): credo che Michele e Paolo abbiano centrato un altro punto.

Nella questione c'è anche "l'aggravante" della reiterazione, della preparazione all'evento, ecc. ecc.

Insomma: non è uno spettacolo che dura due ore e poi finisce. È "questo sabato, quello dopo e quello dopo ancora..."

A questo aggiungiamo anche la dedizione "dovuta" al live (che a quanto pare tra costumi, organizzazione, ecc. era un certo impegno) e il risultato è "ciao, tesoro, vado a divertirmi per ore con un'altra e senza di te..." >_<

C'è di che logorare i nervi, provate a pensare a come si snervano le fidanzate col fidanzato/marito che va tutte le settimane a giocare a pallone, e ogni riferimento a mia sorella e al suo fidanzato sono puramente intenzionali... XD Sono una coppia BELLISSIMA, ma c'è il calcetto che a lei rompe parecchio.

Metti insieme la ripetitività e la dedizione appena nominate, il fatto che il tuo PG non è comandato da nessuno se non te stesso, la "fisicità" della presenza personale, il fatto che è un'attività che non condividono... capisco perché a Z i nervi saltavano. @__@

@Thondar: ad oggi, Z e M sono ancora insieme, meglio di prima. Certo, nel caso generale, uno dei due "patti sociali" deve pur vincere, e non è detto che sia quello non-ludico.
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Zachiel

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Re:[SLOW DOWN] Relazioni reali e "in gioco".
« Risposta #34 il: 2011-08-12 11:30:24 »
Chiamatemi un idealista, un romantico, un illuso - o anche solo un sognatore ego(t)ista. Secondo me che vinca il CS del gioco sul CS del rapporto è una cosa terribile. Terribile.
Certo che il CS del gioco debba essere sciolto mi parrebbe una grossa rinuncia, fossi io... e forse per testardaggine o cocciutaggine lascerei che si sfaldasse il lato "che manifesta di vederci dei problemi". Ma finché non succede, lasciarsi è peccato mortale.

E sì, uso il mio post di oggi e forse anche quello di domani per ribadire il concetto.

Se parlandone non si risolve, che cerchi divertimento in altri aspetti del LARP.

Mauro

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Re:[SLOW DOWN] Relazioni reali e "in gioco".
« Risposta #35 il: 2011-08-13 00:52:40 »
L'improvvisazione teatrale la toglierei dagli esempi perché è l'attività meno unsafe che ci sia (quanti malati di cancro avete visto nelle improvvisazioni? Quante figlie molestate dal patrigno? Quante coppie che riescono a comunicare solo con il sesso? Quanti baci? Quante lacrime?)
Una scena di lutto che ha messo il magone a tutti i presenti basta?
Certo: l'improvvisazione tende ad andare nel comico, ma non vedo perché questo dovrebbe portare a toglierla dal discorso in oggetto, soprattutto visto che - comico o serio che sia - è possibile che i personaggi si bacino (o altro) e che quindi rientra totalmente nel discorso della gelosia.

se il mio partner sa come sono fatto, sa cosa mi da fastidio e cosa no, perchè dovrebbe fare deliberatamente qualcosa che possa ferirmi?
La domanda si può girare: se sai che per il tuo compagno il gioco di ruolo è un'attività importante, perché deliberatamente devi cercare di limitarlo in essa?
Il punto in questo caso è che il fastidio di Z è dovuto a gelosia, che per quanto irrazionale si fonda comunque sulla paura che l'altro possa tradire e quindi sulla non completa fiducia nell'altro (per citare Heinlein: A competent and self-confident person is incapable of jealousy in anything. Jealousy is invariably a symptom of neurotic insecurity); che, certo, può essere normale ed è irrazionale, quindi ignorarla non è semplice, ma di nuovo si torna al discorso "un simile rapporto non parte da una situazione paritaria, e anzi uno dei due chiede all'altro di mettere da parte un suo interesse senza che ci sia un vero motivo".

C'è di che logorare i nervi, provate a pensare a come si snervano le fidanzate col fidanzato/marito che va tutte le settimane a giocare a pallone, e ogni riferimento a mia sorella e al suo fidanzato sono puramente intenzionali... XD Sono una coppia BELLISSIMA, ma c'è il calcetto che a lei rompe parecchio
Ecco, questo non l'ho mai capito; premesso che parlo in generale, non conoscendo la coppia specifica, ma... cos'è che dà fastidio? Lui fa qualcosa che gli piace, si diverte, è felice. Tutte cose che dovrebbero fare piacere a chi lo ama. Quindi? Il fatto che una volta a settimana non possono stare insieme? Se è questo, non è amore, è possessività. Onestamente, mi preoccupa piú una relazione in cui non è possibile non vedersi una volta a settimana, di una in cui ci si vede tutti i giorni.
Inoltre: quando ti metti con una persona, e se non lí mentre la relazione nasce, sai che c'è una cosa che gli piace che richiede un certo impegno costante; perché dà fastidio che abbia un interesse simile (e mi pare decisamente innocuo)? perché mettersi insieme con l'idea di cambiarlo (cosa che a volte capita)? Se è una cosa talmente grave (ripeto: non parlo specificamente del caso in oggetto) che o quello, o la relazione, perché mettersi assieme?

Secondo me che vinca il CS del gioco sul CS del rapporto è una cosa terribile. Terribile
Secondo me... dipende. Se per esempio il motivo per cui vince il gioco è "Guarda, da ora in poi non giochi piú a quelle cose e ci vediamo anche in quel tempo", personalmente non lo considero terribile, perché di fatto uno dei due viene messo sotto l'altro (e non in modi piacevoli ;D ) e il rapporto viene pesantemente sbilanciato, mentre dovrebbe essere paritario e ognuno dei due dovrebbe avere tempo per i suoi interessi. Entrano il menefreghismo per l'interesse dell'altro e la possessività, che non ho ben chiaro come possano esserci in un rapporto sano; come quando un amico si è sentito dire da una sua ex: "Da oggi o ci sentiamo almeno tre volte al giorno e almeno cinque SMS al giorno o è finita". Cosa doveva fare? È finita, pace.

Zachiel

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Re:[SLOW DOWN] Relazioni reali e "in gioco".
« Risposta #36 il: 2011-08-13 01:51:06 »
Ma aspettate, dunque ci sono Paolo Busi e Paolo Bosi sullo stesso forum? O.o
Vabbè...

Secondo me che vinca il CS del gioco sul CS del rapporto è una cosa terribile. Terribile
Secondo me... dipende. Se per esempio il motivo per cui vince il gioco è "Guarda, da ora in poi non giochi piú a quelle cose e ci vediamo anche in quel tempo", personalmente non lo considero terribile, perché di fatto uno dei due viene messo sotto l'altro (e non in modi piacevoli ;D ) e il rapporto viene pesantemente sbilanciato, mentre dovrebbe essere paritario e ognuno dei due dovrebbe avere tempo per i suoi interessi. Entrano il menefreghismo per l'interesse dell'altro e la possessività, che non ho ben chiaro come possano esserci in un rapporto sano; come quando un amico si è sentito dire da una sua ex: "Da oggi o ci sentiamo almeno tre volte al giorno e almeno cinque SMS al giorno o è finita". Cosa doveva fare? È finita, pace.

Tieni conto che io sono una persona che vive abbastanza nel suo mondo di sogni. Una ragazza che ricatta il ragazzo con pretese impossibili o viceversa non deve esistere. Se sta cercando una scusa per farsi mollare... no, non deve neppure esistere una situazione del genere. Oppure costei ha fatto il grosso sbaglio di fidanzarsi con una persona che non ama davvero... ed allora mi spiace per te ma lo sbaglio è tuo e non rompi il suo cuore in mille pezzettini perché hai sbagliato tu.
Secondo me l'unico modo "giusto" di rompere un rapporto è quello consensuale e senza averci litigato, ed anche lì mi suona tanto di cosa triste.
Ogni altro caso lo vedo terribilmente ingiusto, per come si sente l'altra persona.

Che poi io non dicevo "rinuncia ai larp", dicevo "ai larp, contieniti". Il possessivismo come lo dici tu lo condanno con un bel "ma vai a cagare ci vediamo sei giorni a settimana la domenica vado ai larp se vuoi stare con me vieni anche tu" (e magari il sabato giochi a canasta con le sue amiche, per un rapporto paritetico... oppure le dici "sei tu quella che vuol star sempre con me, se non ci vediamo il sabato a canasta per me non è un problema").

Francesco Berni

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Re:[SLOW DOWN] Relazioni reali e "in gioco".
« Risposta #37 il: 2011-08-13 02:02:02 »
io sono una persona naturalmente insicura e gelosa di conseguenza.
ma tanto per dare i miei 2 cent, il problema minore che ho è quando l'agne gioca di ruolo interpretando relazioni e lei lo stesso.
mi trovo daccordo completamente con claudia e michele, nonostante che sia tremendamente geloso di molte cose

edit: c'ero anche io in quella parita di dubbio Paolo(davolio)U_U
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Leonardo

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Re:[SLOW DOWN] Relazioni reali e "in gioco".
« Risposta #38 il: 2011-08-13 02:09:09 »
Il punto in questo caso è che il fastidio di Z è dovuto a gelosia, che per quanto irrazionale si fonda comunque sulla paura che l'altro possa tradire e quindi sulla non completa fiducia nell'altro (per citare Heinlein: A competent and self-confident person is incapable of jealousy in anything. Jealousy is invariably a symptom of neurotic insecurity); che, certo, può essere normale ed è irrazionale, quindi ignorarla non è semplice, ma di nuovo si torna al discorso "un simile rapporto non parte da una situazione paritaria, e anzi uno dei due chiede all'altro di mettere da parte un suo interesse senza che ci sia un vero motivo".

Quelle parole di Heinlein non mi convincono appieno, così come tutte le altre che nel corso del tempo sono state utilizzate per esprimere lo stesso concetto. O meglio, sono d'accordo che la gelosia sia una manifestazione di insicurezza, ma non sono convinto che l'insicurezza sia necessariamente una caratteristica immutabile dell'individuo. In altre parole, è vero che esistono persone che manifestano gradi diversi di fiducia in se stesse, ma anche una persona tendenzialmente sicura di sé può essere spinta all'insicurezza in un rapporto di coppia nel momento in cui vengono adottati comportamenti opportunamente provocanti. Tanto è vero che in alcuni casi la pratica di "ingelosire" il partner viene utilizzata come tentativo estremo di rinfocolare relazioni vacillanti. Penso che esista una gelosia lieve e sana che altro non è che una espressione dell'interesse che una persona nutre nei confronti del partner (vedi sotto).

Detto questo, non sono neppure del tutto d'accordo sul fatto che la gelosia nasca necessariamente (oltre che dall'insicurezza) anche dalla non completa fiducia nel partner e nelle sue intenzioni. Il punto è che, raggiunta una certa giovane età, per esperienza si capisce che nella vita talvolta succedono cose su cui non si ha il minimo controllo e che avvengono nonostante le migliori intenzioni delle persone coinvolte. Puoi essere felice e sincero con una persona solo per incontrare, il giorno successivo, qualcuno che ti sconvolge la vita in una maniera totalmente inaspettata e di cui ti innamori alla follia. Di fronte a queste incognite onnipresenti nella vita di coppia mi pare che le persone tendano a reagire con comportamenti che si collocano tra i due estremi che chiamerei "fatalismo passivo" e "fatalismo attivo". Nel primo caso, osservando che non si ha controllo sugli imprevisti, si decide di non preoccuparsene: dopotutto, che senso ha arrovellarsi su un problema che non si è ancora presentato e che probabilmente si colloca oltre le nostre possibilità di intervento? Nel secondo caso invece, pur riconoscendo che alla fine della fiera l'inaspettato sta sempre dietro l'angolo, si decide comunque di agire in modo da minimizzare la possibilità che l' "imprevisto" si concretizzi, intervenendo in quei casi in cui, platealmente, il rischio è maggiore.
Penso che si tratti di reazioni umanamente comprensibili.

Re:[SLOW DOWN] Relazioni reali e "in gioco".
« Risposta #39 il: 2011-08-13 05:11:40 »
edit: c'ero anche io in quella parita di dubbio Paolo(davolio)U_U


Fra non me ne volere, mi ricordo a malapena la gente con cui gioco io, figuriamoci quella con cui gioca la mia morosa xD


(triex me lo ricordavo in particolare perché, credo, aveva citato quella partita nel suo articolo sull'INCbook 2010)
Rinominato "Ermenegildo" vox populi, in seguito al censimento dei Paoli.

Moreno Roncucci

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Re:[SLOW DOWN] Relazioni reali e "in gioco".
« Risposta #40 il: 2011-08-13 06:29:52 »
Mauro, stiamo un po' andando su discorsi sui massimi sistemi e staccandoci dal caso particolare (ed è un po' inevitabile, visto la vaghezza del caso particolare... che facevano i due nel LARP, si guardavano a distanza o si baciavano ma senza la lingua? Fa un po' di differenza...)  però ogni volta che sento considerazioni tipo quelle di Heinlein mi viene in mente che è un ben strano rapporto, questo "rapporto ideale" descritto, in cui uno dei due deve "capire sempre" e non dimostrare gelosia, sennò è nel torto, e l'altro invece può fare qualunque cosa, "se lo fa felice".

E della felicità del partner ce ne sbattiamo?  >:(

Sono insomma considerazioni che i sembrano un po' a senso unico. "se mi amassi veramente capiresti, ma io non ho nessun obbligo di cercare di capire te". E l'idea che si possa avere una relazione di coppia senza mai, mai nemmeno la minima rinuncia, mi pare abbastanza utopica (come minimo all'uscita con gli amici del sabato sera mi sa che ci rinunci, e non vai più in vacanza in tenda con quella tua vecchia amica...)

Quella che hanno descritto Michele e Claudia non è una situazione in cui uno è geloso ma sopporta senza dire niente. Hanno detto che non sono gelosi. Visto che non è che la gelosia sia un muscolo volontario, dire "non devi essere geloso/a è come dire "non devi tremare quando hai freddo" è più un esperienza personale su un caso simile che un consiglio da dare ad altri, mi sembra...

Detto questo, sono anch'io in parte d'accordo con Heinlein, ma solo se il concetto viene preso nelle sue intere conseguenza. Quella frase lì da sola pare appunto un "se mi amassi veramente capiresti, ma io non ho nessun obbligo di cercare di capire te". Bello per un po' se ti riesce di imporlo in una coppia ma poi la coppia non dura mai molto.

La versione intera è "A competent and self-confident person is incapable of jealousy"... perchè se è competent e self-confident tronca subito la relazione di cui è insicuro, e ne cerca un'altra che gli dia più fiducia.

Insomma, una buona politica se non vuoi passare la vita a tormentarti di gelosia (e dopo aver visto diversi casi fra i miei amici, la approvo. Io personalmente ho avuto momenti e situazioni in cui sono stato geloso, ma non sono mai stato in una relazione in cui fossi stabilmente e costantemente geloso della mia partner, la considero una cosa senza senso. Che ci stai a fare con qualcuno di cui non ti fidi?). Non altrettanto buona se vuoi far durare una relazione. In questo secondo caso, eliminare le cause della gelosia funziona un pochino meglio...
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Paolo Busi

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Re:[SLOW DOWN] Relazioni reali e "in gioco".
« Risposta #41 il: 2011-08-13 06:54:29 »
 
Ma aspettate, dunque ci sono Paolo Busi e Paolo Bosi sullo stesso forum? O.o
Vabbè...

A questo punto se ci sono anche un Paolo Rosi o un Paolo Fusi che vengano fuori e si facciano conoscere  :)
 
 
Citazione
Posso scegliere di non fare una parte perché certe scene mi disturbano (un classico: le scene di nudo), ma una volta che ho scelto il copione, quello che faccio in scena e nelle prove lo fingo, non lo provo veramente.

Qui mi sembra "troppo facile", nel senso: se fosse così sarei di fronte probabilmente ad un bravo attore e comunque non è detto. Più un attore si immedesima più sente ciò che accade, prova emozioni forti e le interpreta con forza (o quanto meno sente di farlo). Più ci si immedesima più quel confine tra io/personaggio diventa labile.

Come già detto da altri in altri thread il concetto di immedesimazione si presta a infinite interpretazioni ed è un terreno scivoloso.
In ogni caso, per quanto possa essere intensa l'interpretazione, appena esce di scena l'attore si preoccupa più del cambio del costume che di quanto del personaggio è rimasto in lui; la labilità del confine attore/personaggio è un'invenzione: è molto più facile che l'attore faccia se stesso in scena piuttosto che il Personaggio nella vita reale. Ripeto: l'attore finge per mestiere, se non fingesse sarebbe in cura dallo psichiatra.
Analogamente, se giocando di ruolo quello che prova o fa il mio personaggio si ripercuote nella vita vera forse è il caso di prendersi una pausa.

L'improvvisazione teatrale la toglierei dagli esempi perché è l'attività meno unsafe che ci sia (quanti malati di cancro avete visto nelle improvvisazioni? Quante figlie molestate dal patrigno? Quante coppie che riescono a comunicare solo con il sesso? Quanti baci? Quante lacrime?)
Una scena di lutto che ha messo il magone a tutti i presenti basta?
Certo: l'improvvisazione tende ad andare nel comico, ma non vedo perché questo dovrebbe portare a toglierla dal discorso in oggetto, soprattutto visto che - comico o serio che sia - è possibile che i personaggi si bacino (o altro) e che quindi rientra totalmente nel discorso della gelosia.

Innanzitutto voglio sperare che gli attori non si bacino in tutte le scene che fanno assieme (sai che palle?), un bacio in scena in uno spettacolo ci può anche stare (le temibili esigenze di copione), ma qui si parla di un atteggiamento sistematico ed inerente allo stile di gioco tra M e X.
Per il Teorema della Scimmia Instancabile ci sta che ogni tanto un'improvvisazione decente esca, ma quello che manca in generale è l'autenticità delle emozioni, che è un po' quello che Manfredi diceva quando ha scritto "Nel larp ci sono gli odori, c'è la chimica. Immaginatevi di andare troppo vicino ad una donna che trovate attraente (magari lei interpreta un'elfa e vi ha aiutato ad alzarvi che ne so). Non state facendo niente, certo. Ma che state sentendo?"
Affermazioni simili dagli improvvisatori non le ho mai sentite.
 
Fai una prova: prendi i migliori improvvisatori che conosci, o i tuoi compagni di corso - se ne frequenti uno - e chiedi loro di dirti a bruciapelo 10 emozioni in 15 secondi o meno. Se non ci riescono te la stanno raccontando.
 
Questo non si ferma all'improvvisazione; trova la risposta precisa al "Ma che state sentendo?" di Manfredi e agisci sull'onda di quella risposta: come si fa a dire che il giocatore e il personaggio sono due entità separate a quel punto? O Z è un'insicura, o tra M ed X c'è un qualcosa che almeno uno dei due sopprime.
 
Il giochino delle 10 emozioni lo consiglio a tutti, specie al tavolo del GdR: sapere che il mio personaggio ha paura piuttosto che essere terrorizzato/timoroso/teso/nervoso/in apprensione/preoccupato/cauto/esitante/spaventato/terrorizzato/atterrito limita di molto l'esperienza.
 

E della felicità del partner ce ne sbattiamo?  >:(

Sono insomma considerazioni che i sembrano un po' a senso unico. "se mi amassi veramente capiresti, ma io non ho nessun obbligo di cercare di capire te". E l'idea che si possa avere una relazione di coppia senza mai, mai nemmeno la minima rinuncia, mi pare abbastanza utopica

Altro Actual Play, discorso del fidanzato ad un'altra mia collega: "Devi capire che non è che per forza in un rapporto si deve dare 50/50, magari uno dà 90 (Te. N.d.R) e l'altro 10 (Io. N.d.R.). Hanno tirato avanti quasi quattro anni.  ???

Mattia Bulgarelli

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Re:[SLOW DOWN] Relazioni reali e "in gioco".
« Risposta #42 il: 2011-08-13 08:54:10 »
Domani vi mando qualche altro dettaglio da parte di Z e rispondo con comodo ad un paio di punti che mi sembrano interessanti.
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Mauro

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Re:[SLOW DOWN] Relazioni reali e "in gioco".
« Risposta #43 il: 2011-08-13 14:54:35 »
non dicevo "rinuncia ai larp", dicevo "ai larp, contieniti"
sono d'accordo che la gelosia sia una manifestazione di insicurezza, ma non sono convinto che l'insicurezza sia necessariamente una caratteristica immutabile dell'individuo
So che si sta parlando di rinunciare a un aspetto (per me rilevante: la giocata di Venerdí senza l'aspetto sentimentale? Non vale la pena parlarne) e non al live in sé; e non ho detto che l'insicurezza sia immutabile (anzi ho detto il contrario). Inoltre, sono perfettamente d'accordo che la gelosia sia naturale (ho esplicitamente detto che è normale) e posso condividere anche che può essere sana.
Il punto è che per me "Visto che sono gelosa, rinuncia/amputa quell'attività che ami" rientra nelle manifestazioni che sane non sono, perché senza un vero motivo si chiede all'altro (nota: "altro" usato come genere neutro) una rinuncia sensibile; a questo punto, chi è a mettere il gioco sopra la relazione?

Sottolineo, a scanso di equivoci, che non ho mai detto che l'ovvia/unica conclusione sia far saltare il rapporto; anzi, ho esplicitamente detto che una soluzione è che lui smetta.
Trovo che l'eccesso sia nel comportamento di lei*? Sí. Questo significa che l'unica soluzione sia che lei cambi? No, lo è anche che lui smetta.

* Stante le mille ipotesi fatte; in realtà non so cosa sia successo, quindi non mi riferisco a Z, quanto piuttosto a un'ipotetica situazione che prende spunto dalla sua.

ogni volta che sento considerazioni tipo quelle di Heinlein mi viene in mente che è un ben strano rapporto, questo "rapporto ideale" descritto, in cui uno dei due deve "capire sempre" e non dimostrare gelosia, sennò è nel torto, e l'altro invece può fare qualunque cosa, "se lo fa felice"
Non ho mai parlato di un simile modo di vivere il rapporto, ma di casi specifici in cui non concordo con un comportamento, e anzi ho esplicitamente detto che un rapporto "dovrebbe essere paritario", cosa che esclude dissimetrie come quelle che porti; non ho nemmeno mai detto che qualcuno debba sopportare senza dire niente, anzi ho esplicitamente detto che "ovviamente [si deve] affrontare la cosa".
In definitiva, non stavo minimamente parlando del tipo di relazione che descrivi, che trovo talmente distorta da non avere senso di esistere.

Discorso analogo per la frase di Heinlein: non dice nulla su come dev'essere il rapporto tra due persone; dice solo che una persona competente e sicura di sé è incapace di gelosia; e che questa è sempre un sintomo di insicurezza nevrotica (non voglio dire che Z sia nevrotica, ho citato Heinlein per il concetto). Tutto il resto, come il fatto che uno dei due deve sempre capire e l'altro non deve nemmeno provare, sono estensioni tue. Nulla in contrario che tu le faccia, però io non ho citato quella frase sulla base di simili cose, assenti nel testo.

Per il Teorema della Scimmia Instancabile ci sta che ogni tanto un'improvvisazione decente esca
Non entro nel discorso di "improvvisazione decente", perché non c'entra col tema (anche se mi pare di capire che abbiamo due concetti di "decente" diversi); il punto è che - emozioni o non emozioni - ci si può baciare anche nell'improvvisazione, cosa che può dare fastidio a prescindere dalla presenza di autenticità di emozioni.
Comunque non è un problema: per me è un esempio perfettamente valido; se non lo consideri tale, tra di noi usiamone altri (come il teatro di testo).

Solo una nota: il Teorema della Scimmia Instancabile prevede "un tempo infinitamente lungo"; mettine uno finito, anche l'intera vita dell'Universo, e il "quasi certamente" sparisce (vedi qui). Faccio questa nota solo perché fin troppe volte ho visto usare quel teorema come se "molto tempo" (o "molte ripetizioni") bastasse a renderlo vero, mentre dev'essere un tempo infinito.

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