[cite] fenna:[/cite]Aloa!
[cite] JTColeman:[/cite]Ecco, in questo senso direi che sia l'esperienza in sé importante, non la storia he esca dal gioco (ci sono altri campi in cui la storia può essere più importante dell'atto di crearla in sé: cinema, teatro, romanzi...).
Che è esattamente quello che ho detto io quando è iniziata la diatriba.
Aloa!
E quello che ribadisco dall'inizio io, è che è una SECONDA storia, fatalmente diversa (anche molto diversa) dalla prima, quella che è stata FRUITA durante il gioco dal 100% del suo pubblico possibile e potenziale.
Hai una prima storia, e lo scopo del gioco era creare QUELLA, usando un certo media e un linguaggio proprio del gdr. Intraducibile in altri linguaggi.
Esattamente come quando scrivi un libro: hai un media e un linguaggio, con cui esprimi una storia
POI, puoi descrivere "la storia che hai creato", in base alla MEMORIA. Ed e' una SECONDA storia, o meglio, una seconda
opera.
Esattamente come, dopo aver letto un libro, ci puoi ricavare un film (se trovi il produttore), cambiando anche lì un bel po' di cose per adattarlo. Esattamente come, nel "racconto della storia", hai modificato i dialoghi e invece di far dire "20 naturale" gli fai dire "prendi, marrano!"
Ora, il tuo discorso che ad una bella partita può non corrispondere una bella "storia", corrisponde esattamente al fatto che ad un bel libro può corrispondere un brutto film. C'è un passaggio intermedio di traduzione. E la bellezza del film non dipende dalla "storia" ma da chi la produce, da chi la crea come "film".
La bellezza della "storia verbale liberamente - molto liberamente - tratta da una partita ad un gdr" dipende SOLO da chi la racconta e dalla sua abilità nel raccontarla. La partita più noiosa del mondo può essere narrata come un capolavoro. Quella più divertente come una palla insopportabile. La partita "non garantisce" la riuscita della seconda derivata, opera, PERCHÉ' NON C'ENTRA NULLA. E' un "liberamente tratto". Un opera diversa e completamente indipendente.
Quindi, il tuo discorso che fai dall'inizio sul fatto che comunque "il giocare bene non garantisce una bella storia", non viene contestato perché non è vero, viene contestato perché' non ci dice ASSOLUTAMENTE NIENTE sul gdr. E' un off topic. E' come dire, in un discordo sulla letteratura, "Eh, però, anche se tu scrivi benissimo un libro, poi la qualità del film che ne trae De Laurentis non puoi determinarla". Certo. Che c'entra?
Ma la PRIMA opera... Quella che STAI ATTIVAMENTE CREANDO TU, e non De Laurentis... cavolo se c'entra, la qualità del tuo gioco! Non ci sono mediazioni, come al cinema. La qualità della "storia" (dell'opera) che stai creando dipende dal gioco del gruppo molto, molto, molto di più di quanto un film non dipenda dal regista o dagli sceneggiatori o dagli attori. Nel gdr non ci sono veli o intermediari di mezzo.
[parentesi: credo che molti problemi di comunicazione sarebbero stati evitati se sin dall'inizio avessimo parlato di "Opera" e non di storia. "storia" può voler dire tutti i promessi sposi, parola per parole, e può anche voler dire "ci sono due tizi che vogliono sposarsi, hanno un po' di sfighe, e alla fine ci riescono", e a usare "storia" le due cose sembrano identiche, la stessa storia, anche se con 600 pagine di differenza. Ad usare "storia" hai che West Side Story al cinema e Romeo e Giulietta come testo (scritto) teatrale sono la stessa cosa. Cioè, "storia" esula da qualunque qualità. e da qualunque motivo per cercarla e fruirla. Non esistono "belle storie", se non nel senso di "storie a lieto fine", esistono "belle opere", ed e' facilissimo prendere la storia di un capolavoro e narrarla, la stessa storia, in maniera che faccia schifo. Ed era quello che intendevo e non hai capito su Guerra e Pace. Come gdr, leggere guerra e pace ai giocatori, fa schifo. Come opera "gdr". Ciascun media è diverso, e una partita ad un gdr non è un libro]