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Domanda: ma che è la STORIA ?

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Riccardo:
E' anche vero che esistono libri (per fare un esempio di tipo di comunicazione) che riescono perfettamente a trasmettere l'emozione dell'autore voleva trasmettere. Posso essere daccordo che è difficilissimo trasmettere per scritto un'emozione, cosa che infatti solitamente richiede non solo una grande capacità letterario/narrativa, ma anche una conoscenza in fatto di allegorizzazioni, visto che le emozioni si possono trasmettere a volte solo tramite "immagini" (non solo visive) allegoriche

Direi quindi che non è "impossibile" trasmettere una esperienza di gioco narrativista. E' però tanto difficile quanto è difficile trasmettere in maniera completa qualsiasi altro tipo di esperienza che coinvolga profondamente la soggettività. Direi che è "tanto difficile" che solitamente non ci si riesce (questo si) perchè pochi autori di Actual Play hanno le capacità sufficienti per creare un "resoconto" di tale fattura (e io sono certo di essere tra coloro che non è in grado)

Mauro:

--- Citazione ---[cite] Riccardo:[/cite]E' anche vero che esistono libri (per fare un esempio di tipo di comunicazione) che riescono perfettamente a trasmettere l'emozione dell'autore voleva trasmettere
--- Termina citazione ---

Penso sia comunque diverso: nel tuo esempio (semplificando) il libro è l'espressione dell'emozione e della storia che l'autore ha in mente; nel gioco di ruolo lo scritto è l'espressione di un'emozione (e della storia creata sul momento dai giocatori) a sua volta espressa durante (e con) il gioco. In altri termini, nel gioco di ruolo c'è un passaggio in piú, perché lo scritto diventa l'espressione dell'espressione di qualcosa.

Fabio "Shia":
Credo che però sia anche spesso una questione di prospettiva; lo intuisco sentendo citare media (intesi come "modi di comunicazione") come cinema, teatro o racconto.....secondo me c'è un probelma intrinseco che nn riesce ad emergere in modo chiaro, ossia: in tutti i media citati c'è una rapporto tra un soggetto comunicatore che si esprime ed uno o più soggetti riceventi i quali si limitano a "sorbire" passivamente gli input del comunicatore (appunto).

Poi alla fine si potrà dire se questi input saranno piaciuti o meno, saranno condivisibili o meno...o magari se questi input nn hanno i neffetti detto nulla.
(sto volutamente omettendo di usare il termine "storia").

Questa impostazione la si è sperimentata anche nel GdR: il famigerato Parpuzio alla fine null'altro è che il tentativo di un soggetto (GM) di "proiettare" la propria storia agli astanti (con tutte le conseguenze che ne derivano).

Eppure in questo modo si elimina una componente essenziale del GdR: l'interattività tra i giocatori.......

E sta proprio qui il bello del Giocare di ruolo: ognuno riceve gli input degli altri e trasmette i propri ...... c'è questa interazione che nn è pensabile nei media tradizionali (e neanche nei videogiochi...dove le interazioni con la macchina sono predeterminate e cmq finite).

Cyaz

Niccolò:

--- Citazione ---E' anche vero che esistono libri (per fare un esempio di tipo di comunicazione) che riescono perfettamente a trasmettere l'emozione dell'autore voleva trasmettere.
--- Termina citazione ---


ma non centra...

un libro, come ogni altro medium, può trasmetterti facilmente emozioni. quello che non può fare, è trasmetterti le emozioni che ti trasmetterebbe un altro medium. puoi descrivere le emozioni che si provano giocando una determinata scena di un determinato gioco, ma non puoi provocarle. per quelle devi necessariamente averla giocata.

Claudia Cangini:

--- Citazione ---[cite] Fabio "Shia" :[/cite]

Eppure in questo modo si elimina una componente essenziale del GdR: l'interattività tra i giocatori.......

E sta proprio qui il bello del Giocare di ruolo: ognuno riceve gli input degli altri e trasmette i propri ...... c'è questa interazione che nn è pensabile nei media tradizionali (e neanche nei videogiochi...dove le interazioni con la macchina sono predeterminate e cmq finite).

--- Termina citazione ---


Esatto Fabio, è proprio l'aspetto che cercavo di sottolineare.
Sono pochi i mezzi espressivi in cui si è insieme autore, attore e spettatore...

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