Ed effettivamente, in D&D o Vampiri, quand'è che si tira il dado? (Se mi capitasse di far virare una conversazione su questo argomento, vorrei avere una risposta).
Per quanto riguarda D&D se la risposta è davvero "quando c'è una qualche probabilità di fallire" è meglio che mettiamo un tiradadi automatico in modalità "continua a tirare"... -Faccio un passo avanti. -Tira il dado. -Sto fermo. -Tira il dado.
Nella mia esperienza con D&D 3.x, si tira il dado (dopo la creazione PG, se si gioca ingiusto):
-quando si deve tirare iniziativa (nel round di sorpresa chi ne ha diritto, all'inizio del primo round regolare gli altri);
-quando si attacca, quando si determinano danni, quando insomma le regole del combattimento lo richiedono, Tiri Salvezza compresi;
-quando si sceglie di tentare qualcosa che è coperto da una specifica abilità descritta nel manuale (ad esempio se voglio saltare un ostacolo alto più delle ginocchia del PG tiro saltare, se voglio camminare su una superficie stretta ad una data velocità tiro equilibrio) - alcuni di questi tiri (specialmente quelli di percezione, compresi i tiri per svelare i raggiri) teoricamente dovrebbe farli il DM stesso, conoscendo i modificatori del personaggio, dato che si presume che sapere se sono stati falliti perché non c'era nulla da trovare o perché il dado ha fatto schifo altera il metagame del gioco;
-quando il DM lo chiede, nel caso di trappole, porte segrete entro tre metri da un elfo, cose che è possibile sentire o notare di cui i giocatori non hanno sentore (altrimenti chiedono loro il tiro di solito);
-quando si livella (dado vita);
-per decidere la taglia di seno di un png, se richiesta e non decisa prima (io uso disegni di Suna ogni volta che tiro una sesta).