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Spione PbF 1 - Fase 3 - Manovre
Claudia Cangini:
Thomas è percorso da un brivido di disgusto per se stesso. Ma che razza di idee, suo figlio è molto più importante del dannato fascicolo!
Qualche ora dopo si ritrova a fissare il volto di Christian addormentato nel letto d’ospedale.
Appendicite in fase acuta, hanno decretato i medici e lo hanno operato seduta stante. Dopo poco è arrivata anche Hedwig che ha aspettato insieme a lui che loro figlio uscisse dalla camera operatoria.
Hedwig è più invecchiata di quanto ricordasse e le luci dell’ospedale non fanno certo sconti al suo viso, ma non ha perso l’innata eleganza che ha sempre avuto. Thomas ricorda bene come, quando erano giovani e squattrinati, addosso a lei, anche uno straccetto da poco sembrasse un abito di sartoria.
E, mentre attendono trepidanti o ricevono notizie da medici e infermieri, lui si rende conto che, esteriormente, nulla li distingue da una famiglia normale.
Ora, trovarsi con lei al capezzale di Christian gli fa una strana impressione: scene simili le ha vissute molti anni fa. E oggi come allora suo figlio addormentato gli sembra terribilmente indifeso. Forse è per questo che allunga una mano a scostargli i capelli dalla fronte con una carezza.
A questo gesto, Hedwig lo fissa intensamente e poi gli accenna di seguirla fuori della stanza per non disturbare il sonno del convalescente. Appena soli nel corridoio lei incrocia le braccia e lo squadra con curiosità e un’ombra di ironia.
“Beh, che ti prende, Thomas? Vuoi tornare a fare il padre premuroso alla tua tenera età? Ho saputo che ultimamente hai cercato Christian,” aggiunge con tono più duro. “Cosa vuoi da lui, dopo tanto tempo?”
Abbiate pazienza, ma su questo fronte Thomas non può passarla liscia: qualcuno che lo costringa a confrontarsi col suo passato ciaddastà :twisted:
Marco Costantini:
Era l'ultima goccia. Thomas non avrebbe potuto sopportare oltre. L'astio di Hedwig in tutto quel trambusto era assolutamente fuori luogo. Per un attimo si accigliò, corrugando la fronte spaziosa. Poi una voce, la sua voce, gli tuonò in testa "qui l'unico colpevole sei tu, vecchio mio".
Thomas cercò di ingorare quella voce, afferrò la moglie per le spalle e la trascinò in un angolo "Ma non capisci che sto facendo tutto questo per proteggervi?! Devi lasciarmi fare!"
Il sorriso sarcastico di Hedwig si fece ancor più evidente "Non cercare di invertare sciocche scuse per il tuo comportamente deprecapibile. Da cosa diavolo dovresti proteggerci TU?" e disse quel "tu" guardandolo dall'alto in basso con aria disgustata. Già, da cosa avrebbe dovuto proteggerli un omuncolo come Thomas?
"Da me!" esclamò Thomas.
Poi, vedendo lo sguardo scettico e carico di disgustata pietà della moglie aggiunse in un sussurro triste, prendendole le mani "Ti prego Wiggy, lasciami fare quel che devo fare ora...e ti giuro che poi non dovrai vedermi mai più. Né tu...né Chris".
Maledetti!!! Lasciate stare il mio Thoams!!!...anzi no...continuate pure :twisted:
Francesca Giacomini:
Hedwige cambiò di colpo espressione e il disgusto e compatimento altezzoso di colpo si trasformò in paura. Quell'uomo non aveva ancora smesso di rovinarle la vita, ma c'era dell'altro...
Improvvisamente realizzò:"Ti sei cacciato in qualche guaio! Lo sapevo che il tuo istinto paterno non poteva essersi risvegliato, del resto non l'hai mai avuto...Ti sei cacciato in qualche guaio ed ora ci hai tirati dentro tutti, perchè puoi dire quello che vuoi, ma se ora siamo qui in ospedale tu, io e CHRIS vuol dire che nella merda ci siamo già tutti e tre!"
Hedwige si scaldava sempre troppo quando c'era di mezzo il figlio e cominciò a incalzarlo in un crescendo di isteria:
"Di cosa si tratta? EH? Droga? Armi? C'è di mezzo la mafia?? DIMMELO! Non avrei dovuto fidarmi di te molti anni fa, di certo non lo farò adesso e sai perchè?? Perchè l'unica cosa che sei riuscito a fare riallacciando i rapporti con tuo figlio è stata SPEDIRLO IN OSPEDALE!NON TI PERMETTERO' DI FARCI ANCORA DEL MALE!!!"
scusate, ma Thomas mica poteva passarla liscia con un candido "fidati di me, tesoro!" :P
Moreno Roncucci:
Tutti su Thomas? E nessuno che si preoccupi della povera Gretchen? :lol:
Fatica a concentrarsi sul lavoro, continua a ripensare agli avvenimenti della sera prima. Un paio di volte Olaf le ha chiesto se non stava bene, ma lei ha minimizzato. Olaf è un amico e un bravo ragazzo, ma non può certo raccontargli che l'uomo che si porta a letto per conto dei servizi segreti occidentali potrebbe averla lasciata...
"l'uomo che si porta a letto per spiare. Per conto dei servizi segreti". Non sa definire l'effetto che le fa quella frase. Da una parte la fa sentire sporca, falsa, dall'altra è eccitante, la fa sentire viva, in controllo e paradossalmente sicura in una relazione, per la prima volta nella sua vita. Essere una spia, come nei film e nei romanzi!
O almeno... fino a ieri sera. Ora non si sentiva più in controllo, ora che rischiava di perdere quella rete di menzogne costruita attorno ai giovedì con Lars, si rendeva conto di quanto ci teneva, a quella nuova vita...
...no, decisamente non ne poteva parlare con Olaf. Chissà come l'avrebbe presa? Non parlavano mai di politica, sul lavoro, ma non le dava l'impressione di essere un dissidente o un sovversivo. "un ragazzo tranquillo". Ecco. La prima cosa che l veniva in mente. Uno di quelli sempre lodati da sua madre...
Il fiume dei suoi pensieri si interrompe quando si accorge che di fronte a lei, a pochi passi, qualcuno la sta fissando. Una donna, bionda, sulla quarantina. Abiti abbastanza eleganti e sobri, la moglie di qualcuno importate, probabilmente. La fissa e non dice niente. La guarda e basta.
Gretchen è imbarazzata da quello sguardo, vorrebbe dire qualcosa ma non vorrebbe fare una gaffe, magari è la moglie di un cliente importante... Olaf la raggiunge con una cartella in mano, indaffarato come sempre, e fa rivolto alla signora. "ah, l'ha trovata, bene!", e poi a lei "Gretchen, questa è la signora Karin Weber, cercava te".
Ci mette qualche secondo a collegare il nome, e quando lo fa il mondo le crolla addosso. La signora la guarda ancora fissa, con espressione dura, e Gretchen è consapevole di colpo di quanto sia dimesso l'abito che porta sul lavoro, del suo essere struccata, delle sue scarpe economiche, così diverse dai vestiti che porta il giovedì sera al Kabarett.
Olaf le guarda entrambe con aria interrogativa, e la signora per la prima volta parla, rivolto a lui: "ho saputo quello che volevo sapere, grazie!". E con quelle parole, si gira e si dirige verso la porta d'uscita, senza degnarla più di uno sguardo.
Mi sono allargato un po' nel racconto, spero di non aver esagerato, se Francesca vuole vetare qualcosa del comportamento di Gretchen..
[edit: un commento anche alla situazione di Thomas: se vuole evitare di raccontargli tutta la verità, direi che va in Fase di Crisi]
Claudia Cangini:
Gretchen si alza e fa un passo verso Karin che si allontana veloce.
Non sa nemmeno lei perchè. Vuole parlarle? E per dirle cosa? "Mi scusi tanto se ho rovinato il suo matrimonio", forse?
Nell'agitazione non si rende conto di avere urtato contro la pila di cartelline che tiene sulla scrivania e in pochi secondi una pioggia di fogli cade a terra e si spande ai suoi piedi.
Istintivamente si china ma esita tra il raccogliere le carte e il seguire la signora Weber.
Ormai tutto l'ufficio la sta guardando e lei si sente le guance in fiamme.
Olaf si accovacccia accanto a lei per aiutarla ed è sorpreso dalla sua espressione sconvolta.
"Ma chi era quella?", le sussurra voltandosi anche lui verso la porta da cui Karin è appena uscita. "Che voleva da te?"
Fuori tempo massimo, scusate! :P
Una nota per tutti i miei dislessici compagni di gioco: la ex moglie di Thomas si chiama Hedwig (con la g dura).
Non è omonima di civette domestiche ne di attirci di soft core :lol:
(e se a questo gioco ci fosse la fan mail ne avrei data una a Marco per il suo "Wiggy" :) )
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