Non ci vedo grandi differenze con Once Upon a Time.
La mia esperienza con questi due giochi (Munchausen e Once Upon a Time), invece, è radicalmente diversa. E la mia esperienza di Munchausen radicalmente diversa da quella che descrivi tu (per esempio, ho sicuramente esperito uno Shared Imagine Space, contrariamente a quanto tu affermi)… Ma è abbastanza normale che abbiamo esperienze (anche molto) diverse, visto che per fortuna stiamo parlando di esperienze di gioco concreto, non di un immaginario "ideale platonico" di un qualche gioco.
(ma tanti altri mezzi espressivi quali, non so, la poesia o il teatro riescono a tirare avanti benissimo anche in assenza di una definizione universalmente accettata dell'oggetto)
Vero. Perché chi va a teatro non si trova di fronte uno schermo e una proiezione di un film. C'è meno confusione fra le cose.
E come si chiamano le sale cinematografiche in inglese? ^__-
Ma adesso non vorrai dire che non ci sono mai state discussioni o liti sui confini del teatro...
Ce ne sono tuttora!
E, questa è la cosa importante che ci riporta in-topic, in un contesto "super partes" come quello di un'enciclopedia si risolve di non risolverle. Dare una definizione interesserà varie "scuole" accademiche (nel qual caso in definitiva la definizione dice molto di più sul taglio della specifica disciplina che non sull'oggetto) e "scuole" teatrali (nel qual caso le definizioni si colorano sia di "politica", sia di intento artistico: "Noi vogliamo che il teatro sia…", come in un manifesto).
Un'affermazione come quella da cui siamo partiti, "Spione è il primo GMless pubblicato in Italia", ha posto su Wikipedia se è tratta da una fonte: in questo caso, non solo la responsabilità della correttezza è dell'autore a cui si fa riferimento, ma anche la
definizione di gdr a cui si riferisce sarà quella impiegata dall'autore nel testo citato.
Per la cronaca: l'includere i giochi per computer nelle definizioni di "role-playing game" o escluderli, in particolare in riferimento ai giochi single-player, è dibattito accademico vivo e in corso. Io sono sempre stato incline a escludere i giochi elettronici, tutti, dalle mie analisi — ma in questo sono nettamente in minoranza: la maggior parte degli autori che ho letto, sia americani sia nordici, ritengono necessario includere nelle loro definizioni il videogioco, e anche ricercare una distinzione non solamente storica tra videogiochi che sono e che non sono "role-playing games" (cosa che a me convince poco). Inoltre, mentre fino a poco tempo fa avrei sicuramente incluso la presenza di 2 o più partecipanti come uno dei requisiti per poter parlare di rpg, proprio recentemente sono apparsi certi design che mi portano a mettere in dubbio questa cosa, come immagino anche a te… ^_^
Ma d'altronde, ancora molti adoperano (e anche in ambito accademico, dico!) definizioni di gdr che prevedono "la presenza di un master", che per me e per te è chiaramente un'anticaglia. Non mi stupirebbe se anche i
nostri concetti "chiave" di oggi apparissero come delle anticaglie a qualcuno di qui a pochissimi anni.