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Spione PbF 1 - fase 1 - Manovre

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Francesca Giacomini:
Gretchen non aveva mai sopportato le persone che gridano. I toni alti che rimbombano nelle orecchie, la rabbia che esce senza alcun freno..lo trovava sgradevole già nei bambini che fanno i capricci, insostenibile in un adulto.
Eppure il cuore le batteva forte e lungo la schiena un brivido gelido la congelava.
Lars non doveva andarsene. Aveva ancora molto da fare con lui, da sapere, da concludere..
Ecco, cos’era: paura di perdere un prezioso informatore, certo! Ma il cuore continuava ad accelerare e non riusciva a guardarlo negli occhi…
E l’unico pensiero che la tormentava era l’idea del prossimo giovedì sera da sola...Forse…oddio, che avrebbe fatto se non si trattava solo di lavoro?!

Moreno Roncucci:
Mentre è ancora immersa nei suoi pensieri, sente aprirsi e chiudere la porta, e il rumore dei passi di Lars nel corridoio che si allontanano, in fretta.

"che imbecille". Il pensiero è un chiodo fisso che lo accompagna mentre con rabbia percorre le scale quasi di corsa, verso l'uscita e l'automobile che lo porterà a casa. Ma prima, in ufficio, a cambiarsi d'abito e lavarsi, a cancellare ogni traccia del profumo di lei. Ha le chiavi, e i guardiani non fanno domande, sanno che il loro silenzio sarà ricompensato. Eliminare ogni traccia di Gretchen, prima di tornare all'altra vita, quella di prima. Quella che prima gli bastava. Prima di conoscerla...

"Imbecille". Non sapeva nemmeno lui perché si era comportato così. Già la relazione con quella donna era troppo pericolosa, lo scandalo poteva rovinargli la carriera, e tutto quello che aveva costruito in tanti anni... Karin... Hanna... Dieter... il pensiero dei suoi bambini lo prende all'improvviso, insieme ad un senso di nausea e di vergogna.

"Basta... ma come mi sono ridotto? Farmi prendere in giro da quella puttana... no...  basta con tutte queste menzogne...."

L'idea lo prende all'improvviso, e mentre la esamina nella sua mente, prova un certo piacere nel rendersi conto che è stata proprio Gretchen a suggerirgliela, per prenderlo in giro...   sorride all'idea..  "credevi che non ne sarei stato capace? E invece basta, racconterò tutto a Karin, e rimetteremo a posto il nostro rapporto!"

Claudia Cangini:
In realtà aveva pensato moltissimo a suo figlio negli ultimi tempi.
Quando si era separato da Hedwig, lui aveva solo 12 anni. A quell’epoca Thomas credeva davvero in quello che stava facendo: gli sembrava che il lavoro per l’HVA fosse la cosa più importante della sua vita e lo metteva sempre al primo posto.
Anche quando non aveva tempo per le visite settimanali si giustificava con se stesso: in fondo stava costruendo un mondo migliore anche per Christian.

Con il passare degli anni suo figlio aveva mostrato sempre meno entusiasmo per le sue rare visite, e, ormai, Thomas, Christian e Hedwig si vedevano pochissimo. Giusto gli auguri, le ricorrenze.

Fino a che non se ne era arrivato quel mollusco di Schultz a sconvolgere le cose.
A quanto pareva adesso Christian era uno psicanalista affermato e fra i suoi pazienti c’era gente di cui l’HVA era interessata a conoscere i fatti personali che confidava al suo dottore...

Così Thomas aveva contattato suo figlio, gli aveva chiesto di vedersi, lo aveva portato a cena... e si era trovato davanti un estraneo e allo stesso tempo un giovane uomo che gli ricordava terribilmente se stesso da giovane, ma con qualcosa di Hedwig.
Christian aveva acconsentito all’incontro, era stato cortese, ma in fondo... indifferente. Per la prima volta Thomas si rendeva conto di avere rinunciato a una parte della sua vita. Ed era una parte importante, forse la più importante. E per cosa, poi? Per gli infiniti complotti di gente che trattava le vite del suo prossimo come pezzi di una partita a scacchi? O per permettere a nullità come Schultz di farsi belli con i superiori e fare carriera?

Quella sera, era riuscito a mantenere abbastanza sangue freddo da chiedere a Christian di fargli visitare il suo studio e lì era riuscito a fotografare la cartella che interessava tanto a Schultz. Ma da allora continuava a tormentarsi pensando a cosa avrebbe potuto essere.
No, davvero non se la sentiva di rivedere suo figlio ora... E certamente non per coinvolgerlo in nei sordidi traffici del suo handler!


@ Francesca: Evvai!

@ Moreno: ma stupendo! Pure i bambini, adesso! Questa aggiunta è veramente bastarda e mi piace un botto!
 :mrgreen:

@ Marco: come vedi mi sono allargata UN CASINO su Thomas. Mi raccomando di controllare che quanto ho scritto rientri nella caratterizzazione.
Aspettiamo il tuo "visto si stampi" :)

@ Tutti: io ce l'ho un'idea di perchè l'HVA si interessa degli sturbi di Lena Klein, ma già ho scritto un romanzo, non voglio monopolizzare il gioco.

D'altro canto non voglio nemmeno fare quella che introduce elementi poco chiari e lascia nelle pesche i compagni (tipo gli "uomini misteriosi" dell'esempio sul manuale).

In conclusione: se siete tranquilli ad andare avanti ok, se trovate che vi ho inserito elementi ingestibili fatemi un fischio che specifico cosa avevo in mente :)

Marco Costantini:

--- Citazione ---[cite] Claudia Cangini:[/cite]
Quella sera, era riuscito a mantenere abbastanza sangue freddo da chiedere a Christian di fargli visitare il suo studio e lì era riuscito a fotografare la cartella che interessava tanto a Schultz. Ma da allora continuava a tormentarsi pensando a cosa avrebbe potuto essere.
No, davvero non se la sentiva di rivedere suo figlio ora... E certamente non per coinvolgerlo in nei sordidi traffici del suo handler!


--- Termina citazione ---


Non ho capito quando si svolge questa parte di scena.
E' tutto un flashback e quindi il "quella sera" è riferito alla prima volta che Thomas si servì del figlio? In questo caso Thomas non ha ancora preso i nuovi documenti per Schulz.
Oppure da "quella sera" siamo nel presente e quindi Thomas ha preso già i documenti e rivisto il figlio?
Vorrei che mi spiegassi un po' meglio la scena.

Claudia Cangini:

--- Citazione ---Non ho capito quando si svolge questa parte di scena.
E' tutto un flashback e quindi il "quella sera" è riferito alla prima volta che Thomas si servì del figlio? In questo caso Thomas non ha ancora preso i nuovi documenti per Schulz.
Oppure da "quella sera" siamo nel presente e quindi Thomas ha preso già i documenti e rivisto il figlio?
Vorrei che mi spiegassi un po' meglio la scena.
--- Termina citazione ---


Chiedo scusa se sono stata poco chiara.

E' effettivamente tutto un flashback. Io intendevo dire che Thomas ha contattato il figlio dopo anni di scarsa frequentazione su indicazioni dell'handler. In quell'occasione ha acquisito i documenti.
Tutta questa scena la abbiamo vista in flashback.

Ora e qui l'handler vuole che rifaccia la stessa cosa per acquisire informazioni più aggiornate con le nuove sedute di Lena (immagino sia passata una o due settimane dal precedente appuntamento con Christian), ma Thomas è restio per tutti i motivi di cui sopra.

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