(Beninteso, se è d'interesse posso spiegare anch'io qual è la mia lettura del capitolo sul "tennis in famiglia".)
Sì, e come da richiesta, con esempi pratici. (se non fosse chiaro, la richiesta è vincolante da regolamento)
Inizio io:
Per me il pezzo è di una chiarezza cristallina (e anzi, mi è piaciuto proprio per come con quell'esempio riesce a chiarire bene come si gioca). E' tanto breve che lo quoto interamente (in originale, per eliminare il dubbio di modifiche in traduzione):
INTERLUDE ON TENNIS:
Play A Taste For Murder as an upper-class family might play tennis. Put up a challenge, but be gracious in victory. Be sporting. Give the other person a chance.
If someone is not having fun, stop the game, and ask what is wrong before continuing. Do not be over-competitive or let the game become a chore.
Where the rules do not specify who makes a decision, let the group decide as a whole.
For example, who decides how the scene plays out after the dice are rolled? Who decides who gets the Black and White dice? Who, later in the game, decides what is written on the Suspect Record? Decide the answers to all such queries, amicably, as a group.
In doing so, consider the analogy of a family playing tennis. The rules specify how the game proceeds, but they cannot decide whether a ball was out.
A family playing tennis, then, finds its own ways to settle rules disputes. Normally, they discuss things reasonably, backing down before the matter becames an argument. Perhaps they appeal to neutral observers to settle decisions. Perhaps, as a last resort, they toss a coin. However, it is always more pleasurable to continue the game than argue over rules. Treat the rules of A Taste For Murder in the same way. When a decision must be made, make it as a group. Be reasonable. Sometimes, allow other players to have their way. If the matter becomes a protracted dispute, break for a cup of tea, and resume when calm..La mia ammirazione è rivolta soprattutto al primo pezzo, in cui l'analogia con una partita di tennis amichevole è più utile: giacare per vincere, ma senza essere iper-competitivi. La seconda parte è meno chiara, con quel "far decidere il gruppo" a prima vista si potrebbe scambiare per una specie di "il gruppo passa sopra le regole" (che considerei disastroso come game design) ma a vedere gli esempi, chiarisce che parla di come vanno applicate le regole, non della loro eliminazione: il gruppo decide se la palla era fuori, ma la regola sulla palla fuori rimane.
Chiarisce anche bene che lo scopo de Il Gusto del Delitto non è "vincere" (anzi, per me l'assassino alla fine è quello che spesso si diverte di più) ma che comunque si gioca cercando di "vincere": non in maniera ossessiva, non con il coltello fra i denti: chi vince e chi perde è in gran perde deciso dalla fortuna, non dimostri nessuna "abilità da giocatore" nel vincere, piuttosto la dimostri nella maniera in cui interpreti il tuo personaggio. Cioè come? Nella maniera in cui agisci in mezzo ai "paletti" (di interpretazione, di inglesitudine, quelli delle ruote, etc.) per ottenere un "giallo" con criteri estetici ben definiti.
Se non è un gioco coerente Right to Dream questo...
Sull'esempio pratico, visto che già tutta questa spiegazione sull'esempio del Tennis è un chiarimento su una cosa che ho detto in un chiarimento su un chiarimento precedente e non vorrei avvitarmi ancora in puntigliosi off-topic, ritorno alla situazione di partenza: Jesse che infila una "bomba" nella fiction, si prende paura e la disinnesca. Cioè, corre a rete con un aggressività tale che rischia di far male alla giocatrice avversaria, ma per "paura di far male" poi sbatte la palla nel suo campo perdendo il set apposta. Sommando errore su errore.
Come ho fatto io in una situazione simile? Caso reale: Internoscon, partita del venerdì pomeriggio. Io gioco il nobile lord padre di famiglia, una giocatrice gioca la mia figlia diletta, un altro faceva il mio figlio primogenito, sbevazzone dissoluto e ormai cadavere, e ora è l'ispettore cross (il quarto gioca mio fratello, colonnello in pensione). Si è già scoperto che il cadavere, prima di essere tale, passava ad amici suoi le foto della sorella nuda. Si è già stabilito che le foto sono state fatte con lei consenziente. Io perdo contro un tiro di investigazione, e il "sordido segreto" da confessare mi pare chiaro, logico e lampante: ma non so come la prenderebbe la giocatrice, non ci ho mai giocato prima.
Cosa faccio, mi metto a discuterne? Affido la decisione ad un altro giocatore? Butto il sasso e poi perdo apposta? (opzione fra l'altro che non avrei neppure in questa circostanza)?
No. Semplicemente la esprimo dal punto di vista del mio personaggio. Il Lord inglese ha scoperto che i suoi due figli avevano una relazione incestuosa, e che è per questo che la figlia si è fatta fotografare. Ponendola in quella maniera ho "fissato" solo che il mio personaggio LO CREDE, non che sia vero. E apro una veloce parentesi out-of-character per specificarlo.
La giocatrice è contentissima allò'idea e prende la palla al balzo, ammettendo tutto di fronte al padre.
Se mi fossi fatto dei problemi e le avessi tolto la scelta per "proteggerla". sarebbe stato meglio?
Se l'avessi imposto direttamente fregandomene della sua reazione, sarebbe stato meglio?
No, entrambi sono comportamenti inconcepibili in una partita a tennis amichevole: il "perdere apposta perchè per me non sei abbastanza brava" e il "giocare con il coltello fra i denti a rischio di farti male" non hanno spazio in questo tipo di gioco.
Jesse in quell'sempio fa due errori: prima, gioca come se fosse in un gioco story-now "face-stabbing" buttando in scena un carico da 90 come se stesse giocando a Grey Ranks. Cosa non sbagliata in sè, ma sbagliata se ancora non sai come gioca il tuo "avversario". Nel dubbio, prima di farlo tasti il terreno, vai per gradi. Poi magari non c'è problema. Magari giochi con qualcuna che conosci da anni e sai che con lei non c'è problema. Ma non è assolutamente "educato" sparare una cosa simile ad inizio gioco senza conoscere come reagirebbe chi hai di fronte. (visto che oltretutto il gioco ti dà mille maniere per farlo in maniera graduale, o non vincolante, come nel mio esempio sopra).
Jesse se ne rende conto, e dice "ok, per non farle male, gioco per perdere apposta".
Questo è peggio. Questo è paternalismo. E' non ritenerla a priori in grado di giocare con un contenuto simile in gioco.
E' un peccato che non sia già online la conferenza di Ron di sabato mattina, perchè toccava proprio questi temi, con l'esempio di una giocata con lo stupro "sul tavolo" e la reazione della giocatrice, e sarebbe stata utile contrapposta a questo thread.
Comunque, ricapitolando:concordo con l'articolo di Jesse, solo che per il suo esempio, ha scelto il gioco sbagliato. Suggerendo una "soluzione" ne caso di questo gioco pessima, che crea un problema invece di risolverlo.