[cite] Domon:[/cite]
si. ma non è in genere una priorità del _regolamento_. è una importante il cui guardiano diventa il gruppo, e anche il livello di fedeltà all'ambientazione dipende dalle conoscenze e dalla volontà del gruppo.
o no?
Più che altro, in molti gdr tradizionali il setting fa parte del regolamento, e il suo rispetto è delegato al master. L'idea è che il rispetto del setting dovrebbe essere automatico se "segui le regole" (che ti dicono magari "come funzionano le leggi fisiche nel mondo di gioco" e amenità simili) e in questa maniera il setting verrebbe rispettato senza il minimo sforzo, con l'intervento del master "guardiano" che nei casi in cui non basta il regolamento, ti dice "no, non ci sono alberghi a cinque stelle nel quartiere Neruda di Megalopolis" o "no, nel mese di febbraio non nevica mai sotto l'equatore a Deneb V", o "no, la terza casa sulla sinistra nella mappa ufficiale ha il tetto verde, non rosso".
Il giocatore in pratica è deresponsabilizzato. L'idea è che non deve preoccuparsi di essere "fedele" al setting, se non vagamente nello stile e nel linguaggio, e che anzi questa deve essere una preoccupazione del master. I giocatori dovrebbero giocare "con la testa del personaggio", senza neppure sapere di essere dentro un "setting" che non possono violare per principio perchè e' "vero", non mutabile, e il master e' il suo guardiano. Insomma, "non preoccupatevi di nulla riguardo al setting che se uscite dai binari e' il lavoro del master bloccarvi e impedirvelo, e se non lo fa e' colpa sua"
Quindi no, affidando tutto il lavoro al master i gdr tradizionali non chiedono rispetto per il setting ai giocatori, anzi, il pensarci sarebbe "giocar male" perchè significa che i giocatori giocano pensando a cose "da master" che non dovrebbero turbare la loro testolina
In CnV e tanti altri sistemi narrativi il cambio di filosofia di gioco è netto e deciso, una vera e propria "rivoluzione copernicana" in cui il gioco deve girare intorno ai giocatori e non i giocatori intorno al gioco. La responsabilità per il setting passa al gruppo nel suo complesso, e tutti devono pensarci, senza che nessuno debba fare da guardiano a tutti gli altri per dirgli sempre di no se "sgarrano". Anche nel caso si prenda come riferimento un setting pre-esistente. (per esempio, il mondo reale)
ma infatti io parlavo del rispetto di un setting preesistente...
Ho capito di cosa parli, ma non lo chiamerei "rispetto". Forse più "feticismo", è una cosa più editoriale (la pubblicazione di manuali su manuali dedicato al mondo di gioco) che di gioco.