Autore Topic: Metaplay  (Letto 3012 volte)

franz

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Metaplay
« il: 2008-12-09 10:58:24 »
Salve a tutti!

Vorrei un pò capire che cos'è questo metaplay, di cui tanto si discute e di cui io ho l'impressione di non averne capito il senso.
Per quello che sono riuscito a capire, il metaplay può essere considerato come "utilizzare le conoscenze del giocatore per avvantaggiare il proprio personaggio in gioco": è una buona definizione o non c'entra niente?
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da franz »
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Moreno Roncucci

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« Risposta #1 il: 2008-12-09 11:15:51 »
"metaplay" è uno di quei tanti termini (come munchkin, power-player, etc.) che può voler dire di tutto a seconda di chi lo usa.  Spesso viene usato per indicare le regole che si applicano ai giocatori (in contrapposizione a fantomatiche regole che si applichino all sedie, suppongo. Ma di solito la contrapposizione si fa con le regole che si applicherebbero ai personaggi)

Come tutti questi termini, quindi, genera confusione e il suo uso è deprecato.

Nel Big Model non esiste, nel senso che non si fa differenziazione alcuna fra "play" e "metaplay".  Per un certo periodo si è usato "metagame" per indicare una componente dei personaggi (ancora nella priva versione del glossario viene usato) ma il termine generava confusione ed è stato sostituito da "positioning"

Nel glossario è indicato un altro uso comune di "metagame", come somma del contratto sociale e della creative agenda, ma e' un tentativo di "tradurre" in termini di Big Model un concetto esterno.

In generale, ogni volta che sentite parlare di "metagame", o "metaplay", chiedete cosa intendono con quella parola. Difficilmente troverete due persone che vi daranno la stessa risposta.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Moreno Roncucci »
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Mattia Bulgarelli

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« Risposta #2 il: 2008-12-09 12:26:02 »
Citazione
[cite] franz:[/cite]
Vorrei un pò capire che cos'è questo metaplay, di cui tanto si discute e di cui io ho l'impressione di non averne capito il senso.
Per quello che sono riuscito a capire, il metaplay può essere considerato come "utilizzare le conoscenze del giocatore per avvantaggiare il proprio personaggio in gioco": è una buona definizione o non c'entra niente?


Concordo con Moreno sulla "flessibilità" del termine, che lo rende del tutto inadatto ad una discussione scientifica.

In genere, per come l'ho usato e sentito usare, s'intende l'influenza delle conoscenze del giocatore sul comportamento del personaggio (o, più raramente, anche il viceversa).

Io lo uso in senso neutro, ed infatti spesso dico che nei giochi forgiti et sim. il metaplay è una risorsa e non un ostacolo.

Più spesso viene usato nel senso che definisci tu, col sottinteso "cosa da evitare perchè rovina il gioco".

E qui apro un breve OT: i giocatori "tradizionali" hanno ragione a percepire come "nefaste" molte cose che, nel gioco tradizionale, SONO nefaste... Peccato che i giochi "nuovi" abbiano trasformato molte di quelle cose in punti di forza o parti del gioco, da ciò la difficoltà ad "abituarsi".
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Korin Duval »
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Mauro

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« Risposta #3 il: 2008-12-09 13:31:30 »
Citazione
[cite] franz:[/cite]Per quello che sono riuscito a capire, il metaplay può essere considerato come "utilizzare le conoscenze del giocatore per avvantaggiare il proprio personaggio in gioco"

Solitamente l'ho sentito usare in un senso simile: quando le conoscenze del giocatore influenzano l'azione o le conoscenze del personaggio, non necessariamente per avvantaggiare (anche se mi procurasse uno svantaggio, sarebbe comunque metagioco). Un esempio classico in tal senso è il personaggio che in D&D non sa nulla di religione, ma che appena vede il simbolo di una divinità malvagia agisce di conseguenza, perché il giocatore sa cos'è quel simbolo.
Questo poi si può estendere per comprendere qualunque cosa estranea allo spazio immaginato condiviso, che però lo influenza (la Fan Mail di Avventure in Prima Serata, che è una risorsa del giocatore usata dal giocatore).
La cosa in un certo senso assurda è che tale definizione potrebbe comprendere cose che anche chi dice di odiare il metagioco fa: "Il mio personaggio ti guarda arrabbiato". È il giocatore che dice a un altro giocatore una cosa, e questi porta tale conoscenza sul suo personaggio, che però avrebbe anche potuto non notarlo, o equivocare.


Citazione
[cite] Moreno Roncucci:[/cite]Nel glossario è indicato un altro uso comune di "metagame", come somma del contratto sociale e della creative agenda, ma e' un tentativo di "tradurre" in termini di Big Model un concetto esterno

All aspects of play that concern non-Explorative matters or priorities; in terms of the Big Model, the levels of Social Contract and Creative Agenda. Quello che non ho chiaro è come in tale definizione rientri l'usare le conoscenze del giocatore per muovere il personaggio: non concerne comunque l'Esplorazione?


Citazione
[cite] Korin Duval:[/cite]In genere, per come l'ho usato e sentito usare, s'intende l'influenza delle conoscenze del giocatore sul comportamento del personaggio (o, più raramente, anche il viceversa)

In che senso "viceversa"?
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Mauro »

Mattia Bulgarelli

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« Risposta #4 il: 2008-12-09 14:54:55 »
Citazione
[cite] Mauro:[/cite]
Citazione
[cite] Korin Duval:[/cite]In genere, per come l'ho usato e sentito usare, s'intende l'influenza delle conoscenze del giocatore sul comportamento del personaggio (o, più raramente, anche il viceversa)

In che senso "viceversa"?


Non voglio complicare il discorso, ma gli scambi SIS <-> Giocatore, per come li ho capiti, sono bidirezionali.

Intendevo, nel contesto, anche quando sono le conoscenze del PG ad essere maggiori di quelle del G, e quindi il G si trova a dover integrare le sue conoscenze, a giocare "male" perchè non tiene conto/non gli viene riconosciuto dal GM che il suo PG ha delle competenze.

Es.: io G faccio agire il mio PG in un certo modo; il mio PG ha l'abilità "strategia" che dovrebbe consentirgli di fare una "buona scelta strategica", ma il GM non si ricorda (anche in buona fede, magari!) di dare un consiglio.

Es. 2: il PG di alto livello di DnD (che dovrebbe essere esperto) dato in mano ad un G novellino... Quanti "errori tattici d'ingenuità" commetterà? Tanti. Eppure il PG è esperto... O_o;

Ma per "metaplay", in effetti, s'intende il 99% delle volte, il primo caso, in cui è il G che "ne sa" più del PG.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Korin Duval »
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Metaplay
« Risposta #5 il: 2008-12-09 16:50:42 »
Citazione
[cite] Korin Duval:[/cite]
Citazione
[cite] Mauro:[/cite]
Citazione
[cite] Korin Duval:[/cite]In genere, per come l'ho usato e sentito usare, s'intende l'influenza delle conoscenze del giocatore sul comportamento del personaggio (o, più raramente, anche il viceversa)

In che senso "viceversa"?

Es.: io G faccio agire il mio PG in un certo modo; il mio PG ha l'abilità "strategia" che dovrebbe consentirgli di fare una "buona scelta strategica", ma il GM non si ricorda (anche in buona fede, magari!) di dare un consiglio.


O quando un giocatore si mette a pregare Silvanus  :D
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Matteo Turini »

Metaplay
« Risposta #6 il: 2008-12-09 17:01:30 »
PS: gli esempi 1 e 2 sono sempre metagame G->PG. Nel primo, è il master ad influenzare esternamente il gioco (ma sempre un giocatore è), nel secondo è comunque il giocatore del pg ad influenzare il gioco, dato che fa agire il proprio pg non in base a ciò che egli sappia ma a quello che il G conosca (in questo caso, meno del pg).
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Matteo Turini »

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