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[Trollbabe] Fare brutte cose ad una TB: come e quando.
Mattia Bulgarelli:
Riprendo da qui:
http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,4521.msg116596.html#msg116596
Mauro diceva:
--- Citazione da: Mauro - 2011-04-20 06:21:02 ---A Play, un PNG ha stuprato la mia Trollbabe, e non sono stato io a volerlo, né a narrarlo. Certo, ho perso l'Obiettivo, fallendo nel liberare la ragazza che il PNG aveva catturato; ma nel fallimento ho subito eventi che decisamente non sono stati voluti e narrati da me.
--- Termina citazione ---
E anche:
--- Citazione da: Mauro - 2011-04-20 08:23:31 ---
[...]ma tenete presente che quell'esempio si ricollegava al mio messaggio precedente, in cui avevo esplicitato il fallimento dei tiri addizionali. In altri termini, avevo fallito i due tiri addizionali per vincere la Serie e quello per riappropriarmi della narrazione.
--- Termina citazione ---
È vero che al secondo fallimento il GM è tenuto a fare una descrizione che invogli il giocatore a tirare di nuovo per riprendersi la narrazione (p. 90 par. 3).
Ma... non so, mi pare una cosa un po' "estrema" per un gioco tutto sommato "casinaro" come TB.
La gravità delle cose che possono succedere in fiction dipende molto dal "mood" al tavolo, ma questo è Mauro che ce lo deve spiegare: ti è sembrata una narrazione adatta o una prevaricazione?
Moreno Roncucci:
Su richiesta di Mattia, riposto qui quello che avevo risposto a Mauro nel thread precedente:
-------------------------------------
Mauro, per arrivare a quel punto, tu hai SCELTO di tirare tre volte contro avversari che potevano stuprare la trollbabe (se è una cosa che il GM ha tirato fuori in maniera incongrua sarebbe un altro discorso, adesso sto dando per scontato che la cosa fosse plausibile e prevedibile), e avresti potuto fermarti ogni volta, non tirare, e andartene senza problemi.
Poi hai fallito un ultimo tipo DOPO che il GM ha detto come finiva.
Mi sembra che sei stato molto più tutelato che in un gdr "tradizionale" dove il GM poteva attaccarti, tirare lui dietro lo schermo, dire che eri svenuta e farti stuprare, senza che tu ci possa fare nulla (pare fantascienza, ma quando si è chiesto online, pare che questa cosa sia accaduta molto frequentemente alle giocatrici nei gruppo di teenagers, specie negli USA: e poi ci si chiede perchè il gdr non attiri più donne...). Qui invece è stato un rischio calcolato e consapevole.
Oltretutto, è vero che tecnicamente non eri costretto: il giocatore ha la possibilità di far morire la trollbabe per evitarlo (capisco che è una scappatoia un po' drastica, ma esiste)
Infine, ed è la cosa più importante... linee e veli. Se si gioca con lo stupro come possibilità di gioco, la cosa va approvata da tutti.
Per esempio, sono io stesso a tirare una linea su qualunque tipo di violenza sessuale nelle mie partite di trollbabe (proprio una linea, non un velo). Può essere minacciata, implicita, ed esistere nell'ambientazione e per i PNG, ma non per le trollbabe (e in questo credo di essere in sintonia con le fonti letterarie)
Mattia Bulgarelli:
Grazie, Moreno, così compattiamo la questione in un thread specifico e "fresco".
Per Moreno: Linee e Veli sono descritti e previsti nel manuale di TB? Non riesco a trovarli... ?__?
Poi direi che aspettiamo la risposta di Mauro.
Moreno Roncucci:
Qui invece rispondo a Mattia:
--- Citazione da: Mattia Bulgarelli - 2011-04-20 08:52:01 ---È vero che al secondo fallimento il GM è tenuto a fare una descrizione che invogli il giocatore a tirare di nuovo per riprendersi la narrazione (p. 90 par. 3).
Ma... non so, mi pare una cosa un po' "estrema" per un gioco tutto sommato "casinaro" come TB.
La gravità delle cose che possono succedere in fiction dipende molto dal "mood" al tavolo, ma questo è Mauro che ce lo deve spiegare: ti è sembrata una narrazione adatta o una prevaricazione?
--- Termina citazione ---
Non considero "il mood al tavolo" un criterio affidabile.
Certo, molto spesso (specie nei gruppi "tradizionali") è l'unica indicazione che hai, e ti adatti. Ti devi arrangiare con quello che hai. Ma:
1) non è affidabile, qualunque giocatore potrebbe romperlo.
2) è equivocabile facilmente, si basa sul "non detto" e su cose tipo esitazioni o espressioni.
3) Impegna un sacco dell'attenzione del GM, a detrimento del gioco.
4) Per evitare i 3 problemi precedenti, spinge ad un gioco "safe" che evita qualunque rischio di andare in terreni scabrosi (così sei sicuro di non fare danni anche senza fare molta attenzione)
5) ricollegandosi alla 1: pare una cosa di cui si debba occupare il GM, invece che una cosa di gruppo.
Per i gruppi abbastanza "consapevoli" da imparare ad usarli, sono molto più affidabili linee e veli, cioè la possibilità per chiunque, al tavolo, di indicare contenuti sgraditi o di cui sia sgradita la descrizione esplicita. Richiedono un ambiente sociale "sano" in cui nessuno si debba vergognare ad usarli ma visto che questo è anche il presupposto per poter giocare con tranquillità, se non c'è è meglio non giocare proprio.
In un ambiente in cui si usano con consapevolezza linee e veli, per me si può tranquillamente portare (se nessuno obietta) anche lo stupro in gioco, visto che (appunto) non è un problema per nessuno.
Nel mio gruppo di gioco sono io stesso a porre una "linea" contro gli stupri alle Trollbabe (le giocatrici sono libere di descrivere, se vogliono, stupri alle loro trollbabe quando narrano loro, ma finora non mi è mai successo...) quindi il problema non si pone. Ma non voglio decidere per i gruppi dove non gioco.
Edit: crosspost con Mattia: Riguardo a questa domanda:
--- Citazione ---Per Moreno: Linee e Veli sono descritti e previsti nel manuale di TB? Non riesco a trovarli... ?__?
--- Termina citazione ---
Linee e veli non sono citati nel manuale di Trollbabe, ma Edwards ne parla (in Sex and Sorcery e diversi thread su the forge) come un aspetto intrinseco del gioco non disfunzionale: le persone hanno cose che le disturbano e ne parlano con gli amici al tavolo. Con "linee e veli" dai semplicemente un nome a questa cosa intrinseca di OGNI gioco non disfunzionale. Non è una "regola" come che dado tirare o chi narra cosa: se qualcuno al tavolo chiede di non far entrare in gioco una cosa che lo disturba (una linea), deve essere rispettato, QUALUNQUE sia il gioco. Siamo sul piano sociale, non quello delle procedure di gioco.
Anche per questo Edwards polemizza con i regolamenti che assegnano una "fase in cui si tracciano linee e veli", come se fosse una procedura di gioco in cui si fissano prima dei paletti validi per sempre. Questo è un equivocare il senso di quei termini: puoi SEMPRE chiamare una linea o un velo, anche senza chiamarli così (ma la terminologia aiuta ad essere chiari), in QUALUNQUE gioco, e se lo chiami o no dipende dal contesto (a volte una cosa dà fastidio in un contesto, e in un altro no. E' sbagliato cercare di prevederlo a priori assegnando una fase in cui "parli ora, o taci per sempre")
Mauro:
--- Citazione da: Moreno Roncucci - 2011-04-20 09:07:31 ---per arrivare a quel punto, tu hai SCELTO di tirare tre volte contro avversari che potevano stuprare la trollbabe
--- Termina citazione ---
Vero; questo però non cambia nulla, nel mio discorso. Lo ripeto: Ezio ha detto che "E' impossibile che un PNG faccia qualcosa ad una Trollbabe senza che sia stato il giocatore stesso a volerlo e narrarlo" (enfasi aggiunta). Ho scelto di arrivare a quel punto? Sí. Lo stupro è qualcosa che ho voluto e narrato io? No.
Nell'altra discussione stavo solo rispondendo a quell'affermazione di Ezio; e tutto quello che dici qui - giustissimo - non mi pare negare quanto dico io: è impossibile che un PNG faccia qualcosa ad una Trollbabe senza che sia stato il giocatore stesso a volerlo e narrarlo? No.
--- Citazione ---Mi sembra che sei stato molto più tutelato che in un gdr "tradizionale" dove il GM poteva attaccarti, tirare lui dietro lo schermo, dire che eri svenuta e farti stuprare, senza che tu ci possa fare nulla
--- Termina citazione ---
Non stavo dicendo che Trollbabe dà meno tutele - o uguali - a un D&D a caso, il mio discorso era un altro.
--- Citazione ---Se si gioca con lo stupro come possibilità di gioco, la cosa va approvata da tutti
--- Termina citazione ---
Nessuno al tavolo ha protestato.
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