Autore Topic: [SLOW DOWN] A che gioco sto giocando?  (Letto 23034 volte)

Ezio

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Re:[SLOW DOWN] A che gioco sto giocando?
« Risposta #15 il: 2011-04-14 09:27:02 »
Mauro, sempre a cercare loophole nelle regole del forum... XD :-P


Scherzi a parte, a me sembra che manchi una domanda fondamentale:


Manfredi, a quanto ho capito tu, come DM, ti riservi il diritto di "dire di si": "La montagna non è interessante, sei in cima", oppure di dire di prendere in mano i dadi ai giocatori: "No, il centro del bersaglio è comunque troppo distante, tira per vedere se ce la fai".
E' mai capitato un caso in cui un giocatore non fosse d'accordo con la tua valutazione? "No, guarda, ho fatto tiro con l'arco per due anni, quel centro è una sciocchezza per un arciere addestrato"
Potresti raccontarci come è andata in questo caso? Chi ha deciso? Come avete fatto a decidere? Di chi è stata l'ultima parola?


Allo stesso modo, ci sono state volte in cui qualcuno si è risentito di un "barare per il bene della storia"? "No, dai, non ha senso che io, adesso non possa attaccarlo. Lo so che sta facendo un discorso da Supercattivo e per il bene della storia è invulnerabile, ma io voglio ucciderlo ora!" o, anche "No, non salvarmi il personaggio. Va bene che muoia così".
In questi casi, come vi siete comportati?
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Hoghemaru

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Re:[SLOW DOWN] A che gioco sto giocando?
« Risposta #16 il: 2011-04-14 11:25:39 »
innanzitutto, benvenuto! :)

vorrei provare a chiarire quello che mi sembra un equivoco:
Citazione
scalare una montagna non è un combattimento. Quindi come scritto, dirò di si. I personaggi sono atleti, no? I giocatori mi descrivono abbastanza coerentemente come scalare una montagna? Lo fanno
Dobbiamo davvero tirare i dadi per sta scemenza?
normalmente infatti non si tira per le scemenze ;)

il concetto da chiarire secondo me è la differenza tra "task resolution" e "conflict resolution"

la task resolution è il tiro per vedere se riesci a fare qualcosa (tipico dei sistemi tradizionali), mentre la conflict resolution è un tiro che si fa per determinare l'esito di una contrapposizione, per vedere se l'intenzione viene portata a termine.

nell'esempio della montagna, se i personaggi sono atleti nessuno metterà in dubbio che ce la facciano, infatti è una sterile prova atletica senza nessuna motivazione...

il vero fulcro dell'azione è: perché sta scalando quella montagna?
questa domanda cambia tutta la prospettiva della faccenda:
deve raggiungere la vetta per salvare la sua amata?
deve raggiungere il suo nemico prima che attivi la sua arma segreta o lanci il suo incantesimo?
etc, etc, etc...

l'intenzione del tiro viene determinata prima di prendere i dadi in mano e dal fallimento o meno di quel tiro dipenderà una svolta importante della storia, perché sarà un tiro rilevante e non una semplice prova atletica.

ovviamente un sistema ben fatto, basato su questi principi, darà ai giocatori degli strumenti per rappresentare quanto quella prova sia importante per loro (risorse da spendere per influenzare il risultato), in modo tale che se il giocatore tiene davvero nella riuscita di quella azione darà fondo a tutto per sovvertire la sua debolezza o la sfiga del dado (e non sarà il master a deciderlo a priori).

a questo punto si potrebbe dire "si, ma se per la storia è importante che faccia in tempo, allora ce la fa" oppure "se per la storia è più figo che fallisca, allora non ci riesce e basta", ma il problema è: chi decide cosa è meglio o peggio per la storia?

se il master prende queste decisioni per conto suo, allora sta imponendo la sua direzione alla storia privando i giocatori del loro potere decisionale e, soprattutto, del loro potere di influenzare la storia.

per questo il discorso non è "tirare per qualsiasi cosa", ma tira quando c'è effettivamente un conflitto, qualcosa di rilevante.

avrei anche qualcosa da dire per i tiri sociali, ma visto che c'è stato uno split, vado a vedere li cosa si dice ;)
sono un Suino Mannaro - "ci sono solo due persone di cui mi fido: una sono io, l'altra non sei tu!"

Moreno Roncucci

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Re:[SLOW DOWN] A che gioco sto giocando?
« Risposta #17 il: 2011-04-14 12:50:08 »
Ciao, Manfredi!

Ti hanno già risposto in tanti, e quindi è inutile che mi metta anch'io a fare ipotesi sul gioco a cui giocate.

Mi sembra molto più interessante parlare del gioco a cui vuoi giocare. Che non mi pare sia D&D.

Infatti, hai tolto tutte le parti "sociali" di D&D (allineamento, abilità per convincere, etc.) e stai bene attento a cambiare al volo tutti i risultati "sbagliati" durante i combattimenti. Cioè, usi solo una parte di D&D, e di quella parte non ti fidi per niente.

Però non vedo in questo, dalla tua descrizione, la volontà di "raccontare la storia che piace a te come va a te", cioè non vedo la voglia di giocare a Parpuzio, quanto la necessità di ricorrere a Parpuzio perchè è l'unica maniera (in D&D) di "avere una storia" invece di "avere eventi casuali dati dai dadi" (ed è l'unica possibilità, a meno di non stravolgere completamente il regolamento...). E se il sistema non ti costringesse, non giocheresti a Parpuzio.

Sarebbe utile sapere, a questo proposito, il tipo di avventure che prepari. Quali sono gli spunti che dai, i temi che tratti, se ti prepari una "scaletta" o se vai completamente a braccio, quanto è "rigida" questa scaletta, etc (come ha già spiegato Mauro, già dare dettagli come questo, integrati da informazioni su come vengono "giocati" al tavolo, è già parlare in termini di actual play. Significa emplicemente fare esempi concreti, per capirsi meglio)

Un'altra domanda: hai detto che hai giocato per anni a dei live. C'erano regole per "convincere" o altre regole che agivano sul piano emozionale - sociale (fosse anche "li gioca il vostro capo, dovete obbedirgli") o no? E al tavolo, come vi regolate nel caso di una discussione accesa fra due PG? (anche qui, se hai esempi concreti è meglio)
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Mattia Bulgarelli

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Re:[SLOW DOWN] A che gioco sto giocando?
« Risposta #18 il: 2011-04-14 13:03:24 »
In effetti, più che essere tu a chiedere a noi a che gioco giochi, siamo noi che chiediamo a te che gioco giochi!


E ci interessa davvero: al di là delle "etichette", lo spirito di GcG è "parliamo di gioco in termini pratici". ^__^
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Ezio

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Re:[SLOW DOWN] A che gioco sto giocando?
« Risposta #19 il: 2011-04-14 17:18:36 »
Una nota.
Ho parlato con Manfredi e trova un po' difficoltoso rispondere a tutti, anche con lo slow down.

Chiederei, per favore, di andarci piano. Capisco che la voglia di parlare e dire la propria sia tanta, ma vi suggerirei di controllarla e valutare ogni volta se un vostro post va veramente ad aggiungere qualcosa di fondamentale per la discussione, che nessuno sta tirando fuori o, apparentemente, non tirerà fuori.
Se non è così lasciate fare a chi è già in discussione.

Confido nella voglia di tutti di creare un thread utile, leggibile e fruibile ^^

Scusate l'intromissione.
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Re:[SLOW DOWN] A che gioco sto giocando?
« Risposta #20 il: 2011-04-15 03:19:19 »
Mauro, sempre a cercare loophole nelle regole del forum... XD :-P


Scherzi a parte, a me sembra che manchi una domanda fondamentale:


Manfredi, a quanto ho capito tu, come DM, ti riservi il diritto di "dire di si": "La montagna non è interessante, sei in cima", oppure di dire di prendere in mano i dadi ai giocatori: "No, il centro del bersaglio è comunque troppo distante, tira per vedere se ce la fai".
E' mai capitato un caso in cui un giocatore non fosse d'accordo con la tua valutazione? "No, guarda, ho fatto tiro con l'arco per due anni, quel centro è una sciocchezza per un arciere addestrato"
Potresti raccontarci come è andata in questo caso? Chi ha deciso? Come avete fatto a decidere? Di chi è stata l'ultima parola?


Allo stesso modo, ci sono state volte in cui qualcuno si è risentito di un "barare per il bene della storia"? "No, dai, non ha senso che io, adesso non possa attaccarlo. Lo so che sta facendo un discorso da Supercattivo e per il bene della storia è invulnerabile, ma io voglio ucciderlo ora!" o, anche "No, non salvarmi il personaggio. Va bene che muoia così".
In questi casi, come vi siete comportati?

Ezio, attendo da ieri di risponderti :P
Ogni persona al tavolo arricchisce la scena con il suo bagaglio culturale e può interrompere per dire qualcosa. Ogni volta che qualcuno spiega che per sua esperienza pratica qualcosa è più facile o più difficile di come io avevo detto (fallibilità), il gruppo decide, io conto come un voto. Valerio, il ranger mi chiede di colpirla e io gli dico di tirare un txc. Fabio, che ha fatto tiro con l’arco, mi dice che 12 metri non sono niente con un arco. Io formulo la domanda. Si vota, e cambio la mia decisione.

Mi permetto di correggerti. Io non baro per il bene della storia. Io baro solo ed esclusivamente per non uccidere i pg in un malaugurato caso di sfiga di dadi. Ma non sempre. Non per aiutare chi si è buttato nella lava. Il nemico non sarà mai invicibile, potrà essere ostico, preparato, ma se il pg fa qualcosa che potrebbe ferirlo, lo ferisce. Se lo uccide in un round, lo uccide.
Non ci sarà il supercattivo per il bene della storia, perché la storia è evoluzione di ciò che i pg fanno + eventi esterni legati da causa ed effetto.
Se le vecchie relazioni dei pg hanno prodotto un png che li vuole morti, se muore, non ha servito al suo scopo? Inoltre le possibilità si ampliano. Potrebbe aver lasciato scritto del suo odio al figlio, potrebbero venir arrestati i pg per omicidio. “avoja”.

Il pg che muore per una sua azione, muore. Posso evitare che il primo colpo della serata ti uccida, ma se premi il bottone con scritto “distruzione della terra”… sei morto.
Nessuno dei miei giocatori mi chiederà di salvarlo. Alla stessa maniera nessuno mi chiederà di non salvarlo.

Un saluto!

Infatti, hai tolto tutte le parti "sociali" di D&D (allineamento, abilità per convincere, etc.) e stai bene attento a cambiare al volo tutti i risultati "sbagliati" durante i combattimenti. Cioè, usi solo una parte di D&D, e di quella parte non ti fidi per niente.

Però non vedo in questo, dalla tua descrizione, la volontà di "raccontare la storia che piace a te come va a te", cioè non vedo la voglia di giocare a Parpuzio, quanto la necessità di ricorrere a Parpuzio perchè è l'unica maniera (in D&D) di "avere una storia" invece di "avere eventi casuali dati dai dadi" (ed è l'unica possibilità, a meno di non stravolgere completamente il regolamento...). E se il sistema non ti costringesse, non giocheresti a Parpuzio.

Sarebbe utile sapere, a questo proposito, il tipo di avventure che prepari. Quali sono gli spunti che dai, i temi che tratti, se ti prepari una "scaletta" o se vai completamente a braccio, quanto è "rigida" questa scaletta, etc (come ha già spiegato Mauro, già dare dettagli come questo, integrati da informazioni su come vengono "giocati" al tavolo, è già parlare in termini di actual play. Significa emplicemente fare esempi concreti, per capirsi meglio)

Un'altra domanda: hai detto che hai giocato per anni a dei live. C'erano regole per "convincere" o altre regole che agivano sul piano emozionale - sociale (fosse anche "li gioca il vostro capo, dovete obbedirgli") o no? E al tavolo, come vi regolate nel caso di una discussione accesa fra due PG? (anche qui, se hai esempi concreti è meglio)

Ciao Moreno. Rispondo subito.
Ritengo che il mio ruolo di master sia: divertire, coinvolgere, appassionare, emozionare I pg.
Quindi più che raccontare una storia che piaccia a me, direi che i miei obbiettivi sono: collocare in un mondo fantasy medioevale degli eroi  e permettere la loro interazione con quel mondo.

Per il tipo di gioco principalmente mi comporto cosi:
La sera, penso al mondo di gioco. Penso a cosa succede in una regione, in un’altra. Penso a tutti i png che hanno incontrato i pg (e caspita in 5 anni sono parecchi).
Penso a cosa succede di slegato ai pg. Ad esempio un uomo è morto nella città di x, assassinato. Magari non serve, anzi, sicuramente, ma accresce la mia visione del mondo di gioco.
E magari in taverna, i pg sentono un passante raccontarlo. I miei pg sanno che nel loro mondo, come nel nostro, il 99% degli accadimenti non è incentrato su di loro.
Non c’è altra preparazione. Sono tutti “That if” mentali. E me li metto in una saccoccia.

Nel gioco però, le azioni dei miei pg sono assolutamente slegati. Possono decidere di andare ovunque io dica si possa andare (cammino nella lava= no).
A che scopo crearmi una scaletta? Le cose accadono in un attimo, ed io devo reagire come reagirebbe un mondo. Le cose che pensavo, cambiano con loro.
Non si adattano per loro, ma a loro.
I pg aiutano un vice re a salire al potere perché costretti da un suo precedente favore e mentre stranieri ingaggiati attaccano la città, loro uccidono il re.
I pg non si rendono conto di quello che hanno fatto? Giu pesante, madri che piangono i figli morti, bambini senza genitori che vagano piangendo.
Ma poi? Il vice re ha dovuto sacrificare alcuni per il benessere di molti (a suo avviso) ed elimina l’aristocrazia, forma un sorta di maghi militari a protezione del regno e devolve i beni confiscati al popolo.
Rivela ai pg che il vecchio Re intendeva ritornare in guerra col resto delle regioni, a discapito della sua gente.
In 3 partite abbiamo. Debito, intrigo (l’entrata nel castello), divertimento + nuovi spunti (improvviso una fiera teatrale a castello, che racconta una storia), morte (l’omicidio), orrore (le vittime), senso di colpa (cosa ho fatto), rabbia (maledetto il vicere) + auto giustificazione (eravamo costretti).
Infine sorpresa e un mix di disgusto/approvazione.
Dopo 1 anno di gioco alcuni pg credono nel nuovo re, altri no. Quando questo png entra in gioco le loro facce cambiano.

I temi sono svariati e si sviluppano dai pg non sui pg.
Vanno dal sacrificio, all’avidità, dalla rottura, all’amore, dalla salvezza, alla ricerca della felicità.
Fabio interpreta titus, che voleva a tutti i costi salvare la sua città. Per farlo in due anni di gioco si è trovato costretto ad uccidere anche innocenti.
Le parole di png a lui vicini, come la madre, come un compagno del gruppo di cui nessuno si fidava tranne lui, l’hanno incominciato a spronare.
Eventi poi drammatici, la morte di quel compagno, suo sacrificio volontario per allontanare un male dal mondo, la sua richiesta di guardarsi indietro.
Lo hanno lentamente cambiato. Oggi fabio interpreta titus, un ladro che ha fatto voto di non uccidere più per ottenere qualcosa e che si è ispirato ad una dottrina filosofica.

Enhuriel, un mago il cui unico scopo era proteggere il fratello (titus) senza alcun rimorso per i mezzi, si è visto sempre più lontano suo fratello.
Una partita conosce una giovane di una regione vicina. Ci parla e ne prova empatia. Più in la si ritrovano e trascorrono del tempo insieme.
Quando ritorna per l’ultima volta scopre che è morta. Aveva un male incurabile e la madre gli rivela che non aveva detto niente per vivere con lui gli ultimi giorni felici che le rimanevano.
In Enhuriel qualcosa si rompe dentro. Stefano il giocatore che lo guida, decide che Enhuriel è ormai allo strenuo della sanità mentale. Incomincia a coltivare il pensiero che se tutti fossero non morti la morte non potrebbe più arrecare dolore. Si allontana. Diventa cupo. Ora vuole proteggere il fratello in un modo tutto suo.

I giocatori si alzano in piedi. Si afferrano. Sbattono i pugni sul tavolo. Alcune volte gli capita di piangere (e confesso anche a me, dovendo immedesimarmi in un loro caro).
Ciò che fanno i giocatori fanno i loro pg. Veniamo dai live e dal teatro, stare al tavolino immobili e dire “il mio personaggio fa…” è una pratica troppo distante.

Infine, nei live, non c’erano mezzi di convincimento terzi. Nei Live romani attuali vige la regola “nessuna verità masteriale” (ad esempio: vedere ciò che non c’è perché lo dice il master) + “quello che non sai fare non lo fai”. L’abilità del giocatore in combattimento e nel sociale diventa quella del personaggio. Ma chi interpreta bene si limita, ovviamente. Quando interpretavo “Semola” il ragazzo di bottega vestito di pochi stracci, non sapevo usare spade o armi, anche se giocando live da 10 anni con la spada Manfredi ha vinto parecchi tornei.
Il bg definisce le relazioni. O il gioco in se e per se. Se giochiamo un gioco di campali, con 100 persone ad esercito si palesa l’esigenza di dare il comando ai generali. Se siamo in un live cittadino, ognuno sceglie le sue relazioni come preferisce.

Discussioni accese tra pg? Perenni. Giocate intere forse. Nell’esempio di prima Enhuriel rimprovera il fratello di essere morbido, di perdere di vista l’obiettivo. Titus rilancia indicando gli altri membri del gruppo elencando le atrocità commesse, ricordando il sacrificio del loro compagno e formulando un voto. Enhuriel non capisce, si intestardisce e continua ad aggredirlo. E cosi via.
Se io sto parlando con Valentina e Marco e loro stanno fumando in balcone, continuano a parlare ic, discutere dei loro personaggi.
Discussioni tra giocatori? No, non mi è mai capitato.
Può capitare che un giocatore interviene dicendo ad un altro che non gli sembra logico possa fare/dire quello che ha fatto/detto.
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Re:[SLOW DOWN] A che gioco sto giocando?
« Risposta #21 il: 2011-04-15 03:32:54 »
Perdonate il doppio post, ma il blocco dell'ufficio non mi fa modificare i post.
Se volete possiamo anche levare lo slow down, mi piacerebbe rispondere oggi visto che nel week end non ho internet.

Un salutone.
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Ezio

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Re:[SLOW DOWN] A che gioco sto giocando?
« Risposta #22 il: 2011-04-15 03:47:03 »
Facciamo un esperimento.

SLOW DOWN RIMOSSO.

E ora confido che gli altri giocatori lascino spazio a Manfredi.

Scusate il disturbo.
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Ezio

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Re:[SLOW DOWN] A che gioco sto giocando?
« Risposta #23 il: 2011-04-15 03:54:46 »
Mi hai frainteso, Manfredi.


I miei erano esempi puramente ipotetici, tirati fuori dal cappello di "cosa succede di solito".


Potrei, quindi, chiederti cosa succede (se è mai successo) quando tu salvi un personaggio da un tiro sfigato ma qualcun altro, al tavolo, ritiene che quella morte sia meritata: "No, guarda, è morto perché ha fallito il TS, ma insultare il Re degli Stregoni nel suo Sancta Sanctorum è stata una stupidata! Sono le conseguenze delle sue azioni stupide che l'hanno ucciso!"


In pratica... cosa succede quando c'è disaccordo tra i giocatori su cosa deve diventare vero nel mondo di gioco immaginario? Votazione a maggioranza? Giusto per cercare il pelo nell'uovo (ma proprio tanto!) e se la maggioranza non è concorde?


Altra domanda: il sistema "democratico" che avete instaurato non genera una sorta di... pressione sociale? "Io voto per salvarla perché è la mia ragazza", oppure una persona che, dominando socialmente il gruppo, vede la sua opinione, anche inconsciamente, influenzare quella degli altri? Ti chiedo di pensarci bene, prima di rispondere: spesso questi meccanismi sono abbastanza invisibili, se ci sono.
Nel caso ci siano, anche se episodici, come li avete affrontati?
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Re:[SLOW DOWN] A che gioco sto giocando?
« Risposta #24 il: 2011-04-15 04:05:55 »
 ;D premetto che mi piace come ragioni.

Detto ciò, se qualcuno fallisce un ts muore. Nessuno dirà nulla: accettano le regole al tavolo.
Prima di sedermi al tavolo ho chiesto se volevano mantenere o eliminare i "riesco o muoio".
Mi hanno risposto di no. Ed io non salvo nessuno.
Non salvo attivamente i pg, non modifico gli esiti delle loro azioni.
Al massimo, ma 1 volta su 1000, se un png doveva fare X danni, ed il pg ha X-2, quello farà X-2.
Il personaggio sviene.
Se poi loro, nel combattimento, non si muovono bene, quello muore.

Domanda: ma con che razza di DM avete a che fare? Quelli che per andare in taverna usano la griglia squadrettata?

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Ezio

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Re:A che gioco sto giocando?
« Risposta #25 il: 2011-04-15 04:32:11 »
Ti rispondo a mezzogiorno o sera. Intanto... dammi Un'ultima informazione: quanti anni avete e a che età avete iniziato a giocare D&D?
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Marco Costantini

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Re:[SLOW DOWN] A che gioco sto giocando?
« Risposta #26 il: 2011-04-15 04:40:00 »
Non so ancora se voglio avventurarmi in questa discussione. L'abbiam fatta mille e mille volte, con risultati non proprio buoni e andando avanti per pagine e pagine di post (e già qui siamo alle 2/3 in poche ore). Fortunatamente Manfredi mi sembra oltremodo corretto e disponibile e questo mi fa scrivere queste poche righe.
Ciò detto, voglio soffermarmi su una considerazione, che hai ben condensato nella tua ultima domanda "ma con che razza di DM avete a che fare?".

Ecco, ho l'impressione che tu ti stia trovando nella mia stessa situazione quando ho cominciato a scoprire il mondo di questi giochini gay :)
Sentivo gente parlare di tutti questi problemi al tavolo e dicevo: ma siete pazzi? A me non succede!
E sai cosa? Era vero! Al mio tavolo non succedeva. E un po' di tempo dopo ho capito, grazie anche al giocare questi nuovi giochi, perchè.
Perchè mi trovavo a giocare con persone con cui giocavo da anni, cresciuti con la stessa estetica e con posizioni molto molto simili sul come gestire le situazioni in gioco.
E' quello che accade anche a te: siete amici da tempo, giocate insieme forse da quando vi conoscete, avete passato mille esperienze insieme, anche non riferite al gioco, fate teatro. Insomma, conoscete molto bene i vostri gusti e sapete dove andare a parare per stuzzicare la creatività ed il divertimento l'uno dell'altro.
Perfetto. Tempo fa credevo che fosse la normalità, nel gioco di ruolo.
Ma non solo non è così, ma la cosa è pure sbagliata da un punto di vista generale.
Perchè dovrei avere questa intimità con qualcuno per poter affrontare una buona sessione di gdr? Senza contare che questa intimità si cementifica piano piano e che quindi inizialmente nessun gruppo l'avrà.
Io, te e molti altri che hanno giocato divertendosi con un  gioco il cui sistema lascia fondamentalmente le decisioni importanti all'accordo del gruppo, senza alcuna regola, siamo stati fortunati a trovarci a giocare con persone che conoscevamo bene e con cui eravamo in sintonia.

Ma, ti ripeto, non solo questa non è la norma, ma non è nemmeno giusto.

Tant'è che giocando un buon giochino gay generalmente puoi ottenere esperienze altrettanto forti e soddisfacenti senza dover per forza avere la rete del gruppo affiatatissimo; perchè la rete sono, ora, le regole. E sai quel'è l'esempio eclatante di quanto questo sia possibile? Le numerossissime Convention che sono nate da questi giochi e da questo sito. Quando abbiamo capito che potevamo incontrarci un paio di giorni e giocare divertendoci anche con persone mai viste prima, senza affrontare gli scazzi di un modo di giocare non condiviso...zac! Ecco che partono le Con.

Ultimo consiglio: fai benissimo a cercare di capire. Ma non ti ci infognare. Anche questa discussione -e l'altra- sono interessanti, sì, ma non sposteranno di una virgola né la tua pratica né il tuo pensiero, proprio per quello che ti dicevo prima: perché tu stai bene col tuo gruppo ed i problemi non ci sono.

Ti invito invece a fare quelle domande su Cani e a giocarlo il prima possibile. Quelli saranno topic un pochino più "d'azione" e meno contemplativi :)
Escalo a Fisico: ti abbraccio.

Re:A che gioco sto giocando?
« Risposta #27 il: 2011-04-15 04:54:34 »
Ho 26 anni, ho iniziato a 15 anni d&d, poi vampire, a 16 i grV e stavamo iniziando uno star wars d20system.
Loro tutti 25, tranne Valentina che ne ha 22.
I ragazzi hanno tutti la mia storia, solo non da master, Valentina invece studia regia, fa teatro e non le piaceva D&D perchè pensava si potesse giocare solo come eumate.

Sai perchè faccio il master? Perchè gli altri DM mi fanno venire l'orticaria.
Gente che controlla il peso della candela nell'inventario del personaggio. Che narra una scena e poi ci infila i personaggi, sapendo che non possono far altro che "seguire".

-----

Ciao Marco.
Tutto quello che hai detto l'avevo considerato tempo fa, ma prima di conoscere questi giochi senza system 0, temevo di non avere scappatoie: DOVEVO per forza di cosa giocare con chi conosco da una vita.
L'alternativa sarebbe stato alzarsi schifato dal tavolo.

Per la discussione mi piacerebbe continuarla, anche solo il discutere sul nostro tipo di gioco.
Per cani, domenica questa riprendo il manuale lasciato a casa vecchia, leggo, e posto i questiti.
Preparatevi :D
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Ezio

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Re:A che gioco sto giocando?
« Risposta #28 il: 2011-04-15 04:54:34 »
Marco ha toccato il nocciolo della questione a cui sarei arrivato ^^

 Mi piacerebbe però approfondire un po'... mi date la possibilità di replicare (dopo la risposta di Manfredi), prima di affrontare di nuovo l'argomento, per favore?
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Re:A che gioco sto giocando?
« Risposta #29 il: 2011-04-15 05:11:50 »
Fosse per me. Sicuro.
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