[cite] marco.costantini:[/cite]
Approfitto del topic per vedere se ho davvero capito bene una cosa (perdonate l'incursione).Faccio un paio di domande:
1)Se Crotalo avesse potuto Bloccare o Schivare il tuo 15 coi dadi avrebbe potuto tranquillamente negare l'essere sfigurato?
Sì, avrebbe potuto schivare dichiarando qualcosa tipo "all'ultimo momento riesco a evitare lo schizzo infuocato" o qualcosa di simile.
Non può negare che lo schizzo sia partito (Intention and Initiation), ma può negare l'Execution vedendo con 2 dadi (cioè, nwgare che lo schizzo arrivi a colpirlo)
Se invece non riesce a vedere con due dadi, l'Execution avviene (viene colpito in faccia dallo schizzo, non può negarlo) me per l'Effect si vede (1) la sua narrazione di come subisce il colpo, e (2) come assegnerà il fallout
2)E in ogni caso il suo essere "sfigurato" avrebbe realmente peso solo se, ad esempio, a causa di un fallout che da un 1 come risultato in quel conflitto, avesse scelto di prendere un tratto del tipo "sono stato sfigurato in un incendio 1d8". Giusto?
Se per "peso" intendi "da' dadi", sì. Ma un personaggio può benissimo essere orrendamente sfigurato nella narrazione senza avermi manco un dado assegnato: semplicemente, non è significativo nei suoi conflitti. (E' lo stesso discorso che facevo qualche giorno fa sul fatto che il fallout che ti prendi per una pallottola nel braccio può essere anche "si è bucato il cappotto", se lo ritieni più significativi del buco nel braccio...)
La narrazione è un discorso più spinoso. Il fatto di sfigurare il personaggio è "l'intento" del rilancio, e in CnV da REGOLAMENTO non è vincolante. Potrebbe benissimo narrare che viene bruciato, ma che poi guarisce in due ore senza cicatrici. da REGOLAMENTO il sistema non lo proibisce, perchè il regolamento di gioco deve essere versatile e permettere a tutti i gruppi di giocare con il loro stile, senza infognarsi nella stupida, inefficace e controproducente "simulazione della fisica del mondo di gioco" che ha ammorbato il mondo dei gdr da anni obbligando milioni di GM a prendere per il culo i loro giocatori facendogli credere che i loro tiri contassero qualcosa.
Ma, come ripeto da mesi, il regolamento di CnV è chiarissimo anche nell'indicare che il "range" di accettabilità delle narrazioni non può essere imposto dal regolamento, ma è dato dall'accettazione di tutti i presenti al tavolo.
Una narrazione "il fuoco mi fa una piccola bruciatura guaribile in due ore" portata avanti accusando il colpo ( non parandolo) avrebbe, almeno nel mio gruppo, una valanga di sopracciglia alzate, gente che storce il naso, e io che gli dico "non diciamo boiate, dai, fai una narrazione sensata"
Le narrazioni sono una "contrattazione privata" fra i giocatori riguardo alla maniera di rappresentare i dadi. L'altro pericolo oltre al GM fiat, la discussione eterna fra i giocatori, viene evitata (perchè un gioco che delega alla discussione fra i giocatori è pure peggio di uno che fa decidere tutto al GM, è un gioco che veramente abdica ad ogni utilità) dal fatto che non può esserci discussione, la minima obiezione annulla la giocata. Al massimo il giocatore può spiegare meglio la sua idea per chiarire esattamente cosa vuole fare, ma se ancora non viene accettata, non c'è discussione, viene cassata e amen.
In pratica, dopo alcuni conflitti di "assestamento", il gruppo giunge ad una idea abbastanza condivisa di cosa è o non è accettabile nelle narrazioni, e di veti non se ne vedono più.