Il capitano decide di avvicinarsi a quello che da lontano sembrava uno strano scoglio.
Mentre lui resta al timone siete tutti -dei uomini, tu e Urlog- lungo la paratia ad osservare quell'incredibile spettacolo.
Dal mare assolutamente placido e piatto in una giornata di sole dal cielo sereno, senza nuvole in vista, sorge un gigantesco parallelepipedo di granito. Non è nero, ma un grigio denso, metallico. La sua superficie è solcata da numerose rune di madreperla, il cui candore si staglia sull'oscurità della pietra. Altre rocce della stessa forma gli sono attaccate...sembrano quasi scalini.
Tu e X'igaa siete alla foce del piccolo fiume che sfocia nella grande baia. Poco più avanti c'è un molo non molto grande, con nessuna nave attraccata. La giornata è fredda, gelata. Il cielo plumbeo, carico di nubi scure. E' giorno, ma non sapresti dire che ore sono perchè la luce che filtra è fiochissima...potrebbe essere l'alba come il tardo pomeriggio. Ancora nascosti dalla vegetazione, notate un paio di donne cenciose che stanno lavando qualcosa, probabilmente degli indumenti. Non parlano molto. Una sembra molto giovane, con lunghi capelli biondi trasandati, una ragazzina. L'altra è sulla trentina, capelli corti castani, e a prima vista sembra piuttosto robusta; non grassa, ma ben piazzata.