"Non posso lasciare che l'ira e la brama di vendetta dei Cynis spinga uomini comuni ad affrontare quell'Anatema. So di cosa è capace, e non ne resterebbe vivo nessuno" penso mentre cammino svelto lungo le vie della città.
Il fedele Karu è un passo avanti a me, pronto come sempre ad intervenire in caso di pericolo. Sa che sono andato anche io alla festa e sa che sono rincasato molto prima del solito. Cerco di mascherare quanto io sia turbato, ma il mio giovane schiavo è un animo sensibile, per quanto sarebbe pronto a commettere atrocità ad un mio cenno, e sicuramente avrà letto il peso che sto portando nel cuore.
Osservando la sua schiena, il suo modo di camminare, mi accorgo di quanto anche lui sia teso, pronto a scattare. E' una sensazione strana, nuova: poso per qualche attimo lo sguardo su un passante e immediatamente mi sembra di leggerne lo stato d'animo.
Quella signora cerca di mascherare il desiderio per il giovane portapacchi che l'accompagna; quel mendicante cieco sta fingendo, ci vede benissimo; il mercante all'angolo è preoccupato per qualcosa...sono gli uomini che stanno arrivando ora al suo banco...non sono venuti per comprare, ma per estorcergli denaro.
Ma oggi non ho tempo per questo. Oggi devo occuparmi di un problema ben più grave.
Così, dopo una lunga passeggiata, io e Karu siamo davanti alla segreta casa di piacere in cui poche ore fa è avvenuta la strage.
Un brivido mi corre lungo la schiena: paura...o forse eccitazione?