Premetto che ho appunto ascoltato solo i primi 2-3 minuti (poi non reggevo davvero più...) quindi non posso escludere che gli altri 17 siano pieni di cose interessanti e intelligenti.
Ma quei primi due minuti... oddio, sono un concentrato di quello che denuncio sull'arretratezza non solo culturale, ma persino di aggiornamento, della scene giocoruolistica italiana! Non solo è la "provincia dell'impero", ma pare che le news debbano arrivare a cavallo mettendoci anni, e che nessuno sappia come ci si può semplicemente informare con due click!
L'intervistatore fa una presentazione che sarebbe parsa attuale... nel 1991, per presentare Vampire a dei giocatori di GURPS. Non ha saltato solo the forge (che sarebbe pure comprensibile nella provincia dell'impero) ma pure tutto il d20 e il fatto che dire oggi che i rule-light sono una novità fo un po' ridere...
Ma il peggio arriva con "l'esperto". Che inizia sparando una tavanata pazzesca!
L'Old School nato in reazione a the Forge? Forse nei sogni del Pundit. Peccato che ci sia qualche piccolo problema di date (una reazione in ritardo di 10 anni?) e un problema ancora peggiore di assurdità di questa tesi ridicola (i fans di D&D che reagiscono alla minaccia di the forge?)
Poi non so, se i due conoscessero i nomi almeno di qualche autore forgita si sarebbero accorti che Fight On! è pieno di contributi di autori forgiti (vi hanno contribuito sia Baker ce Czege che Edwards) e che il direttore è un vecchio frequentatore abituale di the forge, e che ad Essen i giochi forgiti e quelli Old School di Raggi ("Lamentatons of the flame princess", "Carcosa") dividevano lo stesso booth.
Eppure, sarebbero bastati due click. Se solo questa sconosciuta tecnologia, questo "internet" fosse arrivato in Italia (e avesse trovato persone in grado di usarla)
Non è un segreto, non è una novità, viene affermato pubblicamente dall'inizio: la nascita della Old School Renaissance ha una scintilla ben precisa, che ha trovato un ottimo combustibile e protezione dal vento
La scintilla è stata la decisione della Wizard of the Coast di smettere di vendere l'edizione in pdf della prima edizione di D&D, spingendo il boom attuale dei retro-cloni.
Il combustibile è stata la diffusione di internet che ha permesso finalmente ai vari gruppi che giocavano ancora a D&D "old style" di trovarsi, e di scoprire che non erano da soli.
La protezione dal vento l'ha data la licenza OSR della WotC sulla terza edizione di D&D. Che permetteva a chiunque di pubblicare giochi "compatibili" con il sistema d20. E qualcuno si è accorto che, con il d20 e la licenza OSR, si poteva ri-creare quasi esattamente AD&D1.
Questo era OSRIC. E fino alla decisione della WotC sui pdf, non lo giocava nessuno. Era un paravento legale. Chiunque poteva fare supplementi, avventure o altro materiale per OSRIC (nominalmente), mentre in realtà tutti ili giocavano con AD&D (era il segreto di pulcinella...).
Fino alla scintilla, ci sono sistemi "retrò'" come Castles and Crusades, ma sono in realtà ibridi Old D&D / D&D3, non sono davvero "Old School" (in Italia magari la differenza non la conoscono, ma provino a dire che Castle and Crusades è OSR in uno dei loro forum...). E i retro-cloni sono un paravento, non giocato davvero.
poi, il vecchio D&D di colpo scompare dal mercato. l'effetto è sia di stimolare la creazione di molti, molti più retro-cloni, e di far giocare QUELLI, davvero, e non il vecchio D&D (vabbè che c'è poca differenza sostanziale, ma a livello di visibilità dei vari sistemi...). Ecco come scoppia l'incendio.
Insomma, direi che la tendenza italica (e non solo italica) di vedere the forge come il baubau cattivo che distruggerà i gdr ha fatto prendere un po' lucciole per lanterne ad intervistato e intervistatore...
Lasciamo stare poi il fatto che entrambi dimostrano di non sapere davvero nulla del narrativismo e ne parlino lo stesso, questo è davvero "normale". Ma mi ha fatto perdere ogni desideri di ascoltare il resto. Quale credibilità avrei potuto dare alle affermazioni successive?