Autore Topic: Parteggiare per il proprio personaggio/Fare character advocacy  (Letto 14784 volte)

Simone Micucci

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Re:Parteggiare per il proprio personaggio/Fare character advocacy
« Risposta #30 il: 2011-03-02 02:17:58 »
Tutti quei giudizi sono sbagliati, Khana?
Moreno sta dicendo che alcune di quei tuoi AP mancano della parte relativa al gioco giocato al tavolo e delle reazioni dei giocatori. E che è difficile capire se c'è Advocacy oppure no da quelli.
Il tono è brusco e può infastidire (Moreno, puoi cortesemente evitare di urlare "COMPLETAMENTE", ad esempio, che da un pessima sensazione?), ma alla fine il concetto è quello. (PS: Moreno a voce non sei per niente brusco, ma quando traduci i concetti in scrittura usi modi che possono urtare. Vedi il "COMPLETAMENTE").

Io non sono in grado di capire dov'è l'advocacy. Non è per colpa dei tuoi esempi Khana, ma l'advocacy è un concetto che ancora mi sfugge, a livello razionale.
Però Moreno ha più volte dimostrato di capirci più di altri in queste questioni (è il BM-Watch per questo, no?). Cerchiamo di dargli retta per qualche post, vediamo se ne caviamo fuori le zampe. ^_^

A me è stata spiegata in questo modo:
"Il personaggio non esiste. Un particolare personaggio non ha voce, non ha pensieri, non ha opinioni. Esiste nella fiction, ma non esiste nella realtà. Quando quel personaggio viene descritto alle persone reali queste potrebbero benissimo sbadigliare e dire «ma a me che me ne frega di questa cosa?», e il personaggio non avrebbe voce in capitolo, non riuscirebbe a far capire perché lui è rilevante. Ha bisogno di una persona vera, reale, che prenda le sue parti, che difenda i suoi obiettivi, che faccia in modo che il personaggio, le sue azioni ed i suoi scopi, abbiano un peso rilevante nella fiction. Tutto ciò che il giocatore incaricato fa per tutelare il PG in questo senso ricade sotto il nome di Character Advocacy".

Spero sia corretto, perché riesco a capirlo bene come concetto (anche perché mi pare abbastanza approvabile). Tuttavia mi è ancora difficile da notare o non notare, segno che non ho ancora una padronanza totale del concetto.
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Moreno Roncucci

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Re:Parteggiare per il proprio personaggio/Fare character advocacy
« Risposta #31 il: 2011-03-02 07:19:27 »
A me è stata spiegata in questo modo:
"Il personaggio non esiste. Un particolare personaggio non ha voce, non ha pensieri, non ha opinioni. Esiste nella fiction, ma non esiste nella realtà. Quando quel personaggio viene descritto alle persone reali queste potrebbero benissimo sbadigliare e dire «ma a me che me ne frega di questa cosa?», e il personaggio non avrebbe voce in capitolo, non riuscirebbe a far capire perché lui è rilevante. Ha bisogno di una persona vera, reale, che prenda le sue parti, che difenda i suoi obiettivi, che faccia in modo che il personaggio, le sue azioni ed i suoi scopi, abbiano un peso rilevante nella fiction. Tutto ciò che il giocatore incaricato fa per tutelare il PG in questo senso ricade sotto il nome di Character Advocacy".

Hai riassunto benissimo!   :)

Per "rappresentare" intendo non il dipingere o recitare, ma proprio il rappresentare. Sei il rappresentante, nel mondo reale, del personaggio fittizio.

Nelle partite gamiste non ce n'è alcun bisogno. Hai armi? Hai pallottole? Sei meccanicamente in grado di farti valere? Allora non ti serve altro, non devi dimostrare nulla sul tuo personaggio, devi dimostrare qualcosa su di TE.

In un caso, giochi per far valere il tuo personaggio. Anche senza recitarlo. Nell'altro giochi per far valere te. Magari recitandolo.

Le diverse Creative Agenda sono, davvero, maniere TOTALMENTE diverse di giocare. Statisticamente (statistiche fatte a orecchio, ma insomma, non ci sono i soldi per farle bene...) la stragrande maggioranza dei giocatori di gdr non ne hai mai visto una. Figurati due! Quindi, quando si leggono quest discorsi, ci si rifà alla propria esperienza, e si "mappano" queste cose su differenze minime e inessenziali totalmente trascurabili, che si sono viste nel proprio gioco ("lui parlava in prima persona, era narrativista, lui faceva scena muta e tirava solo i dadi, era gamista"... che come livello di comprensione del concetto è al livello di "lui è biondo, è gamista, lui è bruno, è narrativista", cioè davvero è una cantonata pazzesca).

Quando ci si "combatte" fra giocatori per "spingere la storia nella direzione che voglio", non è narrativismo.  Può essere gamismo, se stai facendo sfoggio delle tue abilità interpretative. Quando muovi il persoaggio come una pedina sulla scacchiera, può anche non essere gamismo: quali sono le scelte che fai su quella scacchiera? Rispondi ad una premise?  Sono tematiche? Allora può essere narrativismo.

Prima, molto prima di addentrarsi in queste cose, io consiglio di giocare, giocare molto, a diversi giochi coerenti, seguendone le istruzioni. E' l'unica maniera. Altrimenti si continua a mappare concetti sconosciuti su un range di esperienze troppo limitato e si cade in equivoci.


 
« Ultima modifica: 2011-03-02 07:34:04 da Moreno Roncucci »
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Mauro

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Re:Parteggiare per il proprio personaggio/Fare character advocacy
« Risposta #32 il: 2011-03-02 08:49:48 »
Mi va bene che si parli anche di cos'è l'advocacy, ma non dimentichiamo lo scopo della discussione (la definizione), anche visto che ci sono di mezzo scadenze; in questa definizione (cui aggiungo la stessa, sostituendo però "rappresentare" con "supportare") vedete problemi rilevanti?
Ricordo che non cerco la perfezione, ma solo una buona definizione sintetica, adatta a una nota a piè di pagina e per dare una base a persone comunque interessate ad approfondire.

Aggiunta: In questo riassunto:
"Il personaggio non esiste. Un particolare personaggio non ha voce, non ha pensieri, non ha opinioni. Esiste nella fiction, ma non esiste nella realtà. Quando quel personaggio viene descritto alle persone reali queste potrebbero benissimo sbadigliare e dire «ma a me che me ne frega di questa cosa?», e il personaggio non avrebbe voce in capitolo, non riuscirebbe a far capire perché lui è rilevante. Ha bisogno di una persona vera, reale, che prenda le sue parti, che difenda i suoi obiettivi, che faccia in modo che il personaggio, le sue azioni ed i suoi scopi, abbiano un peso rilevante nella fiction. Tutto ciò che il giocatore incaricato fa per tutelare il PG in questo senso ricade sotto il nome di Character Advocacy"
il "che prenda le sue parti" è ancora equivoco?
« Ultima modifica: 2011-03-02 08:51:31 da Mauro »

Moreno Roncucci

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Re:Parteggiare per il proprio personaggio/Fare character advocacy
« Risposta #33 il: 2011-03-02 09:12:26 »
Ho riguardato il thread ma se l'hai già detto non l'ho trovato (magari rispondimi semplicemente con il link): dove dovrebbe essere usata questa definizione? A che pubblico è rivolta?

Sarebbero state le prima domande da fare, a ripensarci...
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Moreno Roncucci

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Re:Parteggiare per il proprio personaggio/Fare character advocacy
« Risposta #34 il: 2011-03-02 09:28:01 »
Nell'ipotesi che:

1) la definizione sia da postare online, anche come parte di un articolo più lungo (e quindi si possano mettere link)
2) chi la legge abbia almeno un infarinatura di teoria
3) l'articolo non si proponga di spiegare cos'è  e non la usi per dimostrare o spiegare alcunchè

Per esempio, potrebbe andare:
character advocacy: tecnica tipica dell'Intento Creativo Story Now in cui il giocatore agisce come "rappresentante nel mondo reale" di un personaggio fittizio, per dargli "peso" accentuando il suo protagonismo. Vedere xxxxxx e yyyyyyyy

(le parole sottolineate sarebbero link)
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Mauro

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Re:Parteggiare per il proprio personaggio/Fare character advocacy
« Risposta #35 il: 2011-03-02 09:39:14 »
Ho riguardato il thread ma se l'hai già detto non l'ho trovato (magari rispondimi semplicemente con il link): dove dovrebbe essere usata questa definizione?
Qui e qui.
L'articolo tratta il concetto di accettare, spiegando cos'è e facendo considerazioni sulla sua introduzione nel gioco di ruolo; la character advocacy viene nominata quando entro nel discorso "accettare non la nega". La nota 1 contiene rimandi al sito di Jesse a al suo articolo riassuntivo.

Moreno Roncucci

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Re:Parteggiare per il proprio personaggio/Fare character advocacy
« Risposta #36 il: 2011-03-02 09:55:43 »
Ho riguardato il thread ma se l'hai già detto non l'ho trovato (magari rispondimi semplicemente con il link): dove dovrebbe essere usata questa definizione?
Qui e qui.
L'articolo tratta il concetto di accettare, spiegando cos'è e facendo considerazioni sulla sua introduzione nel gioco di ruolo; la character advocacy viene nominata quando entro nel discorso "accettare non la nega". La nota 1 contiene rimandi al sito di Jesse a al suo articolo riassuntivo.

Secondo me, visto i target dell'articolo e il fatto che in pratica la definizione di Advocacy ti serve come una possibile negazione che però poi dici che non si applica ("vi spiego cosè ma poi vi dico che non c'entra") ti conviene saltare completamente la definizione, che sarebbe solo una divagazione. Spiega semplicemente come e perchè e in che casi l'accettare non deprotagonizza i personaggi (che è la cosa che l'advocacy evita), e metti una semplice nota tipo "questa roba si chiama Character Advocacy e ne parlano di più a questo link"

E come consiglio generale, fai un sacco di esempi di gioco concreto. Sono molto più utili di una definizione.
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Re:Parteggiare per il proprio personaggio/Fare character advocacy
« Risposta #37 il: 2011-03-02 11:31:50 »
Tutti quei giudizi sono sbagliati, Khana?
Assolutamente sì.


Mi piacerebbe anche sapere qual'è la differenza, ad esempio, tra il mio primo AP e quello di Hoghemaru. Come mai il suo è "corretto" e il mio è mero "rispetto delle regole"? Decidere di suicidarsi contro un Drago nel tentativo di liberare la promessa sposa è rispetto delle regole?
Oppure, come mai Mauro "ha capito benissimo", quando sta riutilizzando nella sua ultima definizione, gli stessi concetti che ho espresso io, che invece devo "giocare molto prima di proporre una traduzione di Advocacy"? (Traduzione, tra l'altro, molto simile a quella data da Moreno stesso, specialmente nella scelta del termine "Supportare")


Sono anche curioso di vedere gli Actual Play di tutti gli altri partecipanti, oltre ai miei e a quelli di Hoghemaru :)
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Mauro

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Re:Parteggiare per il proprio personaggio/Fare character advocacy
« Risposta #38 il: 2011-03-02 11:52:51 »
Spiega semplicemente come e perchè e in che casi l'accettare non deprotagonizza i personaggi (che è la cosa che l'advocacy evita), e metti una semplice nota tipo "questa roba si chiama Character Advocacy e ne parlano di più a questo link"
Questo mi fa venire in mente un punto in cui avrei potuto mettere un ulteriore esempio; male che vada scriverò la versione estesa.

Citazione
come consiglio generale, fai un sacco di esempi di gioco concreto. Sono molto più utili di una definizione
Ne ho inseriti direi quattro, più quelli tratti dall'improvvisazione; nessuno sulla character advocacy, però, perché mi sono concentrato più su altri aspetti (o, meglio: ce n'è uno in cui accettare ha reso il mio personaggio più protagonista nella storia, ma ho esplicitato altri aspetti). A posteriori, inserirne uno probabilmente sarebbe stato meglio.

Mi piacerebbe anche sapere qual'è la differenza, ad esempio, tra il mio primo AP e quello di Hoghemaru. Come mai il suo è "corretto" e il mio è mero "rispetto delle regole"? Decidere di suicidarsi contro un Drago nel tentativo di liberare la promessa sposa è rispetto delle regole?
Credo, pura ipotesi, che derivi da un eccessivo peso dato a "Ho preteso iniziativa e tiro per colpire", che, essendo in chiusura del discorso, è stato visto come "E quello è stato il mio fare advocacy"; mentre per te il fulcro del discorso, correggimi se sbaglio, era la parte precedente, il comportamento tenuto col Drago.

Ezio

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Re:Parteggiare per il proprio personaggio/Fare character advocacy
« Risposta #39 il: 2011-03-02 11:57:10 »
Crosspost con Mauro: posto lo stesso per supportare il suo intervento



nella scorsa sessione ad exalted il master ci ha introdotto un PNG che probabilmente dovrebbe diventare un nostro prossimo avversario, un sicario che come "presentazione" ha tagliato in due la locanda della città con la sua spada... dal momento che non voleva affrontarci ci ha chiesto di seguirlo in un posto più tranquillo.
io sapevo che quel tizio poteva tranquillamente aprirmi come una cozza quindi la scelta più saggia sarebbe stata seguirlo e stare buono... ma il mio PG è un Sangue di Drago sedicenne e incosciente, così ho pensato di rispondergli "cos'è, hai paura di fare brutte figure in pubblico?"
pessima mossa: se non fosse intervenuto il Notte a bloccare l'attacco al posto mio avrei preso una bella mazzata! ^_^

Hm... Dunque... durante le Cronache di Dragon Lance mi sono lanciato da solo contro un drago nero a Pax Tharkas perché teneva in ostaggio Goldmoon, mia promessa sposa. Il drago nero ha gradito... con un bel ruttino.
Ho preteso iniziativa e tiro per colpire.


Nel secondo il fulcro dell'intervento è il pretendere iniziativa e tXc, nel primo la scelta.

Nel secondo caso dici di aver "parteggiato" per il tuo personaggio pretendendo l'applicazione delle regole come scritte.

Di fatto sono identici... fino all'ultimo periodo, che, nel tuo intervento, Davide, sposta completamente il fuoco dell'azione.
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Re:Parteggiare per il proprio personaggio/Fare character advocacy
« Risposta #40 il: 2011-03-02 14:10:41 »

No, il fulcro "era mi sono lanciato da solo contro un drago nero a Pax Tharkas perché teneva in ostaggio Goldmoon, mia promessa sposa".

La richiesta delle regole era un rafforzativo per dire che sono arrivato fino ad utilizzare il sistema di gioco, ossia ho preteso che fosse il sistema a risolvere la situazione.



Tension in fiction is created when two characters come into conflict. That tension arises from the uncertainty of the outcome.  All we know is that something is about to change.  In order to bring that same tension into role-playing that uncertainty must be present and it must be legitimate.
That means that something within the game must be representing the fictional interests of the characters in conflict.  That representation is what I call Character Advocacy.




Il mio fictional interest era rappresentato in game dall'iniziativa. Io -STO- attaccando il drago; non sto "sceneggiando" in attesa che il GM mi risolva la scena. Sto attaccando, lo faccio "veramente": dadi alla mano.
Invoco il sistema per difendere la posizione del mio personaggio, faccio tutto ciò che è in mio potere come giocatore per difendere l'interesse di Evilon (era un elfo ranger), che è Salvare Goldmoon.


Il fulcro è "la scelta" in entrambi i casi. Nel mio caso è addirittura una scelta che finisce "in gioco".
L'uncertainty of the outcome è se Goldmoon si sarebbe salvata o meno. Si è salvata, perché la mia azione ha dato una "smossa" alla scene e mentre io "distraevo" il drago, gli altri l'hanno tratta in salvo e sono fuggiti.
Il mio ranger è morto.


Cito il paragrafo finale del second post di Burneko sull'Advocacy
http://playpassionately.wordpress.com/2008/08/18/character-advocacy-part-ii/


When that personal connection to the character enters play Character Advocacy becomes not just something the player does as a feature of the rules but something the player WANTS to do as a function of his emotional commitment to the character. Again, this is why well designed rule sets are critical. The fact that the rules are consistently applicable and not subject to the whims of a single player acts as a shield to that player’s investment. The success and failure of his character is a legitimate and fair outcome of the system and not simply his investment being toyed with by someone else. Failure is narratively satisfying when it is most unwanted and when it is legitimately unexpected.

La scelta è stata decidere che salvare Goldmoon era "la cosa più importante" e che Evilon era disposto a morire per farlo, perché se Goldmoon fosse morta, la vita non avrebbe più avuto senso.
Pretendere l'uso delle regole vuole dire "crederci davvero".
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Serenello

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Re:Parteggiare per il proprio personaggio/Fare character advocacy
« Risposta #41 il: 2011-03-02 14:53:58 »
Premetto che il concetto mi è difficile e quindi si tratta unicamente di una richiesta di spiegazioni.

Non capisco una cosa nel tuo actual play. Il master cosa voleva? Cioè come ti ha proposto di far finire la storia?
Perchè, se ho capito bene, l'interesse del tuo personaggio era "Salvare Goldmoon anche a costo della vita" quindi "Salvare Goldmoon" e in subordine "a qualunque prezzo".
Presumo quindi che il master ti avesse proposto una meta via in cui il tuo personaggio lottava con tutte le sue forze ma non riusciva a salvare Goldmoon pur rimanendo vivo, è corretto?

PS a me sarebbe molto utile continuare il discorso, da completare eventualmente con l'articoletto promesso da Moreno, in un thread a parte. Si eviterebbe codì di spulciare il "cosa vuol dire advocacy" lasciando lo spazio al "come si traduce advocacy".

Moreno Roncucci

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Re:Parteggiare per il proprio personaggio/Fare character advocacy
« Risposta #42 il: 2011-03-02 17:24:58 »
Khana.

Invece di incavolarti e offenderti quanto ti si spiegano le cose, potresti semplicemente chiedere ulteriori spiegazioni sui punti che non capisci.

Il problema base, sia de tuo post che delle tue successive risposte (e, si potrebbe dire, di tutto il thread) è semplice ma purtroppo fondamentale, perchè riguarda un aspetto basilare dell'approccio al dialogo sui gdr su cui si basa The Forge: l'actual play.

Non ne scrivi, e quando te li chiedono, come in questo thread, posti esempi dei tuoi personaggi, e delle loro vicende, completamente slegati da quello che avviene al tavolo. Ma quelli non sono actual play.  Sono il vecchio "ti parlo del mio personaggio" che invece di chiarire le cose, le oscura (e che quindi è stata la base dei discorsi sui gdr prima della rivoluzione concettuale forgita)

Questo è un discorso addirittura precedente alla teoria: è ciò su cui la teoria si basa. Una comprensione della teoria senza questo approccio è una finta comprensione, un imparare a memoria senza comprendere

Per non stare a fare dei wall of text e deviare ulteriormente il thread, ti rimando semplicemente all'articolo del 2004 "Narrativism: story Now" che definisce cos'è il narrativismo, e come punto fondamentale proprio all'inizio (l'esempio di Lord Gygax e il drago) afferma che senza actual play - cioè, senza parlare di quello che avviene fr i GIOCATORI al tavolo - non si può nemmeno PARLARE di analisi del gioco

"The real question: after reading the transcript and recognizing it as a story, what can be said about the Creative Agenda that was involved during the role-playing? The answer is, absolutely nothing. We don't know whether people played it Gamist, Simulationist, or Narrativist, or any combination of the three. A story can be produced through any Creative Agenda. The mere presence of story as the product of role-playing is not a GNS-based issue.

(ho usato il verde per poter mantenere l'esatta formattazione dell'articolo originale e allo stesso tempo segnalare l'importanza del quote)

Per questo, la sezione di "teoria" in questo forum è nella sezione Actual Play e richiede, da regolamento, il parlare in termini di actual play. Perchè provare a parlare di teoria senza parlare in termini di actual play fa ridere, è uno stare a prenderci in giro e a fare sterile sfoggio di parole in libertà.

Il problema è che a questo punto, io non credo tu sia convinto di questa cosa. Guardiamo questo thread: affermazioni senza uno straccio di esempio concreto, e poi quando Simone ti chiede di postare esempi di Actual Play...  te ne esci con racconti di quello che è successo nela storia ai personaggi...
Delle due, l'una: o non hai ancora capito cos'è un acrual play, o per qualche ragione ti rifiuti di usarli. In entrambi i casi, questo blocca alla base qualunque possibilità di avere un dialogo costruttivo sui gdr (e basta vedere come finiscono tutti i thread in cui ti si chiedono actual play per averne una evidente dimostrazione)

Mi dici che "ho dato giudizi del tutto personali e sbagliati". Quali? Questo?
Vediamo infatti gli esempi postati da Davide. Premetto che sono molto poco "actual play", perchè prevale troppo il contenuto immaginario, e c'è poco "gioco reale al tavolo". Visto che senza questa parte, essenziale in un actual play, è impossibile distinguere sia la CA che l'Advocacy, questo li rende abbastanza problematici nel trattare queste cose...

o questo?
Anche gli esempi successivi, di vampire, ha lo stesso problema: è quasi tutto solo "contenuto immaginario", e quindi potrebbe essere benissimo solo "interpretare il personaggio"...

O questo?
Questi più sotto poi ...
[...]
... mancano COMPLETAMENTE di descrizione del gioco al tavolo, sono puro contenuto immaginario!


Cos'è "sbagliato"? Il dire che non hai postato praticamente nulla su cosa avveniva fra giocatori, e che quindi quelli non sono actual play? Ma quello è evidente dalla semplice lettura dei tuoi esempi! O è "sbagliato" il chiedert di usare esempi concreti? O è "sbagliata" la Teoria Forgita, e checché ne dicano Edwards e altri, non vedi nessun problema nel parlare di gdr senza fare esempi concreti?

O è semplicemente una maniera di metterla in rissa un'altra volta, atteggiarsi a vittima, a perseguitato, e chi se ne frega se un altro thread va in vacca?

L'unica cosa di reale che hai narrato nel tuo primo esempio, l'unica cosa su cui potersi basare per capire che cavolo era davvero successo, è "Ho preteso iniziativa e tiro per colpire..  Qualunque analisi del tuo gioco reale non può che partire dall'unica cosa reale descritta.  Se come dici è stata una cosa trascurabile...  perchè hai descritto solo quella?

Questo non è un dialogo. Tu arrivi, posti qualche affermazione apodittica e confusa, ti si chiedono spiegazioni, fai praticamente scena muta e posti qualche pezzetto di actual play in mezzo a un sacco di eventi fittizi. Poi quando ti si risponde sulla base di quei pezzetti, fai l'offeso e pianti un casino.  Sinceramente ormai mi sono convinto che la tua offesa parta prima, che già il fatto di chiederti esempi concreti ti provochi offesa e risentimento, e il resto, quell'atteggiamento a metà fra "fare il muso" e il "fare la vittima" sia solo una conseguenza.

Mi chiedi che differenza c'è fra il tuo sedicente "actual play" e quello di Hoghemaru? Beh, prima di tutto vorrei far notare il diverso atteggiamento (lui ha postato subito un esempio pratico senza farselo chiedere due volte), ma poi mi pare che il notare le differenze sostanziali sia un altro sintomo del non capire la differenza fra "actua play" e "storiella del personaggio". Hoghemaru inizia subito descrivendo un azione del GM ("nella scorsa sessione ad exalted il master ci ha introdotto un PNG..."), poi parla della differenza fra quello che sapeva lui giocatore e quello che sapeva il suo personaggio, e della sua scelta come GIOCATORE. Inoltre, come ogni actual play che si rispetti la sua non è una storiella a caso, ma è usata specificatamente per parlare della differenza fra "parteggiare" e "rappresentare"

Vogliamo rivedere il tuo sedicente "actual play"?
"Hm... Dunque... durante le Cronache di Dragon Lance mi sono lanciato da solo contro un drago nero a Pax Tharkas perché teneva in ostaggio Goldmoon, mia promessa sposa. Il drago nero ha gradito... con un bel ruttino.
Ho preteso iniziativa e tiro per colpire."


Isoliamo la prima parte:
"Hm... Dunque... durante le Cronache di Dragon Lance mi sono lanciato da solo contro un drago nero a Pax Tharkas perché teneva in ostaggio Goldmoon, mia promessa sposa. Il drago nero ha gradito... con un bel ruttino.
Ti pare la stessa cosa dell'esempio di Hoghemaru? Sei tu che ti sei lanciato contro un drago? Davvero? Dove l'hai trovato il drago, sulla strada mentre andavi a giocare? E ovviamente la partita ad un gdr è stata rimandata, no? Immagino i tuoi amici quando gli ai telefonato per dire che tardavi perchè avevi combattuto un Drago...
A parte gli scherzi (ma sotto lo scherzo c'è comunque il nucleo della tua incomprensione su cosa sia un actual play), come cavolo ai a dire che è la stessa cosa????
L'unica cosa che è "actual play" di quella frase è "Ho preteso iniziativa e tiro per colpire..
Ti è stato chiesto di fare esempio di cosa intendi tu per "character advocacy".
Hai risposto solamente "Ho preteso iniziativa e tiro per colpire."

Io ho risposto:
Questa non è advocacy, hai solo preteso il rispetto delle regole. Cioè hai preteso il rispetto per TE, come giocatore.. Cosa che ribadisco.

E tu ti sei, per l'ennesima volta, offeso, perchè non avrei tenuto conto di tutto quello che avevi fatto al tavolo.

Di cui tu non avevi parlato. Nemmeno per un accenno. Di fronte alla domanda specifica su esempi di advocacy.

Davide, questo tuo atteggiamento rappresenta secondo me un serio problema per la convivenza civile in questo forum.   Perchè significa che tu, ritenendoti sempre nel giusto e continuando a comportarti così (non hai cambiato di una virgola dall'inizio...) provocherai sempre equivoci, casini, polemiche e confusione. In passato ho cercato di metterci una pezza, ma come unico risultato ne ho ricavato uno stress tale che me ne sono lavato le mani. Ho scelto di modificare il mio ruolo da Moderatore a solamente Big Model Watch perchè voglio passare il mio tempo nel forum occupandomi di gestire discussioni, argomenti e terminologia.  Non della gestione degli utenti, e specialmente non della tua.  Ho già dato. Ora è compito di altri e sinceramente non li invidio.  Ma se vuoi continuare a sostenere la tua tesi che tutti i casini precedenti erano causati da me "che ce l'avevo con te", penso ti convenga smetterla con questi atteggiamenti. Altrimenti qualcuno potrebbe chiedersi perchè cambiano i forum, cambiano i regolamenti, cambiano i moderatori, ma la musica con te rimane sempre la stessa...
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Antonio Caciolli

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Re:Parteggiare per il proprio personaggio/Fare character advocacy
« Risposta #43 il: 2011-03-02 17:44:23 »
domanda mia sugli AP:


il chiarimento di khana al suo precedente (e diciamocelo confusionario post) può essere considerata (prendendo in conto anche il post precedente) un AP in cui viene spiegata la situazione al tavolo e anche l'azione in fiction e le valutazioni dei giocatori/e (mi pare in questo caso che sia importante la scelta di davide stesso e quindi anche quello che lui pensa del suo pg)






Mauro

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Re:Parteggiare per il proprio personaggio/Fare character advocacy
« Risposta #44 il: 2011-03-02 18:44:13 »
Attenti a non spostare il tema sugli AP; e, per favore, evitiamo tutti attacchi personali.