Kalima
I tuoi piedi ti hanno portato fino a Tonnhofn (che in valkoviano significa Zanna di Fuoco), una città di legno e pietra grigia piuttosto grande che sorge in cima ad un altissimo fiordo a strapiombo su un mare scuro e burrascoso. Tutt'intorno il paesaggio è assolutamente ed innaturalmente piatto; un'immensa pianura a perdita d'occhio costituita da scuro terreno roccioso e praterie di un'erba giallastra.
Fra le basse e sparute case, ora in pietra e legno ora solo in legno, spicca un'imponente costruzione: un'alta torre collocata proprio sulla punta del fiordo, sulla cui sommità sembra essere accesa una maestosa pira. Un faro!
Mentre passeggi fra le abitazioni, la città ti pare piuttosto animata: gli abitanti, uomini e donne dalla carnagione pallida e dalla pelle resa coriacea dall'aria salmastra, sono affaccendati nei più disparati lavori e sembrano quasi non notarti, sebbene ti capiti più di una volta di sentirti addosso sguardi penetranti.
Ad un certo punto, sbucando da dietro l'angolo di una di queste case, ti ritrovi in una specie di piccola piazza. Al centro di essa si trova un "palco" montato alla bell'e meglio: un paio di casse messe una sull'altra. Su di esso sta un piccolo uomo, piuttosto impettito che sta dicendo a gran voce ad una piccola folla radunata sotto di lui "e Runar, signore di Tonnhofn, si impegna personalmente a ricompensare con immensa generosità chiunque gli porti il Bruciato! Vivo o morto!".
Proprio in quel momento, una donna urla terrorizzata, indicando nella tua direzione: "Sono tornati!!!" esclama.
L'attenzione è su di te e molti uomini, piuttosto minacciosi, cominciano a stringertisi intorno.
Mirna
Seguendo il placido fiume che viene da nord, giungi infine al grande lago che domina il centro di questa vasta vallata verdeggiante. Il vento agita i teneri fili d'erba allo stesso modo di come agita le acque del lago. Il villaggio troll di Gooch-hit (Tana del Lupo), sorge proprio nel luogo dove il fiume si getta nel grande specchio d'acqua. Basse capanne di legno e giunchi sono disposte a cerchio, in modo da formare un perimetro. Addentrandoti fra le prime abitazioni non incontri nessuno, sebbene tu percepisca e noti l'attività che evidentemente gli abitanti stavano portando avanti fino a poco tempo fa.
Finchè, sbucando da dietro una casa , giungi nello spazio interno, dove i troll devono essersi radunati.
"Non dovevi prendere mia figlia!!!" grida rabbiosa una troll, mentre un troll la trattiene con forza.
La donna è rivolta ad un possente troll che se ne sta coi piedi ben piantati sopra uno sperone di roccia appuntito e piatto che sorge al centro dello spiazo -gli altri troll sono tutti intorno.
La situazione pare evidentemente tesa.
"Queste sono le nostre leggi, Tutàn. Sono secoli che le rispettiamo e continueremo a farlo!" tuona il troll, e mentre dice così posa lo sguardo furente sugli astanti.
"Bhe, forse queste leggi sono sbagliate" esclama un giovane troll che è a fianco a Tutàn.