Autore Topic: FAQ sui giochi indie  (Letto 4909 volte)

FAQ sui giochi indie
« il: 2008-11-14 13:41:25 »
Aloa!
Domanda provocatoria e se aprissimo un bel topic con le FAQ che ci vengono poste nei forum molto di frequente?
Potrebbe risparmiarci tempo e bile, un comodo copia e incolla e: via più veloci della luce!
Ovviamente anche un link.

A parte il fatto che comunque non c'è miglior sordo di chi non vuol sentire e quindi ci sarà qualcuno che non farà nemmeno lo sforzo di leggere, ma almeno ci si risparmia la fatica.
Dite che è stupido?
Aloa!
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da fenna »
Daniele "fenna" Fenaroli

Antonio Caciolli

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FAQ sui giochi indie
« Risposta #1 il: 2008-11-14 14:08:25 »
può essere molto comodo anche perché alle volte è difficile spulciare i vari post in cerca di risposte
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Antonio »

Eishiro

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FAQ sui giochi indie
« Risposta #2 il: 2008-11-14 19:44:26 »
sono favorevole, ovviamente come richiedente
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Eishiro »

TartaRosso

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FAQ sui giochi indie
« Risposta #3 il: 2008-11-15 10:32:58 »
Uhmm ma come mai ti sarà venuto in mente una cosa del genre? :)

Non è che ti sei trovato su qualche forum a fare cose del genrein questi giorni vero? :)

Comunque buona idea.
Ovviamente non che io sia in grado di postare nulla di sensato in delle faq sui gdr indie.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da TartaRosso »
Simone Lombardo

FAQ sui giochi indie
« Risposta #4 il: 2008-11-15 12:26:38 »
Uh! Sarebbe comodissimo. Per esempio a me piacerebbe che ci fosse una sezione storica sulle alternative a parpuzio PRIMA di The Forge.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Jonni »

Eishiro

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FAQ sui giochi indie
« Risposta #5 il: 2008-11-19 20:24:14 »
visto che c'è questa sezione posto alcuni problemi

questo proviene da wikipedia english, per piacere non glissatelo come "su wikipedia scrivono solo deliri (in parte anche vero) ma cercate di darmi una risposta critica a queste affermazioni che seguono

sono critiche al modello forgita.

The Big Model is not universally accepted among roleplayers or game designers. Some maintain that several very successful role-playing game designs which predate its formulation, such as Dungeons and Dragons and the various World of Darkness games, were created adequately without its influence, and that many designers continue to do so today. The harshest critics maintain that it is only an artifact of the fringe element, irrelevant to the wider hobby.

Criticisms of the Big Model take several forms:

    * Some critiques accuse the Big Model of being an apparatus that devalues "everyday" roleplaying (represented by games such as D&D). In this context, the Big Model is accused of leading to designs that do not address the interests of most roleplaying game hobbyists, and is therefore invalid on practical grounds.

    * The Big Model is a totalist theory — that is, it attempts to encompass the entire corpus of roleplaying into itself. Critics note that in the arts, theoretical models possess subjective aesthetic and political biases. By attempting to encompass everything that comes up in a roleplaying game, the model allegedly ignores, trivializes and suppresses issues that it cannot explain or provide practical tools to affect. For example, the problem of racism at the gaming table is often subsumed into the Social Contract, even though its social impact transcends gameplay and it possesses a social dynamic notably different from agreeing to play elves in an RPG. Within a purely roleplaying context, the Big Model is accused of failing to address Immersionist play because it supposedly does not obey the model's conceptual categories. Connected with the problem of totalism is the accusation that the Big Model is overly vague and its terms are so broad as to be effectively meaningless. Finally, totalism leads to the Big Model being treated like an assumed, objective fact, when it is subjective and non-falsifiable.

    * A related criticism is that, because the model is based on behavioral models, it works well for talking about the activity in a game, but works poorly for talking about issues like the emotional subjective states around a game. Because of this issue, the Big Model may have trouble dealing with play issues such as Immersionist play, where feeling a certain way — subjective and not behavioral — is the point.

    * The Big Model is culturally and practically disconnected from the broad study of the arts, making it irrelevant except as an intellectual exercise by adherents. Critics note that The Big Model does not appear to address the academic, political and aesthetic concerns common to Literature and Theatre, despite the fact that outside of roleplaying, members of other arts communities can and do share ideas.

    * The Big Model is accused of promulgating opinions about roleplaying which do not represent the experiences of all or even most roleplayers. Critics report instances of groups pursuing multiple creative agendas without onerous results (see Socket Theory). Immersionist roleplayers also report using an agenda and playstyle markedly different from those effectively supported by the Big Model.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Eishiro »

Moreno Roncucci

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FAQ sui giochi indie
« Risposta #6 il: 2008-11-19 22:16:03 »
Citazione
[cite] Eishiro:[/cite]visto che c'è questa sezione posto alcuni problemi
questo proviene da wikipedia english, per piacere non glissatelo come "su wikipedia scrivono solo deliri (in parte anche vero) ma cercate di darmi una risposta critica a queste affermazioni che seguono


Non c'è problema, non sono critiche particolarmente difficili da smontare, e sono sempre le stesse da anni...

Citazione
The Big Model is not universally accepted among roleplayers or game designers. Some maintain that several very successful role-playing game designs which predate its formulation, such as Dungeons and Dragons and the various World of Darkness games, were created adequately without its influence, and that many designers continue to do so today. The harshest critics maintain that it is only an artifact of the fringe element, irrelevant to the wider hobby.


Questa non è altro che la solita critica che si fa in ogni campo e ogni disciplina quando non si hanno altri argomenti: "se la gente guarda Bruno Vespa è di sicuro il miglior giornalista italiano", "se Joyce vende meno di Alberoni, vuol dire che uno scrittore peggiore di Alberoni", "se Ferrari vende meno auto della Fiat vuol dire che la Fiat fa macchine migliori", "se Boldi fa incassi simili vuol dire che è i migliore attore italiano" e via delirando.

Qualunque persona di adeguata intelligenza non tiene in minimo conto queste fesserie. Ma non solo nel campo dei gdr: nella vita in generale. Qualunque persona di adeguata intelligenza decide da solo cosa credere, bere, mangiare, vestire, dormire, usare, senza avere l'ossessione di fare "quello che fanno tutti".

A parte che, oltretutto, chi basa la critica del Big Model sulle vendite non capisce una sega del big model. Per i dettagli, si può leggere questo articolo: [teoria] cosa succede con i giochi incoerenti

Come si intuisce dal tono di questa risposta, trovo questo tipo di argomentazioni incredibilmente stupide ed offensive. Discorsi come questi non dovrebbero avere nemmeno diritto di cittadinanza in una discussione onesta, a meno che non si discutano direttamente le vendite. Di vendite si parla quando si parla di vendite, di aspetti tecnici si parla quando si parla di aspetti tecnici. Se in un discorso tecnico qualcuno contrasta un argomentazione tecnica con simili inanità basate sulle vendite è come se mi dicesse "salve, sono un coglione incapace di struttare un pensiero di senso compiuto, e quindi ripeto slogan pubblicitari a pappagallo". Vuol dite che la conversazione è finita, e proseguirla credendo di avere a che fare con persone competenti  sarebbe solo uno spreco di tempo.

Citazione

Criticisms of the Big Model take several forms:

    * Some critiques accuse the Big Model of being an apparatus that devalues "everyday" roleplaying (represented by games such as D&D). In this context, the Big Model is accused of leading to designs that do not address the interests of most roleplaying game hobbyists, and is therefore invalid on practical grounds.


Altra coglionata. Secondo questa critica tutti dovrebbero fare avventure per D&D, perchè fare qualcosa che si occupa direttamente della maggioranza è un offesa alla maggioranza. Come se i poveri giocatori di D&D sentissero la mancanza di un avventura in piu' sugli scaffali. Come se fare un amanuale per GURPS (minoritario rispetto a D&D) fosse un offesa al role-playing. Coglionate di gente senza argomenti.

La cosa comica è che questa "critica" è smentita dalla critica precedente (si smentiscono da soli, insomma) visto che a livello commerciale, questa critica è una bestialità, c'è gente che ci ha lasciato la camicia a pubblicare moduli per il d20, mentre autori indie guadagnano venti volte di più di un freelancer che lavira per la WotC. Ma evidentemente la coerenza non è la caratteristica principale di certi "critici"...

Citazione

    * The Big Model is a totalist theory — that is, it attempts to encompass the entire corpus of roleplaying into itself.


Questo è semplicemente falso. Il Big Model è DICHIARATAMENTE un modello semplificato di uno specifico settore del role-playing visto da un ottica precisa. E la cosa è facilmente verificabile con una ricerchina da cinque minuti. Certo, bisognerebbe avere qualche interesse a conoscere le cose prima di criticarle, prima di fare questa ricerchina...

Citazione

    * A related criticism is that, because the model is based on behavioral models, it works well for talking about the activity in a game, but works poorly for talking about issues like the emotional subjective states around a game. Because of this issue, the Big Model may have trouble dealing with play issues such as Immersionist play, where feeling a certain way — subjective and not behavioral — is the point.


Questa accusa è il contrario della precedente, ma della coerenza ho già parlato, vediamo questa in dettaglio.

Come cosa, è verissima. Solo, non è un accusa. E' come criticare la meccanica quantistica  perchè non si occupa di cruitica letteraria. Semplicemente, parla d'altro. Un modello del role-playing come attività sociale non è ovviamente una analisi delle cose non socializzate nel role-playing.

Citazione

    * The Big Model is culturally and practically disconnected from the broad study of the arts, making it irrelevant except as an intellectual exercise by adherents. Critics note that The Big Model does not appear to address the academic, political and aesthetic concerns common to Literature and Theatre, despite the fact that outside of roleplaying, members of other arts communities can and do share ideas.


Questa è bellissima. Richiede che una teoria dei "giochi di ruolo" (sottolineo: giochi di ruolo) debba avere riconoscimenti "ufficiali" da certi ambienti culturali prima di essere considerata valida. Campa cavallo..  :lol:

Citazione

    * The Big Model is accused of promulgating opinions about roleplaying which do not represent the experiences of all or even most roleplayers. Critics report instances of groups pursuing multiple creative agendas without onerous results (see Socket Theory). Immersionist roleplayers also report using an agenda and playstyle markedly different from those effectively supported by the Big Model.


Qui andiamo sull'actual play e sul raffronto di esperienze, no?

Posso dire che, personalmente, ogni volta che dal vivo o online ho sntito parlare di "esperienze non rappresentabili tranmite il big model" ho trovato sempre e solo osservatori che si facevano dei viaggi assurdi su quello che il big model rappresenterebbe e direbbe. Tutte le volte che ho visto fare un analisi approfondita da gente che di Big Model sa qualcosa, alla fine l'esperienza di gioco era rappresentata, eccome.

Perchè il problema principale alla fine è questo: il 99% (e sto pure basso) della gente che parla di Big Model, online o dal vivo, non ne ha capito una sega. E non parlo di piccole incomprensioni su aspetti minori: nmo, parlo proprio di gente che straparla senza aver manco capit COS'E', senza avere la benchè minima idea di cosa dice, o credendo emerite corbellerie e stupidaggini che ha sentito da un amico di un amico che una volts ha parlato con uno che...

Perchè, con buona pace di chi pretende "riconoscimenti accademici" per una teoria sui gdr, in questo campo non esiste, storicamente, una benchè minima letteratura scientifica, perchè tutto il ramo è basato, totalmente e completamente, su balle, baggianate, marketing, promesse non mantenurte, ego gonfiati, rapporti disfunzionali, tribalismi, invidie, e infantilismi.

The Forge è stato il primo vero tentativo di far luce su questo casino, e quindi ha immedistamente polarizzato le opinioni fra chi vuol capire (e quindi legge: pochissimi, meno dell'1%), e chi non vuol capire e non vuole leggere. E quindi c'è questa peculiare e stranissima caratteristica del movimento anti-forgita: è fatto da gente che si rifiuta a priori di capire la teoria che sta attaccando, perchè la rifiuta appunto, a priori, qualsiasi cosa dica. (il classico "ma io mi diverto, quindi perchè fare teoria?").

L'effetto, a dirla schiettà, è evidente in questo triste elenco di inanità, fesserie e di "argomenti" che, francamente, fanno sbudellare dalle risate.

La cosa buffa, è che io sarei perfettamente in grado di scrivere critiche del Big Model molto più pertinenti ed argomentate di queste. Chiunque abbia capito il modello può farlo, perchè appunto la teoria non ne nasconde i limiti e le zone d'ombra.  Sia Baker che Lehman hanno scritto articoli e articoli su questo, per esempio.

Ma le mie critiche, appunto perchè basate sulla conoscenza del modello, sarebbero totalmente incomprensibili agli appartenenti al movimento anti-forgita, che non le riconoscerebbero nemmeno come tali, non capirebbero nemmeno che trattano del Big Model (che non sono in grado culturalmente di riconoscere quando lo vedono se qualcuno non glielo indica), e non sarebbero in grado di ripeterle. Quindi le critiche REALI al modello, che come ho già detto esistono e hanno articoli dedicati, non finiranno mai su Wikipedia...   :lol:
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Moreno Roncucci »
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Moreno Roncucci

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FAQ sui giochi indie
« Risposta #7 il: 2008-11-19 22:23:50 »
P.S: visto che questo thread non è la "faq dei giochi indie" (che, tra parentesi, esiste già, si chiama The Forge, è piuttosto grossa come risorsa e non credo sia riconducibile ad un unico thread), ma è una RICHIESTA per una FAQ, non sarebbe il caso di cambiarne il titolo?
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Mauro

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« Risposta #8 il: 2008-11-19 22:31:19 »
Citazione
[cite] Moreno Roncucci:[/cite]Il Big Model è DICHIARATAMENTE un modello semplificato di uno specifico settore del role-playing visto da un ottica precisa

L'ottica precisa è quella sociale; il settore specifico intendi il gioco di ruolo da tavolo, o cosa?


Citazione
La cosa buffa, è che io sarei perfettamente in grado di scrivere critiche del Big Model molto più pertinenti ed argomentate di queste. Chiunque abbia capito il modello può farlo, perchè appunto la teoria non ne nasconde i limiti e le zone d'ombra. Sia Baker che Lehman hanno scritto articoli e articoli su questo, per esempio

Questi mi interesserebbe vederli (sia gli articoli, sia le tue critiche) :P

Nel mentre, aggiungo un pezzo (eventuali smentite sono sempre bene accette):
Citazione
[cite] Eishiro:[/cite]By attempting to encompass everything that comes up in a roleplaying game, the model allegedly ignores, trivializes and suppresses issues that it cannot explain or provide practical tools to affect. For example, the problem of racism at the gaming table is often subsumed into the Social Contract, even though its social impact transcends gameplay and it possesses a social dynamic notably different from agreeing to play elves in an RPG

Il che è verissimo, ma visto che il Big Model tratta il gioco come attività sociale perché dovrebbe occuparsi dell'impatto del razzismo che va oltre il gioco?

Aggiunta: A quanto detto da Moreno sul titolo aggiungo una domanda: forse sarebbe meglio continuare direttamente in Sotto il cofano?
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Mauro »

Eishiro

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« Risposta #9 il: 2008-11-20 00:32:34 »
io ho riportato la cosa perchè ne capivo si e no metà, grazie a moreno della risposta, a questo punto però mi hai messo curiosità su quali sarebbe le vere critiche al BM

comunque

Citazione
Finally, totalism leads to the Big Model being treated like an assumed, objective fact, when it is subjective and non-falsifiable.


questa frase indica che il modello non è falsifiable (lo tradurrei come falsificabile)

la parola nella pagina wikipedia è evidenziata ed è

http://en.wikipedia.org/wiki/Non-falsifiable

parla della falsifiability di una teoria

(chiedo perdono ma il mio inglese non è tanto buono da capire tutto, motivo per cui leggere The Forge, come suggerisce Moreno mi risulta problematico, capisco leggere gli articoli, ma leggere il forum non riesco davvero)

ultimo punto, se non va bene come sezione spostatelo pure

[Edit dell'Admin: discussione spostata da "regolamenti e comunicazioni di servizio" a "sotto il cofano"]
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Eishiro »

Mauro

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« Risposta #10 il: 2008-11-20 00:48:50 »
Citazione
[cite] Eishiro:[/cite]questa frase indica che il modello non è falsifiable (lo tradurrei come falsificabile)

Confermo la traduzione (falsificabiltà).
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Mauro »

Dr. Zero

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« Risposta #11 il: 2008-11-20 00:56:43 »
Provo a risponderti io, non perchè sia un esperto di big model, ma perchè da tempo mi interesso di  cosa è scienza, cosa non lo è e soprattutto come non si fa o come si fa.

Il principio di falsificabilità può andare bene per una teoria scientifica, per spiegare cosa distingue una teoria scientifica da cosa non lo è.
Una teoria scientifica deve essere falsificabile, cioè deve esistere un modo che dimostri che sia falsa, in linea generale. Tuttavia, già questo non è vero per quasi tutte le teorie scientifiche: se un esperimento dimostra che la teoria lì sbaglia, allora la teoria viene modificata per accogliere quel risultato e spiegarlo all'interno della teoria stessa. L'attuale modello standard si è sviluppato così.

Ora, una teoria non scientifica, comprese tutte quelle materie che si dicono scienze ma non lo sono, tipo scienze politiche, tipo scienze della formazione o la psicologia, soprattutto la psicologia, non hanno molte teorie basate su questo.

Se dico che lasciando un sasso di tot chili da un metro da terra e trovandomi io sulla terra, questo cadrà con una tot velocità.
Indipendentemente da chi fa l'esperimento.

Se una teoria dice che un certo metodo di insegnamento favorisce l'apprendimento, invece, è possibile che in alcune classi questo non avvenga, anche se è la stessa persona a ripeterla.
A quel punto non si buttano anni di studi, si segnala l'eccezione, si studiano le possibili cause, ma il tutto rimane valido.

Il big model è una teoria sociologica (credo?) e di conseguenza non è necessario che la teoria proponga un metodo per verificare che sbaglia.
Puoi trovare un caso, dico una sciocchezza ma è un esempio, che non sia analizzabile col big model. Ebbene lo segni come eccezione, poi come nalla psicanalisi, se ne trovi altri sarai in gradi di ricondurti a questo.

In conclusione e spero di non aver dato troppo spazio a questi discorsi, che si capirà, mi appassionano, penso che cercare di criticare il BM con il falsificazionismo sia piuttosto ridicolo. Lo sapevamo già che non era scientifico, ma neanche la psicologia lo è.

Insomma, io per primo cerco critiche più fondate :wink:
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Moreno Roncucci

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« Risposta #12 il: 2008-11-20 03:22:03 »
Citazione
[cite] Eishiro:[/cite]a questo punto però mi hai messo curiosità su quali sarebbe le vere critiche al BM


Rimarresti deluso. In realtà l'opposizione al Big Model è sostanzialmente di due tipi: una, molto, molto minoritaria ma abbastanza agguerrita, è data dai proponenti di modelli "alternativi". Essendo tutti i modelli degli strumenti, questi non è che critichino il big model quanto lodano il loro modello alternativo (nessuno di questi comunque è stato finora in grado di scalzare il BM nè per popolarità nè per utilità)

L'altro tipo di opposizione, quello di gran lunga predominante, è sostanzialmente di natura anti-intellettuale, anti-critica, anti-riflessiva. Si contesta sostanzialmente non cosa dice il modello, ma la sua stessa esistenza (si vanno magari a pescare scuse in affermazioni strampalate su quello che dice il modello, ma quando le osservazioni strampalate vengono smentite e comunque si continuano a ripetere rifiutando di informarsi, la natura dell'opposizione è ovvia). Si contesta il fatto che si studi in qualunqu maniera il gdr, opponendo frasi tipo "vi fate troppe menate, l'importante è divertirsi" (arrogandosi quindi il diritto di imporre agli altri di non pensare prchè non lo si trova personalmente divertente).

E' un tipo di "opposizione" assimilabile a quella dei Creazionisti nei confrontti delle teorie di Darwin: "non si deve parlare di questa cosa", indipendentemente da qualunque riscontro o prova.

Ora, questo tipo di opposizione considera "critica" delle inanità tipo "l'importante è divertirsi" o "vi fate troppe seghe" o "si vede che non avevate un gm perfetto come il mio, che non ha mai fatto un errore in 25 anni di gioco ed è meglio di Shakespeare, pensa che la settimana scorsa ha persino fatto un 20 naturale con il d20! Che bravo!". Insomma, come se fosse considerata "critica" il dire ad un ricercatore "ma che stai fare lì, esci fuori a farti una canna!" o "blasfemi! Al rogo!

Il "problema", per questi qui e per le critiche che vorrebbero, è che il Big Model è sostanzialmente ovvio ed evidente. Si possono contestare certi dettagli specifici, certe scelte, magari la nomenclatura, ma che la struttura di base sia quella, non ci piove. Basta ragionare un minimo seriamente sui gdr e lo si vede (d'altronde, non ci sono arrivati dei premi nobel: ci sono arrivati un gruppo di tizi che scriveva in un forum quando hanno deciso di esaminare in maniera veramente critica il loro gioco...).  Quindi, le critiche sensate che gli si possono fare sono un po' come le variazioni alla fisica newtoniana che si sono imposte con la relatività di einstein: impercettibili nella vita quotidiana, osservabili solo in certi ambitri specifici, e per capire le variazioni devi aver capito il modello più semplice iniziale

Esempio banale: i maggiori esperti del Big Model (essendone i due principali autori) sono Ron Edwards e Vincent Baker (lumpley). In diversi articoli è normalissimo che uno dei due scriva cose tipo "nella mia versione del Big Model questo è fatto così, in quella di Ron invece è fatto così". Cioè anche fra i due principali autori non c'è una coincidenza al 100% dei modelli, ma c'è una coincidenza al 99,9% più qualche variazione di piccola entità che SE NON CAPISCI IL BIG MODEL TI SEMBRA ARABO.

(fra parentesi: sono Edwardsiano di stretta osservanza. La sua versione forse è la più difficile da capire inizialmente, ma poi alla fine ci fai di tutto. Come la Debian rispetto alla Suse, suppongo, dai discorsi dei linuxari che conosco, ma è un esempio che faccio con cautela perchè linux non lo conosco)

Cosa succede quando qualcuno che si sente un appartenente al "movimento antiforgita" legge questi discorsi? Non è che dice "ah, Baker critica questo specifico elemento del big model", no, dice "ah! Due forgiti che parlando del big model per fare propaganda! Bisogna farli stare zitti!". Non riesce nemmeno a riconoscerla come "critica" un qualcosa che affronti in maniera consapevole il modello e la teoria.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Moreno Roncucci »
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Eishiro

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« Risposta #13 il: 2008-11-20 03:36:34 »
grazie delle risposte, ora mi è venuto un dubbio riguardo alla sociologia eccetera, ma sarei OT visto che si parla di BM, quindi il BM è in pratica un modello che studia la componente sociale del gdr questa è la definizione corretta?
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Moreno Roncucci

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« Risposta #14 il: 2008-11-20 03:56:34 »
C'è una descrizione molto succinta del Big Model che non quoto adesso perchè pare la stiano riscrivendo meglio (e quindi aspetto), ma grosso modo, è un modello che guarda al gioco di ruolo come comunicazione a livello sociale in un gruppo, volta al creare, mantenere e sviluppare uno spazio immaginato condiviso

Questo esclude MMPRPG, e molti "live" in cui lo spazio virtuale non è pienamente condiviso.

Ed esclude, come "oggetto di studio", qualsiasi cosa passi nella testa dei giocatori e non  venga condivisa con gli altri. Quello che immaginano, quanto si immedesimano, i loro gusti, etc, è completamente fuori dal campo di osservazione.

Basta questo a farti capire quanto hanno "capito" drl Big Model quelli che dicono che classifica i giocatori in base ai loro gusti...  :roll:
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Moreno Roncucci »
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