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Che ne pensate dell' associazionismo italiano [Split da larp symposium bla bla]

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Ivano P.:
Copio un intervento di Andrea Castellani


--- Citazione ---un po' perché ritengo (opinione del tutto personale) che le associazioni generino faide, che le faide generino chiusura e che la chiusura impedisca il progresso, il che spiegherebbe perché la scena larp è più stagnante nei paesi in cui l'identificazione dei giocatori con le associazioni è più forte (in primis l'Italia), e un po' perché quando parlo "con le associazioni" in realtà mi ritrovo sempre davanti una persona o al massimo due o tre, e questo mi dà la fastidiosa sensazione di parlare con un politico, ossia con una persona che decide al posto di altri cosa devono fare, cosa è bello e cosa è brutto, e come sempre in questi casi mi compare davanti agli occhi una scritta rossa lampeggiante "BERSAGLIO" in stile Terminator. ;-)
Detto questo, e appurato che io con le associazioni non ci devo parlare, questa rimane una mia opinione personale la cui influenza sull'attuale gruppo organizzativo immagino sia molto vicina allo zero. I due project manager di quest'anno hanno detenuto a lungo cariche importanti in associazioni anche molto grosse, perciò immagino che della mia personale attitudine verso le associazioni non condividano nulla e se ne freghino altamente, e sono più che sicuro che si parlerà anche con GRV Italia e con tutti gli altri.
--- Termina citazione ---


Non è la prima volta che sento di questa "percezione maligna" verso le associazioni e mi interesserebbe sentire persieri terzi.

rgrassi:
L'associazionismo in sè non è un male.
Lo diventa quando serve per erigere steccati anzichè per allargare il terreno di lavoro su obiettivi sinergici e condivisi.
In Italia, purtroppo terra di guelfi e ghibellini da tempo immemore, l'associazionismo è la versione 'laica' ma 'degenere' della parrocchia e serve, purtroppo, per creare capi, capetti, correnti, sottocorrenti e dare soddisfazione all'ego.
Non che manchino esempi di buon associazionismo, ma, in generale, l'Italia è piena di numerose associazioni tutte di piccola caratura che hanno un ciclo di vita di 5-10 anni (giusto il tempo in cui un fondatore poi smette di lavorarci perchè poi non ha più tempo per dedicarvisi).
La cosa si riflette anche in altri campi, ovviamente, con i suoi pro (che indubbiamente ci sono) ma anche con i suoi contro (che indubbiamente ci sono), come l'industria, i servizi, la politica, etc...
In generale, l'italiano non è disposto ad aggregarsi più di tanto (dal punto di vista numerico) perchè (forse) teme la struttura piramidale e la distanza dai suoi reali bisogni o esigenze.
Rob
* Considerazioni basate su partecipazione attiva a numerose associazioni di diverso tipo in Italia. Non ho dati a supporto.

Paolo "Ermy" Davolio:
Il mio parere di reggiano:

qui in zona abbiamo una certa esperienza di "associazioni" (anche se non sempre chiamate tali) di LARP di Vampiri. Credo avessero iniziato nel 2000, e credo avessero iniziato ancora prima a Parma.

Il Vellu aveva scritto un articolo su Riflessioni Appassionate (INC '10) che passava anche attraverso queste questioni.

Il mio punto è: si trattava di associazioni piccolissime, che attingevano circa sempre dallo stesso bacino di giocatori. E i fondatori si conoscevano praticamente tutti, almeno di nome, ma più spesso erano conoscenti o amici.
E si facevano la guerra.
E dire che erano anche molto simili! Una di Vampiri Masquerade, una di Sabbat, una di Dark Ages. Praticamente facevano tutti lo stesso gioco... In teoria. In pratica, sembrava di sentire parlare tre giganteschi gruppi di Parpuzio fatti di decine di persone: ognuno convinto di custodire il "vero modo di giocare Vampiri" (la cosa si ingigantisce ancora di più se includiamo Parma) e quindi gli altri erano per forza di cose cattivi narratori.

Piano piano sono esplose tutte a colpi di litigi e malelingue (Ezio e il Vellu l'hanno vissuta in prima persona, soprattutto Ezio, e possono spiegarvela nei dettagli, se se la sentono ;-) ).

Attualmente a Reggio Emilia è rimasta solo Amaranthus, che è nata dopo la morte delle altre tre e si occupa di Masquerade, devo ammettere con un certo grado di successo e divertimento, anche se in maniera un po' altalenante (c'è stato un netto boost nella qualità del live e nel divertimento percepito dai giocatori da quando hanno iniziato ad adottare alcune tecniche "innovative" come l'inserimento di Scene visibili da tutti in OG).

E comunque, è tutto fuorché esente da malelingue e litigi vari...
Non so quanto sia un problema sociale italiano, una sorta di "campanilismo applicato al gdr", e quanto sia una delle eredità che il gioco a Sistema-0 ci ha lasciato (in cui tutti i gruppi sono costretti ad inventarsi, di fatto, come si gioca; e quindi quando ti confronti con altri gruppi credi di avere la verità in mano, e lo stesso vale per gli altri, quindi si finisce per litigare; e la cosa chiaramente si ingigantisce quando si parla di associazioni di decine o centinaia tra master e giocatori, anziché gruppetti da cinque o sei).

Chiaramente il mio è un punto di vista estremamente limitato, posso parlare solo di quello che ho visto in diretta (le nostre associazioni di live di Vampiri) e non di altro, ma ci tenevo a dare il mio seppur piccolo contributo ;-)

Davide Losito - ( Khana ):

--- Citazione ---[cite]Autore: rgrassi[/cite]In generale, l'italiano non è disposto ad aggregarsi più di tanto (dal punto di vista numerico) perchè (forse) teme la struttura piramidale e la distanza dai suoi reali bisogni o esigenze.
--- Termina citazione ---

Oppure perché ha sempre la pretesa di saperne più della gente attorno, anche su argomenti di cui non ne sa una cippa squanta.
Ed è sempre convinto che "... io lo farei meglio!".
Più una naturale propensione a mettersi "sopra", in caso arrivino soldi...

Misantropia... portami via...

Riccardo Rossi:
Necessito di un chiarimento, la domanda e' riferita alle associazioni in generale o il caso specifico di quelle riferite ai Live?

Ti posso dire che i problemi dei Live li conosci gia' se sei su questo forum, mille persone = mille idee diverse del gioco (il famoso e famigerato "non capisci").
Aggiungici i problemi delle associazioni standard e avrai una bella miscela, ne riporto un paio vissute personalmente.
Dieci teste, dieci idee ma solo due braccia a lavorare.
Mancanza di traguardo o fine comune a tutti gli associati.

E' difficile spiegare o dare definizioni, ho esperienze fantastiche ed orribili nel carniere.
Ci possono nascere grandi antipatie come grandi amicizie.
In teoria applicherei un modo di dire americano.
Lead, follow, or get out of the way.
Se ci si rispecchia bene altrimenti forse e' meglio staccarsene.
Di solito succede con il passare degli anni, ci si ridimensiona.
Sono tanto belli i giovani idealisti pero'

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