[p]Il fatto che da altre parti funzionino non significa che non abbiano difetti. Per farti un esempio in questo momento a noi vicino (^_^) The Forge funziona benissimo eppure trabocca di difetti. Esattamente come Gente Che Gioca prende esempio da The Forge cercando di eliminarne per quanto possibile i difetti e di adattare alla realtà italiana le cose che in Italia non funzionerebbero, il Larp Symposium prende esempio dallo Knutepunkt cercando di eliminarne per quanto possibile i difetti e di adattare alla realtà italiana le cose che in Italia non funzionerebbero.[/p]
[cite]Autore: Grifone[/cite][p]E' allora perché in vari casi mi son sentito rispondere "al Mit. fanno così e funziona" senza un ragionamento critico soddisfacente?[/p]
Perché evidentemente, per quanto riguarda le questioni che dici, al Mittelpunkt fanno così e funziona. Se ritenevi che per qualche motivo in Italia fare in quel modo non funziona, avresti dovuto dirlo e avremmo affrontato la questione.
Però io noto che c'è un po' troppa teoria in questo discorso. Più actual play, Grifo! ^_^
[cite]Autore: Grifone[/cite]Le associazioni sono composte da persone che se ne sentono parte, sono questi ragionamenti che assolutamente non mi piacciono.
Vogliamo che il LARP Symposium sia un incontro tra più realtà italiane possibile o quelli che agiscono come piace al Sig. Castellani? Devi anche adeguarti al modo di agire delle altre persone.
Bisogna anche saper parlare a chi è abituato ad agire in questo o quel modo.
Io personalmente vorrei che il Larp Symposium fosse l'incontro tra più
persone italiane (e straniere) possibile. Sicuramente non sono la persona più adatta per parlare con le associazioni, un po' perché ritengo (opinione del tutto personale) che le associazioni generino faide, che le faide generino chiusura e che la chiusura impedisca il progresso, il che spiegherebbe perché la scena larp è più stagnante nei paesi in cui l'identificazione dei giocatori con le associazioni è più forte (in primis l'Italia), e un po' perché quando parlo "con le associazioni" in realtà mi ritrovo sempre davanti una persona o al massimo due o tre, e questo mi dà la fastidiosa sensazione di parlare con un politico, ossia con una persona che decide al posto di altri cosa devono fare, cosa è bello e cosa è brutto, e come sempre in questi casi mi compare davanti agli occhi una scritta rossa lampeggiante "BERSAGLIO" in stile Terminator. ;-)
Detto questo, e appurato che io con le associazioni non ci devo parlare, questa rimane una mia opinione personale la cui influenza sull'attuale gruppo organizzativo immagino sia molto vicina allo zero. I due project manager di quest'anno hanno detenuto a lungo cariche importanti in associazioni anche molto grosse, perciò immagino che della mia personale attitudine verso le associazioni non condividano nulla e se ne freghino altamente, e sono più che sicuro che si parlerà anche con GRV Italia e con tutti gli altri.
[cite]Autore: Grifone[/cite]A varie obiezioni che ho fatto notare attaccandomi soprattutto al punto "allargare i tipi di gente che viene" hanno avuto un no corale seguito da una ripetizione di motivazioni deboli.
Ma questo proprio non mi risulta, e vorrei degli esempi.
[cite]Autore: Grifone[/cite]Se il problema del LARP italiano è la scarsa comprensione reciproca, il LARP Symposium non ne è stato immune, se me lo chiami "convention internazionale" questo è inaccettabile.
A parte che io non lo chiamo affatto "convention" (sennò si fa confusione con quelle manifestazioni affollate divise in stand, stanzette, tavoloni e tavolini che servono a tante belle cose a cui in parte può servire anche il Larp Symposium, tipo giocare con gente nuova o far notare la propria associazione o il proprio negozio, ma non a discutere, a imparare gli uni dagli altri e a sviluppare nuove idee, che invece è lo scopo specifico del Larp Symposium), non ho capito qual è il problema per cui secondo te non si può chiamare "internazionale" (a parte che secondo me è in primis il punto d'incontro dei larper italiani, che naturalmente è aperto anche agli stranieri ma ha come scopo ultimo il progresso della scena larp italiana). Per favore, esplicita.
[cite]Autore: Grifone[/cite]Avevo proposto sistemi per evitare che questo accadesse nella fase più o meno lunga di transizione? Si, in primis un forum in cui il povero tizio X poteva almeno avere una risposta informale da qualche anima pia.
Come ha detto Michele, un forum creerebbe l'ennesima associazione o pseudo-associazione, che è una cosa che non interessa a nessuno.
Il Larp Symposium è un evento messo in piedi episodicamente da persone che si offrono volontarie per farlo, a esclusivo beneficio del progresso della scena larp italiana e senza ricevere niente in cambio al di fuori delle critiche e degli insulti (che purtroppo l'anno scorso sono mancati, invece io me ne meritavo qualcuno).
Questo deve essere molto chiaro.
Siamo andati via dal Larp Symposium 2010 avendo già un project manager e una vaga idea di data e location per il 2011. Pochissimo tempo dopo si è aggiunta la seconda project manager. Io lo considero un successo enorme, fino al giorno prima non ci avrei scommesso mezzo centesimo.
All'inizio è normale che sia così. Si fa una prima edizione, e se piace poi salta fuori, da un'altra parte d'Italia, un gruppo organizzativo che vuole fare una seconda edizione. Nel nostro caso è successo, eccezionalmente, che siamo riusciti già dal primo anno a passare a una fase più evoluta, quella in cui già durante l'edizione 2010 si parla di chi e come farà quella 2011 (come succede attualmente al Mittelpunkt). Tra qualche anno, se si stabilirà un sistema di rotazione tra le zone d'Italia come è successo per lo Knutepunkt, probabilmente succederà che già mesi prima che si faccia l'edizione, chessò, 2020, sarà già al lavoro il gruppo organizzativo per il 2021, che durante l'edizione 2020 sarà semplicemente presentato e gli saranno consegnate le chiavi della manifestazione (come avviene attualmente allo Knutepunkt). Ma ogni edizione è e deve essere una cosa a sé. Questo è assolutamente indispensabile, altrimenti gli errori di un'edizione ricadono su quella successiva. Il motivo per cui lo Knutepunkt funziona non è perché è sempre bellissimo dal punto di vista organizzativo, ma perché l'idea di fondo è bellissima, la gente che ci va si diverte e sviluppa una marea di nuove idee, e anche quando succede che un'edizione ha dei difetti organizzativi seri, questo non ha la minima influenza su quella successiva, che si fa in un'altra nazione con un gruppo organizzativo completamente diverso, priorità diverse, obiettivi diversi ecc., e la gente continua ad andarci a frotte, perché per quanto l'organizzazione possa fare schifo le persone ci saranno sempre, e lo Knutepunkt serve a far incontrare le persone. Potrebbe andare bene anche farlo sotto un ponte e pubblicizzarlo col passaparola, e funzionerebbe lo stesso. Così deve essere anche il Larp Symposium (specialmente in Italia, dove non siamo certo noti per le nostre capacità organizzative, quindi se per attirare partecipanti puntiamo sull'aspetto organizzativo siamo belli che fregati). ;-)
Sul resto direi che ti ha risposto fin troppo bene Michele.