Autore Topic: [Umorismo] Jonathan Steele eGatti nella Pigna  (Letto 17531 volte)

Reckall

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[Umorismo] Jonathan Steele eGatti nella Pigna
« Risposta #30 il: 2008-11-08 17:27:49 »
Citazione
[cite] Moreno Roncucci:[/cite]Fra le cause, aggiungici che nel gdr "tradizionale" il ruolo e le prerogative del GM sono terribilmente legate alla propria autostima, sia a livello sociale nel proprio gruppo


Hai un riferimento per questo? Perche', a parte il fatto che mi pare un'affermazione un po' troppo generica e arbitraria, non spiega  - tra le mille altre cose - quei giocatori a cui piace fare sia il giocatore che il Master (me, per esempio  8) ), trovano le due cose semplicemente due esperienze diverse, e nell'arco degli anni si sono divertiti a giocare in entrambi i modi.

Citazione

E' dura accettare di dividere queste "prerogative" con altri, o il fatto che la "propria storia", che hai preparato con cura in ogni dettaglio prima di giocare, non sia la soluzione migliore.


Una volta di piu': e' un tuo parere o hai degli elementi oggettivi (testi, studi professionali o semiprofessionali) a supporto? (*) Perche' un conto e' affermare che alcune persone hanno questo atteggiamento verso il ruolo del GM (e in tal caso qualunque discussione dovrebbe proseguire partendo da che percentuale sono rispetto al totale di coloro a cui piace fare il GM - il fatto che il 3% dei poliziotti e' corrotto non condanna la polizia come istituzione), mentre un conto e' affermare che *tutti* i GM sono cosi'. La seconda e' un'affermazione abbastanza pesante, direi - troppo per essere presa per buona senza prove oggettive.

Citazione

 E' molto più comodo sparare a zero senza nemmeno informasrsi...


Concordo, ed e' un atteggiamento che vedo spesso applicato a molte cose: per dire, a chi la pensa diversamente da te.

(*) Per dire, sul fenomeno della "proiezione" (ne cito uno a caso, eh?) che permea molte di queste discussioni (per chi non lo sa, la "proiezione" e' saper descrivere con estrema precisione i propri problemi, ma attribuendoli agli altri) posso citare svariati volumi  :D
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Reckall »
Vincenzo Beretta - "'Interessante' non e' ne' buono ne' cattivo, ne' giusto ne' sbagliato, ne' bello ne' brutto. 'Interessante' e'... Interessante." (Dr. Gregory House)

Dario Delfino

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[Umorismo] Jonathan Steele eGatti nella Pigna
« Risposta #31 il: 2008-11-08 18:05:31 »
Citazione
[cite] Reckall:[/cite]
Una volta di piu': e' un tuo parere o hai degli elementi oggettivi (testi, studi professionali o semiprofessionali) a supporto?


"Se è scritto in un libro allora deve essere vero per forza!!!"
(Milhouse da "I Simpson")
 :P
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da seneca29 »
Dario Delfino

[Umorismo] Jonathan Steele eGatti nella Pigna
« Risposta #32 il: 2008-11-08 18:08:17 »
Guarda, Reckall, Moreno a volte sembra lui stesso "sparare a zero", ma penso di capire cosa voglia dire in soldoni, ovvero: finché il GdR avrà un sistema di risoluzione delle azioni troppo tradizionale, se il Master ed i giocatori non riescono a capirsi o non capiscono che stanno giocando ASSIEME e che non c'è un giocatore migliore di un altro, queste problematiche RISCHIANO di emergere SEMRPE (non è automatico, insomma, ma il rischio c'è).

Oggi magari che i GdR sono più diffusi i gruppi nuovi si formano grazie al contributo di giocatori più esperti che mettono in guardia le nuove leve su tutti i possibili trabocchetti narrativi e sociali inerenti il giocare di ruolo, ma se un regolamento è ben fatto, sia a livello di spiegazioni (testo) che e sorattutto di meccaniche, molti problemi che potrebbero sorgere all'inizio dovuti ad incomprensioni varie/scontri tra i giocatori vengono stroncati sul nascere o, quantomeno, minizzati.
Guarda per esempio Cani come smiticizza la figura del master: il master deve attenersi sempre al giudizio, aplese o meno, del giocatore più critico.
Nel GdR classico, invece, la cosa suona da sempre così: il master è la voce ultima che chiude qualsiasi questione di gioco. Alla fine della aprtita, poi, se ci sono ancora chiarimenti da fare, si faranno.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Rafman »

Mauro

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« Risposta #33 il: 2008-11-08 18:16:50 »
Citazione
[cite] Reckall:[/cite]Una volta di piu': e' un tuo parere o hai degli elementi oggettivi (testi, studi professionali o semiprofessionali) a supporto? (*) Perche' un conto e' affermare che alcune persone hanno questo atteggiamento verso il ruolo del GM (e in tal caso qualunque discussione dovrebbe proseguire partendo da che percentuale sono rispetto al totale di coloro a cui piace fare il GM - il fatto che il 3% dei poliziotti e' corrotto non condanna la polizia come istituzione), mentre un conto e' affermare che *tutti* i GM sono cosi'

Se non vado errato, stai equivocando quello che ha detto Moreno: io ho scritto che a volte ho notato determinati atteggiamenti (vedi mio messaggio), a questo mio intervento Moreno ha replicato dicendo che fra le cause c'è anche quanto detto da lui. Va da sé, mi pare, che il suo messaggio non si riferisse a un ipotetico "master assoluto", modello valido a descrivere chiunque abbia mai fatto da master, quanto piuttosto ai casi da me descritti, quindi a un "a volte", a un sottogruppo. Se cosí fosse (Moreno, confermi?), lui non avrebbe mai detto che tutti i master siano cosí, anzi avrebbe limitato il discorso a un sottogruppo.


Citazione
[cite] Rafman:[/cite]il master è la voce ultima che chiude qualsiasi questione di gioco. Alla fine della aprtita, poi, se ci sono ancora chiarimenti da fare, si faranno

Forse :roll:
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Mauro »

Mattia Bulgarelli

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[Umorismo] Jonathan Steele eGatti nella Pigna
« Risposta #34 il: 2008-11-08 19:46:01 »
Citazione
[cite] Reckall:[/cite]
Hai un riferimento per questo?


Ciao Vincenzo.

Posso metter un paio di punti a fuoco, o almeno provarci, con un'ottica diversa da quella di Moreno?

La "verità scientifica" che chiedi non è possibile.
Il fatto che il Sistema Zero (il GM ha sempre ragione e cambia le cose come gli pare) rovini le giocate, i gruppi, i rapporti tra i giocatori non è una verità scientifica, è una verità statistica.

Capita. Capita spesso. Capita MOLTO spesso.

Non ci sono cifre da statistiche affidabili scientificamente, eppure a cercare un master che non abbia fatto un qualche abuso maggiore o minore sui suoi giocatori (cacciare dal gruppo, imporsi "socialmente", fare railroading, far giocare tutti a modo suo, premiare i giocatori "bravi" a suo insindacabile e misterioso giudizio...) NON SE NE TROVA UNO!

Guarda Order Of the Stick, Dork Tower, questo mio thread... ( http://forum.narrattiva.it/viewtopic.php?t=422 )

...e poi dimmi, onestamente, che conosci un GM, incluso te stesso, che non abbia mai fatto una o più di queste cose, considerandole "inevitabili". -_-

I giochi "nuovi" hanno dimostrato NELLA PRATICA che NON è inevitabile che il GM si imponga sui giocatori, che scriva la storia prima e che illuda gli altri di poter decidere qualcosa di importante, che tarocchi i dadi, che riscriva al volo le regole.

Anche senza Sistema Zero. Anche con regolamenti usati "così come sono".


EDIT: ho corretto un paio di errori di battitura
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Korin Duval »
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Reckall

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[Umorismo] Jonathan Steele eGatti nella Pigna
« Risposta #35 il: 2008-11-08 21:21:59 »
Korin, posso solo risponderti con quanto ti dissi quella sera a Lucca: nel calcio (come negli altri sport) l'arbitro ha sempre ragione - anche quando sbaglia. Togliendo casi Moggi vari, si puo' dire che fa parte del gioco: un centravanti puo' sbagliare un goal gia' fatto e un arbitro annullare un goal regolare. Mi sono capitate entrambe le cose, ed e' questa la ragione per cui di norma quando giocavo non mi arrabiavo quasi mai con l'arbitro.

Esiste un modo per evitare questo? Certo. Per dire, giochi a FIFA su PC, e l'arbitro elettronico non sbaglia. Inoltre ci sono persone che preferiscono FIFA su PC a una partita vera. E' dunque un modo piu' giusto o piu' evoluto di giocare? No, e' solamente differente.

Il che ci lascia al punto di partenza: me lo hai presentato (parlo a un'interlocutore ipotetico), mi ha piu' o meno interessato ---> ho deciso che preferisco altro. Il resto e' accademia Cosa c'e' di strano? Succede ovunque: per un giocatore che ti spiega che il vero GdR su PC e' Torment con la sua bellissima trama a scelte morali ne troverai uno che ti spiega che il GdR su PC e' Oblivion perche' la trama e' solo un filo esile che lega la possibilita' di creare la tua storia personale agendo in un mondo fantasy in piena liberta' (un mio amico, con un Mod, andava a caccia e mangiava solo la carne degli animali uccisi - simulando la vita da ranger). Inoltre, per ogni coppia di giocatori impegnati in questo dibattito ne troverai senz'altro un terzo che spieghera' con toni assoluti come il GdR su PC (o console) non esiste. E cosi' via. Succede con ogni cosa del mondo.

Cio' che davvero - questo si' - mi incuriosisce e' notare come alcuni argomenti causano tentativi di profetizzazione che vanno oltre il sano. A botta calda (e a casaccio) mi vengono in mente i fumetti di Pazienza, l'eterno dibattito su Oblivion (ovvero "se ti piace Oblivion e pensi che il GdR su PC sia quello, non e' che hai un'idea diversa dalla mia, ma sai proprio un cretino..."), The Forge, certe discussioni in ambito anime/manga, certe altre in ambito cinematografico e poco altro.

Perche', per fare un esempio a caso, ho un amico superappassionato di motori che non e' mai riuscito a attaccarmi il virus (ne' ci ha mai provato) laddove io neppure con Myiazaki sono riuscito a convincerlo che l'animazione giapponese ha delle grandi qualita' (*) - eppure ci rispettiamo e rispettiamo le rispettive opinioni senza che esse suscitino guerre di religione? Dunque puo' accadere (il non scoppio della guerra di religione). Ma allora, quando accade e quando no?

E' questa, per me, la vera domanda interessante. Ma, se la osservi bene, essa coinvolge campi che vanno dalla sociologia alla psicanalisi, e che paiono trascendere, dunque, dallo specifico in se'. A tutt'oggi, per dire, non sono mai riuscito a capire se l'opera di Pazienza e The Forge hanno, in effetti, una sottile e invisibile caratteristica comune che ha causato intorno a loro alcune situazioni disgraziate, oppure se tali situazioni disgraziate capitano per caso - e quindi potrebbero accadere a qualunque campo di interesse (un po' come la sindrome di Guillain-Barre' puo colpire chiunque a qualunque eta').

La mia ipotesi di partenza e' sempre legata all'idea che un certo tipo di fenomeni nasce sempre da enti la cui "scoperta" da' l'illusione di essersi "elevati" rispetto a cio che ora si percepisce come "massa non ancora illuminata" - ma si tratta di una mia ipotesi istintuale fatta a braccio, non chiedermene una razionalizzazione  8)

(*) A questo proposito ho in mente un aneddoto divertentissimo. Una sera usciamo con questo mio amico, la sua nuova ragazza e altri. Parlando con lei a un certo punto accenno al fatto che "convincere il tuo ragazzo a andare a sciare (se ne discuteva) e' come convincerlo a guardarsi un cartone animato giapponese". Reazione piccata di lui: "Io non ho MAI DETTO che i cartoni animati giapponesi sono brutti! Solo che non li conosco abbastanza da poterli commentare!"

Ah. Al che, io fiuto l'aria e attendo. Passano dieci minuti, ed ecco suonare il cellulare della ragazza con la sigla di Lupin III (non "Planet'O", putroppo, ma l'altra con la fisarmonica - ma comunque...) Cosi' "attacco bottone, e scopro che e' una fan oltre misura di Lupin (e di altro), ma che non aveva mai visto "Il Castello di Cagliostro".

Hai capito?

Che faccio? Ovviamente mi fiondo in DVDeria e compro "Il Castello di Cagliostro": le dovevo un favore grazie a un aiuto che mi aveva dato in ambito ospedaliero, e ne ho approfittato per regalarle il film.

"E' molto bello", ho specificato, "Inoltre puoi vederlo con il tuo ragazzo, cosi' puo' iniziare anche lui a conoscere l'animazione giapponese... e partendo da uno dei migliori film mai prodotti". "Sei meraviglioso!", mi fa lei, "e faro' proprio cosi'!" E l'ha fatto.

Beh, lui mi parla ancora, ma l'animazione giapponese continua a non digerirla. Pero' almeno adesso puo' (agli occhi di lei) "dirlo con cognizione di causa".

La morale della storia? Non dire che l'olio di ricino non l'hai mai provato a un fan del prodotto.  8)

Vince, chiude  :D
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Reckall »
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Dario Delfino

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[Umorismo] Jonathan Steele eGatti nella Pigna
« Risposta #36 il: 2008-11-08 21:49:21 »
Per me la chiave di volta in queste discussioni è una semplice parola:
PERCHE' ?

A me sta bene se uno mi dice che non vuole giocare ai gdr new wave "perchè non vuole sforzarsi di fare nulla e gli piace sentire la storia di altri e tirare i dadi".
Questa persona però dovrebbe astenersi dal criticare i gdr, PERCHE' NON LI CONOSCE. (E poi siccome sono anche abbastanza diversi l'uno dall'altro, anche chi ne ha provato uno dovrebbe limitarsi a dire che QUEL gioco in particolare non gli piace).
Non ha senso dire: "non mi piace perchè non mi piace".

E poi c'è il punto di partenza, che spesso viene superficialmente ignorato:
"Dove voglio arrivare con questa discussione?"
Se la risposta è "voglio dire la mia e nulla di ciò che mi verrà detto mi farà cambiare di una virgola il mio pensiero" allora è meglio chiudere subito il dialogo, perchè NON è un dialogo, ma un monologo, magari multiplo, ma comunque del tutto inutile.

PS Avete notato che siamo paurosamente OT?  :wink:
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da seneca29 »
Dario Delfino

Mattia Bulgarelli

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« Risposta #37 il: 2008-11-09 02:26:06 »
Citazione
[cite] Reckall:[/cite]Korin, posso solo risponderti con quanto ti dissi quella sera a Lucca: nel calcio (come negli altri sport) l'arbitro ha sempre ragione - anche quando sbaglia. Togliendo casi Moggi vari, si puo' dire che fa parte del gioco: un centravanti puo' sbagliare un goal gia' fatto e un arbitro annullare un goal regolare. Mi sono capitate entrambe le cose, ed e' questa la ragione per cui di norma quando giocavo non mi arrabiavo quasi mai con l'arbitro.


Io non ho capito (davvero) una cosa sul tuo esempio.

Parli del potere dell'arbitro e del suo campo d'azione?
Nel qual caso, non stiamo parlando di Regola Zero o no: l'Arbitro-Zero non APPLICA regole decise prima. Le CAMBIA al volo.

Oppure intendi dire che giochi diversi hanno pregi e difetti diversi (come pare dal resto del post)?
Certo, vero, sacrosanto.

Ma alla fine la "guerra di religione" vede da una parte i sostenitori del gioco "vecchio stile" che è uno solo ("master decide, gli altri s'attaccano") e che "così si fa, perchè non c'è altro modo nè mai ci sarà"...

...e dall'altra i fedayn (*) illuminati sulla via di Damasco dal fatto che tutto quello che li ha irritati per anni è un orpello inutile e che ci sono millemila modi per evitarlo.


Ma tu, da GM, non sei tentato neanche un po'dal liberarti dei tempi di preparazione biblici, del dover essere giudice supremo di premi e punizioni dei tuoi GIOCATORI (non PG!), del dover inventare una regoletta al volo SPERANDO che vada bene ogni volta che i giocatori s'inventano qualcosa, sperare che non facciano tiri troppo belli o troppo brutti sennò quello che hai preparato va a banane? ?_______?

Penso CI SIANO le basi per parlare di "miglioramento" in senso anche oggettivo.

(*) in senso scherzoso... chi è su IHGG da un po'ricorderà il termine in altro contesto. :P
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Korin Duval »
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Niccolò

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« Risposta #38 il: 2008-11-09 04:11:06 »
Citazione
Korin, posso solo risponderti con quanto ti dissi quella sera a Lucca: nel calcio (come negli altri sport) l'arbitro ha sempre ragione - anche quando sbaglia. Togliendo casi Moggi vari, si puo' dire che fa parte del gioco: un centravanti puo' sbagliare un goal gia' fatto e un arbitro annullare un goal regolare. Mi sono capitate entrambe le cose, ed e' questa la ragione per cui di norma quando giocavo non mi arrabiavo quasi mai con l'arbitro.


due semplici considerazioni:

1) l'arbitro non è un giocatore
2) i giochi di società non prevedono al figura dell'arbitro, se non in contesti particolari (tornei, per esempio)
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Domon »

Dario Delfino

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[Umorismo] Jonathan Steele eGatti nella Pigna
« Risposta #39 il: 2008-11-09 08:49:41 »
Ancora sull'arbitro:
L'arbitro applica UN REGOLAMENTO chiaro, chiarissimo.

Immagina la scena: la squadra attaccante con una spettacolare serie di passaggi riesce con gran fatica ad avvicinarsi all'area avversaria. Il capocannoniere ha la palla, davanti a lui c'è solo il portiere... Fa una finta, il portiere si butta dal lato sbagliato, e lui tira! Colpo di sfiga la palla colpisce il palo.
L'arbitro dice: cavolo, 'sta azione era troppo bella. E' Goal lo stesso.


Che fine fa quell'arbitro? Se è un master di dnd non avrà nessun problema. :roll:
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da seneca29 »
Dario Delfino

Reckall

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[Umorismo] Jonathan Steele eGatti nella Pigna
« Risposta #40 il: 2008-11-09 14:08:20 »
Citazione
[cite] seneca29:[/cite]
Immagina la scena: la squadra attaccante con una spettacolare serie di passaggi riesce con gran fatica ad avvicinarsi all'area avversaria. Il capocannoniere ha la palla, davanti a lui c'è solo il portiere... Fa una finta, il portiere si butta dal lato sbagliato, e lui tira! Colpo di sfiga la palla colpisce il palo.
L'arbitro dice: cavolo, 'sta azione era troppo bella. E' Goal lo stesso.


Che fine fa quell'arbitro? Se è un master di dnd non avrà nessun problema. :roll:


Sei sicuro? Perche', personalmente, di azioni della madonna in D&D finite male per sfiga ne ho viste - e tante. Ovviamente c'e' da considerare ancheil bilanciamento della "botta di sedere" che un'altra volta ti tirera' fuori da un guaio - fatto che curiosamente rientra di rado in queste discussioni.

Il punto della regola zero, per quanto mi riguarda, non e' il "prendere il palo" quanto il decidere se un compagno era in fuorigioco o no. Come ho gia' detto, in un gioco elettronico questo problema non si pone - ma un videogioco implica proprio un modo diverso di giocare.

Ci possono essere abusi derivanti dalla "regola zero"? Beh, ovvio. Il punto, pero', e': "data la consapevolezza di tali abusi, quanto incidono sul piacere che provo nel giocare ai GdR in questo modo?

La risposta a questo punto, ovviamente, diviene totalmente personale, e include fattori come il carattere della persona, il piacere che ha il gruppo nel giocare insieme, quanto il master abusa di tale regola e quanto tali abusi vengono tollerati, ecc... Ovvero realta' che non possono essere "assolute", ma uniche di ogni gruppo. E se tale gruppo, presentate le alternative, cointinua a preferire i GdR classici, cio' non fa di loro dei cretini, o degli arretrati, o della gente "ossessionata dal perdere le certezze acquisite. Inoltre occorre sempre ricordare che si parla di persona che:

A) Nel semplice atto di giocare ai GdR hanno gia' dimostrato una flessibilita' mentale e un'interesse verso modi di giocare curiosi e non convenzionali - fatto che noi che siamo tutti dell'ambiente rischiamo di dare per scontato, ma che non lo e'. Insomma, non si puo' dire a uno che ha viaggiato con noi fino in Alaska ma non vuole andare al bar "Ecco, non vuoi mai uscire di casa!"  :D

B) Di gente che del proprio modo di giocare si stufa e cambia ce n'e' - basta frequentare questo forum per vederlo. L'importante, come gia' detto piu' volte, e' che vi sia la consapevolezza che tale modo esiste - e in tal caso propagandarlo e' un'ottima cosa. Andare oltre e' violazione di proprieta' privata.

In realta', quello che penso veramente e' che quando qualcuno, nel momento in cui ti propone qualcosa e non viene ascoltato, non riesce a astenersi dagli attacchi personali - allora questo qualcuno ha gia' perso in partenza. E cio' che viene da pensare a me e' "poveretta quell'incolpevole cosa!" In tal senso, sono perfettamente d'accordo con il fatto che in tali casi si dovrebbe guardare *sopra la spalla* del malguidato superfan, e farsi un giudizio proprio. Ma in un mondo in cui la gente, non per colpa sua, ha sempre piu' cose da fare e sempre meno tempo per farle, sarebbe meglio se il superfan non fosse malguidato - saltando cosi' almeno uno step.

Un'ultima osservazione: no, non stiamo andando OT. Federico gia' a Lucca non ha escluso che ci sara' spazio per una nuova storia di Carmilla  :D

[Un poscritto tra noi: personalmente, la frase ossessionato dal perdere le certezze acquisite quando si parla di un gioco o di una qualunque altra forma di divertimento fa solo ridere - o al limite suscita preoccupazione, ma per l'altro!  :shock: , nel momento in cui mi rendo conto che sta credendo veramente a quanto sta dicendo. Al mondo esistono religioni in cui vi e' piu' tolleranza: basta pensare a questo per avere la dimensione della cosa]
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Reckall »
Vincenzo Beretta - "'Interessante' non e' ne' buono ne' cattivo, ne' giusto ne' sbagliato, ne' bello ne' brutto. 'Interessante' e'... Interessante." (Dr. Gregory House)

[Umorismo] Jonathan Steele eGatti nella Pigna
« Risposta #41 il: 2008-11-09 14:15:48 »
Citazione
Il punto della regola zero, per quanto mi riguarda, non e' il "prendere il palo"


Ma infatti, che centra il palo, il punto è che <>

Ma riusciamo a capirci?  :D
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Gabriele Pellegrini »

Niccolò

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« Risposta #42 il: 2008-11-09 14:27:53 »
Citazione
Il punto della regola zero, per quanto mi riguarda, non e' il "prendere il palo" quanto il decidere se un compagno era in fuorigioco o no.


ok, parli di una roba diversa.
Citazione

[Un poscritto tra noi: personalmente, la frase ossessionato dal perdere le certezze acquisite quando si parla di un gioco o di una qualunque altra forma di divertimento fa solo ridere - o al limite suscita preoccupazione, ma per l'altro!


certo che susciuta preoccupazioni. e ancora di più chi nega che esista questo fenomieno. :)
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Domon »

Moreno Roncucci

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[Umorismo] Jonathan Steele eGatti nella Pigna
« Risposta #43 il: 2008-11-09 15:17:30 »
Scusate, ma ci state cascando sul serio?  :lol:

Da quanto tempo frequentate forum e newsgroup, gente?  8)

Vincenzo è molto bravo, e riesce a coprirsi bene spendendoci il tempo necessario e scrivendo un sacco (cosa che molti evitano per pigrizia, e si fanno scoprire subito), con reminiscenze, frecciatine più o meno velate, etc... ma...  guardate alla sostanza!

Vincenzo immagino abbia letto la trilogia della fondazione di Asimov. Non ricordo il nome dei personaggi e la situazione spcifica (è passato troppo tempo) ma c'è una scena in cui un discorso a prima vista sensatissimo viene processato togliendo tutte le dvagazioni, i giri di parole. le frasi che non dicono niente, e alla fine si scopre che, il massaggio, in realtà non dice assolutamente niente.

I post di Vincenzo non sono così "vuoti", ma se andate a "distillarli", vedete che grosso modo:

- Ad un discorso sl comportamento di certi GM nel gioco tradizionale, risponde "dimostralo", richiedendo studi scientifici al riguardo.

Cosa che viene usata SPESSISSIMO nelle discussione farlocche e sgangherate nei forum perchè, a prima vista, pare una richiesta ragionevole. Salvo ragionarci su un attimo e rendersi conto che, a meno che non parliamo di fisica quantistica o di un processo in tribunale, nell'uso comune sarebbe una richiesta un po' strampalata. "sai, ho visto dei saldi in centro, mi sa che conviene farci un salto". "dimostramelo. Hai seri studi scientifici che dimostrino questa cosa?". "ehi, ho giocato a briscola per anni, e ho visto che c'è questo comportamento comunissimo, e ho parlato con una sacco di gente, l'hanno notato anche loro!" "dimostramelo. Hai seri studi scientifici che dimostrino scientificamente questa cosa?" "ehm...  forse ti è sfuggito il fatto che parlo di osservazioni comunissime, che non puoi non avere osservato. Ci hai fatto tu stesso dell'umorismo sopra..." "dimostramelo! Hai seri studi scientifici che scientificamente questa cosa?" "ma va a cagare, va', e io che pensavo ti interessasse discutere..." "dimostramelo! Hai seri studi scientifici che dimostrano che credevi mi interessasse discutere?" e così via, ad libitum, finchè non si riesce a mandare in vacca qualsiasi discussione, facendoci pure un figurone da "quello che chiede prove scientifiche"...   8)  :lol:  :twisted:

Come consiglio, in generale, ogni volta che rispondete ad un post di Vincenzo (e non solo i suoi)... fatela, questa "selezione". Eliminate tutti i discorsi di contorno e le lungaggini. Risalite al punto. E valutate se è una cosa seria o sta a prendervi per il culo..   8)
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Moreno Roncucci »
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Mattia Bulgarelli

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« Risposta #44 il: 2008-11-09 15:31:14 »
Citazione
[cite] Reckall:[/cite]
Sei sicuro? Perche', personalmente, di azioni della madonna in D&D finite male per sfiga ne ho viste - e tante.


E già qui ci sarebbe da chiedersi se è bello un gioco che si basa
A) su un fattore casuale amplissimo,
B) su UN SINGOLO GIOCATORE che "deve" aggiustare le cose per farle "belle",
possa essere un "buon" gioco. ?__?

Citazione

 Ovviamente c'e' da considerare ancheil bilanciamento della "botta di sedere" che un'altra volta ti tirera' fuori da un guaio - fatto che curiosamente rientra di rado in queste discussioni.


Cioè la Legge Dei Grandi Numeri, o il GM che "aggiusta le cose"?
Sii chiaro.

Citazione

Ci possono essere abusi derivanti dalla "regola zero"? Beh, ovvio. Il punto, pero', e': "data la consapevolezza di tali abusi, quanto incidono sul piacere che provo nel giocare ai GdR in questo modo?

La risposta a questo punto, ovviamente, diviene totalmente personale,


E la TUA risposta personale qual'è?
Mai avuto problemi?
Partite noiose "per colpa del sistema"?
O per "colpa tua che non hai taroccato i dadi"?

Voglio una risposta breve ma sincera, chiedo troppo? :P
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Korin Duval »
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