Riprendo da
qui, perché mi interessa fare una chiaccherata con Andrea/Clarisse (te l'ho già chiesto di mettere il nome vero in firma? :-P).
Ciao, Andrea
Innanzitutto chiariamo subito una cosa. Questo thread non vuole essere una lezione, uno spiegarti come e perché nella tua vita di giocatore avresti sempre sbagliato, un mettersi in cattedra e riversare conoscenza. Nulla di tutto questo. Voglio fare una chiaccherata, pere conoscerci.
Mettiti comodo, su una bella poltrona, con un bel bicchiere di birra fredda o, se ti piacciono le cose davvero buone, un buon whisky torbato. Se fumi accenditi un buon sigaro (niente sigarette, quel fumo acre non lo sopporto più) mentre io carico la mia pipa e rilassati. Ci sei? Benissimo ^^
Vorrei condividere con te la mia esperienza, se me lo permetti. Non parlerò di altro che di quello che ho provato, anche dolorosamente, sulla mia pelle. Nulla di quello che ti dirò è diverso dal mio passaggio da una situazione in cui dicevo esattamente le tue parole ad ora, in cui mi rendo conto che la realtà è un po' diversa.
Inizierei, col tuo permesso, citando una tua frase dal thread di partenza
[cite]Autore: Clarisse[/cite]Fare un Pg "di nascosto" (nelle mie esperienze 15 anni di gioco) non è mai, dico mai, stato un motivo per progettare o facilitare la competizione, il contendimento della leadership o, detto in termini più semplici, il modo per poter fregare gli altri, che si trattai di master o altri giocatori.
In 15 anni questa "tecnica" (che per me è un nome improprio, al limite può essere visto semplicemente come un modo di fare) è stata sempre finalizzata alla creazione di trame e sottotrame proprie dei personaggi da poi presentarsi durante la sessione, con (permettetemelo) notevole soddisfazione da parte del giocatore di turno.
Innanzitutto confermo quello che ti hanno già detto altri: io uso "tecnica" in senso... ehmmm... tecnico. Non sto a spiegarti il perché o percome, ma in "gergo" l'uso di fare i personaggi separatamente è una "tecnica".
Poi vorrei farti notare quello che dico nel post in cui mi sono introdotto nella conversazione:
[cite]Autore: Aetius[/cite]Anche gruppi affiatati e ben coordinati, che non avrebbero avuto bisogno di questa tecnica di difesa finivano per adottarla, perché è una di quelle cose che si tramandavano oralmente, faceva parte del "come si gioca". Un po' come il girare in "party".
Non ho mai, ti assicuro, messo in dubbio che voi foste proprio quel tipo di gruppo. Nessuno voleva "fregare" gli altri e non c'era davvero ragione di temere per il proprio investimento. Solo che... si sa... la sorpresa va mantenuta... i segreti al tavolo sono parte fondamentale del "come si gioca"... mi hanno detto che aiutano "l'interpretazione", così "non si fa metagame"... ed è scivolata.
Ma... guardiamoci negli occhi, Andrea. Davvero si gioca meglio, così?
Prova a pensare... un personaggio (in segreto) ha deciso che ha perduto la madre e vuole più di ogni altra cosa reincontrarla. Un altro (in segreto) ha deciso che più di ogni altra cosa vuole ritrovare il figlio che ha perduto.
Tu, Master, sei l'unico a saperlo, e in questo momento ti sta venendo la medesima idea che sta venendo a me, vero?
Però... cavolo. Decidere così, per conto tuo che sono madre e figlia è brutto. Alcuni master lo imporrebbero, altri sospirerebbero e lascerebbero stare. I migliori, probabilmente, lo farebbero presente ad entrambi i giocatori, facendogli notare come si incastrano bene. Non sembra anche a te l'idea migliore?
Ma... allora... perché non l'abbiamo fatto fin dall'inizio? Maledizione, chissà quanti altri begli incastri, quanti altri semi di storia ci stiamo perdendo, non confrontandoci con gli altri! Siamo tanto affiatati, dopo tanti anni di BEL gioco assieme che, di sicuro, siamo perfettamente in grado di partorire idee che affascinino i nostri amici, vuoi come suggerimenti, vuoi incorporandole nei nostri personaggi.
Mi vengono in mente un sacco di volte in cui qualche bella idea è venuta mettendo in piazza i personaggi.
Quella volta in Cani nella Vigna in cui dato che Andrea giocava il devotissimo ma un po' razzista figlio del sovrintendete io giocai l'indiano. Fu una figata.
Quella volta in cui Raffaele giocava un Gigante devoto al Dio Celeste e io decisi di giocare una giovane donna, verso cui si sarebbe senz'altro sentito in dovere di offrire protezione, con idee "vagamente" diverse sulla Fede. Abbiamo giocato, per ora, una sola scena assieme, ma già ce le siamo date e ho indotto la sua guarda d'onore a tradirlo. Una figata di intreccio che non sarebbe mai uscita se non ci fossimo "giocati sopra".
Quella volta che Lavinia giocò al Gusto del Delitto la vecchia brontolona e io, per darle sponda, per consentirle di esprimere bene questo aspetto del personaggio, giocai il vecchio brontolone e decidemmo al volo che erano stati fidanzati in gioventù. Fu esplosivo.
Ehehe... mi fa ridere quella volta che il Vellu giocò un pirata, ovviamente era Poison'd, che praticava reiterata necrofilia, spesso e con gusto. Moreno lo fissò e scrisse che il suo pirata aveva un'ambizione particolare: "Voglio vivere per sempre" XD
Vedi quante belle cose possono venire fuori ANCHE dal fare i personaggi assieme? Non che farli segretamente sia IL MALE, anzi, come ho già detto ci sono giochi che funzionano così. Ma non è che farli separatamente sia automaticamente una cosa migliore, da cercare per migliorare "il gioco".
In AiPS è proprio una regola esplicita: quando non sei il protagonista di un episodio aiuta il protagonista a risaltare, ad analizzare il proprio personaggio. Come potresti fare ciò senza sapere a fondo che cos'è il personaggio del Protagonista?
Voi vi accingete a provare The Pool. Ecco, The Pool è un gioco un po' particolare, piuttosto scarno sul "come lo si gioca". Il mio consiglio, in questo caso, è di partire con i personaggi del tutto "pubblici", in modo da iniziare già da subito ad allinearvi l'un l'altro. Il rischio è andare ognuno per la sua strada.
Se giocaste a The Questing Beast (ovvero The Pool 2.0) sarebbe assolutamente necessario fare questo: il gioco si basa su un giocatore che propone, esplicitamente, cosa potrebbe succedere agli altri in una data scena. Senza avere le conoscenze basilari di cosa è il personaggio, come fa?
Stiamo parlando da un sacco (anche se per ora l'ho fatto solo io... perdona la mia invadenza), permettimi di riempirti nuovamente il bicchiere... ecco. Mentre lo faccio permettimi anche l'unico balzo d'autorità che voglio permettermi in questa chiaccherata: ti fidi se ti dico che l'autore di The Pool ha scritto quel gioco dando talmente per scontato che i personaggi venissero fatti in collaborazione da non scriverlo neanche?.
Vedi, io sono sicuro che fin'ora quella tecnica abbia funzionato alla perfezione, ma solo perché lo ha fatto fin'ora non significa che sia una legge immutabile del gioco. Giochi nuovi, regole nuove, no? Ecco, questa è una di quelle. Mi dispiacerebbe molto vedervi annoiati (o non divertiti come potreste) con The Pool perché state dando per scontato questo :-/
Possibile che se lo proporrai ai tuoi amici incontrerai alcune resistenze ("Ma come, abbiamo sempre fatto così..."), ma se ti hanno dato fiducia fin qui, perché non dovrebbero continuare?
State affrontando un gioco completamente nuovo da quanto fatto fin'ora... vale la pena sperimentare fino in fondo e non rimanere sulla soglia, no? Buttatevi, abbracciate la novità. Vedrete che viaggio!
Non ti sto dicendo di buttare tutto il divertimento e l'esperienza passata, ti sto invitando a percorrere un nuovo sentiero. E' vero, qui l'esperienza passata ti servirà a poco, è un tipo di terreno del tutto diverso, ma se accetti quanto ha da offrirti e non provi a mantenere le vecchie abitudini per partito preso ti regalerà tanto ^^
C'è una cosa che non riesco a capire:
[cite]Autore: Clarisse[/cite]non ho specificato che non giocheremo ancora in modi in cui gli altri giocatori influiscono sui pg altrui, ma ognuno è padrone esclusivo del proprio, in modo, mi rendo conto ancora "tradizionalista". Ma, nella mia situazione, è ancora presto per fare il "salto". ^^
Cosa intendi? Non che "nei giochi nuovi i personaggi li muovono tutti", vero?
No, perché se qualcuno osa venirmi a dire quello che prova, fa o dice il mio Cane giuro che lo sparo. Da un cannone.
A parte gli scherzi: non capisco bene cosa significa questa frase. Quando io muovo il mio personaggio il tuo reagirà, no? Quindi si può dire che ho influito su di lui.
Se il tuo personaggio distrugge la Gemma di Cytthorak per aprire un Portale verso l'Oltremondo e il mio personaggio voleva la Gemma per controllare il Drago di Platino Ardente (e nota qui che figata che è venuta, dato che l'altro giocatore sapeva del mio desiderio. Non è stato un GM a seminare la Gemma sul cammino dell'altro, ma è stata una presa di posizione precisa e deliberata di un giocatore nei confronti della storia!) non hai influito sul mio personaggio?
Davvero, non capisco... puoi farmi un esempio di cosa intendi per influire (o non influire) sul PG altrui, possibilmente, se puoi, tratto da una tua esperienza personale?
Ecco, la mia pipa si è spenta (è così difficile tenerla accesa mentre si parla con gusto) e io ho finito. Sentiti libero, ora, di rispondermi o meno, come meglio credi.
Allo stesso modo aprirei il nostro piccolo salotto a chiunque voglia unirsi alla nostra conversazione, finché si ricorda dov'è e mantiene un tono consono e congeniale. Voglio dei lord inglesi, qui... chiaro?
EDIT: Ho chiamato una volta Andrea "Antonio". Ma, del resto, se non avessi sbagliato almeno un nome non sarei io, no? u.u