Eccomi di nuovo a provare a riscrivere le mie opinioni in merito.
Premetto che, nonostante abbia letto e riletto tutti gli interventi, cercherò sommariamente di scrivere in questo post come se stessi rispondendo solo alla apertura di Vellu, per cercare di rimanere quanto più possibile IT. Peraltro è inevitabile e possibile che faccia riferimento a post di altri scritti qui, ma per rispondere, bensì come riferimenti concettuali.
Altresì trovo giusto dire che, mi trovo molto in sintonia con gli interventi di Rafu (i numeri 7, 28 e 49), Mario (il 12 e il 30) e Mauro (ho perso nel frattempo i numeri e non ho voglia di riandare a cercarli, capitemi). Oltre che sentirmi molto affine con lo spirito e l'interesse che Vellu manifesta con questo e con gli altri thread a cui ha dato vita.
Ultima premessa è che sono in modalità brainstorming, quindi lancio idee così come vengono, magari sono geniali, probabilmente non stanno in piedi e comunque tutte hanno bisogno di essere riprese e ridiscusse con maggiore profondità.
1- Quella che chiamo senso della comunità
Innanzi tutto una considerazione, su cui tornerò più approfonditamente più avanti, GcG-forum dovrebbe rappresentare per noi una appendice, funzionale ma non fondativa, di quella che deve essere e che dovrà essere GcG-comunità. Dovremmo dare quindi dare importanza al forum con lo scopo di permettere una maggiore coesione (che non è sinonimo di groupthink) nella vita analogico/reale.
Nel merito delle proposte di Vellu, auspico anche io la piena indipendenza. Potrei essere d'accordo con l'idea di un server autonomo, non ci trovo nulla da obiettare, altresì trovo che sia altrettanto valido rimanere sul server attuale a condizione che si possa discutere, approfondire e risolvere (in un altro thread) la posizione di “uomo sulla graticola di Michele”. Questo allo scopo di capire da un lato come sia possibile elaborare strategie e reti di sicurezza per coprire il più possibile le spalle (o le chiappe data la metafora) e sgravare l'uomo che detiene la responsabilità. Dall'altro lato per capire se la responsabilità che ha Michele comporta da parte sua una richiesta di alcuni privilegi che gli permettano di tutelarsi e che quindi generano una forma di status di utente diverso (per fare un esempio in assurdo per rendermi più chiaro, che Michele chieda che lui abbia potere di veto se non si trova d'accordo con “l'elezione” di un moderatore, o che le decisioni su cosa vada in sticky e cosa no passino da lui o altre prese di decisioni simili) e se, nell'eventualità che tali richieste ci sono, se la cosa sta bene o pure no agli altri membri della comunità. È implicito del discorso, ma lo chiarisco, che tale questione andrebbe posta tale e quale a chiunque diverrebbe il nuovo “uomo sulla graticola”, perché l'idea di spostarsi avrebbe senso se (ammesso e non concesso che Michele abbia davvero pretese) la nuova persona al contrario non abbia pretese e diventi un normale membro della comunità senza nessuno status ufficiale acquisito.
Posso anche essere favorevole all'adozione di un sistema elettivo per i moderatori, essendo io dello stesso parere espresso da Mario nel post 30, ma accetterei altrettanto volentieri l'idea (che trovo stuzzicante) dei moderatori a turno, o anche un sistema non troppo dissimile da quello attuale, a patto che si aprano thread di discussione per approfondire le tre alternative e esplorare meglio gli aspetti di presa in carico, modalità di elezione, tempi del mandato, strumenti di auto-valutazione e etero-valutazione. Ma soprattutto vorrei che fossero di più di quanti sono attualmente in modo che abbiano meno lavoro pro-capite e che talvolta possano partecipare esclusivamente come utenti in thread in cui si sentono coinvolti e dove tanto sanno che c'è un collega che lavora per lui; vorrei anche, in ogni caso, che le cose cambiassero da come sono ora, dato che trovo che il sistema attuale di investitura dei mod sia poco chiaro e confuso, più un retaggio di una struttura che è rimasta ferma a modalità precedenti e che non ha seguito le evoluzioni della comunità, e che in futuro (e ci tengo a dirlo: non credo per nulla stia accadendo ora) potrebbe creare una perversione, come l'istituzione informale di una “casta sacerdotale” (mod e amministratori che si prendono il privilegio nella comunità di decidere chi può entrare [o avere il potere di veto] a fare parte della loro sottosocietà e quindi di possedere essi stessi il privilegio).
2- gli strumenti dei moderatori
Concordo anche io che si deve dare un corpus di strumenti utile, chiaro e puntuale ai moderatori. Trovo in realtà l'editing suggestivo, ma (in corrispondenza del tempo che si può dedicare) troppo pesante e lento e che carica troppo di lavoro i mod. Credo che andrebbe formulato un codice di comportamento, una sorta di guida che aiuti i moderatori a capire come comportarsi e come agire e che possa fungere da aiuto per la valutazione.
In merito alle sanzioni andrebbe aperta una parentesi (e un thread) per discutere specificamente di quale approccio vogliamo dare. Faccio riferimento alle trattazioni filosofiche dei delitti e delle pene, ossia se il carcere (metafora del ban o della sanzione) sia una misura per proteggere gli innocenti, una misura per punire e isolare i rei oppure una misura volta a rieducare e in seguito riammettere in società i rei. Ovviamente è possibile pensare che reati e comportamenti diversi possano far scattare approcci diversi, non sono tre posizioni necessariamente mutualmente esclusive. Ma sicuramente la consapevolezza sul perché una persona deve essere sanzionata è uno strumento importante nelle mani di chi il ruolo lo deve svolgere.
A mio avviso bisognerebbe ora separare quelle che sono le funzioni e i poteri dei modi da altri poteri (cosa che attualmente vedo invece più sfumata e confusa). Funzione che dovrebbe (sempre a mio parere) essere quella di controllo che la produttività dei thread, la pacificità dei rapporti e l'aderenza al manifesto, regolamento e norme di convivenza civile. (e ad esempio, il ruolo che talvolta assume Moreno col thread dei salvataggi e riferimenti, dovrebbe essere scorporato dai compiti dei mod e assumere dignità propria).
Mi piacerebbe poter discutere il senso, approfondire, strutturare e potenziare anche il ruolo della BM watch, in modo che anche essa possa forticarsi.
Altri argomenti che forse non sono legati alla moderazione ma che io trovo legati alla moderazione sono alcune mie proposte. Uno è un tag affine allo “slow down” che a cui ho temporaneamente affidato l'orribile nome di “quiet”. Tale strumento può essere inserito da un Thread Opener o da un moderatore e che fissa un numero limitato di risposte (5?) che è lecito dare prima che la persona che aveva inserito la domanda o inoltrato la questione intervenga di nuovo (questo allo scopo di limitare l'effetto dogpilling).
A proposito di Thread Opener, io aprirei un thread specifico per parlare di questa figura, con lo scopo di potenziarne e strutturarne il senso e la figura. L'idea che ho è che diventi una figura importante, il primo moderatore e responsabile dell'andamento del proprio thread (certo, già in parte lo è ma io parlo proprio di farlo diventare una figura ufficiale con ruoli chiari e specifici e responsabilità certe oltre che una parificazione in molti dei poteri e responsabilità dei mod, anche se specificamente al proprio thread), dei risultati che porta e delle conseguenze a cui da vita. In tal senso si sgrava il compito dei mod, che dovrebbero (a meno di manifeste incapacità o inadempienze o assenze) solo coadiuvare il lavoro del thread opener. (posto comunque che la responsabilità di comminare sanzioni rimanga esclusiva prerogativa dei moderatori).
In tal senso però, questo potrebbe essere un ostacolo o un problema per quegli utenti nuovi o che si sentono poco sicuri. Per loro potrebbe essere creato un tag (tipo “Aiuto Mod”) che fa capire ai moderatori che in quella discussione non c'è un Thread Opener e dovranno occuparsene loro (aprirei la possibilità comunque solo a chi è davvero nuovo o poco pratico che magari ha aperto non più di 5 discussioni).
3- Sono d'accordo sulla necessità dell'assenza di status ufficiali o di qualunque tipo di privilegi. (Anche se ci sono delle eccezioni, che a mio avviso sono i moderatori, la BM watch e “l'archivista” [quello che fa Moreno, che ho segnalato prima] che invece hanno poteri chiave legati ai ruoli sensibili e necessari che sostengono l'agire comunitario... e ammetto che sicuramente ci possono essere altri ruoli, a cui ora non faccio caso). In tal senso io sono un forte promotore per andare verso l'autogoverno e dove non ci sia più alcuna imposizione dall'alto di alcunché. In tal senso, sfortunato esempio è l'introduzione dello “slow down” (dico sfortunato perché si tratta di uno strumento molto bello e di un ottimo esempio di tempestività nel proporlo, quindi un intervento che in sé stesso è stato molto apprezzato). Nella forma di comunità che vorrei tutte questioni inerenti il “decision making”, “problem solving”, valutazioni di comunità e discussioni politiche (nel senso di governance della comunità) dovrebbero essere affrontate in seno alla comunità in una apposita area, vagliate dai membri, approvate (o no) e poi introdotte (o no). In caso contrario, e ne caso permangano ruoli di amministratori o figure che hanno potere di introdurre regole, decidere quali eventi meritano lo sticky e quando va tolto, decidere chi tra quelli che si propongono può essere moderatore o archivista o bmwatcher, a mio avviso andiamo verso un qualcosa di diverso che può essere o una democrazia rappresentativa imperfetta (i membri decidono per approvazione silente e senza un sistema elettivo di conferire poteri a alcuni membri) o una oligarchia illuminata. E queste, nella mia personalissima opinione, credo siano ipotesi da non seguire perché alla lunga soffocano il senso di comunità e portano prima al groupthink e poi alla sterilità.
In tal senso, forse arrivando decisamente troppo tardi, mi piacerebbe che potesse esserci la possibilità di concludere la maggior parte di queste discussioni prima che venga varata la nuova piattaforma (e quindi rallentare i lavori di ristrutturazione) in modo che le decisioni che prendiamo con queste discussioni, dalle categorie ai ruoli, al manifesto al regolamento, siano implementati subito. Al contrario il rischio è che venga implementato una struttura che fin dall'inizio non ricalca più la forma della comunità e si deve aspettare mesi affinché un tecnico trovi il tempo per implementare o modificare seguendo le decisioni prese (come ad esempio è accaduto in questi mesi con le categorie).
Ovviamente come ho accennato poi nel thread di Triex sulle nuove categorie, a me piacerebbe che venisse aperta l'area di discussioni “Governance” per far sì che non ci si ritrovi a fare questi importantissimi discorsi politici su “Chiacchiera” e per far sì che tutte le decisioni da prendere siano prese coralmente e non privatamente.
A questo proposito, pensavo che sono necessari strumenti che incentivino la presa effettiva di decisioni ed evitino che thread come questi, al di là della buona partenza e delle costruttive discussioni, continuino all'infinito o si spengano senza portare a una effettiva ricaduta esecutiva. (cosa che, in caso di autogoverno e in mancanza di ruoli amministrativi, porterebbe molto velocemente all'immobilismo).
[continuo dopo per mancanza di spazio, l'intervento è da intendersi come unico]