Apro questo thread per parlare un po' di una situazione molto particolare emersa all'ultima partita di TB ad ArCONate.
In pratica mi rifaccio a
questo thread ma, come richiesta dei mod, lo faccio altrove e rispettando lo stop di 24 ore chiesto da Korin.
Riducetelo come quello e mi deluderete moltissimo. Se qualcuno dovesse dare del "folle" ad altri o ne approfittasse per praticare lo sport nazionale di criticare il modo di esprimersi di Moreno il thread è chiuso. Chiedo altresì a Moreno stesso di pensare magari un attimo prima di postare: sai bene che a me la tua "ruvidezza" non fa ne caldo ne freddo, ma pensiamo anche agli altri, ok?
Inoltre gli interventi SI LEGGONO. O leggete tutto o non rispondete proprio, ok? Saltate un solo post e siete fuori da ogni eventuale discussione.
Chiudo uno sforzo
collettivo a non mandare in vacca il thread, in pratica. Siamo grandi... ce la possiamo fare...
Veniamo a noi.
In quel thread si è molto discusso di una fantomatica scena ad ArCONate e di alcune riflessioni fatte con Khana. Il grosso problema è che quella fantomatica scena non è mai stata effettivamente descritta e che quelle riflessioni non si sono fermate lì. Sono state un buon punto di partenza per capire davvero un pezzo del manuale, il giorno dopo, con calma e riposato.
Allora, partiamo dal dire che la situazione non era delle migliori. Eravamo tutti stanchi, io in particolare. Io ero alla mia seconda esperienza come GM (la prima è stata peraltro estremamente positiva) e, pur conoscendo a fondo la lettera del manuale, manco di esperienza. I giocatori erano poi abbastanza distratti a causa di problematiche organizzative o personali ed è venuto a mancare quel clima di coinvolgimento che per me è fondamentale: se anche la tua Trollbabe non è in scena commenti, suggerisci, giochi. Ecco, questa parte, per varie ragioni che abbiamo chiarito tra di noi alla Con, purtroppo mancava. (Una piccola nota a latere: inizio a pensare che Trollbabe sia uno di quei giochi ad "alto buy-in" se questo concetto ha senso. Devi essere davvero convinto di voler fare quello, con quelle persone, in quel momento, ad esclusione di ogni altra attività).
In questa situazione la Trollbabe di Daniele/Nefandus si è trovata a dare la caccia a un troll antropofago.
La scena è iniziata con lei che osservava di nascosto il troll nella sua tana in un folto di alberi sgranocchiare un femore, con ossa umane tutte attorno. Daniele non ha perso tempo: ha detto che la sua Trollbabe si arrampicava in silenzio su un albero e si gettava sul troll, un'ascia per mano, decapitandolo, e ha chiamato: "Conflitto! Combattimento, l'obbiettivo è uccidere il troll!"
Ecco, questo è il punto esatto in cui Khana ha percepito una task resolution. Per ora non soffermiamoci qui e continuiamo a vedere la scena.
La fase Equa e Trasparente è stata relativamente breve: Daniele ha descritto un po' più in dettaglio il colpo, io ho narrato che il troll alzava la testa e ruggiva all'improvviso pericolo.
Qualche tiro, un po' di lotta e il troll muore, facendo, tra l'altro, terminare l'avventura, dato il troll era la Posta (vive o muore) e la Trollbabe di Daniele è voluta entrare nell'Avventura di Khana, desiderio che non ho avuto motivo di ostacolare.
La questione qui è: dov'è il conflitto di interessi? Il troll non ha fatto NIENTE. Quali sono i suoi interessi in questo caso? Si può ipotizzare una situazione in cui il troll voglia morire, in effetti, e quindi non ci sarebbe conflitto.
Una prima riflessione mi aveva portato a definire che il giocatore, non vedendo un conflitto di interessi nella fiction, non aveva ragione di chiamare il conflitto. Poco male... io sapevo bene come questo conflitto di fosse, l'avrei chiamato io. Un po' più di roleplay all'inizio della scena avrebbe provveduto a rendere evidenti gli interessi in gioco.
Ecco, questa soluzione è quantomeno imprecisa e devo dire che Meme (con cui ho parlato dopo) era più sulla strada giusta di me, anche perché il suo commento è stato sulla linea di: "Il gioco funziona? Si? E allora sbattitene", che è sempre rinfrescante e giusto nel 98,7% dei casi. In particolare la parte sul "un po' più di roleplay" ha iniziato sul viaggio di ritorno a suonarmi un po' stonata. Cacchio! Era stato
il giocatore a chiamare il Conflitto! Se LUI aveva voluto accelerare così i tempi, chi ero io per dirgli di rallentarli?
Andiamo, per proseguire il discorso, a disturbare nuovamente la tanto citata definizione di conflitto in Trollbabe. La trovate a pg 51 del manuale in italiano.
In termini di gioco, un Conflitto è un punto di crisi fra i personaggi in base a quelli che percepiscono come i loro interessi
La regola, in pratica, dice che qualunque personaggio/giocatore che percepisca una crisi fra il proprio interesse quello di un altro ha il dovere di chiamare un Conflitto.
Perché quindi, le mie conclusioni iniziali erano errate?
Perché nello stesso modo in cui Daniele non può essere nella mia testa io non posso essere nella sua.
In quel momento Daniele ha dato per scontato, ha "percepito" un Conflitto di interessi. Per come erano andate le cose per lui era ovvio e scontato che ci fosse un Conflitto e l'ha detto. E la cosa divertente è che... va benissimo così! Anche se il Troll non aveva fatto nulla il suo senso estetico, i suoi criteri di valutazione, il suo gusto, insomma, gli han fatto notare come fosse ovvio che il troll non volesse morire.
Se invece il troll fosse stato un suicida e avesse voluto morire? Poco male. Daniele ha percepito il Conflitto e l'ha chiamato. Sarebbe stato compito mio, da GM, narrare come magari il mostro accoglie il colpo finale con gioia e ringrazia la Trollbabe.
Non ragioniamo in astratto, però, che ci porta a sbagliare strada.
Cosa ha indotto Daniele a chiamare un Conflitto, ovvero a dare per scontato che i suoi interessi (uccidere il troll) fossero opposti a quelli del troll, anche se la scena era appena iniziata? Be'... tutto il resto della giocata, che diamine!
C'era un villaggio di persone spaventate a morte e un vecchio guerriero coraggioso che aveva giurato di massacrarlo. Evidentemente questa situazione aveva provveduto a fornire la più basilare e ovvia delle indicazioni: "Hraak il Troll antropofago non vuole farsi ammazzare". Nel momento stesso in cui Daniele ha visto il Troll e ha deciso di ammazzarlo il conflitto di interessi era OVVIO. Poteva essere falso, è vero, ma... chissene. Per Daniele era ovvio, evidente e lapalissiano. Ce ne sarà stato un motivo, no? Bene, e allora il Conflitto ci stava e chiamarlo non avrebbe cambiato di una virgola l'eventuale backstory. Se il troll non avesse voluto vivere SI SAREBBE VISTO. Sarebbe risultato evidente, dato che il GM ha il DOVERE di giocare "a carte scoperte".
In ogni caso ripeto che la chiave è: Daniele ha percepito, in base a cosa non ci è dato saperlo e non ci interessa neppure, che c'era un attrito tra gli interessi propri e di un altro personaggio abbastanza rilevanti da mettere a rischio le proprie risorse e la vita stessa della propria Trollbabe. Bene! Conflitto!
Vogliamo vedere come funziona questo ragionamento applicato ad altre situazioni?
La Trollbabe della Lavinia ha, una volta, evocato lo spettro di un Legame morto. Nessuno ha chiamato un Conflitto su Magia, e io me ne sono stupito tantissimo, ma va bene così: Lavinia e il Vellu (GM) erano molto più dentro la cosa di me e nessuno dei due ha ritenuto che gli interessi di Freya e della Ragazza con la Padella fossero in conflitto. Puff! Spettro della Ragazza con la Padella evocato. Conflitto chiamato su Sociale. Obbiettivo: "Mi perdona". Ecco, qui i partecipanti percepivano un attrito. Io no, ma loro si.
Una Trollbabe vuole far parlare Pedro e gli molla un cazzotto sul muso. Conflitto!
Combattimento! Sociale! chiama il giocatore. Se l'ha fatto vuol dire che aveva le sue buone ragioni per credere che Pedro non avrebbe mai parlato e che nel chiederlo c'era il rischio che qualcuno si facesse male, altrimenti sta ignorando le regole su cosa è un conflitto
Non c'è stato roleplay, Pedro è appena stato introdotto e il Conflitto dichiarato lo stesso? Pazienza, vorrà dire che io, GM, setterò il Passo più in basso che posso e ci giocheremo un Conflitto in cui, di fatto, la Trollbabe sta torturando un povero cristo per il gusto di farlo e quello, anche se prima aveva tutte le intenzioni di parlare, adesso è troppo spaventato da quella tipa che lo sta prendendo a pugni per farlo. Così impari ad entrare in una taverna e a prendere a cartoni un povero tizio! Il giocatore si è preso autorità sulla backstory? Non proprio. Per lui aveva evidentemente senso che il PNG generico N°3 (detto Pablo) non volesse parlare, e ci mostrerà il perché nel caso di un tiro fallito. Cosa gli ha dato questa percezione? Probabilmente TUTTO quanto è successo prima!
La noce nella faccenda è che bisogna sempre ricordarsi la definizione del Conflitto. TU, GIOCATORE, stai PERCEPENDO, secondo quanto giocato fin qui, una situazione di crisi e conflitto? Pensi che ci sia qualcuno che ti impedisce, logicamente, di ottenere quello che vuoi? Allora chiama il Conflitto! Il gioco funziona così.
Questo mi ha fatto anche capire l'esempio "dei briganti" che, ragionando in astratto, non mi era chiaro. Se il giocatore chiama un Conflitto per "Impedire l'imboscata dei briganti" può essere solo e soltanto perché ha fondatissimi motivi di ritenere che lì, ora, ci siano dei briganti che lo vogliono sorprendere!
Riguardo ai dubbi su conflict e task... è presto detto, senza addentrarsi troppo nello specifico (che non ne sarei capace) se avete letto quello che ho scritto fin qua. E' "tutto" a rendere evidente questa opposizione. Se qualcuno, GM o giocatore, la percepisce abbastanza da chiamare il Conflitto allora mi sembra lapalissiano che ci sia. E' praticamente una tautologia.
EDIT: Matteo Turini mi ha fatto notare (fanmail) un'imprecisione nel testo, dovuta ad un ripensamento mentre lo scrivevo e a una cancellazione lasciata a metà. Ho corretto.