[cite]Autore: khana[/cite][cite]Moreno[/cite][p]Lo devi dire tu. Sei tu il giocatore della trollbabe. Il perchè stai tirando (cosa vuoi ottenere con il tiro) lo decidi tu.[/p]
[p]Va bene.
Quindi il riassunto è che il giocatore dichiara che vuole un conflitto, ne determina l'ambito e il GM è "costretto" (tra virgolette, non metteteci valori etici che io non ci sto mettendo) a seguire il giocatore e guidare il troll in questione nel conflitto che vuole il giocatore? (come Committee)[/p]
No, stai facendo una gran confusione. Su cose fra l'altro spiegate benissimo, e a lungo, nel manuale. Ce l'hai l'ultima edizione o ti stai riferendo a quella del 2003?
1) Prima di tutto, il conflitto lo può chiamare CHIUNQUE SIA IN SCENA (nella maggior parte dei casi, il giocatore della trollbabe e il GM, ma ci possono essere scene con più trollbabe)
2) In aggiunta a questo, il GM ha il compito di controllare se in scena c'è un conflitto che coinvolga la trollbabe, e se c'è e non viene dichiarato, deve dichiarare lui il conflitto. (tutti hanno la possibilità, il GM ha il dovere)
3) Se non è già identificabile un conflitto dentro la scena, chi ha dichiarato un conflitto LO INIZIA.
Questa parte, davvero, è spiegata nel manuale con una puntigliosità che stavo quasi considerando eccessiva. Guarda a che livello di schemi si arriva...
Da pagina 57-58
Dato che chiunque può chiamare un Conflitto, ci sono molte maniere in cui possono essere riconosciuti.
• Lo colpisco e dico che è un Conflitto;
• lo colpisco, e tu dici che è un Conflitto;
• non faccio niente, ma tu dici che mi colpisci e dici che è un Conflitto;
• non faccio niente, ma tu dici che mi colpisci, e io dico che è un Conflitto.
La scelta delle parole e l’annuncio di un’azione possono variare notevolmente.
A volte dirò: «Gli do un pugno», e questo lascia la porta aperta affinché tu o io possiamo chiamare formalmente il Conflitto (qualcuno deve farlo, in circostanze come questa). O, come descritto prima, posso dire: «Conflitto!» in una situazione in cui non sia ovvio che debba farlo; in questo caso allora devo proseguire dichiarando azioni consistenti con un Conflitto in corso.
È importante chi chiama il Conflitto, perché sarà chi identificherà il Tipo di Azione. Insieme all’Obiettivo della trollbabe, è ciò che definisce il Conflitto in termini di gioco.Inoltre:
Nel caso più estremo, forse non sta avvenendo niente di particolare e io dico: «Conflitto!». Questo è ufficiale come in un qualunque altro momento, ma sono anche obbligato a dire cosa avviene dopo (cosa viene fatto alla trollbabe se sono il GM, o dalla mia trollbabe se non lo sono), perché questo abbia senso. Potrei quindi dire: «Perché lo prendo a pugni!»Chiaro? Nessuna costrizione al GM. Semplicemente, puoi entrare in conflitto, e POI dichiararlo, o puoi PRIMA dichiarare un conflitto, e poi entrarci. Puoi dire "conflitto" e poi dargli un pugno, o puoi dargli un pugno e poi dire "conflitto".
Davvero, non so cosa ci sia qui di tanto difficile da causare addirittura polemiche e tutta questa serie di post.
Quello che mi può venire in mente, è che Trollbabe è stato ri-scritto da Ron per "estirpare la pre-narrazione, e il Murk che è rientrato dalla finestra nei giochi indie". Visto che è stato Trollbabe ad insegnare A TUTTI cos'era un conflitto con Posta/Obiettivo (e già allora aveva la parola giusta, "obiettivo", non so perchè poi tutti si siano gettati a chiamarle "poste"), se avevano capito male era da riscriverlo per rispiegarglielo da capo.
Se il conflitto di trollbabe, almeno in queste parti più macroscopiche, è tanto ostico, è perchè probabilmente ci sono alcune di queste "incrostazioni" sull'idea di "cos'è un conflitto" che sono da estirpare.
E qui magari si vede perchè sono sempre tanto preciso e fiscale sui termini. E' facile dire "vabbè, ma tanto si capisce lo stesso, che problema c'è?", solo che poi quella che all'inizio è una "maniera di dire" diventa "come sono fatti i conflitti" o "cos'è una conflict resolution" (su questa ho letto tante di quelle boiate, ma tante... in questo forum cerco di correggerle ma altrove ormai ci ho praticamente rinunciato...)
Torbniamo al nostro conflitto:
4) L'ambito lo sceglie chi dichiara il conflitto (non sempre il giocatore), perchè riguarda il conflitto.
5) L'obiettivo lo sceglie SEMPRE il giocatore, perchè RIGUARDA LA TROLLBABE. E' quello che vuole LEI.
Esempio: il GM dice "arriva un branco di lupi affamati, vuole sbranarti, CONFLITTO". Il conflitto è, chiaramente, sullo sbranare la trollbabe. Ma questo "su cos'è il conflitto" non ha la minima importanza a livello procedurale (la descrizione del conflitto influisce sul Tipo dichiarato, ma in maniera molto generica: "combattimento o sociale" e basta, di solito. La magia è lunga) .
NON si tira "per il conflitto". Si tira per (1) vedere se DENTRO il conflitto la trollbabe riesce nel suo obiettivo, e (2) determinare cosa le succede.
Quindi, io come GM posso benissimo fare assediare la città. La trollbabe esce alla testa degli abitanti per rompere l'assedio. E' una battaglia campale. Ma la trollbabe è a livello "individuale". Quindi IL SUO TIRO NON HA EFFETTO SULL'ESITO DEL CONFLITTO. Quello, lo decide il GM. Il tiro riguarda il suo obiettivo, non la battaglia intorno.
Con tanti saluti alla baggianate dette negli ultimi anni sulle poste contrapposte, sul conflitto risolto da un unico tiro, e altro ancora. E io ogni volta a dire "attenti, che la definizione di conflict resolution è molto più generale di così. State scambiando una specifica maniera di applicarla con la definizione". Adesso almeno con la varietà di giochi tradotta, spero che questo dato sia acquisito, finalmente!
(certo che se invece quando vedi una conflict resolution che non segue un certo schemino, inizi a dire che non è più conflict resolution, buonanotte...)
6) Si determina il Passo (insieme, con una procedura precisa)
7) si fa la fase Equa e Trasparente. Importantissima e fondamentale, ma dal racconto della partita ad Arconate (per quello che ho capito dai tuoi post) l'avete trascurata parecchio, gettandovi nel conflitto subito appena dichiarato. Certo che poi è ovvio che non si vede più la gamma di possibilità data dalle regole del conflitto..
[cite]Autore: khana[/cite]A me, a pelle, cambia molto "vedere" un giocatore che fa una dichiarazione e prende in mano i dadi per (auto?)validarsela, rispetto ad un giocatore che avvisa il tavolo che vuole in conflitto e tutti i partecipanti giocano per risolvere il conflitto.
Il primo modo "dichiaro + prendo in mano i dadi" mi rievoca un certo modo di giocare che secondo me non ha molto a che fare con questi giochi, soprattutto TrollBabe.
E invece, questa è proprio una delle "pessime abitudini" che si sono incrostate, e che Edwards vuole "lavare via" con queste spiegazioni così precise.
Il fatto di decidere quasi "per comitato", è, quello sì, CONTRARIO all'idea di conflict resolution. Non ti ricordi quante polemiche abbiamo fatto al riguardo all'inizio sul Narraforum?
Perchè il "discutere" di queste cose al tavolo, è pre-narrazione. E danneggia oggettivamente il modo di giocare "Story Now" e il ruolo autoriale dei giocatori, perchè fa rientrare dalla finestra (con la pressione del gruppo) quello che si era scacciato dalla porta (il gioco sulla pressione sociale)
[cite]Autore: khana[/cite]Non ho mai dubitato che TB avesse task, ho dubitato (e sinceramente dubito ancora) che il conflitto citato in questo thread sia un vero conflitto, perché non ho capito la posta; c'è un'esuberante azione di combattimento che mira a... combattere.
VEDI, VEDI???
Ti offendevi a morte ogni volta che ti correggevo al riguardo, ma intanto, ecco qua, che mi confondi ANCORA, dopo tutti questi anni, la conflict resolution con la presenza di poste!
Ma come si fa? Dopo che sono stati pubblicati già in Italiano sia Spione che Annalise (e Polaris)...
Devo ancora quotare la definizione del glossario?
Conflict resolution
A Technique in which the mechanisms of play focus on conflicts of interest, rather than on the component tasks within that conflict. When using this Technique, inanimate objects are conceived to have "interests" at odds with the character, if necessary. Contrast with Task resolution.Mi credi, adesso, su quello che dico da tre anni? Che la risoluzione a conflitti non dipende dall'uso di "poste"?
Vedi come, in questa maniera, il testo che hai quotato a pagina 51 non è assolutamente in contraddizione con quello di pagina 57-58? (e poi, scusa, ma in ogni caso.. mi quoti un testo
introduttivo per contestarmi una
regola?
Fra l'altro, per una incredibile coincidenza (a meno che James Nostack non sia qualcuno di noi sotto pseudonimo), hanno fatto praticamente la STESSA DOMANDA a Ron proprio oggi.
Il thread è questo:
[Trollbabe] Goal questions...e a chi si lamenta della gentiezza dei miei post, faccio notare questo brano dalla risposta di Ron: ;-)
"Cripes, James, you make things really hard for yourself. In all your examples, the GM needs to be taken out back and paddled with a frat paddle with holes in it. No game of Trollbabe should include responses like the one this example GM delivered. Quit spilling back-story via table-talk! Just freaking run the Conflict and narrate according to what the dice and stated actions do!"