[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]Ci sono azioni che sono, nella pratica, dei conflitti. Io ti dò un calcio nei testicoli. Tu che fai, ti difendi, o crolli al suo gridando "non è un conflitto! Non è un conflitto! La definizione di calcio nei testicoli non coincide nell'enciclopedia con quella generale di un conflitto!" ? ;-)[/p][p]Altro che " una azione, per quanto plateale, non è mai un conflitto a prescindere," ;-)[/p]
Ahhahahahah :-D
Però se sei un masochista o uno schiavo con la dominatrice? Altro che conflitto... ringrazieresti! :-)
Quindi, come vedi, l'azione fuori contesto (fuori dal contesto degli interessi dei protagonisti coinvolti) non significa conflitto automaticamente. ;-D
Ma poi guarda, che siamo entrambi d'accordo sul non parlare in astratto. E' ovvio che si rischia solo discussioni inutili ... per questo io insisto che va vista la fiction (non la singola azione a prescindere dal contesto). E' questo che voglio dire.
Non ho fatto i passi logici che dici tu, e ci mancherebbe su.. eppure mi conosci dai. :-)
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]Certo che ti dico cosa si oppone. Il fuoco! La sua "inerzia magica nella matrice dell'universo" o un altra supercazzula qualunque. Stai violando le Leggi Eterne Dell'Universo, e credo che non sia un confitto? Stai combattendo contro l'intero Universo e le sue Leggi![/p][p]Ma insisto, se non basta il quote di Ron, l'hai letto l'esempio del mare nel manuale? l'avrò citato almeno quattro-cinque volte finora, e niente, ogni volta viene ignorato...[/p]
Qui bisogna distinguere due cose: il DOVER chiamare il conflitto, dal POTER chiamare il conflitto. Non si discute sul fatto che si possa chiamare un conflitto, visto che da regolamento puoi chiamarlo in qualunque momento desideri (basta che poi dici cosa si oppone se non è già ovvio).
In questo caso specifico, si deve chiamare il conflitto, oppure è opzionale (considerando che è proprio come quello dell'esempio dell'oceano che hai citato)?
Il manuale dice che se vuoi rendere rilevante un "oggetto" puoi trasformalo in "personaggio" che si oppone in questa scena alla Trollbabe. Ma solo se vuoi (tu gm o la trollbabe).
E quand'è che dovresti volere una cosa del genere?
SOLO SE in questo momento a TE, PERSONALMENTE, piace l'idea del mare come presenza minacciosa per la Trollbabe, e pericolosa come potrebbe esserlo un qualunque personaggio. In caso contrario NON FARLO!!!!!Preso pari pari dal manuale... punti esclamativi miei :-)
Puoi certamente usare l'universo e le sue leggi come personaggio che si oppone alla Trollbabe (se proprio ti piace.. anche se non sono proprio sicuro che si possa fare al 100%), come posso chiamare un conflitto su qualsiasi cosa esattamente con questo principio: scalare un albero può diventare un conflitto contro la legge di gravità (o anche contro l'albero stesso) ... camminare può diventare un conflitto contro il sentiero infido... ecc...
Mi pare di capire che queste osservazioni tu le riservi solo alla magia (correggimi se sbaglio), mentre dal mio punto di vista interpretativo delle regole del gioco e delle parole di Ron (non ho trovato nulla che mi dicesse che "con la magia di mezzo c'è sempre un conflitto"), magia o meno, un conflitto è sempre fra personaggi.
Poi, ovvio che "magic is magical, and hence full of unexpected events" come dice Ron. Però nell'esempio commentato da Ron c'è una Trollbabe che sta tentando di "part the waters to split the ocean before me!". Una cosa abbastanza grossa (her efforts exceed her Scale)... non ha molto a che vedere con una sagometta di fuoco a scala 1.
Però è interessante, il discorso sulla scala: pare che Ron intenda che qualsiasi agire della Trollbabe che ecceda la sua scala di influenza (tipo aprire l'oceano in due se sei a scala 1, e immagino che possa riguardare anche altre tipologie di attività, non solo quelle magiche) debba richiedere quasi sempre l'uso dei dadi (in pratica l'oggetto di scala elevata diventa il personaggio che si oppone al suo agire.. come l'oceano che si oppone alla Trollbabe). Quindi, non vale più solo la regola "se a te personalmente piace puoi chiamare un conflitto", ma ad essa si aggiunge quella del "se lo sforzo richiesto per agire in quel contesto da parte della Trollbabe supera di gran lunga la scala si DEVE chiamare il conflitto". In questo caso, lo scopo è quello di ridimensionare alla giusta scala, l'effetto desiderato dal giocatore in caso di vittoria. Giusto?
Infine, possiamo anche lasciar perdere il ridicolo esempio della sedia di fuoco lol... anche perchè è inutile continuare a parlare in astratto.
Anche perchè in astratto posso dire che il GM può chiamare il "Conflitto" su qualsiasi cosa il giocatore dica, adducendo una motivazione più o meno conflittuale per ogni sua azione dichiarata: saluto i passanti.. perchè lo fai? Vuoi fare buona impressione? conflitto! Mi sgranchisco le ginocchia.. conflitto! Sbadiglio.. conflitto! E così via lol ... :-D
In sintesi, siamo o non siamo d'accordo sul fatto che (cito dal manuale):
"Il sistema di gioco si occupa di Conflitti di interesse fra personaggi in Scena, senza tener conto di ogni singola azione immaginaria che avviene nel mondo di gioco".?
Io però ho postato un AP reale, dove si usa la magia senza necessità di chiamare un conflitto. Ripeto.. senza la NECESSITA' di doverlo per forza chiamare. Si poteva chiamare? SI, si poteva.. ma non si doveva. Il regolamento non lo impone perchè non c'è conflitto di interessi fra personaggi e l'effetto non supera la scala (era 1). Se il gm o il giocatore l'avesse chiamato si sarebbe dovuta creare una opposizione.
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]"GM, posso camminare cinque metri in linea retta?" "certo!" "OK, allora lo faccio sulla corda a cento metri d'altezza, tanto è uguale..."
Ma vedi che stiamo dicendo la stessa cosa? :-)
Una azione, presa così, senza vedere il suo contesto, non ci dice nulla sul conflitto.. che sia camminare in linea retta o creare una sfera di fuoco galleggiante. Oltre al fatto che anche camminare su una fune a cento metri dal suolo non richiede nessun tiro di dadi se manca il conflitto di interessi fra personaggi O se qualcuno non chiama un conflitto "trasformando" l'oggetto in personaggio: non si chiama un conflitto perchè
è difficile, e lo sai meglio di me, è scritto proprio nell'esempio dell'oceano! ;-)
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Evocare un elementale o tramutare un fuoco in una sedia (ti ricordo che è un rito magico che dura almeno UN ORA...) non è come mangiare... ;-)
Non sono d'accordo sulla definizione temporale di queste "azioni" perchè non stiamo parlando del Tipo Azione all'interno dei conflitti. Quindi, mangiare può durare un'ora, e lanciare una magia può durare un istante (anche nei conflitti, può durare un istante lanciare un incantesimo.. dipende dal Tipo Azione). ;-)
Concludendo e riassumendo il mio pensiero, quello che ho capito io sui conflitti è sintetizzabile in questi precisi punti:
1) si può sempre chiamare un conflitto, senza giustificarsi, in qualsiasi occasione. Se lo si fa, e non è ovvio, bisogna (è obbligatorio da parte del chiamante) "dire cosa avviene dopo perchè questo abbia senso" (citz. pag. 57), "dichiarando azioni consistenti con un conflitto in corso" (citz. pag. 58).
2) il conflitto è sempre fra personaggi in scena e riguarda sempre un conflitto di interessi
3) "un oggetto" può opporsi alla Trollbabe, diventando di fatto "un personaggio" in scena... questo però è soggetto
solo al gusto estetico e/o drammatico di chi chiama il conflitto (in altre parole può essere chiamato come no). (l'esempio dell'oceano a pag. 56)
4) un conflitto non riguarda
mai la difficoltà di fare qualcosa (pag. 56)
5) un conflitto di interessi può esplicitarsi anche se "l'interesse in conflitto" non è fisicamente presente in scena ma c'è qualcosa che ne rappresenti concretamente la volontà o la presenza, e se (e SOLO SE) la Trollbabe fa qualcosa che provoca stress alla relazione di questo personaggio con la posta (esempio della Torre pag. 54).
PS: Siccome so che Moreno conosce meglio di me questo gioco, il fatto che non riusciamo a trovare una via di comunicazione mi lascia frustrato non poco :-(
Forse sono io che non ho capito una mazza, o forse stiamo dicendo la stessa cosa senza rendercene conto .. bho.. ma non riesco a vedere le regole del gioco da altri punti di vista che quelli sopra detti. Se qualche anima pia mi potesse indicare dov'è l'errore comunicativo ne sarei felice... Moreno ora è troppo impegnato a randellarmi lol. :-D