Questo actual play si qualifica con prepotenza come primo.
Il primo AP che scrivo.
La prima partita a questo gioco.
La prima partita a un gioco idie, per tutti i partecipanti.
Non intendo concentrarmi molto sugli eventi accaduti in fiction, quanto invece sull’esperienza complessiva. Ma se volete sapere basta chiedere. E ovviamente qualsiasi consiglio è critica è beneaccetto (altrimenti non scriverei proprio un bel niente…)
Fase 0 – Convincere i giocatori
Di solito siamo in quattro, ma uno era assente per tutto il pomeriggio. Loro hanno proposto Munchkin, io ho rilanciato proponendogli un gioco diverso da tutto quello che avevano fino ad ora considerato GDR, che avrebbe potuto piacergli ma anche no, ma comunque si concludeva in un solo pomeriggio. Hanno eretto una barriera di dubbio, sospetto e ostilità. Io ho accusato il colpo, ma ho giocato la carta ‘nonnismo’ in combo con ‘fidatevi di me’ convincendoli ad ascoltare l’introduzione prima di decidere. E si sono entusiasmati un casino.
Fase 1 – Gioco, parte 1
A parte le ovvie problematiche legate all’improvvisare per la prima volta, penso che il principio sia stato abbastanza buono. Certo, spesso le frasi rituali non venivano rispettate alla lettera o le Guide impiegavano tempo a dare il loro Aiuto (Guidance), ma l’atmosfera era bella densa e i ricordi prendevano una piega IMHO corretta.
Purtroppo il tempo è tiranno e quelle esitazioni ci hanno costretto a terminare la sessione prima di concludere la terapia. A questo punto i personaggi usciti sono:
Paziente T (io) – un uomo di mezza età che da giovane ha faticato a farsi accettare dai genitori, che ha perso la sorella in un incidente, ha passato qualche hanno in carcere per aver tentato una vendetta ma poi ha perdonato (a malincuore) il colpevole, che dopo la scomparsa dei genitori è caduto in depressione ha tentato il suicidio (tre domande completate).
Paziente N – un uomo di mezza età con problemi di razzismo e controllo della rabbia, che ha finito per assassinare il ragazzo di colore che stava con sua figlia ma l’ha mollata dopo averla messa incinta (due ricordi completati).
Paziente L – un uomo acanti con gli anni, con amicizie molto forti con i compagni di briscola al bar, che per uno scatto impulsivo ha perso uno dei suoi amici, nonostante il suo tentativo di rimediare (due ricordi completati).
Fase 2 – Commenti a caldo
Tutti molto contenti del gioco, decisi a concludere la sessione e rigiocarlo non solo come tappabuchi quando manca qualcuno. Qui il difficile è diventato convincerli a provare anche altri giochi...
Fase 3 – Gioco, parte 2
Dopo una settimana di pausa si ripresenta l’occasione di giocare, ma ho notato (forse solo io) che il coinvolgimento emotivo è calato parecchio. Il ricordo conclusivo dovrebbe essere quello che spiega come sei arrivato al punto di rottura, dovrebbe essere l’evento più significativo della vita del paziente. Nella prima parte, anche quando non eravamo Viaggiatori, eravamo tutti attenti alla fiction, quasi tesi, ma stavolta durante l’ultimo viaggio una delle Guide si è messa a fare una piramide di penny, prendendo tutti quelli della ciotola. Sicuramente era attento, questo non lo metto in dubbio, però penso sia indice di un minore coinvolgimento.
Paziente N – conclude litigando col vicino, sparandogli prima allo stereo e poi ad una gamba, poi in preda al rimorso (per tutto quanto) si costituisce, dicendo alla figlia che tutto quello che ha fatto lo ha fatto per il nipote, ma lei è amareggiata e delusa da quanto poco il padre la capisca e gli volta le spalle abbandonandolo in carcere.
Paziente L – conclude con problemi di salute (non è ben chiaro se solo fisici o anche mentali), rifiuta di andare in una casa di riposo, ma accetta l’aiuto del suo più caro amico che lo porta in vacanza al mare. Lui però è ancora schiavo delle medicine e nonostante sia grato all’amico decide di andarsene finche sta ancora abbastanza bene, così ingoia l’intero barattolo di pillole.
Riflessioni personali
A caldo i due ricordi finali mi sono sembrati un po’ fiacchi rispetto all’importanza che dovrebbero avere, ma mettendoli nero su bianco mi accorgo invece che sono validi e decisamente intensi.
Il background tradizionale non ci ha impedito apprezzare quest’esperienza, anzi rileggendo adesso mi accorgo che la conoscenza fra i giocatori ci ha permesso di picchiare bello forte sugli alluci (le Domande Guida hanno portato ad un unsafe niente male).
Consigli
L’unica esca buona per attirare verso un gioco è il color condito dall’entusiasmo di chi propone.
Se il gioco è fatto per essere a sessione autoconclusiva, non spezzatelo. Generalizzando diventa “se questa regola è stata scritta ha un motivo valido di esistere e se non sai qual è farai meglio a rispettarla”.
Se avete dei giocatori allergici all’inglese come i miei, scegliete giochi in italiano o preparatevi ad un lavoro estenuante.
Ok, adesso potete scannarmi.
