http://www.gentechegioca.it/vanilla/comments.php?DiscussionID=3108&page=1#Item_0http://utopia.forumattivo.net/gdr-f4/remember-tomorrow-finalmente-hanno-creato-un-cyberpunk-giocabile-t246.htmCarino, leggero, niente di stratosferico, ma rende bene quello che Hutton vede nel cyberpunk, ovvero, citando dal manuale: "If you enjoy Gibson’s Burning Chrome, Neuromancer, Count Zero and Mona Lisa Overdrive, Williams’ Hardwired, Noon’s Vurt and McAuley’s Fairyland then I hope this game is for you. You should read them.
Those books, and this game, are not about “teams” of “runners” loading up on tech from “MetalBookIV” or Min|Maxing every damage die and +2s out of guns|gear while marking in 40 boxes of damage. Fuck no.
These stories are about people, and sometimes machines that become people. They are about personal journeys, where characters seek goals, and the big questions when your stories and goals crash into each other."
Giocato in tutto tre volte.
Non concordo con Khana, a meno che non mi spieghi che cosa debba avere un gioco per essere cyberpunk, visto che si tratta per lo più di colore. Colore che viene anche valorizzato da piccoli accorgimenti nel gioco (come nei romanzi di Gibson, gli oggetti non vengono chiamati con il nome comune ma con il brand. Non impugni una pistola, ma la tua Militech Avenger .50). Maggiori info nel secondo link da me postato.
Meccaniche interessanti... beh, è un masterless dove si creano diversi personaggi e, a parte il personaggio principale di ciascuno, ogni giocatore può impersonare qualsiasi altro personaggio quando ricopre il ruolo di "opposizione", incluse le megacorporazioni, le altre fazioni e i personaggi "collettivi" (anche per quanto riguarda i personaggi principali, non è obbligatorio che siano delle persone singole: possono essere bande di biker, o qualsiasi cosa si voglia).
Sistema semplice, intuitivo, decisamente adatto alla tematica che affronta. E' vero che è molto facilmente hackabile. C'era chi aveva proposto l'hack "Giappone Tokugawa".
Certo che Hutton potrebbe anche sprecarsi un po' di più nel cercare di promuovere i propri giochi, eccheccavolo...