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[NCaS] -PbF 8- Topic di Gioco

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Simone Micucci:
Gli restituisco il giornale.
Cerco di mantenermi calmo, ma la mano mi trema.


«Mi spiace...non sono chi state cercando. C'è solo una vaga somiglianza...»


mi allontano di qualche passo e vado verso gli altri, senza togliere gli occhi dalla macchina e senza dare le spalle.


Mi avvicino ai ragazzi
«Garrow ha preso Ben. Quelli sono venuti ad avvisarci.....venite, andiamo via. Andiamo a parlare in un posto sicuro...» mentre parlo indietreggio cercando di portare i miei amici con me...

Ivan Repetto:
@Spiegel


Mike Morgan

La limousine si riavvicina piano in retromarcia, questa volta il nobile si sporge un pò oltre il finestrino abbassato.
"Non mi ha lasciato concludere signor Morgan, il che è disdicevole, ai limiti della decenza, ma soprassederò questa volta perchè è il suo primo incontro con uomini di siffatto lignaggio"

"Volevamo dirvi che qualora foste dell'idea di compiere qualche 'atto' al riguardo avrete il nostro appoggio"

"Giusto Gerarld" interviene l'altro del quale non vedi ovviamente il volto "Quel Garrow è così...così...pacchiano mentre ostenta la sua arroganza da...da poveraccio arricchito, e poi non ha nessun talento quello nossignore, nessuno, falli entrare Gerarld"

La porta vi viene aperta dallo chauffeur, che spedito scende e ve la spalanca, un gracile ometto alto non più di un metro e cinquanta

"Salite pure se volete, avrete e avremo tempo di parlarne in abbondanza"

Simone Micucci:
mi guardo un attimo con i ragazzi. Jim si tocca un istante le chiappe. È il nostro segnale per indicarci che siamo armati. Sorrido, poi mi giro verso il gentiluomo.


«Mmm...va bene, mister. Facciamo quattro chiacchiere.»


detto ciò salgo in macchina. Se i ragazzi vogliono venire con me sono i bene accetti.


Glenda:
No, no, no.
Quella cosa non era Dill Rendall.
Quell'immagine era quanto di più lontano ci fosse anche dai suoi ricordi più oscuri.
Non c'era malattia che potesse ridurre qualcuno così.
E il bambino...chi...cosa era?
Mai come in quel momento ebbe la percezione di trovarsi in un incubo...e mai come in quel momento l'incubo sembrava reale.
"No...lui non è...vero" sussurrò, facendo un passo indietro, pallido "le cose non avrebbero mai potuto andare in questo modo"

Ivan Repetto:
@Glenda


Tobias Rendall
Tuo padre parla ed ogni parola sembra sia uno sforzo quasi insostenibile, sembrano più rantoli affannati che sillabe, una specie di litania d'agonia
"Oh Toby certo che è vero....vero vero...tutto...reale figliolo, dici bene non sarebbero mai dovute andare così...ma io non sono riuscito ad evitarlo, non sono stato abbastanza forte"
Nel frattempo si alza facendo fatica a tirar sù quella sua mole spingendo goffamente con quelle braccia flaccide sui braccioli. In piedi, la pelle tirata dagli strati di grasso tra le ascelle e in mezzo alle gambe sfrega tra le pieghe producendo delle brevi e poco intense scosse elettriche sul suo corpo, l'aria senti che si sta ionizzando, i peli ti si rizzano sotto la giacca
"Mi sei mancato così tanto Toby...non sei mai venuto da me" e a quelle parole le televisioni attorno a voi iniziano a trasmettere immagini della tua giovinezza, quando c'era Dill, quando c'era la mamma, assieme, ai compleanni, al parco, allo zoo, un filmino spezzettato della vostra vita quando poteva essere chiamata felice composto da ricordi e immagini fuggenti
"Ma finalmente ora sei arrivato, sei riuscito a raggiungermi, ora potremo non lasciarci più, posso finalmente lasciare andare questo bambino che avevo preso per sostituirti, non vedi?"
E con la faccia da folle si avvicina al cilindro, ovviamente le sue gambe sfregano ulteriormente e le scosse aumentano di intensità, lo abbraccia e striscia la faccia sulla superficie di vetro producendo ulteriori scariche
Madame Mouse nel frattempo ha gli occhi spalancati e anche lei sembra affannata, sembra avere un'enorme rabbia dentro che a stento riesce a trattenere, urla a Dill Rendall di non osare avvicinarsi ulteriormente alla loro proprietà, di allontanare quelle sue sudice mani dalla loro 'merce', sì, è proprio quello che ha detto
"Dovremo ucciderti bastardo!" urla ancora a tuo padre mentre si decide e scatta in avanti minacciosa
"Giusto" continua tuo padre "occupiamoci della merce...Toby figliolo, uccidi pure questa strega che ti sei portato dietro, uccido io il bambino non ti preoccupare, ora non mi serve più"
E alza una mano carica di energia cinetica con la chiara intenzione di scaricarla sul cilindro fulminando il giovane che vi ci è immerso


@Spiegel


Mike Morgan

I tuoi compagni ti seguono increduli di quello che sta succedendo, la limousine riparte a velocità moderata, sfortunatamente dopo qualche minuto di viaggio non sapete bene dove state andando visto che i vetri sono oscurati totalmente e all'esterno non si vede nulla.
I due gentiluomini si presentano come Sir Henry II, quello più grassoccio, e Sir Gerald III, lo spillo.
"Allora signor Morgan" parla Henry "Come ci si sente ad essere un Risvegliato, deve dare ebrezza possedere quel tocco vero? Quel quid in più della gente comune, elevarsi al di sopra della feccia Dormiente con cui vi accompagnate, a proposito come mai non sono in divisa da servitù? Sono in giornata libera?"
"Taglia corto Henry" dice Gerald "Sarà già dura far entrare anche loro a Mad City
"Giusto, allora saremo dipost a darvi una mano se la desiderate, cosa ne dite?"

"Ehi...ehi..aspettate un attimo" dice Jim "Risvegliati...Dormienti...Mad City..cosa diavolo sta dicendo Mike?"

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