[cite]Autore: Claudia Cangini[/cite]ma invece di stronzeggiare, un commento serio no? 
Claudia, è perché Dubbio è un gioco che va a scavare tanto a fondo che noi tutti abbiamo iniziato a fare battute.
L'imbarazzo dei sentimenti non è mai facile da superare, ancor più quando hai a che fare con persone che conosci poco.
Le battute "a lato" della giocata, come il tormentone del predator, sono state utili a stemperare una tensione che ho sentito molto forte, come comic relief.
Personalmente ho vissuto alcuni momenti tanto intensi emotivamente da sentirli quasi dolorosi o al limite del disturbante. Gli stessi monologhi di Nicole sono stati molto forti da improvvisare, e penso anche quelli di Peter per Natale, per la natura dell'improvvisazione su temi tanto vicini alla nostra umanità: non si può fare a meno di allungare la mano e aprire un cassetto in cui ci sono delle idee, delle riflessioni nascoste, che ci spaventano, ma sono le più naturali e le più "nostre".
Per di più, come ho già detto, l'evento è rimasta in sospeso, senza catarsi, per cui penso che sia ancora più difficile del normale raccontarlo a tutti.
Detto questo, aggiungo una cosa che mi è sembrata fondamentale: l'abbraccio di gruppo iniziale.
La mia primissima reazione appena Giuseppe l'ha "chiamato" è stata scettica (anche perché non amo molto le manifestazioni emotive evidenti). Ma nel momento stesso del contatto umano ho capito che era necessario e che senza non avrei potuto neppure iniziare.