Credo che le domande aumenteranno mano a mano che procederò nella lettura del manuale, ma intanto faccio queste.
Sto leggendo il manuale e ho ancora pochi giorni per arrivarci in fondo, perchè è nato un gruppo per il quale Cold City parebbe essere in effetti il gioco perfetto, ma devo riuscire a non deludere tutti come sempre (ah, non più! Sporchi Segreti ha funzionato!), perchè se si pianta si ricade sul solito D&D, che anche se è trai miei giochi preferiti devo ammettere che mi sta rompendo un po' le scatole, giocare solo a quello.
Intanto:
1) Partita Chiusa e Partita Aperta. Di quelli presenti nel gruppo (siamo in 6 in totale, questo vuol dire che non arriveremo alla fine del mese, conoscendo la natura esplosiva dei miei gruppi di gioco...) c'è solo un individuo che credo possa essere un po' parpuzieggiante: questi gioca da anni e anni e anni a D&D, con stacchi ogni tanto di GURPS. Credo che gli abbiano riempito la testa con concetti di metagame, ma non ne sono sicuro, credo lo scoprirò presto. Gli altri giocatori sono: io che in merito non mi faccio problemi; un altro collega che già ho iniziato con successo a Sporchi Segreti e Lo Spirito del Secolo (e ha funzionato, dunque lui lo considero un problema risolto); un altro che vuole solo sparare, ma che sta sempre in mia compagnia quando gioca, quindi credo che qualche influsso new wave gli sia arrivato per via telecinetica; un penultimo giocatore che ha poca esperienza (ha giocato credo solo a D&D 4E all'Encounter); un ultimo giocatore anche lui piuttosto niubbo che credo abbia a sua volta giocato qualche partita a D&D e basta (forse 3.5... ma ci ha giocato poco, credo).
Ora: il manuale dice di far scegliere al gruppo che tipo di partita giocare, tra Partita Chiusa e Partita Aperta. A chi non ha letto il malloppo, riassumo dicendo che la Partita Chiusa è la partita in cui gli obiettivi segreti del proprio personaggio sono effettivamente segreti anche trai giocatori.
Visto il concetto del gioco, questo tipo di partita pare effettivamente quello che può garantire maggiore immedesimazione, dato che uno non sa cosa aspettarsi da chiunque altro. Il problema stà nel fatto che è logicamente più difficile da giocare: ci sono gran quantità di fogliettini che girano per il tavolo, ci sono dialoghi in cui uno deve stare attento a ogni singola parola che dice per non far trapelare il proprio piano, e i giocatori non possono in pratica fare proposte per le scene che facciano emergere qualcosa degli altri personaggi, dato che, in verità, tra di loro non si conoscono.
Se qualcuno parpuzia e ha nella testa il metagame, qua si diverte a non finire. Contrariamente, in una Partita Aperta dove tutto è più semplice da gestire in quanto "alla luce del sole" c'è invece una maggiore collaborazione tra giocatori e master nel proporre le scene. Se mi trovo dei parpuzieggianti in gioco (e non si può mai sapere), il momento del proporre le scene mi sa che è LA FINE.
Credo che alla sessione proporrò una votazione per alzata di mano, ma prima cercherò ovviamente di spiegare pro e contro delle due scelte. Voi quale delle due consigliereste di prediligere?
2) Domanda più tecnica. La "Fiducia Iniziale" (p.43) è il numero di punti da spendere tra le fiducie dei vari giocatori, no? Quindi, in questo caso, ogni giocatore avrebbe (5-1)x2=8 punti da spendere trai vari altri personaggi?
3) Stereotipi: ogni giocatore deve prendere qualche concetto di fondo delle nazioni in questione (p.44), definire quale sia lo stereotipo che ha il suo personaggio dei soggetti della nazione in questione, e "scriverlo nello spazio apposito". Io questo spazio apposito nella scheda l'ho cercato, ma non lo trovo, sarò scemo...