[cite]Autore: Paolo Davolio[/cite][p]Non pensare in piccolo, non riguarda solo questa discussione. Un AP è per sempre.[/p]
Concordo. Voglio quell'AP... :-)
Per il resto, sinceramente mi chiedo di quanti di quelli che scrivono in quella discussione stiano giocando ancora regolarmente. Molti post sembrano trattare della "mitologia" di D&D più che di una pratica di gioco corrente.
Stranamente, però, concordo parecchio con il dubbio espresso nel titolo del thread, anche se da un altra ottica. D&D è un gioco degli anni 70. Il fatto che si rimanga attaccati a questo gioco a tutti i costi, appiccicandoci man mano le cose che funzionano molto meglio in altri giochi (e non parlo solo della 4a edizione: AD&D prese gli skill che erano arrivati con Runequest e Traveller, anche se sono con il dungeoneer furono estesi con il concetto di Non-weapon proficency. La terza edizione prese le meccaniche di giochi a skill aperto tipo shadowrun o ars magica e le "mascherò" per propinarle finalmente ai tradizionalisti di D&D per farli giocare meglio senza che se ne accorgessero (altrimenti le avrebbero rifiutate a priori).
Da una parte, il gioco se non si evolvesse diventerebbe sempre meno competitivo verso altre forme di intrattenimento ( comunque, già lo è: D&D è un prodotto di punta TERRIBILE se vuoi competere con i videogiochi, hai già perso in partenza), dall'altra si rimane aggrappati a "il mio primo gioco, quello con cui ho iniziato" con disperazione. (tanto che si dà assolutamente per scontato che tutti si debba partire con D&D. Che è come spararsi direttamente nei coglioni: un settore in cui la maggior parte dei prodotti validi costa 20-30 euro o è gratis e ha un centinaio di pagina, e il prodotto di punta per iniziare dovrebbe essere quello più complicato, con migliaia di pagine e che costa di più? Ditelo subito che non volete nuovi iscritti al vostro club che facciamo prima...)
E' una contraddizione causata, credo, dal fenomeno della "freccia del divertimento" che ho visto in praticamente tutte le persone che conosco che giocano con i tradizionali (dico "praticamente tutte" perché ci sono sempre eccezioni ad ogni cosa, ma non ne conosco personalmente nessuna): la partita più divertente è sempre LA PRIMA, o una delle primissime. Poi con il tempo il gioco non è in grado di sostenere quel livello di divertimento, la novità (il fatto stesso del role-playing, indipendentemente dal sistema) non basta più a sostenere sistemi farlocchi, che anzi annacquano e uccidono quella novità, e divertimento cala, si ammoscia, anno dopo anno, fino a ridurre la partita settimanale ad un appuntamento a cui si va per abitudine e per vedere gli amici.
Questa "freccia calante" scompare quando si passa a giochi fatti meglio: il divertimento cresce partita dopo partita. Credo che, se non si va nella teoria e "sotto al cofano", sia questa la principale differenza fra i giochi forgiti e i precedenti.
Ma per chi non li ha mai provati, quella Freccia è una Legge Universale del role-playing. E' "normale". E quindi c'è la mitizzazione del primo gioco (D&D) che sarà sempre "il migliore di tutti"
Quindi, da una parte capisco chi si lamenta che si stravolga D&D. Sono d'accordo con loro. Però non si rendono conto che già la loro amata 3.5 era un terrificante stravolgimento del vero D&D, quello del 1974 (altro segno che il sistema, in D&D, non conta nulla: conta QUANDO HAI GIOCATO LA TUA PRIMA PARTITA, quella più divertente di tutta la tua vita finché non passi a giochi coerenti. Se inizi con la 4.0 quello sarà per te "il vero D&D")
Dall'altra, chi è causa del suo mal... sono proprio loro, comprando SOLO D&D, a costringere continue riscritture e stravolgimenti dello stesso titolo.
Nel campo delle automobili, non è che stiamo ancora a comprare delle Fort T con accessori moderni sopra lo stesso vecchio telaio. Si cambia modello ogni tanto.
P.S.: ah, poi spero che non occorra che spieghi, in questo forum, il fatto che "le meccaniche NW" non esistono e quindi quel thread è di aria fritta, vero? ;-)