Chiacchieriamo > Generale

Maschio, sfigato e segaiolo? No, grazie.

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Giovanni Gugliantini:

--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]io gli lascerei il campo libero e mi andrei a cercare un altro nome.
--- Termina citazione ---


 :shock:

La fine di un mito!

 :P

Moreno Roncucci:

--- Citazione ---[cite] Gugliandalf:[/cite]
La fine di un mito!

--- Termina citazione ---


Oh, è da un bel pezzo che non tiro più fuori certi "cavalli di battaglia". Per l'esattezza, da quando è uscito D&D 3a edizione e la WotC è stata bene attenta a usare "Adventure games" invece di "role-playing games" nella pubblicità perchè considerava il secondo termine troppo sputtanato. (simpatici. Prima sputtanano un termine e poi lo lasciano agli altri...).

Quando l'ufficio marketing dei produttori di D&D dichiara di essere perfettamente d'accordo con te, è ora di cambiare disco...   :wink:

Moreno Roncucci:

--- Citazione ---[cite] vertigo:[/cite]mi sembra molto auotironico

--- Termina citazione ---


Oh, è chiaro che è autoironico. Vuole essere un "ridere di sè stessi".

Il problema è quel "sè stessi". Non mi riconosco in quell'immagine, e credo che la maggior parte dei potenziali clienti non ancora raggiunti dal gioco di ruolo la pensi nella stessa maniera. E' una pubblicità autoironica per un pubblico ristrettissimo di "nerd" fieri di esserlo, reclusi a livello sociale e che fanno della loro alienazione e chiusura in un ristretto circolo un vanto e motivo di fierezza ed appartenenza (dovresti leggere certi thread su rpg.net e altri forum con gruppi di giocatori che sono fieramente e nettamente contrari all'ingresso di donne nel gruppo perchè gli toglierebbe il loro "angolo di sicurezza" in cui "non devono fingere"...)

E' una pubblicità che dice chiaramente che, ad allargare il mercato, la WotC non ci pensa neppure (o, probabilmente, che non ha la minima idea di come fare)

Confronta con le pubblicità dei videogames, della playstation, etc.

Ecco, io credo che per una serie di motivi troppo lunghi per discuterne qui, il gdr come attività si sia avvitata su sè stesso, legandosi a questo strano target asociale (che non si capisce per quale motivo debba essere legato così ad un attività sociale.  La vedo anzi come un occupazione di prepotenza, che ha snaturato la natura del gioco allontanando i giocatori migliori) che l'ha danneggiato in maniera pesantissima.


--- Citazione --- e non lo trovo poi cosi esagerato rispetto ad alcuni tavoli che conosco.
A dicembre, dopo giochi sforzeschi, scrissi nella ML dell Flying che in quella convention avevo notato una divisione piuttosto netta tra i roll player e chi gioca per interpretare.
--- Termina citazione ---


Ecco, questa invece è una divisione che non c'entra un tubo.

I giocatori di boardgames sono in genere persone tranquillissime con un attività sociale molto superiore a quella degli asociali di cui sopra. L'associare il "tirare dadi" ai nerd non è che un altro aspetto della "occupazione di forza" di cui parlavo prima. I giochi di dadi sono attività divertenti per tutti, non solo per loro.  E ho visto altrettanti sfigati all'ultimo stadio giocare, in percentuale, a Vampiri come a D&D. Non vedo molta differenza fra quelli che ti vogliono raccontare del loro vampiro Tremere e di come ha fregato a livello diplomatico (gentile dono del GM) i suoi superiori, e quelli che ti vogliono raccontare di come hanno ucciso un drago rosso con la loro spada vorpal + 5

Come dice (ed era ora) il Big Model, i dadi, il parlare, l'interpretare, l'immedesimazione, sono solo tecniche per giocare, che portano sì a giochi molto diversi come svolgimento e "feeling", ma che sono comunque sempre subordinati al contratto sociale. Se è malato quello, non c'è regola che tenga.

Detto questo, ci sono per me regole che possono aiutare a stabilire e mantenere un ambiente piacevole di gioco fra amici (o almeno, a rivelare chiaramente certe disfunzoni in maniera da risoverle) tipo la Fan mail, il "tira i dadi o dì di sì", l'arco narrativo, la fase di pitch, il creare i personaggi tutti insieme, etc,  e ci sono invece regole e consuetudini nate in ambiti sociali disfunzionali che, anche se non provocano da sole disfunzionalità (visto che ci sono gruppi perfettamente funzionali che le usano) però tendono ad aiutarla e a peggiorare la situazione se si presenta, tipo "il master è sopra alle regole" o "parlate solo in character, tutto quello che dite lo dice il personaggio" o "se una cosa non la sa il personaggio non la deve sapere nemmeno il giocatore".

Niente a che vedere con la (ridicola) differenziazione fra "roll-players" e "role-players", una differenziazione nata solo per le varie "status wars" di quell'ambiente disfunzionale, chiuso e asociale ben rappresentato da quella pubblicità.

mattia somenzi:

--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]
I giocatori di boardgames sono in genere persone tranquillissime con un attività sociale molto superiore a quella degli asociali di cui sopra.

--- Termina citazione ---

non ho detto ne che i boardgamer hanno una vita grama ne ho espresso giudizi su nessuna categoria di giocatore. ti prego di non quotarmi dando per giungere a queste tue personalissime conclusioni
io credo che l'attitudine alla vita sociale non dipenda dall'appartenenza a una categoria di giocatori, semmai è vero il contrario.


--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]
L'associare il "tirare dadi" ai nerd non è che un altro aspetto della "occupazione di forza" di cui parlavo prima. I giochi di dadi sono attività divertenti per tutti, non solo per loro.  E ho visto altrettanti sfigati all'ultimo stadio giocare, in percentuale, a Vampiri come a D&D. Non vedo molta differenza fra quelli che ti vogliono raccontare del loro vampiro Tremere e di come ha fregato a livello diplomatico (gentile dono del GM) i suoi superiori, e quelli che ti vogliono raccontare di come hanno ucciso un drago rosso con la loro spada vorpal + 5

--- Termina citazione ---

non mi pare di aver contrapposto vampiri o di avelo portato modello.
comunque il problema sta in quei giocatori/persone che ripetono in modo pedissequo le cose di cui hanno padronanza. in questo senso non trovo differeza tra i sistemisti di D&D e i dotti che citano il Sacro Verbo del Big Model, sempre ovunque e anche quando non è necessario.



--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]
 e ci sono invece regole e consuetudini nate in ambiti sociali disfunzionali che, anche se non provocano da sole disfunzionalità (visto che ci sono gruppi perfettamente funzionali che le usano)

--- Termina citazione ---

è esattamente il contratto sociale di cui parlava davide qualche thread fa, cito anche l'inizio della tua risposta:


--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]
--- Citazione ---[cite] khana:[/cite]Hmm... il Social Contract è una definizione implicita di un rapporto tra enti sociali.
Questo anche in politica.
--- Termina citazione ---


Questo SOLO in politica.


--- Termina citazione ---




--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]
Niente a che vedere con la (ridicola) differenziazione fra "roll-players" e "role-players", una differenziazione nata solo per le varie "status wars" di quell'ambiente disfunzionale, chiuso e asociale ben rappresentato da quella pubblicità.
--- Termina citazione ---

anche qui non facevo riferimento a nessun "glossario specifico nato in seno ad alcuna status wars" semplicemente era mia intenzione (mi scuso se non abbastanza palese) identificare alcuni giocatori come "coloro che giocano per il senso di potere dato dall'aspetto aleatorio" e "gli altri" .
non attribuire alle mie parole significati che non hanno, nel dubbio chiedi.
sono sempre disponibile a rettifiche

Moreno Roncucci:

--- Citazione ---[cite] vertigo:[/cite]
anche qui non facevo riferimento a nessun "glossario specifico nato in seno ad alcuna status wars" semplicemente era mia intenzione (mi scuso se non abbastanza palese) identificare alcuni giocatori come "coloro che giocano per il senso di potere dato dall'aspetto aleatorio" e "gli altri" .
--- Termina citazione ---


Che è ESATTAMENTE il significato che gli ho attribuito nel mio messaggio.

Se tu non ci vedi un atteggiamento da "status war", amen,  amici come prima. Io ce lo vedo, eccome.  E non mi sogno nemmeno di distinguere fra "il senso di potere dato dall'aspetto aleatorio" e "il senso di potere dato dall'indentificare alcuni giocatori come coloro che giocano per il senso di potere dato dall'aspetto aleatorio", perchè sinceramente non ci vedo grande differenza.

Visto che sono TUTTE cose nate dall'idea "che quello che faccio IO è role-playing e gli altri non sanno giocare", citare il Big Model (come principale - almeno attualmente - pietra tombale su questa vecchissima polemica) mi pare perfettamente appropriato.  Come citare la relatività generale a chi sostiene che l'universo si muove secondo l leggi di Newton. Non vedo molta sostanza dietro ad una risposta del tipo "non sai rispondere alle mie teorie senza citare le teorie successive che le smentiscono?". No, sinceramente no. (a meno che non voglia appropriarmi di queste teorie fingendo che siano farina del mio sacco...)


--- Citazione ---non attribuire alle mie parole significati che non hanno, nel dubbio chiedi.
--- Termina citazione ---


Per fortuna, abbiamo visto come non ci sia stato nessun equivoco.  Quello che hai citato è esattamente il discorso a cui mi riferivo.

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