[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]A questo proposito, Hell for Leather è un ottimo esempio di come si possa fare un gioco in Europa, partendo praticamente come uno sconosciuto, e generare comunque un sacco di interesse e vendite (d'accordo, Sebastian è Irlandese e quindi ha meno problemi di linguaggio, ma alcune delle tattiche che ha usato, come i pdf gratuiti prima della pubblicazione, l'avrebbero comunque aiutato a farsi segnare errori di traduzione). Se mai vi venisse voglia di provare a vendere un vostro gioco negli USA, fate una ricerca sui suoi post riguardo a Hell For Leather su The Forge e Story-games, è davvero un caso da manuale: guardate anche solo la massa di actual play, e come è riuscito a generare interesse e feedback.[/p]
Per quanto non si tratti di gdr ma wargame, questo è proprio quanto successo anche alla
Ganesha Games, un caso tutto italiano, che ha conquistato la fiducia del mercato americano, grazie alla ottima padronanza della lingua dell'autoro. Certo non riesce a competere con i colossi del settore, ma per almeno uno-due anni il tizio è riuscito a campare per buona parte solo con quello. Anche partendo dal nulla, come sconosciuto, riuscendo a vincere premi di game design americani e facendosi quindi conoscere al pubblico statunitense, pur essendo pressocchè sconosciuto agli italiani. Anche qui i mezzi sono i pdf con anteprime, il print on demnand e il pdf mandato via mail, una attivissima comunità online che vive sulla mailing list, materiale gratuito come scenari e regole in prova, la versatilità di usare qualsiasi miniatura.
Quindi anche gli italiani ce la possono fare, se conoscono bene l'inglese o hanno chi li traduce. Il problema resta, a mio avviso, il non poterci campare sopra, visto che si tratta ogni caso di piccole fette di mercato.