Autore Topic: chiacchiere da bar  (Letto 2846 volte)

chiacchiere da bar
« il: 2010-08-09 21:25:38 »
salve a tutti!ieri,parlando con un mio amico, è venuto fuori il discorso sul mondo dei gdr....ebbene ha concluso che per lui il futuro dei gdr è su internet,o meglio secondo questo mio amico,rendono meglio su internet,almeno quelli narrativi.
La difficoltà maggiore è quello di creare l'atmosfera,invece sul pc,se il master ha il dono della scrittura,è come leggere un racconto...cioè riesci meglio a calarti nella parte.....questo in parte è vero gli ho detto,---.ma sul pc,tranne casi rari,difficilmente un pbf si conclude....che ne pensate?

Renato Ramonda

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chiacchiere da bar
« Risposta #1 il: 2010-08-09 21:40:26 »
Penso che il futuro dei gdr sara' su internet... quando la chat audio/video su internet sara' abbastanza buona da non esserci una gran differenza dall'essere li' di persona: il tono di voce, il linguaggio del corpo, i piccoli segnali non-vocali, incluse le reazioni di chi NON sta parlando in quel momento... e' tutta roba che serve, e puo' fare la differenza.

Poi certo, skype + gdoc fanno miracoli, da poco abbiamo giocato una bella sessione con tutti i giocatori remoti ed un master dall'altra parte dell'atlantico... ma se fossimo stati di persona sarebbe stato anche meglio, ne sono certo.

In altre parole... il futuro sara' internet, quando giocare via internet sara' almeno al livello del gioco di persona. Quindi stringi stringi il futuro e' sempre il gioco di persona, IMO :-D

Matteo Suppo

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chiacchiere da bar
« Risposta #2 il: 2010-08-09 21:52:21 »
Gioco di ruolo != libro

Codice: [Seleziona]
import flame

if gioco_di_ruolo == libro:
    print "fail"
« Ultima modifica: 2010-08-09 21:56:56 da triex »
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Simone Micucci

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chiacchiere da bar
« Risposta #3 il: 2010-08-10 08:55:09 »
che giocare via internet è una merda.

Spiegel ha parlato.

Augh.

Due parole in più?
Citazione
[cite]Autore: makahd[/cite]rendono meglio su internet,almeno quelli narrativi.

Citazione
[cite]Autore: makahd[/cite]La difficoltà maggiore è quello di creare l'atmosfera,invece sul pc,se il master ha il dono della scrittura,è come leggere un racconto...cioè riesci meglio a calarti nella parte.....questo in parte è vero gli ho detto


Che diavolo sono i gdr narrativi? Spero non stiate parlando di quella roba da froci che piace a me, come AiPS, CnV, Sporchi Segreti, Solar System, Polaris, NCaS, LMVcP, perché se ho avuto problemi con l'atmosfera è proprio via internet (skype o pbf che fosse), mentre dal vivo non ne ho mai avuti.
Capisco quell'affermazione se il tuo amico è tra i non praticanti, convinti che un gioco di ruolo sia scrivere un libro, e che si esercitano nei PbF a scrivere minicapitoli quando finalmente è il loro turno di dire qualcosa. Ecco quella cosa a voce semplicemente non riesce. Un paragrafetto lo scrivi, te lo leggi, lo correggi, lo riscrivi, lo rileggi, lo fai leggere a un amico, ci metti due frasi in più e bla bla bla. Raramente hai meno di un'ora per postarlo. Se dal vivo vuoi dire quel paragrafetto nei dieci secondi che useresti per leggerlo col cavolo che ce la fai. Se invece è proprio un pezzo di racconto (come ho visto fare) allora dal vivo è proprio un martirio. 5 minuti per leggerlo, mentre la gente ti ascolta zitta e spenta (perché raramente ho visto gente partecipe e attiva quando qualcun altro gli legge le sue opere).

Idem se pensa che il gdr sia d&d4. WoW credo sia effettivamente meglio.

Se invece li provi sti giochi ti accorgi che farli via internet è un volgarissimo surrogato (quando va bene) della vita reale. Io non ci riesco più francamente. Ti manca il contatto di sguardi, il tono della voce, le risate, il non verbale.
Quando in AiPS dai la FanMail è un segnale molto forte prenderla e darla all'altro. Le risate, gli sguardi delle persone, i gesti...sono tutti componenti essenziali, senza i quali l'esperienza è incredibilmente ridotta. E no...una videochat non va bene. Va bene se una fa lo spogliarello e l'altro si tocca, non va bene se si ha voglia di vedere le i gesti, gli sguardi di altre tre persone tipiche di una partita. Delle belle partite che piacciono a me.

Boh, la pianto prima di andare oltre. Semplicemente credo che per gioco di ruolo narrativo il tuo amico intenda l'esercizio stilistico di scrivere brevi paragrafi di qualcosa in un pbf. Non è la stessa cosa di un gdr da tavolo. Punto. Se lui pensa che il futuro del gdr è quello è un futuro che gli lascio volentieri. -_-
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chiacchiere da bar
« Risposta #4 il: 2010-08-10 09:13:32 »
beh! si ,ma ormai,parlo per esperienza personale,il tempo di fare una partita di gdr dal vivo non si trova più,almeno dalle mie parti,si preferisce uscire o fare qualcos'altro.....si gioca questo si,ma non con la frequenza di un tempo...invece su internet,bene o male giochi un po alla volta ma tutti i giorni.
Comunque è vero il pc è un mero surrogato....forse con la videochat ci si avvicina,ma il pc non riuscirà mai a togliere l'emozione di una partita dal vivo..E' come vedere una partita di calcio,per televisione e dal vivo...beh!dal vivo è 1000vlte meglio!

Simone Micucci

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chiacchiere da bar
« Risposta #5 il: 2010-08-10 09:38:42 »
Citazione
[cite]Autore: makahd[/cite]E' come vedere una partita di calcio,per televisione e dal vivo...beh!dal vivo è 1000vlte meglio!

Non credo sia la stessa cosa. Sigh...le metafore non funzionano mai.
Una partita di gdr non la guardi per TV o allo stadio. La giochi! Scendi in campo? Stringi le mani ai giocatori? Ti cambi con loro scherzando negli spogliatoi? Ti danno maggiori delucidazioni sulle tattiche usate e sui perché e sui però? Basta metafore, vi prego.

Anche io non gioco più con la frequenza di un tempo e sai che ti dico? Mi piace.

L'altra sera: partita a fiasco. Dalle 17:00 alle 22:30 con due ore di pausa per la cena in mezzo. È stata una buona partita, fatta con gente che aveva voglia di giocarci (o quantomeno non gli faceva schifo l'idea di fare non-parpuzio) e son state ore di risate continue e genuine. Non lo cambierei con quello che facevo prima. Al limite lo cambierei con il periodo passato a torino dove c'erano più persone appassionate e giocavo con più frequenza (circa 4 ore a settimana, anziché 4 a mese), ma non con quello che facevo prima, dove...

vabbè, non c'ho voglia dei giri di parole per non offendere quelli deboli di fegato. Senti è una discussione tra di noi, ci siamo capiti. Meglio due ore di divertimento a mese che otto di noia a settimana. Che io con il tradizionale sia particolarmente duro non è un segreto e in questa discussione dubito che ci sia qualcuno che si offende.

Io su intenet non ho ancora capito a cosa giocate. Tutto quello che ho fatto io su internet è stato frustrante nel migliore dei casi, perché c'era il costante paragone con quello che avrei potuto ottenere se mi fossi trovato ad un tavolo. L'unica cosa che non sarebbe frustrante sono quei pbf per scrittori mancati dove scrivi paragrafi e paragrafi di fuffa per accontentare i quattro(mila) fan dell'argomento in questione che ti ignorano o ti dicono quantoseibravodovrestiscrivereunlibro-maguardacheiogiàscrivoraccontibrevisolochenonnehomaipubblicati. Generalmente sono basati su harry potter, su naruto o su altri fenomeni di massa della stessa portata. Se non è stato in tv allora non va bene scriverci un libro.
Ok...bon...un pizzico di polemica di meno, è che quei cose non hanno le caratteristiche del gioco di ruolo che piace a me. Certo...magari il vostro le ha, ripeto, non ho ancora capito cosa sono sti "giochi di ruolo narrativi su internet che è come leggere un racconto e ti cali meglio nella parte". i famosissimi GdRNIcLRCMnP ^_^
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chiacchiere da bar
« Risposta #6 il: 2010-08-10 09:49:56 »
pardon...allora il paragone potrebbe essere tra giocare una partita di calcio e stare davanti alla tv....scherzo!

Matteo Suppo

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« Risposta #7 il: 2010-08-10 10:06:21 »
Acid-mail per -Spiegel-

Rinnovo la domanda: cosa diavolo sono sti gdr narrativi?
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

chiacchiere da bar
« Risposta #8 il: 2010-08-10 10:08:09 »
gdr come ncas,o cnv dove ci sono pochi lanci di dadi...non come ad esempio il richiamo di cthulhu dove ci sono lanci di dadi per ogni cosa(adoro il richiamo)

Simone Micucci

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« Risposta #9 il: 2010-08-10 10:42:58 »
Citazione
[cite]Autore: makahd[/cite]cnv dove ci sono pochi lanci di dadi

per cnv intendi "Colluttazioni non Violente" immagino, il gioco di ruolo narrativo in cui si rappresenta una famiglia che litiga spesso ma non viene mai alle mani, e il sistema non prevede dadi ma un turno di narrazioni. Perché Cani nella Vigna di dadi ne ha a valanghe (mi ricordo di conflitti che durano giorni e giorni in pbf).
Per NCaS già ti do più ragione, invece. I PbF di NCaS sono gli unici che sopporto. ^_^

Anche a me piaceva il gioco di CoC (quello d100). Ci ho giocato poche volte però. Al gruppo non piaceva. ^_^

Il guaio di giochi come Cani, AiPS, Fiasco, Polaris ecc ecc è che richiedono una valanga di interazione. Anche se non è il mio turno io posso partecipare, o quantomeno gli altri devono tener conto anche di me per poter effettuare "mosse" efficaci.
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Matteo Suppo

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chiacchiere da bar
« Risposta #10 il: 2010-08-10 10:47:12 »
Strano che la proposta arrivi da me ma cerchiamo di rendere meno acido il thread.

Intanto io non credo che la penuria di dadi aumenti la narratività di un gioco. Non credo neanche che cani abbia pochi dadi, nè che sine requie sia un gioco più narrativo perché non usa dadi.

Ergo io credo che questa distinzione in gdr narrativi e non narrativi sia insostanziale.

In secondo luogo mi preme chiarire il mio primo messaggio nel thread. Giocare di ruolo non è come leggere un libro od un racconto. Non è neanche ascoltare una storia. E questa non è una mia opinione.

Ergo, se una partita diventa "come leggere un libro" o "come ascoltare una storia", in quella partita qualcosa è andato storto.

Insomma, per fare un actual play:

Giocando a Cani nella Vigna esce un conflitto con posta "Tu mi prometti davanti a tutti che ucciderai quel criminale", e ci giochiamo il conflitto coi nostri bei dadi, i nostri bei rilanci e le nostre parate. Poi uno dei due cederà la posta.

Questo NON è come leggere un dialogo su un libro. Ma neanche come recitarlo, o sentirlo ascoltato. I dadi, i rilanci, le parate, l'espressione del giocatore che guarda i suoi dadi assottigliarsi sempre di più, su un libro non ci sono. E non ci devono essere. Son cose che ci devono essere in una partita di Cani nella Vigna.

Quindi, per arrivare al terzo e ultimo punto della mia manfrina.

La mia opinione è che giocare via internet conceda una esperienza parziale.

In una chat/forum puoi solo leggere quello che scrivono gli altri. Hai accesso soltanto al linguaggio verbale e in parte al linguaggio paraverbale (il modo con cui si pronunciano le parole) grazie alle emoticon o alle storpiature ("naaaaa", "seeeee"). Ti è precluso tutto il mondo del linguaggio somatico (gesti, atteggiamenti) e non sto parlando delle cosiddette azioni del personaggio (* triex alza la sua ascia e cade sotto il suo peso), perché è sempre comunicazione verbale. E al tavolo potresti anche mimare la scena, e tutti riderebbero, e ci sarebbero pacche sulle spalle.

In una audio-video-chat la situazione è già migliore, ma un senso viene ancora completamente escluso: il tatto. Come dice -Spiegel- afferrare una fanmail e lanciarla a qualcuno è un segnale forte (infatti usiamo token belli cicciotti per la fanmail). Farla scivolare sul tavolo è un segnale altrettanto forte e forse differente.

Giocare attraverso questi filtri quando si è abituati diversamente può risultare frustrante. Naturalmente internet ha un vantaggio notevole: permette di giocare a distanza e di far giocare tra loro persone che normalmente non potrebbero.

Tuttavia questo è anche il fine dell'Internoscon, e c'è da dire che quest'ultima svolge il suo lavoro molto ma molto meglio.
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Rafu

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« Risposta #11 il: 2010-08-10 14:02:27 »
Citazione
[cite]Autore: triex[/cite]Strano che la proposta arrivi da me ma cerchiamo di rendere meno acido il thread.

I rotfl'd.

chiacchiere da bar
« Risposta #12 il: 2010-08-10 15:03:42 »
Ciao Marco! :-) Benvenuto.

Quello che Spiegel e triex stanno cercando di spiegarti, è che i giochi di cui parli tu (e che piacciono tanto anche a me), senza il linguaggio non verbale, non solo si "godono meno" ma hanno proprio dei problemi di funzionamento veri e propri.

Sono spesso basati sul "rendersi partecipi" della fiction che viene creata dai propri personaggi, in maniera non intellettuale ma "di pancia". E' importante stupirsi, darsi dei feedback, intristirsi un poco, fremere per la tensione, eccitarsi per certe vittorie e così via. Tutto in diretta, in tempo reale. In maniera appassionata, insomma.

In alcuni giochi il linguaggio del corpo è proprio necessario per il funzionamento di determinate meccaniche. Uno dei modi molto noti per definire un "veto" in CnV, è "alzare il sopracciglio": significa che se anche un giocatore non esprime chiaramente il proprio dissenso per determinate cose, ma lo manifesta (anche inconsciamente) facendo una faccia strana, un sospiro e così via, il GM ha il dovere di chiedergli se per lui va tutto bene. Questo richiede per forza un'interazione di persona - può (forse) funzionare discretamente anche con una chat video, ma di persona è tutta un'altra cosa. Via testo, semplicemente, farlo è impossibile (non puoi vedere ne le smorfie ne i sospiri).

Qui su GcG sono stati fatti molti pbf di giochi come CnV, Spione, NCaS e così via, e chi ci ha giocato ha imparato a proprie spese della presenza di questi limiti - possono farti tutti gli Actual Play necessari, credo. ;-) (magari semplicemente sotto forma di link ai post in questione)
Rinominato "Ermenegildo" vox populi, in seguito al censimento dei Paoli.

chiacchiere da bar
« Risposta #13 il: 2010-08-10 18:24:04 »
umm..vabbe diciamo che comnque chi nn ha la possibilità di giocare dal vivo...almeno il  pc offre un brodino,cosa che con un gdt non si puo fare,anke se,ovviamente,l'esperienza è molto ma molto scialba...

Matteo Suppo

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« Risposta #14 il: 2010-08-10 20:48:53 »
gdt?
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

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