Dhan parla volentieri con te. Da come gli si rivolgono gli altri abitanti capisci che gode di un certo prestigio. Sembra essersi autoassegnato l’incarico di farti da guida e introdurti in questo contesto per te nuovo.
Dalle sue parole apprendi che la prima ad arrivare qui è stata Saya. Come abbia potuto una creatura così fragile e indifesa arrivare fino a qui e sopravviverci sola è spiegabile solo con l’intervento divino. E allo stesso modo viene giustificato il fatto che, uno dopo l’altro, tutte queste persone abbiano trovato la strada per Ruann. Sono tutti fuggiaschi, fuorilegge, autentici disperati.
L’organizzazione qui è molto informale, non ci sono autentiche gerarchie anche se ci sono persone più ascoltate di altre. Dhan è tra queste e anche Kerah lo sarebbe, se mostrasse più devozione per Ru.
In linea di massima tutti sono terribilmente grati al destino e/o a Ru per questa possibilità, per molti la prima tregua di pace in una vita di sofferenze. Questa gente non sembra avere piani per il futuro, per il momento appare interessata solo a sopravvivere qui, nascosta in mezzo al deserto. In questo l’aiuto di Ru, giunto per bocca di Saya, si è più volte rivelato essenziale.