Autore Topic: Articolo sul Larp in Italia  (Letto 7020 volte)

Ivano P.

  • Membro
  • Ivano P.
    • Mostra profilo
    • La mia amata associazione ^^
Articolo sul Larp in Italia
« il: 2010-06-29 10:55:41 »
Salve a tutti
Sto scrivendo un articolo sulla situazione del GRV/LARP in Italia e necessito della vostra collaborazione.
Alcuni di voi si saranno accorti che l' ambiente del LARP italiano è grosso modo diviso in tre scuole di pensiero. Altri proprio non se ne sono accorti perché la divisione in vari casi sconfina col non considerarsi  o col non sapere proprio della reciproca esistenza.
La divisione è soprattutto a carattere "sociale" ci sono delle differenze nelle tecniche usate per giocare ma non bastano a definire una o l'altra scuola di pensiero.

Quello che mi serve decidere assolutamente per l'articolo è un nome per ogni "filosofia" "setta" Scuola di pensiero".
E invece di decidere arbitrariamente io ritengo più interessante basarmi su riscontri con chi si sente maggiormente legato a una o l'altra scuola.
Vorrei che decideste il nome per la scuola a cui vi sentite più affini, motivando il perché.
Detto questo criticate pure  quanto scrivo sotto,  più riscontri ho meglio è.

L' ordine con cui verranno esposte le tre scuole è  basato sull'attuale diffusione, se la prima ha 1000 giocatori, la seconda ne ha 600 e la terza 50, non dispongo di stime esatte e vado a spanne.
Non nego la possibilità esistano varianti. E ci sono vari punti di incontro come live che prendono tecniche tipiche di due scuole. *Di queste parlerò nell'articolo ma non sono rilevanti qui*.


La scuola più diffusa, nata dal genere fantasy ma ormai pesantemente sdoganata a fantascienza, Cyberpunk, Pulp e altro.

Possibili nomi: Boffer larp, fantasy type, real action larp, ad azione ininterrotta

Caratteristiche:
-Utilizzo di armi innoque
-Utilizzo di trame a più livello
-Convinzione che un live con tanta gente sarà automaticamente migliore perché si svilupperanno autonomamente più trame.
-Azione ininterrotta, in nessun caso salvo emergenze è ben vista l' interruzione del gioco
-Enorme attenzione al lato estetico-evocativo
-Discreto peso logistico nell' organizzazione di un evento

Commento mio:
Personalmente trovo poco adatto il termine "boffer larp" visto che la principale ragione del successo di questa "scuola" in Italia è la scarsa intrusività del sistema (non devi fermarti per "usarlo"), le trame a più livelli e la possibilità di riuscire a spingere le trame/crearne di nuove al di la di quanto creato dallo staff (non che sia esente da difetti, ma mica ha successo per quelli no?).
Un live in cui fosse previsto il "time freeze" da regolamento quando avvengono certe azioni innaturali parte dell'ambientazione o in cui c'è un unico gruppone e un' unica linea narrativa difficilmente sarebbe accettabile a chi fa sua questa scuola, che si usino spade  gommose o no.
Personalmente sono "nato" in questa scuola e i termini che sento  più adatti sono real action larp o  ad azione ininterrotta


Il secondo stile è oggi secondo, ma negli anni 90 era probabilmente il più diffuso

Possibili nomi: Vampire type, teatrali, GDR giocati in piedi
-Viene ripreso pari pari il sistema di gioco tabletop con giusto qualche semplificazione, nel caso di conflitti viene fermato il tempo di gioco, in modo da poter usare il sistema.
-Rispetto quasi fanatico di un ambientazione della White Wolf (e forse dei miti di Cthuluh)
-Convinzione che "meno si usa il sistema meglio è"
-Pochissima innovazione tecnica anche a causa del voler mantenere riferimenti pesanti al sistema di gioco cartaceo, in tempi recenti alcune campagne hanno introdotto elementi di azione ininterrotta.
-Solitamente il gioco nel caso di conflitti viene interrotto, il conflitto viene risolto (morra cinese, carte o altro) e poi riprende.

Qui devo ancora capire quanto sono rilevanti live non su Vampiri che adottano le stesse tecniche ma non rientrano nella stessa cornice culturale, tempo fa ho parlato con un ragazzo che voleva creare un cyberpunk con le tecniche di vampire (fermi il gioco, risolvi e riprendi il gioco).

Il meno diffuso... In Italia.

 Possibili nomi: Freeform, Nordic Type, live a schede, live solo parlati, Murder party type,  Ciuchini type

-Scarsa innovazione in Italia, ma pesante assimilazione di idee e tecniche straniere
-Scarsa attenzione all'aspetto estetico-evocativo (di solito si accontentano di "dare un' idea)
-Solitamente i live sono scarsamente impegnativi sotto il profilo logistico, anzi tipicamente molti sono giocabili in una stanza (non tutti).
-Tendenza a fare eventi da poche persone e autoconclusivi
-Convinzione  che un live con meno persone sia maggiormente adatto a essere immersivo ed efficace
-Filosofia diffusa "io gioco per la storia" "bisogna giocare per la storia" che si contrappone al "io mi gioco il personaggio prima di tutto" delle altre due scuole.
-Tendenza ad affrontare tematiche di carattere sociale o emotivo
-I sistemi di gioco sono parte integrante della partita e piuttosto leggeri
-Maggiore tendenza ad "andare in giro" per provare live di appartenenti alla stessa scuola rispetto alle altre due.

Commento mio:
Questo sarà anche lo stile meno diffuso in Italia ma si rifà attualmente a varie correnti in giro per il mondo, quindi definire un live tipo è parecchio difficile.

Aspetto commenti ^^
Un punto tra quelli che ho usato per definire le varie scuole non vi convince? Criticate pure! In modo costruttivo.
Qualcosa non vi è chiaro? Chiedete pure! Mi fate un piacere.
Sto cercando di condensare in un articolo modi di fare,  pensieri ed emozioni di centinaia di persone, e vorrei farlo nel modo più esatto possibile, se qualcuno non si riconosce in quanto ho scritto o ritiene io abbia dimenticato qualcosa di vitale, posso solo ringraziare se mi avvisate.

Mattia Bulgarelli

  • Facilitatore Globale
  • Membro
  • *****
  • Mattia Bulgarelli
    • Mostra profilo
Articolo sul Larp in Italia
« Risposta #1 il: 2010-06-29 13:21:00 »
Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite]Il secondo stile è oggi secondo, ma negli anni 90 era probabilmente il più diffuso

Il mio articolo parlerà proprio di questo. Penso ad un nome "di categoria" e poi ti dico. E se mi dimentico, whisperami un "e allora?" ^_-
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

P

  • Membro
  • Paolo A.
    • Mostra profilo
Articolo sul Larp in Italia
« Risposta #2 il: 2010-06-29 14:11:09 »
Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite]Sto cercando di condensare in un articolo modi di fare,  pensieri ed emozioni di centinaia di persone, e vorrei farlo nel modo più esatto possibile, se qualcuno non si riconosce in quanto ho scritto o ritiene io abbia dimenticato qualcosa di vitale, posso solo ringraziare se mi avvisate.


Ok. Allora credo che non ti offenderai se ti dico da praticante di lungo corso in pausa che la terza categoria mi sembra del tutto sballata: metti insieme cose che hanno poco a che fare tra loro, e che quindi spesso cozzano con quelli tra i punti sottostanti che hai elencato pensando a qualcosa d'altro.

L'impressione e' che siano cose che conosci molto poco, perche' come dici tu sono poco diffuse, e magari nemmeno ti piacciono.

Il mio consiglio - visto che non voglio certo mettermi a scriverti io la parte dell'articolo (non sarei nemmeno in grado sui due piedi: per evitare errori preferirei ridocumentarmi, sentire altre persone della scena, eccetera, e oltretutto sono troppo pigro per farlo) - e' di lasciar perdere, o se proprio vuoi citare per completezza limitati a parlare delle tue esperienze dirette ed evita di fare di tutta l'erba un fascio per la tanto curiosa quanto perniciosa ossessione che spesso affligge i teorici del gdr di dividere le cose in tre generi, non uno di piu' ne' uno di meno.

Ma sono sicuro che sapra' darti in privato un consiglio migliore il tuo valente editor. ^__^

vonpaulus

  • Visitatore
Articolo sul Larp in Italia
« Risposta #3 il: 2010-06-29 15:18:40 »
OLA ti segnalo, se la cosa ti può interessare, due tipi di Live Action.
Il primo da una enfasi molto forte al combattimento, si fa quasi solo quello, e l'impegno fisico è notevole: un esempio tipico è Campo Marzio, armi di metallo e legno ragionevolmente imbottite,. elmi obbligatori scudi di legno etc.
Il secondo è nato in Europa ed ora si è diffuso anche in Italia, anche se mi dispiace di non aver partecipato all'evento primo. Si chiama Risveglio Etrusco si tratta di Live a fortissima connotazione storica in cui gli aspetti della rievocazione e della fedeltà filologica sono estremizzati (ad. esempio si dorme in tende storiche e si mangia in ciotole di legno), e si fa uno sforzo (non sempre condiviso) di agire e ragionare come un personaggio storico. All'apparenza potrebbe assomigliare alla prima tipologia ma in realtà si sta facendo lo sforzo di differenziarlo perché: non si va e non si deve mai andare fuori gioco, non esiste interruzione (salvo che per sicurezza e limitatamente alle persone coinvolte), inoltre dai giocatori ci si aspetta una vasta conoscenza del periodo e del pensiero storico e l'immedesimazione nel personaggio.

saluti
PAOLO

Ivano P.

  • Membro
  • Ivano P.
    • Mostra profilo
    • La mia amata associazione ^^
Articolo sul Larp in Italia
« Risposta #4 il: 2010-06-29 15:43:20 »
Rispondo a P

Non mi offendo, ma io con questa divisione sociale dell'ambiente ho avuto più volte modo di sbatterci la faccia.
Ne so comunque abbastanza, ne ho fatti vari di orribili e ottimi, quindi non è sparata a caso.
E tu stesso ti sei riconosciuto in quella categoria.

Sono ben propenso a migliorare, ma visto che mi baso sulla conoscenza di varie persone ti devo almeno chiedere di criticare i punti che trovi fallati.

ad Esempio

Citazione
-Filosofia diffusa "io gioco per la storia" "bisogna giocare per la storia" che si contrappone al "io mi gioco il personaggio prima di tutto" delle altre due scuole.


Su questa cosa ho sbattuto  la faccia più volte, mi è stata pure confermata da terzi, è un tratto distintivo sicuro. Magari qualcuno lo sente meno ovviamente.

Per dire, la maggior parte dei live del 1° genere hanno i mostroni a tempo da me o nel Cyberpunk di Modena non ne vedrai mai, immagino che potrebbe (per dire) esserci una corrente pro e contro i jeepform nel 3° tipo.
Sono assolutamente coscente di questo.

Ma va bene, mi basta dare un idea visto che poi vado sul sociale. Nel momento in cui una persona che ha conosce solo uno dei tre stili o ha sempre snobbato gli altri inizia a capire e magari ad essere incuriosita dagli altri, ho tolto un mattone di muro.
« Ultima modifica: 2010-06-29 15:44:42 da Grifone »

Moreno Roncucci

  • Big Model Watch
  • Membro
  • *****
    • Mostra profilo
Articolo sul Larp in Italia
« Risposta #5 il: 2010-06-29 15:50:10 »
Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite][p]Il meno diffuso... In Italia.[/p][p]Possibili nomi: Freeform, Nordic Type, live a schede, live solo parlati, Murder party type,  Ciuchini type[/p]


Vista l'eterogeneità della categoria, suggerisco "Altro" come nome.

Avresti quindi le tre categorie "A", "b" e "altro".

A differenza di Paolo non troverei sbagliata a priori una divisone simile, le categorie sono sempre in primo luogo una maniera in cui la nostra mente affronta la complessità dividendola in "tipi", e quindi sono sempre un po' arbitrarie. Non so quanto sia diffusa, numericamente, la terza categoria, ma se davvero è la meno diffusa ci sta che per non spezzettarla ulteriormente si riuniscano cose diverse.

Dipende comunque da quanto vuoi approfondirla: se il tuo articolo si concentra sulle prima due, mettere tutto il resto in "altro" ci può stare, se invece approfondisci anche questi, qualche ulteriore suddivisione (almeno per non mettere insieme Nero come il Cuore, i murder party, serpente di cenere e a flower for Mara) mi pare necessaria.

[edit: crosspost con l'ultimo post di Grifone]
« Ultima modifica: 2010-06-29 15:52:13 da Moreno Roncucci »
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Moreno Roncucci

  • Big Model Watch
  • Membro
  • *****
    • Mostra profilo
Articolo sul Larp in Italia
« Risposta #6 il: 2010-06-29 16:02:09 »
Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite]
Citazione
[p]-Filosofia diffusa "io gioco per la storia" "bisogna giocare per la storia" che si contrappone al "io mi gioco il personaggio prima di tutto" delle altre due scuole.[/p]
[p]Su questa cosa ho sbattuto  la faccia più volte, mi è stata pure confermata da terzi, è un tratto distintivo sicuro. Magari qualcuno lo sente meno ovviamente.[/p]


Sì, ma cosa vuol dire "gioco per la storia"?

Anche nei gdr tabletop ci sono un sacco di persone che "giocano per la storia", e poi finiscono in creative agenda diverse...

Tre maniere di "giocare per la storia" nei tabletop:
1) 1001 Nights: la storia è il mezzo con cui vinci.
2) Cani nella Vigna:  per ottenere la storia migliore, eviti completamente di ragionare sulla storia e ti concentri solo sul tuo personaggio (Passionate Play) affidando il resto al sistema.
3) Vampire in railroading: il GM  ha già in mente una "storia" e compito dei giocatori è seguirla.

Riciclo un illuminante esempio di Edwards: ci sono tre persone che scoprono di essere tutte e tre "appassionati dei maiali", e vorrebbero quindi organizzarsi per andare insieme a fiere o mostre riguardanti il maiale.

Solo che scoprono, parlando, che:
"A" adora il cotechino, la porchetta, il prosciutto, etc: non c'è parte del maiale che non mangerebbe con gusto! E vuole trovarsi con gli altri per scambiare ricette.
"B" ha un maialino a casa, che gli fa compagnia e che adora. Vuole scambiare con gli altri informazioni sulla cura del maiale, e storie da "amanti del maiale" (tipo l storie che si raccontano gli appassionati di gatti)
"C" ha una collezione di maialini di porcellana, e vorrebbe fare scambi.

Potranno mai questi tre "appassionati del maiale" organizzarsi per coltivare insieme il loro hobby?

Morale della favola: nei gdr (tabletop e non) "giocare per la storia" non è una categoria, è uno slogan.
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Articolo sul Larp in Italia
« Risposta #7 il: 2010-06-29 16:18:13 »
IMHO, visto che come sai non mi piace la diffusione in scuole, è:
- per la prima, caratteristica fondamentale, dopo l'uso delle armi, è l'uso dei punti ferita e dei punti esperienza. Non capisco il senso di "uso di trame a più livello", da quel che ho giocato trame di tale genere le ho trovate in ogni tipo di larp.

- per la terza, secondo me non è una scuola. è un po' come dire "gdr indie" o "gdr new wave" indicandoli come una unica scuola. I larp del terzo tipo, pur essendo meno giocato, sono i più vari. Semmai è più facile indicarli per negazioni, dicendo che non appartengono alle due categorie precendenti, un po' come per i gdr indie che sono così vari che sarebbe meglio chiamarli gdr non system 0 o non parpuzio.
Su questo mi trovo d'accordo con p. Alcuni freeform hanno quelle caratteristiche, altri no.
Infine non dimenticare i jeepform!

EDIT: crosspost con moreno ^^
Citazione
Dipende comunque da quanto vuoi approfondirla: se il tuo articolo si concentra sulle prima due, mettere tutto il resto in "altro" ci può stare, se invece approfondisci anche questi, qualche ulteriore suddivisione (almeno per non mettere insieme Nero come il Cuore, i murder party, serpente di cenere e a flower for Mara) mi pare necessaria.

Intendevo proprio questo, come mettere insieme i jeepform e lo stile carsico di andrea, tra di loro passa molta più differenza che tra real action e vampiri.

Idem per il "gioco per la storia" ci sono larp del terzo tipo ove giochi per fare una storia migliore (nero come il cuore, storie di terre e acqua) e altri dove devi giocare solo il tuo personaggio senza pensare alla storia...
« Ultima modifica: 2010-06-29 16:23:24 da robur »

Ivano P.

  • Membro
  • Ivano P.
    • Mostra profilo
    • La mia amata associazione ^^
Articolo sul Larp in Italia
« Risposta #8 il: 2010-06-29 16:58:23 »
Risposta parziale

Accetto favorevolmente sostituzioni a "Scuole"

Attenti, non è una divisione tecnica ma sociale, "Altro" potrebbe essere un'opzione ma la troverei sminuente per chi fa questo Altro.
Mi andrebbe bene "Scambisti" perché c'è un certo giro di gente e live che girano.

Mi concentrerò sul fatto che gli appartenenti ad Altro fanno varie convention in cui si prova un po' di tutto, nero come il cuore, jeepform, live a scede e così via.
Probabilmente cercherò di fare una carellata dei diversi tipi di live compresi in Altro aggiungendo una breve introduzione.

La trattazione dei tre Habitat vuole essere il più equa possibile per poi parlare dei vari punti di incontro.
« Ultima modifica: 2010-06-29 16:59:23 da Grifone »

P

  • Membro
  • Paolo A.
    • Mostra profilo
Articolo sul Larp in Italia
« Risposta #9 il: 2010-06-29 17:04:16 »
Stavo scrivendo una risposta mediamente lunga a Grifone, quando il pollice sul trackpad mi ha fatto uscire dalla pagina, perdere il messaggio e scoprire di essere stato preceduto da Moreno e Michele.

Meno male, perche' concordo al 100% con loro e mi risparmio di riscrivere quello che hanno gia' detto.

Si', il 100%: quando Moreno dice "contrariamente a Paolo" finisce per dare uno dei due suggerimenti che avevo dato io (cioe' parlare per bene di quello che conosci meglio ed e' numericamente piu' rilevante, e poi dire che ci sono parecchi altri stili minoritari diversi tra loro, da cui porti, senza generalizzare, qualche esempio che hai giocato). Quindi ti invito a rileggere i loro post, contengono gia' piu' spunti di quello che sembra.

Aggiungo che da una parte sei stato sfortunato a citare il "giocare per la storia", perche' ha il doppio difetto di essere spesso un vuoto slogan, come ha fatto notare Moreno, e a volte nemmeno quello, come ha fatto notare Michele. Ma dall'altra mi viene in mente almeno un controesempio di live giocato in italia e non afferente alle prime due tipologie (che peraltro non sono chiare al 100%, ti faro' una domanda sotto) per ciascuna delle altre caratteristiche che hai elencato.

E' il problema che si ha sempre quando si mettono insieme cose troppo eterogenee: si fatica a trovare elementi comuni che non siano banali.

Poi un dubbio che mi e' venuto su quello che intendi dire rispetto alle altre due categorie che individui. Dici rispetto alla prima:

Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite]Un live in cui fosse previsto il "time freeze" da regolamento quando avvengono certe azioni innaturali parte dell'ambientazione o in cui c'è un unico gruppone e un' unica linea narrativa difficilmente sarebbe accettabile a chi fa sua questa scuola, che si usino spade  gommose o no.


Quindi un regolamento per boffer tipo quello del Lorien Trust, che prevede occasionali time freeze di massa, va nella seconda categoria con Vampiri?

EDIT: Crosspost, ovviamente. :/
« Ultima modifica: 2010-06-29 17:19:24 da p »

Articolo sul Larp in Italia
« Risposta #10 il: 2010-06-29 17:38:24 »
Faccio presente che la divisione che individua il Grifo è sociale. Non dice che esistono tre stili di gioco facilmente identificabili, ma che esistono tre scene (cioè tre gruppi di persone) che non si conoscono e/o non si confrontano l'una con l'altra.
Il mio consiglio da editor dell'articolo è: va bene spiegare in qualche riga che tipo di live fanno le tre scene e cercare di individuare dei punti che li identificano (altrimenti il lettore non capisce di cosa stai parlando), però questo non può essere il centro dell'articolo, perché è poco interessante (si potrebbe scrivere un articolo identico per molti altri Paesi). Il centro dell'articolo potrebbe invece essere: in che cosa la situazione italiana è diversa da quella di altri Paesi? E perché le tre scene italiane non si parlano? Ma è così vero che non si parlano? Ci sono esempi di gruppi in qualche modo "a cavallo" tra una scena e l'altra?
Altri suggerimenti sono ovviamente i benvenuti, visto che questo è un articolo molto difficile (forse il più difficile tra tutte le proposte che mi sono arrivate).
Grifo: poi ovviamente ti manderò feedback a valanga in privato, anzi, cerca di mandarmi la prima bozza il prima possibile, perché questo articolo richiederà più lavoro degli altri.

Rafu

  • Membro
  • Raffaele Manzo - clicca le icone per e-mail o blog
    • Mostra profilo
    • Orgasmo Cerebrale
Articolo sul Larp in Italia
« Risposta #11 il: 2010-06-29 17:45:50 »
Molto interessante, Ivano.

Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite]Non mi offendo, ma io con questa divisione sociale dell'ambiente ho avuto più volte modo di sbatterci la faccia.

Perfetto!
Questo secondo me è il punto cruciale.
Qui si voleva parlare — ed è questa la cosa fondamentale! — del fatto che il mondo del "live" in Italia è suddiviso in almeno tre "scene" scarsamente comunicanti fra di loro. Si tratta di uno studio sociale sulla comunità dei giocatori. Le "scene" in questione sono in effetti gruppi di persone distinti, cerchie sociali distinte, e il tentativo di definirle sulla base delle tecniche di gioco praticate chiamandole "scuole" o "tipi di live" mi sembra in ultima analisi deleterio, perché confonde le acque rispetto a quello che è il reale oggetto della discussione.
Tuttavia, non nego che è un contributo importante anche il rilevare i giochi, gli stili di gioco, le tecniche e le filosofie di gioco praticate e predicate nell'una o nell'altra cerchia. Non bisogna però elevare questi fattori a "definizione", che sarebbe operare uno scambio tra le cause e gli effetti: le "cerchie" o "scene" sono reti sociali definite dalla loro storia condivisa (che include, ma non si limita a, i giochi giocati insieme) e dalla loro identità demografica.
Detto questo, avendo nell'articolo la necessità "operativa" di denominarle, non ci vedo niente di male a chiamarle con nomi basati su aspetti tecnici prevalenti, purché lo si faccia con sempre presente coscienza dell'arbitrarietà di tale scelta.

Scendendo più nello specifico, la mia ignoranza sulla prima "scena" è abissale: non l'ho mai incrociata neppure di striscio. Sulla seconda e la terza, invece, penso di poter essere di molto maggiore aiuto.
In particolare, sul versante storico:
Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite](della seconda scena dici:)-Pochissima innovazione tecnica
(e della terza dici:)
-Scarsa innovazione in Italia, ma pesante assimilazione di idee e tecniche straniere

Sono pronto ad accettare senza pregiudizi che questa possa essere una fotografia accurata dello stato attuale delle scene (nel caso specifico della terza, però, non ne sono affatto convinto); tuttavia, ai fini di comprenderne la genesi storica, vorrei portare una testimonianza di segno diverso.
Come membro (sia pure membro marginale) del gruppo "Teatro della Mente" formatosi negli ultimi anni Novanta attorno a Luca Giuliano e proseguito in Pathos (gioco che condivideva in gran parte gli aspetti tecnici da te elencati come "seconda scuola") ritengo di aver assistito chiaramente al nascere di una parte rilevante della "terza scena" (il nucleo iniziale di quello che prenderà il nome di Flying Circus) da una costola della "seconda scena" (ad esempio: Firenze by Night e altre campagne di Vampiri dal vivo del primissimo periodo diedero a Pathos molti dei suoi giocatori). Sostengo, cioè, che esiste una contiguità storica tra la tua "seconda" e la tua "terza", nel fatto che i fermenti di innovazione esistenti nei tardi Novanta e primi Duemila all'interno di una hanno dato origine all'altra (almeno in parte: una base sulla quale poi si sono innestati vari altri apporti). Purtroppo io non ho assistito continuativamente all'intero processo, essendomi allontanato un po' da tutte le scene nel periodo 2001-2006 circa: ne ho visti solo i prodromi, la prima fase e poi, al mio "ritorno nel giro", la maturazione già piena e avanzata. Tuttavia abbiamo in questa comunità numerosi testimoni eccellenti delle varie fasi della sua crescita.
Beninteso, se la tua tripartizione vuole essere una istantanea dello stato di cose del 2010 senza la pretesa di tre "linee genealogiche" distinte, allora posso accettare l'ipotesi che la "seconda scena" sia caratterizzata dall'assenza di innovazione tecnica in quanto consisterebbe in "ciò che resta" dopo che tutti i fermenti d'innovazione ne sono usciti per andare a situarsi altrove. Sarei ancora dubbioso, invece, dalla tua caratterizzazione della "terza scena" come scarsamente originale ma assimilatrice di innovazioni estere: penso che una delle caratterizzanti storiche di questa scena sia invece proprio la ricerca dell'innovazione (e che proprio questa sia la causa della propensione ad accogliere idee nuove dall'esterno) — anche se (dalla mia posizione all'interno della "terza scena") ammetto di constatare ultimamente in alcuni sottogruppi e individui una tendenza di segno inverso, a ripiegarsi su forme ben consolidate: ma parliamo di una nicchia talmente ridotta che per riferirsi a tali forme "consolidate" non esiste alcuna terminologia.

A margine, mi accodo a quanti dicono che
Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite]-Filosofia diffusa "io gioco per la storia" "bisogna giocare per la storia" che si contrappone al "io mi gioco il personaggio prima di tutto" delle altre due scuole.

non è una buona caratterizzazione di questa "terza scena" comunque la si voglia delimitare.
Al massimo, e solo per una certa delimitazione delle altre due scene, la terza potrebbe essere caratterizzata dall'esistenza di un dibattito attorno a questo punto, ma a riguardo esistono (sia a livello di filosofia di design, sia a livello di gioco giocato) le risposte e le posizioni più varie e diversificate (fino a estremismi nell'uno o nell'altro senso) e Moreno qui sopra te ne ha elencate soltanto alcune.

Ivano P.

  • Membro
  • Ivano P.
    • Mostra profilo
    • La mia amata associazione ^^
Articolo sul Larp in Italia
« Risposta #12 il: 2010-06-29 20:31:56 »
Ci tengo a precisare che questo non è il cuore dell' articolo (per quanto importante) ma la parte più fragile, quella su cui riscontri sono più preziosi.

Ad esempio "giocare per la storia" l' ho messo come provocazione, nella prima corrente l'equivalente è "Giocatela sempre e comunque" che è nato come concetto in modo cristallino: Se anche qualcosa ti torna strano o c'è stato un errore resta nel personaggio e continua a stare in ruolo.
Entrambi però vengono a volte usati a casaccio, anzi nel mio caso ho visto usare "Gioco per la storia" due volte in contesti che ricordo mi han lasciato a bocca aperta.
"Giocatela" l' ho visto usare come risposta pronta da master che non sapevanro  in realtà la risposta.
Resta comunque una caratteristica sociale, e volevo farmi un idea chiara di come viene percepita adesso.

Ottimo l' intervento di Rafu! Oro colato! Grazie
Alcune cose effettivamente non le sapevo, pensavo a una genesi legata a più correnti che si sono riunite.

In effetti mi baso sulla situazione recente e mi rendo ben conto che i tre tronconi non sono divisi in modo nettissimo (anzi, i punti di contatto sono un pezzo dell'articolo vitale).
In tempi recenti ho visto nella prima corrente una notevole innovazione per integrare ambientazioni nuove, io stesso ho innovato facendo un sistema che spinge verso il gioco autoprodotto che direi funziona. Poi anche altre innovazioni ci sono state, ma alcune cose a livello strutturale fan fatica a venir messe in discussione.

Nel caso di campagne di Vampiri e affini ormai sono uno standard immutabile, ma alcuni ambienti stanno migliorando effettivamente il sistema di gioco prendendo idee dal primo stile (minoritari anche per una serie di problematiche).

Di recente nel terzo stile non ho visto moltissime innovazioni nostrane ma soprattutto un'assimilazione dall'estero.

Ivano P.

  • Membro
  • Ivano P.
    • Mostra profilo
    • La mia amata associazione ^^
Articolo sul Larp in Italia
« Risposta #13 il: 2010-06-30 00:31:13 »
Authorvonpaulus scusa non ti ho risposto!

Grazie per la segnalazione! (non hanno siti?) dubito però riuscirò a inserirli nell'articolo.

Ivano P.

  • Membro
  • Ivano P.
    • Mostra profilo
    • La mia amata associazione ^^
Articolo sul Larp in Italia
« Risposta #14 il: 2010-07-02 16:51:15 »
Se qualcuno vuol dare altri riscontri deve farlo entro l'11 luglio, son sempre graditi, anche se non condividete la divisione in tre scuole/pensate che solo una sia LARP vi prego di considerarla o non sarei in grado di analizzare i dati che mi date (tipo in alcune regioni 1a corrente e seconda hanno un discreto travaso di persone in altre è molto limitato).

In particolare qualcuno può di persona andare da Korin Duval, coppinarlo e dirgli "E allora?" da parte del Grifo ^^
Si, potrei mandare un wisper, ma così è più divertente.

Una cosa il terzo filone come lo chiamereste :-p
Non me l'avete detto.

Di base io userei in termine "freeform" perché in relazione a quel filone è il termine che sento da più tempo, ma so bene che potrebbe essere inadatto.
A me, ripeto, andrebbe bene anche "scambisti" perché è buona consuetudine girare e scambiarsi gli scenari... magari detto con un termine meno ridicolo :-p
L' Altro di Moreno mi convince poco perché le persone che girrano l'ambiente sono sempre quelle, piuttosto ben definite.

Per la cronaca, nell'articolo nello spiegare le correnti minimizzerò moltissimo gli aspetti tecnici dei live concentrandomi enormemente di più sin dall' inizio su quelli sociali.
Spero questo riduca i fraintendimenti.

Tags: