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GdR e altri media [iniziata su "Tematiche Delicate - È giusto affrontarle?"]
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione ---[cite]Autore: khana[/cite][p]Sare un giocatore "segnalino" se partecipassi a quel gioco.[/p][span class=CommentSignature][/span]
--- Termina citazione ---
Non so... Io non ne sarei così sicuro, per quel discorso che si faceva da qualche parte (4 thread più o meno simili mi confondono, scusate se non ho il riferimento esatto) sul fatto che non è necessario avere esperienza diretta 1:1 del tema di un gioco X per poter essere partecipativi e attivi. Ma in assenza di una prova diretta, restiamo in sospeso. ^_-
Ander:
--- Citazione ---[cite]Autore: Kagura[/cite]Personalmente, non é raro per me provare imbarazzo estremo quando un personaggio in un film, telefilm o altro sta per fare una figura del cavolo, o sta per essere scoperto a fare qualcosa di particolarmente riprovevole, oppure quando viene a galla in modo plateale una sua menzogna. Se mi rendo conto che sta per succedere qualcosa del genere, o se ho già visto quella roba e RICORDO che sta per succedere quello, puntualmente mi sento molto a disagio e cambio canale per il tempo necessario a evitare lo spezzone scomodo. Sto anche provando a evitare di fare così perché mi pare eccessivo, ma con scarsi risultati :P
In gdr, situazioni simili più che darmi disagio mi levano la voglia di continuare a giocarci, é come se si fosse rotto un giocattolo...[/p]
--- Termina citazione ---
Faccio anche io così... E' un po' come se mi vergognassi per lui, non so come dire. Non mi è mai capitata una situazione del genere nei GdR e non so nemmeno se mi piacerebbe.
Mauro:
Riporto, da un messaggio di Glenda, un'esperienza in tema legata al media teatrale: "ho visto gente stare male in teatro, per le stesse ragioni, e in maniera per nulla sana".
Faccio anche un'ulteriore considerazione, prendendo spunto da questo messaggio: «quello "star male" non è un male scatenato dal gioco. è un male che è dentro di te, che il gioco al massimo può mostrarti».
Questo rientra nel discorso che facevo in apertura: se un argomento fa star male, questo è nella persona, non nell'opera (inserendo in "opera" anche i GdR); l'opera concorre a tirare fuori il dolore, e a seconda della soggettività del singolo può essere più efficace in tal senso una tipologia piuttosto che un'altra. Ma qualunque opera su quel tema, che sia un film, un libro, un'opera teatrale o altro, può sortire quell'effetto.
--- Citazione ---[cite]Autore: Korin Duval[/cite]non ne sarei così sicuro, per quel discorso che si faceva da qualche parte [...] sul fatto che non è necessario avere esperienza diretta 1:1 del tema di un gioco X per poter essere partecipativi e attivi
--- Termina citazione ---
Non ho chiaro il discorso cui fai riferimento, ma il caso di khana è diverso: lui ha esperienza del tema trattato in A Flower for Mara, semplicemente non ritiene interessante esplorarlo. Cosa volevi dire?
Carlo Antonioli:
--- Citazione ---[cite]Autore: Mauro[/cite]vedereLanterne Rosseti ha fatto vivere la vicenda? O un simile effetto viene solo dal gioco di ruolo?
--- Termina citazione ---
A memoria, di nessun libro che ho letto e film che ho visto direi che mi ha fatto vivere la vicenda, sebbene alcuni mi abbiano dato forti emozioni.
Però l'imbarazzo citato da Kagura e Ander è capitato spesso anche a me e forse si può considerare un vivere la vicenda; ma è una cosa limitata a quelle specifiche situazioni e rappresenta solo un fastidio senza risvolti positivi.
Quando invece gioco mi è molto faccile sentirmi coinvolto, perché sono assolutamente incapace di interpretare un personaggio diverso da me stesso, e a prescindere da quanto scriva nella scheda finisce per esserci sempre molto di me in ognuno di loro.
Riccardo Coletta:
[spoiler]
Riguardo al provare una sensazione particolare (nel caso citato imbarazzo) alla vista di una scena
In psicologia dell'immagine di Mario Rodriguez Cobos (una teoria non proprio ufficiale e spesso rifiutata dagli psicologi attuali, che però poi come al solito spulciano e traggono idee) si parla di "proiezione per comprensione", ovvero un processo che fa sempre e comunque la coscienza: la coscienza, per comprendere meglio una scena (vista, ricordata, raccontata etc), si "immagina" come protagonista di tale scena, nei diversi personaggi presenti, per poi scandagliare le emozioni provate ed averne un'analisi (solitamente sulla base di "mi piace/non mi piace + mi interessa/non mi interessa". Questo processo di solito viene fatto in maniera non molto "conscia" e quindi non si sente continuamente a livello conscio quell'empatia. Capita però a volte, per alcuni temi, o per una situazione particolare emotiva del momento, o per alcune "emozioni" o "motivazioni" (l'imbarazzo o il giudizio altrui) che talune emozioni si sentano molto forte, in modo spiacevole o piacevole a seconda dei casi
Se vi scrivo "Chiudi gli occhi e cerca di immaginarti mentre ti infilano una spilla nel braccio fino all'osso", sono certo ce molti di voi, se si concentrano adeguatamente, sentiranno con una certa precisione una sensazione spiacevole o quantomeno una sensazione tattile di qualche tipo al braccio
Ogni persona ha poi il suo "senso", inteso come "Tatto, Olfatto, Gusto, Udito, Vista, Cenestesi, Kinestesi" (non sono sicuro degli utlimi due termini, so cosa sono ma non sono sicuro di come si scrivono e quale è "sensazione della posizione del proprio corpo, quella che ti permette di trovare la bocca con una mano anche ad occhi chiusi" e quale è "sensazione interna al corpo, come acidità, calore e altre sensazioni interne). In base a quale è il tuo "senso" (Io "sensi" nel caso in cui più d'uno fosse fortemente collegato alla tua coscienza) sarà diverso il media che ti colpisce più duro. Alcuni possono piangere per un odore, altri possono emozionarsi al suono di una campana, altri si perdono osservando quadri, altri sono colpiti fortemente dall'immaginare certe sensazioni tattili. Contando ce siamo una società fortemente visiva, in cui il media visivo è il maggior mezzo di comunicazione sin da quando siamo in tenera età... quel senso (la vista) ha in molti di noi, un canale molto forte, per il semplice fatto che è molto allenato, ma non esito a dirvi che molti di noi, usano la vista come "tratto principale" solo per abitudine e che trarrebbero un ENORME giovamento nell'allenare adeguatamente gli altri sensi, magari scoprendo che si è più olfattivi, o più cenestesici, o più uditivi di quanto si credeva
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Scusate l'OT, ma mi sembrava comunque interessante dare un punto di vista su questa questione
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