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io e il mio pg siamo una cosa sola?

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Antonio Caciolli:
@Spiegel: fare fatica a distinguere tra pg e giocatore.significa che non riesci a distinguere tra cosa sia la realtà e cosa sia il mondo in cui vive il personaggio. esistono tanti studi su persone che ritengono il loro ego in un mud il loro vero essere e la loro vita reale (quella in cui agisce la persona in carne ed ossa) solo uno dei tanti desktop aperti sul pc


@Zero: mi sa che il calcio lo ho aggiunto io per dire che secondo lei devi avere una predisposizione e che non è automatico solo con i gdr ma anche con altre cose. solo che il gdr aiuterebbe. Nel teatro ad esempio ci possono essere quelli che "vivono per il teatro" e tendono a riuscire ad esprimersi al meglio solo quando sono sul palco, come se senza il palco le insicurezze riuscissero a vincerli, cosa che a lungo andare ti fa perdere il contatto sulla realtà

grazie a giulina del link... ora me lo guardo

Davide Losito - ( Khana ):

--- Citazione ---[cite]Autore: Antonio[/cite]Nel teatro
--- Termina citazione ---

Esistono anche casi di attori che dopo anni ad interpretare la stessa parte (ad esempio i grandi spettacoli con 10 anni di repliche o le serie-TV) si confondono e pensano di essere davvero quella "parte".

E' un limite intrinseco della percezione umana e di come le esperienze vengono immagazzinate e associate al "sé".
L'identificazione parte dall'io-oggetto contrapposto all'io-soggetto che trova la sua esistenza paradossale nel "corpo", che è contemporaneamente io/altro e soggetto/oggetto, non che contemporaneamente fonte/destinazione delle percezioni e delle emozioni.
Ad esempio posso confermarvi per esperienza personale che mi è capitato di sognare con l'interfaccia dei comandi di Enemy Territory o di WoW in sovraimpressione.
Come dire... la realtà è ciò che "vedi". Se passi 18 ore attaccato ad un MUD, la realtà è quella e il tuo cervello ci sguazza.

Ma personalmente rimango dell'idea che la colpa non sia del GdR o dei MUD, ma delle persone e della loro necessità di "averne sempre di più", fino a saturare.

Antonio Caciolli:

--- Citazione ---[cite]Autore: khana[/cite][p]Ma personalmente rimango dell'idea che la colpa non sia del GdR o dei MUD, ma delle persone e della loro necessità di "averne sempre di più", fino a saturare.[/p][span class=CommentSignature][/span]
--- Termina citazione ---


su questo siamo tutti d'accordo. il media GDR può facilitare questo processo?

Trevor Devalle:

--- Citazione ---[cite]Autore: Antonio[/cite]secondo me i giochi di ruolo hanno il rischio che uno si estranei da se stesso e perda contatto con la realtà. Premesso che questo può avvenire con tutto anche con il calcio (se pensi solo alle partite di calcetto e imposti la vita in funzione di quelle) secondo me nel gdr è più facile perdere contatto con la realtà soprattutto per persone predisposte e quindi lo sconsiglierei a queste persone
--- Termina citazione ---


Mi sorge un dubbio: Questa ragazza a mai giocato ad un Gdr?

Angelo Allegra:
La cosa non mi pare strana, Trevor.
Magari è raro da noi, ed è successo di più in America, ma non è una cosa così strana.
Nell'ambito del Live conosco delle persone che effettivamente hanno perso il contatto con la realtà e hanno approfittato della loro gilda/gruppo per mettere su un gruppo mistico (vogliamo chiamarlo setta?) con teorie e così via... e loro si credono i pg che poi giocano nei gdr o nei larp.
Scientology style! Yay!

In ambito tavolo come dimenticarsi di quel gruppo di sardi (cagliaritani?) che se n'era uscito con l'università dei gdr e il cui capo, o gran maestro, si riteneva il possessore ultimo della conoscenza tramandatagli da Tolkien come fosse religione? Ci fu un dibattito su questa cosa su Gdritalia qualche anno fa, con l'invito a confrontarsi verso queste persone, che venne però disatteso.

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