Traduzione a significato: "Il punto è questo: se lo propongo a gruppi familiari con i giochi
indie, il sistema viene usato istantaneamente ... le persone cercano opportunità di creare discussioni e buttare giú carte e forzare gli altri a rispondere.
Usare il sistema è parte del loro divertimento nel gioco.
Se lo propongo a gruppi di non-giocatori, il sistema viene usato solo quando io insisto che il sistema deve essere usato. Altrimenti (nella mia limitata esperienza) le persone discutono in personaggio, in un modo che difficilmente produrrà una risoluzione, e mentre diventano sempre piú frustrati per l'
impasse non pensano di usare il sistema per concludere le cose. Nell'andare sempre piú in profondità nella discussione immaginaria, l'idea di usare il sistema per concludere diventa sempre piú strana. In piú, francamente: seguendo le regole hanno una possibilità di vincere e una possibilità di perdere ... in una discussione aperta (come Internet prova frequentemente) possono credere di avere una possibilità di vincere, e sapere che non avranno mai una possibilità di perdere, fintantoché rifiutano di accettare il punto del loro avversario.
Io penso che, in breve, l'abilità di andare alla risoluzione a conflitti sia stata costruita attraverso una tradizione orale, non codificata in molte regole. "Di' di sí o tira i dadi", per esempio, cosí come "Voi due: Duello di Volontà [non ho idea di quale sia il gioco cui fa riferimento, traduco letteralmente. NdM] o chiudete la *** bocca" sono esempi di consigli di gioco che indirizzano le persone a usare il sistema, piuttosto che regole del sistema che richiedono l'aggiudicamento di regole [non sono certo di come tradurre questo... NdM]. Cosí funzionano per persone che vogliono usare le regole, ma non aiutano lo stesso atteggiamento in persone che vogliono solo vincere la discussione".
Risposta: "Penso che la cosa principale che mi tratterrebbe dall'usare il sistema sia che il mio gruppo spesso crea, solitamente intenzionalmente, personaggi che amano bisticciare, come se percepissero il bisticcio come piú divertente del sistema, e preferissero continuare a bisticciare. Non esattamente una risposta, faccio solo notare che ci sono oltre cose, al di là della cocciutaggine dei giocatori, che potrebbero dare questo risultato".
[cite] marco.costantini:[/cite]Da narratore non mi sarebbe spiaciuto usare il sistema proposto, ma il mio giocatore si è assolutamente rifiutato, argomentando che cose del genere "non ce le possiamo giocare ai dadi", ma che in situazioni come queste si deve "interpretare"
Il che implica credere di poter decidere senza il minimo dubbio o errore se e quando il personaggio, unità narrativa non completamente definita, esistente solo in funzione del giocatore, e da lui dipendente, cambierebbe idea. Oltre, ovviamente, al decidere a quali argomentazioni/ragionamenti potrebbe arrivare.
Nella mia
grandissima esperienza di ben tre sessioni, ho notato la stessa cosa, ma per motivi diversi: non la volontà di vincere a ogni costo, quanto il voler provare, almeno inizialmente, a convincere l'altro tramite il semplice dialogo interpretato, cosa che diverse volte è successa; poco per volta stanno entrando nella mentalità dei Conflitti, da vedere quando questo accadrà anche nei dialoghi.
Uno dei miei giocatori ha anche detto che, essendo i dadi limitati (
Cani nella Vigna), non sempre si riescono a portare tutte le argomentazioni che si vorrebbe, e non si può portare il dialogo avanti piú di tanto (non a livello infinito, ma comunque piú a lungo).