Penso che i saggi pubblicati sull'INC Book siano una bella miniera di spunti, approfondimenti, provocazioni e varie: e ora che sono anche online e chiunque vi può attingere... insomma, sono a disposizione di tutti. Mi piacerebbe quindi che fossero anche un pungolo per la discussione qua (e mi sto già cercando di ritagliare un momento tranquillo per Concetti chiave nelle teorie sviluppate su The Forge e approfondire un discorso vero e proprio di teoria).
E dopo Meme su I dadi non hanno estetico parto io col saggio che finora mi ha colpito di più, ossia "Gioca con passione".
Mi è piaciuto molto perchè ci ho trovato non solo un modo di giocare che ho scoperto recentemente, ma anche un qualcosa che cercavo da tempo nel gioco. In particolare questa frase: il primo passo è imparare a definire il personaggio partendo dalle sue crisi, piuttosto che dalle sue capacità.
Illuminante per me, davvero, anche perchè ci ho trovato dentro qualcosa di quasi mio. Penso che praticamente tutti i personaggi che nell'esperienza tradizionale ho sentito più miei, dalle scene più forti, li ho magari ingenuamente pensati partendo da questa impronta, o almeno considerando assieme i punti di crisi e le capacità: allora ecco il ragazzino che ha poteri magici ma assieme è sognatore e voglio vederlo crescere, il paladino che è bellissimo e carismatico ma assieme ingenuo e pronto a cadere nella polvere se si tratta di donne.
Allo stesso tempo mi piace come metta in guardia - certo, sempre dall'ottica di perseguire un gioco appassionato e ricco di risonanza emotiva - dall'usare il potere del giocatore per trasformare il Gioco e la Storia in una contesa per il controllo narrativo, cosa che (casualmente?) è spesso tra i fraintendimenti comuni che molti dei giochi che ci piacciono creano. Quanti "sì, ma così diventano tutti master / cala l'immedesimazione / diventa un workshop creativo" abbiamo sentito? Perchè non chiarire che non è necessariamente così, anzi spesso ci sono gli strumenti per aiutare questa immedesimazione? (Ma andiamo in un altro argomento.)
Oppure: I comportamenti creativi rappresentano enormi rischi sociali. Il mio consiglio è di accettare questo rischio e giocare con altri che l’abbiano accettato. Non c’è bisogno di proteggersi dal fallimento, se tutti sono disposti a fallire insieme. Parole che potrebbero valere ovunque.
Ecco, io presenterei molto volentieri questo articolo a chi è incuriosito dal gioco moderno ma ancora dubbioso per il confronto con l'abitudine, i dubbi delle prime prove o il sentito dire. Certo, se gli piace cercare in gioco la risonanza emotiva; ma non solo.