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Rigurgiti parpuziani durante CnV
Moreno Roncucci:
Pwersonalmente, non dico mai i tratti che sto usando con gli NPC. Dico ai giocatori quello che i personaggi vedono, sentono, percepiscono, o comunque quello che vedrebbe uno spettatore al cinema (tipo un killer in agguato). Per me "rivelare la città in gioco" significa dirgli magari "il sovrintendente suda copiosamente mentre dice questa cosa, e si guarda attorno nervoso", interpretando magari un po' la cosa con lo sguardo e la voce. Non faccio mai invece la "rottura del quarto muro" con frasi tipo "il sovrintendente vi racconta una bugia dicendo che..."
In generale, fra i giochi indie CnV è ancora uno di quelli in cui il giocatore vive di più nella testa del proprio personaggio e vede il mondo dai suoi occhi (e per questo è uno dei più apprezzati dai giocatori "tradizionali", e uno di quelli che più favorisce l'immedesimazione). Svelate LA CITTà (e gli NPC) in gioco, non le schede!
Quindi, in gioco, non dico i tratti che uso, al massimo descrivo cosa si vede. Un tratto come "ho ucciso" non avendo nessun corrispettivo caratterizzante o raccontabile è un po' smorto e probabilmente ce n'erano un sacco migliori in quella situazione, ma è accettabilissimo anche se non lo racconti. O se lo racconti.
Insomma, non ti preoccupare e fai quello che vuoi!! 8)
Marco Costantini:
La discussione per me si fa molto interessante -ma d'altra parte in questo forum credo di non averne trovata nessuna che non lo fosse.
Innanzitutto, un altro dubbio, che prende le mosse proprio dalla risposta di Moreno.
Se non si esplicitano i tratti dei PNG, come possono i giocatori poter dire qualcosa sull'uso di quel tratto? Forse la regola del discutere dell'utilizzo dei tratti vale per i giocatori ma non per il GM, visto che i giocatori possono al massimo "suggerire", ma non "realizzare" tutto quel che è "il mondo esterno ai propri personaggi"?
Inoltre, oggi continuavo a riflettere su questa discussione e sul palesare la città in gioco. E sono arrivato ad un altro punto (in accordo con quanto detto da Moreno). Il punto riguarda il classico esempio della menzogna, ma può riguardare qualsiasi svelamento di sentimenti dei png.
Prendiamo l'esempio della bugia, che è il più facile.
Ora, preso dalla grande novità e libertà di CnV riguardo questo "svelamento", nel mio oneshot non ho lesinato occhiate e frasi del tipo "sta palesemente mentendo" o "é ovvio che ti nasconde qualcosa". Poi oggi mi sono reso conto che questo potrebbe essere contro le regole: infatti, a meno di non vincere un conflitto (e anche in questo caso non sono tanto sicuro), come GM non posso dire ad un giocatore cosa pensa il suo pg. E se il giocatore volesse giocarsi un pg stupido, credulone o estremamente ingenuo, tanto da non accorgersi nemmeno delle bugie più chiare? O anche se solo volesse giocare in quello specifico momento il suo pg così (magari perchè vuol far venir fuori qualcosa che ritiene essere importante)?
Quindi, per quanto mi riguarda, cercherò il più possibile di rivelare la città senza rompere quel muro di cui parlava Moreno.
Trovo che sia più corretto.
Mauro:
--- Citazione ---[cite] marco.costantini:[/cite]Se non si esplicitano i tratti dei PNG, come possono i giocatori poter dire qualcosa sull'uso di quel tratto? Forse la regola del discutere dell'utilizzo dei tratti vale per i giocatori ma non per il GM, visto che i giocatori possono al massimo "suggerire", ma non "realizzare" tutto quel che è "il mondo esterno ai propri personaggi"?
--- Termina citazione ---
Questa domanda è interessante per il veto: direi che quella regola vale anche per i giocatori verso il master, visto che possono sempre dire "Questa non passa", ma se non sanno che Tratto viene usato come fanno a sapere se passa o no? Forse comunque è una domanda piú accademica che altro: visto che il PNG è creato sul momento, associando un nome a un proto-PNG, se i giocatori si opponessero a un Tratto basterebbe darne un altro; o, piú semplicemente, dare Tratti che si portino senza particolari voli di fantasia.
--- Citazione ---a meno di non vincere un conflitto (e anche in questo caso non sono tanto sicuro), come GM non posso dire ad un giocatore cosa pensa il suo pg
--- Termina citazione ---
Direi che eventualmente rientrerebbe nei Conflitti per convincere di qualcosa, ma, come detto altrove, pur non essendo irregolari sono da trattare con cautela.
--- Citazione ---E se il giocatore volesse giocarsi un pg stupido, credulone o estremamente ingenuo, tanto da non accorgersi nemmeno delle bugie più chiare? O anche se solo volesse giocare in quello specifico momento il suo pg così (magari perchè vuol far venir fuori qualcosa che ritiene essere importante)?
--- Termina citazione ---
Semplicemente se lo gioca: quando dici "Sta mentendo", lo dici al giocatore, non al personaggio. Non stai in alcun modo imponendo "Il tuo personaggio si accorge che". È metagioco? Sí. Ma non per questo è un male, il manuale stesso invita a dire cose del tipo "Piú avanti ci sono dei banditi che vogliono tenderti un agguato. Non li hai ancora visti. Cosa fai?" (pagina 6); se poi il giocatore vuole giocarsi il personaggio stupido... cosa glielo vieta? Se lo gioca come se il PNG avesse detto la verità.
Poi, che si trattino simili cose con frasi del tipo "Il Sovrintendente vi racconta una bugia dicendo che..." (che non uso nemmeno io), dicendo dopo "È chiaramente una balla", aspettando che siano i giocatori a chiederlo, oppure semplicemente non rivelandolo, a mio parere l'importante è farlo in modo che non rovini il divertimento del gruppo. Ma Baker stesso fa cose simili, anche se a quanto dice senza indicarlo a voce (pagina 121), quindi dubito sia contro le regole ;)
Del resto, il ragionamento "E se uno vuole giocarsi il PG che non capisce nulla?" si può facilmente ribaltare: e se uno vuole giocarsi il PG che capisce tutto? Non vedo particolare correttezza in uno o nell'altro modo, personalmente trovo che sia meglio fare come il gruppo decide.
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