Autore Topic: Per me si va ne la città dolente...  (Letto 11395 volte)

Per me si va ne la città dolente...
« Risposta #30 il: 2008-11-04 11:45:37 »
maligno :twisted:
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da mirkolino »

Per me si va ne la città dolente...
« Risposta #31 il: 2008-11-04 12:00:06 »
il problema principale è che sbagliamo noi a stupirci del fatto che esista gente con una sensibilità differente dalla nostra.
è sbagliato pensare che tutti i cattolici siano inclini a quel relativismo che "non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura soltanto il proprio io e le sue voglie", ben vengano i fondamentalisti cattolici.. almeno si sa che con loro non si puo' parlare di alcuni argomenti.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da vertigo »

Mattia Bulgarelli

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Per me si va ne la città dolente...
« Risposta #32 il: 2008-11-04 12:41:12 »
Citazione
[cite] vertigo:[/cite]
...o del buon ateismo


Non è necessario... Nel mio gruppo ho un po'di tutto: credenti non praticanti, una credente praticantissima, non credenti, filo-neo-pagani...

Si convive e si gioca. I disaccordi saltano fuori da altre cose, quando ci sono.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Korin Duval »
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Franco

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Per me si va ne la città dolente...
« Risposta #33 il: 2008-11-04 15:45:42 »
Queste non sono dimostrazioni di fede o sensibilità religiosa, ma di fanatismo e ignoranza!
Prendo come esempio "mirkolino":
Citazione
il nostro editore milanese ha ricevuto pressioni sul mio conto quando il mio nome è stato associato a Vampiri (ero il suo impaginatore!)

Ho da poco finito di leggere il libro saggistico "Santi e Vampiri. Le avventure del cadavere" di Carlo Dogheria.
Nel libro l'autore sottolinea come costantemente nei secoli la chiesa cristiana, cattolica ed ortodossa, abbia sempre negato l'esistenza di vampiri e altri non morti, relegando l'argomento ad innocenti fantasie popolari.
Nell'esempio sopraindicato quindi sono alcuni volenterosi "fedeli" che si arrogano, del tutto arbitrariamente, il diritto di intervenire, perchè la chiesa ufficiale non ha mai mostrato interesse a condannare tali credenze.
Questo purtroppo avviene anche per altre materie; sempre più spesso, in maniera preoccupante, privati cittadini o singoli individui si ergono a difensori dei valori e della fede, seguendo personali idee, condivisibili o no, ma che non hanno nulla a che spartire con il credo al quale si rifanno.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Franco »

Mattia Bulgarelli

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« Risposta #34 il: 2008-11-04 17:50:32 »
Citazione
[cite] Franco:[/cite]
Nell'esempio sopraindicato quindi sono alcuni volenterosi "fedeli" che si arrogano, del tutto arbitrariamente, il diritto di intervenire, perchè la chiesa ufficiale non ha mai mostrato interesse a condannare tali credenze.


OT: a proposito di superstizioni, io resto ancora stupito quando dalle mie parti (il famoso "ricco Nordest") ancora c'è gente che non vuole "croci" a tavola (es.: servire  le persone in ordine circolare, "incrociando" il servizio) o quando ci si dà la mano. O.o
Tutti retaggi pseudoreligiosi o parareligiosi, duri a morire perchè "male non fanno" (apparentemente).

Mah. -_-;


EDIT: tolto un "non" di troppo.
« Ultima modifica: 2008-11-04 19:27:51 da Korin Duval »
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Mauro

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« Risposta #35 il: 2008-11-04 19:02:21 »
Citazione
[cite] Korin Duval:[/cite]a proposito di superstizioni, io resto ancora stupito quando dalle mie parti (il famoso "ricco Nordest") ancora c'è gente che non vuole "croci" a tavola (es.: non servire  le persone in ordine circolare, "incrociando" il servizio) o quando ci si dà la mano. O.o
Tutti retaggi pseudoreligiosi o parareligiosi, duri a morire perchè "male non fanno"

Su questo c'è anche l'aspetto di tradizione, ossia chi preferisce non farlo piú per tradizione che per superstizione (e poi male non fa :lol: ). Quella delle croci a tavola mi sfugge (se servo in circolare non incrocio il servizio).
Però almeno chi segue quelle tradizioni/superstizioni non danno dei satanasti a chi non le segue (almeno, quelli che conosco), né giudicano fenomeni ampi senza nemmeno conoscerli...
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Mauro »

Mattia Bulgarelli

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« Risposta #36 il: 2008-11-04 19:31:21 »
Citazione
[cite] Mauro:[/cite]Quella delle croci a tavola mi sfugge (se servo in circolare non incrocio il servizio).


Ho corretto il post.
NON si "deve" incrociare il servizio, quindi si serve in ordine circolare.

Citazione

Però almeno chi segue quelle tradizioni/superstizioni non danno dei satanasti a chi non le segue (almeno, quelli che conosco), né giudicano fenomeni ampi senza nemmeno conoscerli...


Diciamo che comunque la razionalità non sta molto di casa, lì, per abitudine.
Fa parte di quel bagaglio di cose che "una brava persona" non dovrebbe fare, e chi non le fa non è che è un satanista... Però è uno "fuori", "straniero" da subito e per istinto.

Magari ad uno che vive in città 'ste cose fan sorridere.
A me, no. Mi stressa assai l'avere a che fare con gente che non ragiona se non per sentito dire. ;_;
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Korin Duval »
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Eishiro

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« Risposta #37 il: 2008-11-12 18:27:37 »
la tradizione è una cosa dura a morire, ma siamo proprio sicuri che l'ateismo o qualsiasi altra parareligione sia la soluzione del tutto?
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Eishiro »

Per me si va ne la città dolente...
« Risposta #38 il: 2008-11-12 18:52:56 »
come l'ateismo potrebbe causare problemi allo stesso modo della cultura religiosa?
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da vertigo »

Moreno Roncucci

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« Risposta #39 il: 2008-11-12 19:02:37 »
L'ateismo è una para-religione tanto quanto l'acqua fresca dà para-dipendenza.

Se il non credere è uguale algebricamente al credere all'assenza (scambiando la filosofia per l'algebra), allora picchiare la moglie è pari al decidere di non picchiarla (sono entrambe scelte che fai sulla violenza da esercitare su di lei)

La vita reale e questi calcoli algebrici tendono, per fortuna, a non somigliarsi per nulla.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Moreno Roncucci »
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Mauro

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« Risposta #40 il: 2008-11-12 19:15:15 »
Citazione
[cite] Moreno Roncucci:[/cite]Se il non credere è uguale algebricamente al credere all'assenza

Di per sé l'ateo è colui che nega l'esistenza di un dio (o di diversi dei), e l'ateismo è il non credere a tale esistenza; l'accostamento con la religione, almeno per come l'ho sempre visto, sta nel fatto che chi crede nell'esistenza del divino lo fa senza poterlo provare; e chi crede nella sua non esistenza lo fa senza poterlo provare.
Sui danni dell'ateismo... possono capitare quando un ateo diventi fanatico al punto da perseguitare i credenti o volergli imporre la sua visione; evento comunque meno pericoloso dell'equivalente religioso, credo, perché l'ateismo non ha un'istituzione sovrastante.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Mauro »

Per me si va ne la città dolente...
« Risposta #41 il: 2008-11-12 19:19:33 »
L'idea che l'ateismo sia una religione deriva dal maldigerito relativismo che proprio i credenti (ufficiali) deprecano come sommo male della nostra epoca.
Questo perché, finché una religione è posta sullo stesso piano di un'altra (agli occhi di un esterno), c'è un'apparente possibilità di scelta; quando invece un'idea mira a scardinare qualsiasi concezione religiosa teistica, non si lotta più sullo stesso piano. Così, ai credenti conviene sostenere che l'ateismo sia "semplicemente" un'altra religione, per poi smontarlo in quanto religione.
E' analogo al discorso sul creazionismo... "Lasciamo che imparino sia il creazionismo che il darwinismo, così potranno scegliere". Ora, se il creazionismo non fosse stato dedotto da un libro entrato nella tradizione "occidentale", a nessuno sarebbe mai venuto in mente di insegnare il crezionismo. Così, se a nessuno fosse balenata in mente l'idea (condivisibile o meno, interessante o meno, salvifica o meno, ecc...) che esista un essere superiore all'uomo, l'ateismo non ci sarebbe stato - in quanto non considerato categoria logica.

PS: Moreno, ateismo è termine specifico che significa 'credere nell'assenza'; 'non credere' è una categoria a parte (della quale non mi sovviene l'etichettatura terminologica  :shock: )


PPS: ma non era vietato parlare di religione in questo forum?
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Matteo Turini »

Moreno Roncucci

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« Risposta #42 il: 2008-11-12 19:23:59 »
Citazione
[cite] Mauro:[/cite]
Di per sé l'ateo è colui che nega l'esistenza di un dio (o di diversi dei), e l'ateismo è il non credere a tale esistenza; l'accostamento con la religione, almeno per come l'ho sempre visto, sta nel fatto che chi crede nell'esistenza del divino lo fa senza poterlo provare; e chi crede nella sua non esistenza lo fa senza poterlo provare.


Questa idea parte da un assunto preso (ovviamente) come una specie di dogma a priori, che è a sua volta religioso: il fatto che il credere che qualcosa esista sia equivalente al credere che qualcosa non esista.

Basta ragionarci due minuti per vedere subito che non è così. Il credere che qualcosa esista, senza averne alcuna conferma dell'esistenza, NON e' equivalente al non crederci. E' equivalente invece al non credere che qualcosa esista anche dopo che ne hai avuto prova.

Insomma, credi che esiste il Bosone Mannaro Che Mangia i Pianeti? O lo Sbiribinzulo che saltella in mezzo al sole?  E credi che, come "atto di fede", questo sia perfettamente equivalente al NON crederci in assenza di prove?

Viceversa, il NON credere all'evoluzione della specie e all'età del pianeta Terra (nonostante tutte le prove scientifiche sull'argomento, ignorando quindi prove che smentiscono la propria posizione) credendo invece che la terra abbia 6.000 anni, è equivalente a credere alle cose dimostrate scientificamente? No? Perchè no? Ho semplicemente cambiato "senza prove" in "con prove" nell'equivalenza precedente. Per far vedere quanto sia veramente grossa, come sbarellata logica...
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« Risposta #43 il: 2008-11-12 19:26:28 »
Citazione
[cite] JTColeman:[/cite]
PPS: ma non era vietato parlare di religione in questo forum?


Sì, infatti. Ma non sono io che ho parlato di religione: io sto parlando di logica elementare...   8)

Comunque, direi di chiudere qui l'off-topic, a meno che qualcuno non riesca a ricondurre tutto ai gdr...
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Moreno Roncucci »
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Mauro

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« Risposta #44 il: 2008-11-12 19:27:47 »
Per completezza, sottolineo solo che quanto detto nel mio scorso messaggio sull'accostamento ateismo/religioni viene, nella mia esperienza, da non credenti (atei o agnostici), non da credenti.
Per il resto, voleva essere un'introduzione alla seconda parte, che vedevo collegata al tema, per fondare le considerazioni sugli eventuali danni dell'ateismo in analogia a quelli della religione, nello specifico l'atteggiamento verso giochi di ruolo, di carte, libri fantasy, ecc.; concordo che la trattazione teologica ateismo/religione sia un po' (tanto) fuori tema, quindi non mi ci inoltro ulteriormente :P

Aggiunta: Mandato in contemporanea con Moreno, come sopra detto evito ulteriori considerazioni slegate dai GdR.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Mauro »

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